Parto in casa: consigli per non rischiare

Dic 06
Scritto da Annamaria avatar

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Il parto in casa diventa sempre più ‘in’. I consigli per non rischiare della Società italiana di neonatologia (Sin) sono utili. Perché è bellissimo e tenero il parto in casa, ma meglio stare tranquille.
Per dire di sì al parto in casa bisogna che la gestante non abbia patologie particolari. Soprattutto è necessario affidarsi a ostetriche formate e sapere che in caso di necessità è possibile raggiungere facilmente una struttura attrezzata per le emergenze.

Maurizio Bonati, Responsabile del Dipartimento di Salute Pubblica dell’IRCCS Istituto Di ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, ha spiegato: “Oggi sono circa un migliaio ogni anno i bambini che nascono in casa in Italia. Un fenomeno che interessa solo alcune Regioni e pochi genitori molto determinati a contrastare la medicalizzazione talvolta eccessiva del percorso nascita”.

“A domicilio garantiamo l’assistenza al travaglio e al parto fisiologico in accordo con le linee guida, nazionali e internazionali – ha sottolineato Marta Campiotti, Presidente dell’Associazione Nazionale Ostetriche parto a Domicilio e Casa Maternità – La condizione ideale è l’assistenza di tutta la gravidanza da parte dell’ostetrica che assisterà il parto, affinché possa accompagnare la gestante (e la coppia) durante l’intero periodo, sostenere il percorso di salute di tutto il processo attraverso una assistenza non invasiva e appropriata, e possa anche identificare prontamente eventuali controindicazioni all’assistenza domiciliare. Il 74% delle donne seguite ha partorito a domicilio; 8 donne e 11 neonati sono stati trasferiti in ospedale dopo il parto perché necessitavano di assistenza. Tutte le donne e tutti i neonati assistiti non hanno manifestato sequele a distanza. Oltre la metà dei neonati ha potuto usufruire del contatto prolungato della placenta (lotus birth) un modo dolce per entrare nella vita: il cordone ombelicale non viene reciso e il neonato resta collegato alla sua placenta, ricevendo tutto il sangue placentare sino a quando il cordone si separa in modo naturale dall’ombelico del neonato”.

La SIN continua a sostenere che l’ospedale è il posto più sicuro dove partorire e ribadisce che il parto in casa espone mamma e neonato a rischi maggiori e imprevedibili. Tuttavia, qualora una donna decida di optare per il parto a domicilio, la SIN fornisce delle indicazioni per affrontare la nascita nelle condizioni di maggiore sicurezza possibile, sono consigli utilissimi per non rischiare:

La donna deve essere correttamente informata sui rischi del parto a domicilio e sulla organizzazione dello stesso nella città dove intende partorire.
Deve esservi un presidio ospedaliero attrezzato facilemnte raggiungibile.
Deve esser garantito un trasporto rapido in ospedale per mamma e neonato ad opera di personale esperto e addestrato nelle manovre di rianimazione.
Occorre pre allertare l’ospedale con terapia intensiva neontale più vicino.
La futura mamma deve rivolgersi a un’ostetrica con training appropriato nell’assistenza sia in ospedale sia a domicilio e che abbia documentata capacità nelle manovre rianimatorie neonatali.
E’ necessario garantire al neonato e alla mamma nelle ore immediatamente dopo il parto tutti i controlli necessari e di routine.

Seguite i consigli per non rischiare e tutto andrà per il meglio.

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