Sesso e giovani: primo rapporto a 17 anni

Feb 09
Scritto da Annamaria avatar

Sesso e giovani: quanto ne sanno i nostri figli? Oddio, la mia a 10 anni spero pochissimo. Parlo di chi ha adolescenti in famiglia, anche se già mi sto preparando a parlare con Bibi…
Il primo rapporto, contrariamente a quanto si pensava, nella maggior parte dei casi c’è a 17 anni.
Sesso e giovani, un binomio che deve coinvolgere tutti noi genitori. Il primo rapporto avviene a 17 anni, ok, ma sanno come proteggersi? Dal rischio gravidanza sicuramente, non da infezioni e malattie a trasmissione sessuale. Il Papilloma virus (Hpv), che causa diversi tipi di tumore, per esempio è poco conosciuto dai ragazzi:solo il 58% sa che il virus si può trasmettere anche attraverso rapporti sessuali non completi. Soltanto il 37% che è responsabile di tumori che riguardano anche l’uomo.
“Il nuovo Piano Vaccini prevede la vaccinazione contro il Papilloma virus nelle ragazze undicenni e l’introduzione della vaccinazione anti-Hpv nei maschi undicenni, segnando un notevole progresso. Così si può contrastarne efficacemente la diffusione”, sottolinea Ranieri Guerra, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.
Di sesso e giovani si è parlato nella presentazione a Roma della ricerca “Conoscenza e prevenzione del Papillomavirus e delle patologie sessualmente trasmesse tra i giovani in Italia”, condotta dal Censis su un campione rappresentativo di mille ragazzi tra 12 e 24 anni.

Dallo studio viene fuori che il primo rapporto per i più è a 17 anni: solo il 19,8% dichiara di aver avuto rapporti prima dei 16 anni. L’età della prima volta tra ragazzi e ragazze è molto simile: 17,5 anni per maschi e 17,3 per le femmine. Il 70,7% usa il profilattico come strumento di prevenzione, ma il 17,6% dichiara di ricorrere alla pillola anticoncezionale, che però è solo un mezzo di contraccezione e non di prevenzione. E’ bene precisarlo.
Il 93,8% dei giovani italiani di 12-24 anni ha sentito parlare di infezioni e malattie sessualmente trasmesse: l’Aids la patologia più citata (89,6%). Solo il 23,1% indica la sifilide, il 18,2% la candida, il 15,6% il Papilloma Virus e percentuali tra il 15% e il 13% la gonorrea, le epatiti e l’herpes genitale. Resta centrale il ruolo dei media nell’informazione, utilizzato dal 62,3% del campione, seguito dalla scuola (53,8%), ma con differenze significative: più forte al Nord, rispetto che al centro e al Sud.

E’ solo il 9,8% dei giovani che si informa chiedendo a medici e a farmacisti. “Resta molta diffidenza – spiega Andrea Lenzi, presidente della Società Italiana di Endocrinologia – da parte dei giovani nei confronti dell’andrologo. Molti non lo conoscono, la maggior parte ritiene di non averne bisogno. Culturalmente non sono abituati a considerare la possibilità che anche i maschi possano essere interessati da patologie che riguardano il sesso. Dobbiamo sviluppare maggior informazione ed educazione”.

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