Italia in viola per i nati pretermine

Nov 16
Scritto da Annamaria avatar

Sono già 36 le città e le province italiane che hanno aderito all’invito della Società Italiana di Neonatologia (SIN) e di Vivere Onlus ad illuminare di viola, il colore simbolo in tutto il mondo della prematurità, alcuni tra i monumenti maggiormente rappresentativi del nostro Paese.

Per la Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra domani 17 novembre, l’Italia, da nord a sud, metterà da parte per qualche ora i suoi “tre colori” e sarà in viola per i nati pretermine.

Italia in viola per i nati pretermine. Nel mondo 1 bambino su 10 nasce prematuro, cioè prima della 37ª settimana di gestazione, quasi 100 al giorno. In Italia sono circa 35.000 all’anno.

Milano, Pavia, Cremona, Rho, Voghera, Vicenza, Merano, Bologna, Scandicci, Perugia, Ancona e Napoli, insieme ai comuni che già in passato hanno aderito all’iniziativa, come Torino, Genova, Brescia, Verona, Trento, Udine, Rimini, Modena, Parma, Reggio Emilia, Firenze, Prato, Siena, Taranto e Siracusa, si uniranno alla SIN e Vivere Onlus, per “accendere una luce” su questa importante problematica, sempre più frequente, ma ancora poco conosciuta, mostrando con il loro appoggio la necessità di eliminare le divergenze regionali nelle cure neonatali. Italia in viola per i neonati pretermine.

La SIN, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra il 17 novembre, lancia un appello per migliorare l’assistenza neonatale in tutto il Paese, chiamando tutti coloro che sono direttamente o indirettamente coinvolti nella cura dei nati pretermine a sottoscrivere un “patto” di collaborazione. Il Patto ha già raccolto il consenso del Ministero della Salute, che supporterà l’iniziativa con una campagna di comunicazione istituzionale, mediante uno spot televisivo realizzato insieme alla SIN, per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema sempre più frequente e poco conosciuto.

I neonati prematuri necessitano di strutture ed attrezzature moderne e di medici ed infermieri altamente specializzati per garantire un’assistenza individualizzata ed un mix di cure sempre più avanzate.

L’Italia oggi è uno dei paesi con il più basso tasso di mortalità al mondo per neonati di peso inferiore a 1500 grammi. Gli ultimi dati disponibili evidenziano, infatti, una mortalità nel nostro Paese dell’11,3% rispetto al 14,3% delle più importanti TIN a livello mondiale (dati forniti dal Vermont Oxford Network).

Se si vogliono mantenere questi elevati standard di qualità oggi raggiunti nelle cure al neonato, sono necessarie più risorse, umane e tecnologiche, ed il supporto delle istituzioni nazionali e locali.

Per farlo la SIN invita ad investire sull’attuale Rete dei Punti Nascita e delle Terapie Intensive Neonatali (TIN) che non risponde più, al Nord, al Centro e al Sud del Paese, alle mutate esigenze assistenziali e alla oggettiva disponibilità di risorse, carenti in particolare nelle regioni meridionali. Troppo poche le risorse dedicate alla cura del neonato prima e dopo la dimissione dalle Neonatologie, in particolare quelle umane, sia mediche che infermieristiche. La carenza di neonatologi è uno dei problemi più urgenti da affrontare per continuare a garantire il buon livello delle cure neonatologiche in Italia, che presentano, comunque, grandi differenze regionali, con un rischio di mortalità neonatale del 39% superiore al Sud rispetto al resto d’Italia.

La SIN e le Neonatologie italiane intendono impegnarsi, soprattutto, su tre punti:

  • Garantire l’accesso ai genitori h24 in tutte le Terapie Intensive Neonatali. Nonostante gli sforzi messi in campo negli ultimi anni, oggi solo il 61% delle TIN in Italia consente un accesso h24 ai genitori, con forti disparità regionali. La presenza dei genitori nella gestione quotidiana del neonato risulta indispensabile, per facilitare più precocemente possibile il legame con i genitori e per permettere a mamma e papà di occuparsi della care del proprio bambino nei diversi momenti della giornata. La permanenza dei genitori col neonato 24/24h ha il fine di ridurre lo stress, facilitare l’allattamento materno ed il contatto fisico tra genitori e neonati e aiutare la famiglia a partecipare nella presa di decisioni cliniche che riguardano il proprio figlio.
  • Organizzare corsi di rianimazione neonatale per tutti i neonatologi, per assicurare la migliore assistenza possibile in sala parto in tutti i punti nascita italiani, fin dai primi importantissimi minuti di vita. Le cure nella prima ora di vita – la famosa “golden hour” – possono influenzare in modo determinante gli esiti a distanza di questi neonati estremamente vulnerabili. È dunque, fondamentale che, in questo limitato intervallo di tempo, l’équipe medico-infermieristica applichi efficacemente le linee guida di riferimento. È inoltre intenzione della SIN effettuare un’indagine per valutare le dotazioni di attrezzature delle isole neonatali negli ospedali italiani.
  • Migliorare l’assistenza dopo la dimissione, con una rete di servizi di Follow-up ben organizzata e strutturata, oggi troppo eterogenea geograficamente e sottodimensionata rispetto alle reali esigenze. Questi servizi sono fondamentali per proseguire le cure dopo la dimissione, ma anche necessari ad effettuare la diagnosi precoce dei disturbi neurologici e sensoriali, con un inizio tempestivo del supporto riabilitativo e abilitativo.

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