Bambini: il gioco giusto

Gen 17
Scritto da Annamaria avatar

Giocare è una cosa seria. Attraverso l’attività ludica il cervello dei bambini si evolve, ecco perché è molto importante sapere quale è il gioco giusto.

Giocando i bambini conoscono il mondo, con il loro corpo, i sensi e l’intelletto. I consigli su ‘il gioco giusto’ li danno i pediatri del Bambino Gesù sul numero di “A scuola di salute”.

Il gioco giusto per i bambini è quello adatto a ogni periodo della loro crescita.

Appena nato, il gioco del bambino passa attraverso il contatto con il corpo dei genitori. Questa forma di relazione favorisce la regolazione delle funzioni vitali, la riduzione dello stress, la comunicazione istintuale con mamma e papà, lo sviluppo cognitivo e le capacità motorie. Arrampicandosi, spingendosi e rotolandosi sul corpo del genitore, il piccolo apprenderà nuove capacità di movimento.

Dopo i 4-6 mesi, gli oggetti della vita quotidiana sono i più interessanti. I bambino tocca, osserva, annusa, ascolta, assaggia. Attraverso la manipolazione e il contatto impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda. E’ il periodo giusto per preparare il ‘cesto dei tesori’: un contenitore di stoffa o vimini da riempire con oggetti della quotidianità domestica, di materiali, forme e colori diversi, che incuriosiranno il bambino e stimoleranno lo sviluppo dei sensi e delle sue capacità motorie.

Dai 2 anni di vita il gioco si trasforma e i bambini cominciano a ‘fare finta di’: il bambino esplora il mondo della fantasia, si confronta con un numero infinito di situazioni, avventure, sfide e, in questo modo, allarga il suo campo di azione. Tra i 12 e i 18 mesi i bambini iniziano ad imitare piccole azioni che vedono intorno a loro (cullare, dare da mangiare, dormire, bere). Dai 2 anni passano al cosiddetto gioco parallelo: spesso in presenza di altri bambini ma senza una reale collaborazione, cominciano a creare piccole storie.

Dai 3 anni in poi le trame del gioco diventano sempre più lunghe e complesse. I bambini amano travestirsi e diventare i protagonisti delle loro storie, oppure iniziano ad utilizzare pupazzi o personaggi per metterle in scena. In questo periodo giocano a lungo da soli o con altri bambini, creando delle vere relazioni.

La lettura riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei bambini in ogni epoca dell’infanzia. Il neonato è attratto dal ritmo della voce del genitore e la musicalità di una storia letta ad alta voce è capace di incantare anche i più piccoli. Accoccolarsi insieme e leggere rafforza molto il legame tra genitori e figli. Inoltre, un bambino abituato all’ascolto di letture, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere e avrà migliori tempi di attenzione. Il suggerimento per i genitori è, dunque, di leggere molto insieme ai propri figli.

I pediatri del Bambino Gesù spiegano che il gioco deve essere adatto all’età. E’ consigliabile proporre giochi non necessariamente differenziati in base al sesso. Per quanto riguarda videogame e dispositivi digitali, è consigliabile proporli con prudenza: non prima dei 6 anni di età, per non più di 30-60 minuti al giorno, e sempre sotto il controllo diretto dei genitori.

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