Parto: 9 padri su 10 assistono

Mar 26
Scritto da Annamaria avatar

Il momento del parto non fa più paura agli uomini. 9 padri su 10 assistono al momento della venuta al mondo del loro bebè.

Mio marito lo ha fatto, lo ha scelto lui e, quando Bibi è nata, è stato proprio lui a tagliare il cordone ombelicale e a farle il primo bagnetto. Io mi stavo riprendendo, ricordo tutto come fosse un sogno, ma il sorriso di Giuseppe è difficile da dimenticare.

Beh, da quel che emerge al momento del parto 9 padri su 10 assistono e non ne vogliono sapere di rimanere ‘fuori’.
Lo testimonia un Rapporto sulla paternità in Italia, presentato a Roma e curato dall’Istituto di studi sulla paternità (Isp) e dal Dipartimento Scienze della formazione dell’Università Roma3.

Il dossier, che è il primo di questo tipo, rivela che 9 padri su 10 assistono al parto: 91,83% la media nazionale. Sono molti di più al Nord: si va dal 97,92% della provincia autonoma di Bolzano al 57,69% della Campania.

Il ruolo del papà si è molto modificato negli anni. Oggi il padre vuole essere presente nella vita del proprio figlio. Da un sondaggio risulta che il 91,5% dei maschi italiani considera come normale dare da mangiare ai figli, l’83,9% cambia i pannolini e il 77,7% lava i piccoli e li veste. E’ pure aumentata la percentuale di lavoratori maschi che usufruisce dei congedi di paternità, introdotti da pochi anni in Italia: secondo una recente indagine, si è passati dal 13% del 2014 al 20%. Si sottolinea che questo tipo di congedo è solo di due giorni (l’anno prossimo diventeranno quattro). Il presidente dell’Inps Tito Boeri vorrebbe un congedo obbligatorio choc di due settimane con aggiunta eventuale di sanzioni per i riluttanti.

Ora, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: conosco mariti che in casa stanno il meno possibile e sono riluttanti a fare tutto questo per i figlioletti, lasciando ancora quasi interamente la gestioni dei pargoli alle mamme. Ma, se guardo alla mia esperienza personale, posso assicurare che il papà ama fare il papà diversamente di una volta. Unico problema, il lavoro. Quello del mio compagno di vita, purtroppo, ora lo porta a stare una settimana con noi e una e senza. Ma quando è qui con noi, per Bibi fa tantissimo. Io ne sono contenta e orgogliosa, soprattutto felice per lei, per loro.

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