Latte materno contro la NEC
In occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione sull’Enterocolite Necrotizzante (NEC), celebrata il 17 maggio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) richiama l’attenzione su una delle patologie più gravi che possono colpire i neonati prematuri. L’enterocolite necrotizzante, o NEC, è una vera e propria emergenza neonatale, caratterizzata da un’infiammazione intestinale che, nei casi più gravi, può portare alla necrosi e alla perforazione dell’intestino. Il latte materno è importantissimo contro la NEC.
La malattia si manifesta solitamente nelle prime settimane di vita, e la sua comparsa è tanto più probabile quanto minore è l’età gestazionale del neonato. Colpisce fino all’8% dei bambini con peso inferiore a 1000 grammi, ma può riguardare anche i nati a termine in presenza di fattori di rischio come cardiopatie congenite o complicanze perinatali.
Le opzioni terapeutiche variano dalla sospensione dell’alimentazione enterale e dalla somministrazione di antibiotici, fino all’intervento chirurgico nei casi più complessi. Ma è sul fronte della prevenzione che la medicina neonatale punta sempre più con decisione.
“Gli sforzi preventivi si sono concentrati sull’identificazione di interventi che possano ridurre il rischio, la frequenza e la gravità della NEC”, afferma Simonetta Costa, segretaria del Gruppo di Studio del Neonato Chirurgico della SIN. “Poiché la NEC si verifica prevalentemente nei neonati pretermine, la prevenzione della nascita pretermine avrebbe un impatto significativo sulla sua incidenza”, aggiunge.
Un ruolo cruciale contro la patologia è svolto dal latte materno, la cui efficacia preventiva è oggi sostenuta da un ampio consenso scientifico. La somministrazione di corticosteroidi prenatali alle donne a rischio di parto prematuro è già un importante strumento per ridurre l’incidenza della NEC, ma è l’alimentazione con latte umano a rappresentare un vero e proprio scudo naturale.
“Un altro strumento di grande importanza per la prevenzione della NEC è il latte umano”, sottolinea Massimo Agosti, presidente della SIN. “Secondo le raccomandazioni della nostra Società Italiana di Neonatologia e delle altre società scientifiche nazionali ed internazionali che si occupano di nutrizione neonatale, il latte della propria mamma è la prima scelta anche per i neonati prematuri”, aggiunge. Il latte materno contro la NEC è efficace.
“Se il latte materno non è disponibile, il latte umano donato – prosegue Agosti – rappresenta la prima alternativa, pur offrendo benefici protettivi leggermente minori a causa delle procedure cui è soggetto di congelamento, pastorizzazione e conservazione”.
I benefici del latte materno sono molteplici: abbassa il pH gastrico, migliora la motilità intestinale e contrasta la disbiosi, grazie alla presenza di componenti prebiotici e probiotici. La protezione, inoltre, è dose-dipendente: più latte materno viene somministrato, maggiore è la copertura offerta contro la NEC.
Una pratica emergente che sta guadagnando terreno è la terapia orale del colostro: piccole gocce del primo latte materno somministrate nella bocca del neonato entro le prime 24 ore di vita. Un gesto semplice, ma che secondo diversi studi può contribuire in modo significativo a ridurre il rischio di NEC.
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