Perché piange?

Mar 25
Scritto da Annamaria avatar

Quanti sono i genitori che, appena sentono il pianto del loro bebè, iniziano a preoccuparsi? Moltissimi. Ma per tranquillizzarsi, basterà capire giorno per giorno, soprattutto nei primi mesi di vita del bimbo, che tipo di lacrime sono.

Ha fame? E’ un pianto d’adattamento all’ambiente circostante? Ha il pannolino sporco? Ha voglia di coccole? E’ colpa delle coliche gassose, abbastanza comuni fino al terzo mese?
Per prima cosa, mai farsi prendere dall’ansia: gli scienziati hanno stabilito che mamma e papà la trasmettono al neonato, facendo accrescere lo stato di irrequietezza.

Per facilitarsi il compito, basta, ad esempio, pensare a quanto tempo è trascorso dall’ultima poppata, oppure controllare se pipì o pupù gli hanno sporcato il sederino. Andare per esclusione è la cosa più semplice.
Se il pianto, poi, si mantiene costante nel tempo oppure diminuisce per poi aumentare, in un crescendo, può essere che gli faccia male qualcosa, ma se diminuisce o aumenta per poi diminuire, in un decrescendo, non deve spaventare.
E se si trattasse di coliche, massaggiare il pancino mettendo il bambino in posizione supina, o cullarlo tra le braccia a pancia in giù possono essere rimedi ottimali. Bene anche la tisana al finocchio, senza ricorrere a medicinali antispastici. Ma, non dovesse calmarsi, meglio ricorrere ai consigli del pediatra.

Le coccole consolatorie, in genere, sono sempre miracolose.

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