Congedo di paternità

Lug 12
Scritto da Annamaria avatar

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Forse non sapete tutto sul congedo di paternità. Qui vorrei chiarirvi alcuni punti essenziali, così che i vostri mariti possano chiederlo se necessario. I figli che nascono sono anche loro…

La legge italiana per quel che riguarda il congedo di paternità prevede, per tutti i papà che hanno un lavoro dipendente, due giorni di astensione obbligatoria dal lavoro, a cui si aggiungono altri due giorni facoltativi. Il congedo obbligatorio deve essere preso entro e non oltre il quinto mese di vita del bambino o, per i figli adottivi, entro cinque mesi dall’ingresso in famiglia del bambino (entro il terzo mese se la mamma è casalinga). Ricordate: i due giorni aggiuntivi spettano al papà solo nel caso in cui la madre rinunci ad altrettanti giorni di congedo, rientrando dalla maternità due giorni prima del termine previsto. La normativa prevede inoltre che il congedo facoltativo e quello obbligatorio non possano essere fruiti a ore.
L’indennità prevista per i papà che usufruiscono dei giorni di congedo di paternità obbligatorio e facoltativo, che spettano anche della mamma che esercita la libera professione, è pari al 100 percento della retribuzione giornaliera, ed è interamente a carico dell’Inps. La domanda (con indicazione delle date in cui si intende prendere il congedo, con un anticipo di almeno 15 giorni) deve essere presentata al datore di lavoro qualora sia lui ad anticipare l’indennità. In caso contrario, la domanda di congedo di paternità va presentata all’Inps per via telematica, compilando l’apposito modulo presente nel sito dell’Istituto di previdenza.

Esistono situazioni particolari, per le quali la legge fa delle eccezioni, con l’allungamento del periodo di congedo di paternità. Si tratta dei casi di morte o grave infermità della madre, se il figlio è stato abbandonato dalla madre stessa, oppure affidato esclusivamente al padre. In queste situazioni, il papà può godere di un congedo di paternità di durata pari a quello di maternità (o per la parte residua qualora la madre ne abbia già usufruito), e la domanda dovrà contenere documenti comprovanti la situazione eccezionale.
Se la mamma è morta, va presentato il certificato di decesso o un’autocertificazione; in caso di grave infermità materna, occorre un certificato medico attestante lo stato di salute della madre; l’eventuale abbandono o mancato riconoscimento del figlio da parte della mamma va indicato nell’apposita sezione della domanda di congedo di paternità. In caso di affidamento esclusivo al papà, invece, va allegato alla domanda il provvedimento giudiziario che stabilisce l’affidamento paterno esclusivo oppure una dichiarazione di responsabilità, che indica gli estremi legali del provvedimento giudiziario.

Sembra complicato, ma solo a parole, nei fatti è più semplice di quel che si pensa.

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