Vulvodinia non esclude gravidanza

Set 06
Scritto da Annamaria avatar

La vulvodinia non esclude assolutamente il desiderio di avere un figlio e quindi una gravidanza. Anzi spesso è proprio la voglia di avere un bebè che porta la donna a cercare di risolvere il problema con l’aiuto del proprio medico.

La vulvodinia provoca bruciore, irritazione, secchezza, sensazione di abrasione a livello vulvare, tensione, sensazione simile a punture di spillo, disepitelizzazione, percezione di avere tagli sulla mucosa e gonfiore. Si differenzia bene dal semplice prurito e in genere non è accompagnate da traumi fisici visibili a occhio nudo. Nonostante le donne che ne sono colpite possano diventare irritabili e frustrate e abbiano un peggioramento della loro condizione, soprattutto nei rapporti, questa patologia non esclude una gravidanza.

La vulvodinia non esclude la gravidanza a patto che venga curata. Una donna che ne soffre può assolutamente partorire poi in modo naturale: “Può partorire, anzi deve partorire per via vaginale”, sottolinea Filippo Murina, responsabile del servizio di patologia del tratto genitale inferiore dell’ospedale Buzzi di Milano a Ok Salute e Benessere. E aggiunge: “L’importante è che in certe situazioni, per esempio se il bambino ha dimensioni eccessive, si faccia qualcosa per ridurre il trauma al momento del parto. In generale, è importante preparare la donna con tecniche di rilassamento, di auto-massaggio e con un’adeguata informazione e, non da ultimo, farla partorire in una struttura che conosce la vulvodinia e in cui ci sia un’ostetrica in grado di agire nel caso ci sia un’accentuazione o una ricomparsa del problema al momento del parto”.

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