Tatuaggi e piercing: rischi

Feb 02
Scritto da Annamaria avatar

Piercing e tatuaggi sono tornati ormai da anni di moda. I rischi nel farseli ci sono, li sottolinea l’Ospedale Bambino Gesù.
Ad alcune mamme piacciono tantissimo. Io di tattoo ne ho tre, piccolini, ma ce li ho: uno è un ideogramma  cinese che vuol dire ‘buona fortuna’, un altro sempre ideogramma ma giapponese, che significa ‘forza’, l’ultimo è l’iniziale del nome di mia figlia, la lettera B. Altre li detestano. I tatuaggi e i piercing spesso fanno discutere in famiglia. I bambini sono fuori dal cerchio, ovviamente, gli adolescenti e in genitori no. I rischi nel farseli? Bisogna conoscerli bene.

Come scritto sul nuovo numero di ‘A scuola di salute’ dell’ospedale Bambino Gesù, “con il tatuaggio e con il piercing si possono trasmettere infezioni batteriche della pelle che qualche volta possono entrare nel sangue e coinvolgere anche il cuore. Si possono trasmettere anche i virus dell’epatite B e C e, in misura minore, il virus dell’AIDS.
Un rischio aggiuntivo è rappresentato dalle reazioni allergiche agli inchiostri utilizzati per il tatuaggio e ai metalli del piercing. Particolarmente temibile è l’allergia al cosiddetto “hennè nero” ottenuto aggiungendo all’hennè un composto molto pericoloso, la parafenilendiamina (PPD). Il piercing può causare, oltre alle infezioni acute, anche anche infiammazione cronica che può favorire infezioni ricorrenti. La formazione di cicatrici o di cheloidi (lesioni cicatrizali, di dimensioni abnormi e sfiguranti) è un rischio concreto sia del tatuaggio che del piercing.

Stabiliti i rischi nel fare tatuaggi e piercing, bisogna ridurli.

“Le infezioni sono la complicazione più frequente sia del tatuaggio che del piercing. Ecco cosa bisogna controllare.
– L’ambiente deve avere le stesse caratteristiche igieniche dello studio del dentista.
– Il professionista deve lavarsi accuratamente le mani e indossare un paio di guanti di latice sterili (aperti di fronte a voi!).
– Aghi e tubi devono essere usa e getta oppure sterilizzati in autoclave, quindi in confezione sigillata, aperta di fronte a voi.
– L’inchiostro deve essere nuovo (non riutilizzato rimboccando la bottiglia).
– Se qualcosa non va o non convince, meglio salutare e cercare un professionista serio: ce ne sono molti.
A tatuaggio completato è necessario evitare il nuoto e i bagni con acqua calda o comunque prolungati per almeno qualche settimana.
Piercing e tatuaggi sono particolarmente pericolosi, quindi controindicati, nei portatori di vizi valvolari cardiaci, negli affetti da immunodeficit o patologie croniche, a chi assume farmaci antiaggreganti come l’aspirina, immunosoppressori o anticoagulanti, nei ragazzi con cheloidi e nelle donne in gravidanza”.

E se si vogliono eliminare?

“Più facile per il piercing, purché ci si faccia seguire da un dermatologo esperto per evitare cicatrici sfiguranti e per accelerare la chiusura del foro.
Ben più difficile per i tatuaggi. La tecnica che dà oggi i risultati migliori, nelle mani di un dermatologo esperto, è il laser che tuttavia può non essere in grado di rimuovere tutto il tatuaggio e può causare la formazione di croste che talvolta esitano in cicatrici permanenti (oltre ad essere molto costoso).
Altre tecniche come la dermoabrasione, l’asportazione chirurgica, talvolta con autotrapianto di pelle, la criochirurgia possono venir prese in considerazione da un dermatologo esperto ma spesso danno risultati meno soddisfacenti della tecnica laser e causano problemi estetici analoghi”.

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