Social: come difendere i bambini

Gen 24
Scritto da Annamaria avatar

I social possono essere molto pericolosi, come difendere i nostri bambini? Innanzitutto non lasciarli mai soli davanti a un universo così infinito e variegato, potenzialmente dannoso, se si è fragili, poco esperti e ingenui.

Le tragedie sono all’ordine del giorno, come quella accaduta a Palermo, dove una bambina è morta soffocata mentre cercava di partecipare a una challange su Tik Tok. E’ opportuno ricordare che sui social non è consentita l’iscrizione ai minori di 14 anni in Italia. Evitare di dare loro l’ok, facendogli aprire profili con date di nascita non veritiere, è il primo dei consigli. Ecco come difendere i bambini. Per i giovanissimi di età compresa fra i 13 e i 14, invece, l’accesso è possibile, ma solo sotto la supervisione dei genitori. Lo stabilisce un regolamento dell’Unione europea (General data protection regulation) che disciplina il trattamento dei dati e il diritto alla privacy.

Non è difficile capire come difendere i bambini dai social. Eppure un sondaggio di un biennio fa, condotto per il Tg3 da Osservare Oltre (Associazione nazionale presidi e Tutorweb), l’84% dei ragazzini tra i 10 e i 14 anni, ha uno o più profili attivi. In che modo? Si sono dichiarati più grandi di quello che sono, quel che è grave è che il 22% di loro lo ha fatto in presenza dei genitori. Il sondaggio evidenzia pure che nove ragazzini su dieci non rivelano a mamma e papà che cosa dicono, vedono e che cosa si scambiano sui social. E i loro genitori rispettano questa posizione.

Questo è male: bisogna capire, per prevenire drammi assolutamente evitabili. Esiste il parental control che inibisce la navigazione a tutta una serie di siti e app non adatti a un minore. Si ricorda pure, pochi lo sanno, che la sim può essere direttamente intestata a un minorenne di almeno 12 anni. In questo caso Facebook, Tik Tok e le altre piattaforme non potranno essere visibili su quel dispositivo.

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