Bambini: in Italia 1 su 10 in povertà assoluta

Mag 12
Scritto da Annamaria avatar

Save the Children ha lanciato l’allarme: arrivano dati spaventosi sui bambini. In Italia 1 su 10 vive in povertà assoluta.

Ho sentito questa notizia mentre ero in auto nel weekend e sono rimasta scioccata. Dovremmo tutelare i bambini eppure in Italia 1 su 10 trascorre la sua esistenza in povertà assoluta. Un milione e trecentomila bambini , è una quota altissima, il 12,5% del totale. A lanciare l’allarme il nuovo rapporto di Save the ChildrenNuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia

Il rapporto è desolante per noi genitori che pensiamo solo al bene dei bambini: 1 su 10 vive in povertà assoluta, oltre la metà dei giovani non legge, il 40% non fa sport di alcun tipo e quasi uno su tre non usa internet. Quasi nove famiglie su dieci non possono permettersi di iscrivere i bambini agli asili nido. Ma soprattutto la maggior parte dei ragazzi non riesce a emanciparsi dalle condizioni di disagio della propria famiglia. Questi ragazzi hanno quasi cinque volte in più la probabilità di non superare il livello minimo di competenze sia in matematica che in lettura rispetto ai coetanei benestanti (24% contro 5%).

Certo, per fortuna esistono casi in cui i minori riescono a raggiungere ottimi livelli di apprendimento, nonostante le condizioni economiche del proprio nucleo familiare. Una quota intorno al 26% del totale,

Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Molise occupano i primi cinque posti della graduatoria della povertà educativa in Italia, secondo il nuovo indice di povertà educativa (IPE) elaborato da Save the Children. L’abbandono precoce degli studi, che in Italia, è del 14%, quindi già alto, in Sicilia è del 23,5%, in Sardegna e il Campania poco più del 18. Le regioni più virtuose sono invece Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna: sono queste le aree che offrono maggiori opportunità educative.

“L’Italia è un Paese vietato ai minori – afferma Valerio Neri, direttore generale dell’associazione – dove assistiamo all’abbandono e al degrado in cui versano tantissimi spazi pubblici, che invece potrebbero fare la differenza ed essere utilizzati dai bambini e dai ragazzi che vivono in contesti svantaggiati per svolgere attività sportive, artistiche e culturali. Dobbiamo fare di tutto per restituire ai minori questi luoghi e per incentivare la loro capacità di resilienza per spezzare così finalmente il circolo vizioso della povertà”.

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