Bambini e saldi

Lug 21
Scritto da Annamaria avatar

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Bambini e saldi. Non è un binomio così improbabile, sappiatelo. Una mia cara amica mi dice che le impossibile andare in giro per noegozi con i due figli: sono due maschietti adorabili e pestiferi, hanno rispettivamente 9 e 4 anni e non stanno mai fermi. Così per lei bambini e saldi diventa un’accoppiata da ‘mission impossible’. Ma è un caso a parte, almeno da quel che emerge da un’analisi profonda di chi se ne intende, Neinver, 2° player europeo nel settore degli outlet, presente in Italia con Castel Guelfo e Vicolungo The Style Outlets, in collaborazione con ANPE, l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani.

Bambini e saldi da quel che emerge dalla loro indagine è un binomio ok. Solo il 3% dei genitori italiani si arrende davanti a lacrime e broncio dei loro piccoli. Solo il 2% non porta i figli con sé. Il 73% fa acquisti con i propri figli nella maggior parte delle volte; tra questi, il 30% addirittura non li fa mai senza.
Il tempo dello shopping con gli sconti è concentrato soprattutto nel week end per l’80% degli italiani, lo shopping viene vissuto da più del 40% come un momento per la famiglia, con punte del 47% da parte dei papà. Di certo rappresenta un’esperienza positiva – lo conferma il 78% dei genitori – capace di recare serenità (50%) e felicità (28%).

Laura Andreoletti, Country Manager di Neinver in Italia, ha commentato “I risultati dell’indagine riflettono la nostra esperienza. Nei nostri centri il 50% circa dei visitatori viene con la famiglia, più della metà con bambini sotto i dieci anni. Da sempre, infatti, lavoriamo per garantire un’offerta commerciale e servizi ad hoc, annoverando collaborazioni con realtà importanti come MUBA, Museo dei Bambini di Milano”.
Luisa Piarulli, Presidente ANPE, ha commentato “In una società complessa, nella quale predomina l’Avere piuttosto che l’Essere, educare allo shopping riveste un ruolo quanto mai significativo. Può rappresentare un’attività educativo-formativa utile nel percorso evolutivo e preziosa nella definizione di un’identità responsabile, purché sia vissuto come un evento piacevole e coinvolgente. Fare shopping con i genitori costituisce inoltre la premessa pedagogica per un’educazione al consumo consapevole e favorisce un primo approccio verso la comprensione dell’economia e dei suoi impliciti (risparmio, scelta, ponderatezza…)”.

Solo 1 genitore su 4 lamenta che il proprio bimbo tocchi tutto ciò che vede esposto, corra per il negozio (23%) o faccia i capricci perché gli si compri qualcosa a ogni costo (23%).
Il 44% dei genitori si trova in difficoltà solo quando i piccoli si stancano, perché è allora che iniziano a lamentarsi.
Di fronte a un “no”, pianti (9%) e urla (11%) sono la prassi di una minoranza di bambini. 1 su 2, tuttavia, tiene il broncio. Ciò che è certo è che i capricci non fanno perdere le staffe ai genitori italiani: solo il 10% reagisce con un rimprovero severo. Ad accontentare il figlio purché si calmi sono solo il 3%.
Solo il 20% decide di accontentarli semplicemente per il piacere di farlo, meno ancora sono quei genitori che usano l’acquisto come “elemento di negoziazione”, legandolo al rispetto di un patto (15%).
Mamme e papà italiani tengono conto dei desideri dei propri piccini, coinvolgendoli attivamente nei processi di scelta. Il 58% lascia sempre esprimere loro le proprie preferenze, mentre il 22% dichiara di non potersi esimere, visto che i propri figli hanno già dei gusti e uno stile ben precisi. Solo il 20%, invece, sceglie senza tener conto di ciò che il bimbo chiede.
Come saprete già, il trend del momento per le star è vestire i bimbi come mamma e papà. Piace anche al 31% degli italiani. Quasi il 10% lo fa spesso, mentre il 23% si ripromette di farlo. Tra chi non apprezza il trend, il 35% dichiara di non farlo perché vuole che il proprio bimbo abbia una propria identità sin da piccolo.

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