Cautela col paracetamolo in gravidanza

Set 30
Scritto da Annamaria avatar

Quando si è incinta attenzione a prendere farmaci senza l’ok del proprio medico. Occorre cautela anche col paracetamolo in gravidanza, recenti studi hanno evidenziato che non lo si deve fare con leggerezza.

Una ricerca danese, coordinata da David Kristensen dell’Università di Copenaghen e pubblicata sulla rivista Nature Reviews Endocrinology, invita alla cautela col paracetamolo in gravidanza sottolinea che è meglio evitare nei primi tre mesi di gestazione, nel secondo e terzo trimestre è opportuno ricorrervi solo in caso di grande necessità.

“Non si tratta di un divieto, ma sarebbe meglio evitarlo. Va sempre tenuto presente che durante la fase di embriogenesi, cioè i primi tre mesi, non andrebbe assunto nulla, mentre nel secondo e terzo trimestre qualsiasi farmaco – e anche il paracetamolo – andrebbe limitato al più breve tempo possibile. Insomma, una compressa per il mal di testa non crea problemi al feto, ma una cura di 10 giorni potrebbe anche farlo”, spiega il professor Fabio Mosca, presidente della Società di Neonatologia.

La cautela col paracetamolo in gravidanza è fondamentale per evitare anche possibili danni al feto. Secondo lo studio danese potrebbero sorgere problemi di sviluppo neurologico, urogenitale e riproduttivo. “Ad aprile scorso un altro lavoro, condotto in sei Paesi europei, aveva mostrato un legame tra l’assunzione del paracetamolo, i disturbi dello spettro autistico, il deficit dell’attenzione e l’iperattività. In particolare aveva evidenziato un maggiore rischio di andare incontro a queste due patologie, rispettivamente del 19% (per lo spettro autistico) e del 21% (deficit dell’attenzione e iperattività). Si tratta di studi importanti, ma anche se con alcuni limiti”, sottolinea ancora il neonatologo.

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