Manifesto della comunicazione non ostile per l’infanzia

Ott 05
Scritto da Annamaria avatar

Il Manifesto della comunicazione non ostile per l’infanzia può insegnare molto ai genitori, oltre che ai piccolini. Pubblicato da Parole Ostili, stabilisce alcune regole per i più piccoli che si avvicinano al web e a tutti i pericoli che questo comporta.

Parole Ostili è un progetto sociale che vuole insegnare una comunicazione non violenta e che non esprima odio verso gli altri, perché le parole fanno male.

“Sono 10 principi ispirati al Manifesto della comunicazione non ostile per l’infanzia e dedicati al mondo dei piccolissimi (dai 3 ai 6 anni). Nasce con l’obiettivo di diventare uno strumento per genitori ed educatori utile per cominciare da subito a spiegare ai bambini il corretto utilizzo degli strumenti digitali, proprio durante gli anni in cui iniziano i primi approcci ai dispositivi mobili. Illustrato da Nicoletta Costa, ideatrice di Giulio Coniglio, e scritto da Anna Sarfatti è edito dalla Franco Cosimo Panini Editore”, si legge.

Ecco il decalogo del Manifesto della comunicazione non ostile per l’infanzia:

Virtuale è reale
La rete non è un gioco. È un posto diverso, ma è tutto vero. E anche in rete ci sono i buoni e i cattivi: bisogna stare attenti.

Si è ciò che si comunica
In rete bisogna essere gentili. Dietro le foto ci sono persone come noi. Se dici cose cattive, saranno tristi, o penseranno che sei cattivo.

Le parole danno forma al pensiero
Prima di parlare bisogna pensarci: puoi contare fino a 10! Così riesci a trovare proprio le parole giuste per dire quello che vuoi.

Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha ragione tutte le volte. Imparare ad ascoltare è molto bello. Perché si capiscono i pensieri degli altri e si diventa amici.

Le parole sono un ponte
Ci sono delle parole che fanno ridere e stare bene. Come una coccola o un abbraccio. E abbracciarsi con le parole è bellissimo.

Le parole hanno conseguenze
Le parole cattive graffiano e fanno male. Se tu fai male a qualcuno con le parole, poi non è più tuo amico. Tante parole belle, tanti amici!

Condividere è una responsabilità
La rete è come un bosco: meglio farsi accompagnare da un grande. E non dire mai a chi non conosci il tuo nome, quanti anni hai, dove abiti.

Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
Qualche volta non si va d’accordo: è normale. Ma non è normale dire parole cattive a un amico se lui non la pensa come te.

Gli insulti non sono argomenti
Offendere non è divertente. Gli altri diventano tristi e arrabbiati. Adesso sei grande abbastanza e sai parlare: non ha più bisogno di urlare.

Anche il silenzio comunica
Qualche volta è belo stare zitti. Quando non sai cosa dire, non dire niente. Troverai il momento giusto per dire la cosa giusta.

Tags: , , , , , ,

Scrivi un commento