Parto dolce

Dic 28
Scritto da Annamaria avatar

Avete spesso sentito parlare di parto dolce, ma cos’è?

Il parto dolce è conosciuto pure come metodo Leboyer. Ginecologo e ostetrico francese classe 1918, Frédérick Leboyer diceva sempre: “La madre ha diritto ad un buon parto e il bambino ha diritto ad una buona nascita”.

Il parto dolce vuole che al momento della nascita il bebè sia accolto nel modo meno traumatico possibile.
Le condizioni per un parto dolce, secondo il medico francese, sono:

dopo il parto il neonato deve essere messo sul ventre materno, qui può continuare a sentire il battito cardiaco e il respiro della mamma e può pure sentirne il calore e riprendersi dallo stress;

per fare in modo che il passaggio alla respirazione polmonare sia graduale e non traumatico, il cordone ombelicale andrà reciso solo in un secondo momento, quando ha smesso di pulsare;

mamma e piccolo appena nato dovrebbero avere il tempo per conoscersi ritardando quindi, a meno di situazioni di rischio, le procedure mediche;

il parto dovrebbe avvenire in un ambiente dove luci e rumori non siano forti: nell’utero materno il bebè infatti sente i rumori ovattati e ha luci soffuse, quindi non può essere catapultato in un ambiente tanto diverso;

Il ginecologo, che oggi ha 98 anni, è pure contrario alla presenza dei papà. In un seminario del 1992 ha detto: “La gravidanza è per la madre come un viaggio mistico, un pellegrinaggio al quale l’uomo non può partecipare ma dirsi pronto ad attendere la fine di esso”.
Leboyer, da perfetto buon tradizionalista, dice di no all’analgesia epidurale: per lui questa erige una barriera tra mamma e bebè e non permette una nascita spontanea e naturale dove mamma e figlio sentono visceralmente e intensamente la separazione.

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