Come funzionano i test di ovulazione di cui fanno spesso pubblicità in tv e perché andrebbero usati? I test di ovulazione sono utilissimi per migliorare le possibilità di concepimento.

Nell’arco di un ciclo mestruale, ci sono 2-4 giorni fertili in cui verosimilmente un rapporto sessuale può portare al concepimento di un bambino, e coincidono con l’ovulazione, ossia con il momento in cui l’ovulo viene rilasciato dal follicolo e raggiunge l’utero. Questo fenomeno fisiologico è accompagnato da un picco dell’ormone luteinizzante LH, la cui funzione è proprio quella di indurre la rottura del follicolo e il transito dell’ovulo attraverso le Tube di Falloppio. I test di ovulazione misurano i livelli di questo ormone nelle urine, cosa che permette di individuare non solo il giorno in cui avverrà l’ovulazione, ma anche quello precedente: in entrambi le possibilità di concepire sono alte.

In commercio si possono anche trovare test di ovulazione che, oltre all’ormone LH, rilevano anche i livelli di estrogeni o estradiolo. Il picco di LH rappresenta il momento di massima fertilità, l’aumento di estrogeni indica una fase di fertilità elevata che precede quel picco: in questo modo i giorni fertili sono quattro, quindi diventa maggiore la possibilità di pianificare con il proprio partner una gravidanza.

Il test di ovulazione si usa più o meno come un test di gravidanza: lo stick va messo a contatto con l’urina (o sotto il flusso diretto o immergendolo nell’urina raccolta in un contenitore sterile). Dopo qualche minuto, il risultato apparirà sotto forma di linee colorate o di simbolo su un display elettronico. Dovreste farlo al mattino appena sveglia. Quando iniziare dipende dalla durata media del ciclo mestruale: con un ciclo di 28 giorni si può iniziare l’11° giorno. Ricordare di considerare il primo giorno di flusso mestruale come giorno 1. Per evitare di perdere il momento giusto è utile pure osservare il variare delle secrezioni vaginali. Se non si rileva il livello di massima fertilità per tre cicli consecutivi, bisogna rivolgersi a un ginecologo.

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Questo articolo è stato pubblicato da Annamaria il martedì, Febbraio 20th, 2018 alle 15:03 nelle categorie GRAVIDANZA. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.