Lavoro: tutela donna in gravidanza

Set 29
Scritto da Annamaria avatar

Al lavoro le aziende non possono affidare alle impiegate incinte mansioni che attentino alla loro sicurezza. La tutela della donna in gravidanza è obbligatoria. Non solo: è anche obbligatorio informare sui rischi che può correre a causa dell’attività che svolge, anche se il datore ha una sola dipendente che non è ancora incinta ma che può trovarsi in futuro in quella condizione.

La tutela della donna in gravidanza al lavoro è importantissima. Nel decreto legislativo n. 151 del 2001, chiamato “Testo unico a tutela della maternità e paternità”, si legge che c’è il divieto di affidare un’attività lavorativa alla donna in gravidanza nei due mesi che precedono il parto, anche se la lavoratrice può chiedere di lavorare più a lungo se le condizioni lo consentono e se non ha una mansione che comporti un rischio. In questo modo la lavoratrice rientrerà più tardi dal congedo obbligatorio dopo il parto.

Per la tutela della donna in gravidanza, il datore deve rendere più agevoli le condizioni di lavoro della dipendente incinta, assicurandole una protezione dall’inizio della gravidanza fino ai sette mesi di età del figlio. E’ vietato il trasporto e il sollevamento pesi, i lavori pericolosi, faticosi e insalubri, come si legge su La legge per tutti.

I lavori vietati per le donne in gravidanza sono quelli:

che comportano una posizione in piedi per più di metà dell’orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante o scomoda (commesse, addette alla ristorazione, ecc.);

su scale ed impalcature mobili e fisse, con pericolo di cadute;

che prevedono movimentazione manuale di carichi, trasporto e sollevamento di pesi;

con macchina mossa a pedale quando il ritmo sia frequente ed esige uno sforzo;

con macchine o strumenti che trasmettono intense vibrazioni;

che comportano l’esposizione a temperature troppo basse.

Da quando la donna scopre di essere incinta fino a quando il bambino avrà compiuto un anno è vietato adibirla al lavoro dalle 24 alle 6, indipendentemente dal settore di impiego.

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