Vaccino anti Covid in gravidanza: è allarme

Giu 29
Scritto da Annamaria avatar

Sul vaccino anti Covid in gravidanza occorre chiarezza. Ginecologi e neonatologi lanciano l’allarme, c’è ancora troppa confusione e non si può più aspettare. Per la Federazione Sigo (Sigo-Aogoi-Agui-Agite), Sin e Simp bisogna agire. Istituzioni e Ministero della Salute devono assumere una posizione chiara e iniziare ad orientare la campagna vaccinale verso una massiva e intensiva vaccinazione delle donne in dolce attesa. 

“C’è una situazione di gravissima confusione in cui versano ancora adesso le donne italiane in rapporto all’effettuazione della vaccinazione anti-Covid. È auspicabile che le Istituzioni, a partire dal Ministero della Salute, assumano sul tema una posizione chiara e che s’inizi ad orientare la campagna vaccinale ugualmente verso una massiva ed intensiva vaccinazione delle donne in gravidanza. In mancanza di un accordo nazionale immediato si rischia di consolidare il disorientamento diffuso recando danno all’efficacia della stessa campagna vaccinale, ma soprattutto di recare un potenziale danno alla donna e al nascituro”, fanno sapere  la Federazione Sigo-Aogoi-Agui-Agite, la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia che vede riunite tutte le anime della ginecologia italiana, insieme alla Sin, la Società Italiana di Neonatologia e alla Simp, la Società Italiana di Medicina Perinatale.

Il vaccino anti Covid in gravidanza è basilare. L’allarme di ginecologi e neonatologi è chiaro. Le società scientifiche affermano con chiarezza che: le donne in gravidanza devono essere considerate popolazione fragile; la vaccinazione non è controindicata in gravidanza; la vaccinazione non è controindicata in allattamento; la vaccinazione non è controindicata nelle donne che assumono contraccettivi ormonali; non vi è nessun dato scientifico che ipotizza ripercussioni della vaccinazione sul potenziale riproduttivo maschile o femminile; non è consigliata nessuna terapia di supporto o nessuna indagine preliminare alla vaccinazione

Le Società scientifiche hanno offerto da tempo la collaborazione, anche per l’organizzazione di centri vaccinali dedicati alle donne in gravidanza in prossimità di punti nascita. Si assiste invece ancora oggi, in una realtà in cui si cerca di vaccinare la totalità della popolazione, ad una generale disinformazione e vi è assenza di documenti ufficiali e direttive specifiche in tale campo, recita la nota diffusa.

Le società scientifiche sottolineano la necessità, ancora oggi, di informare e rassicurare le donne sul vaccino anti Covid in gravidanza in quanto tale problematica può rappresentare un ulteriore fattore che va ad incidere sulla denatalità che rappresenta la maggiore problematica sociale attuale.

 L’allarme dei ginecologi e i neonatologi è lanciato ora è auspicabile che le Istituzioni, a partire dal Ministero della Salute, assumano sul tema una posizione chiara e che s’inizi ad orientare la campagna vaccinale ugualmente verso una massiva ed intensiva vaccinazione delle donne in gravidanza, spiega il comunicato stampa. “In mancanza di un accordo nazionale immediato si rischia di consolidare il disorientamento diffuso recando danno all’efficacia della stessa campagna vaccinale, ma soprattutto di recare un potenziale danno alla donna e nascituro”.

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