La scelta di Deborah
E’ una storia che commuove e coinvolge tutti. La scelta di Deborah Vanini emoziona. La donna ha scoperto di avere un tumore nel giorno in cui ha anche scoperto di essere incinta. Ha deciso di rinunciare alle cure e portare a termine la gravidanza. Il compagno ha condiviso il suo desiderio. La bambina è nata due mesi fa e sta benissimo. Lei a solo 38 anni è deceduta: è morta il 25 novembre scorso.
Ci si domanda quante farebbero la scelta di Deborah e quante, invece, si sottoporrebbero alla terapia per cercare di sconfiggere il cancro, rinunciando a dare la vita, perdendo la propria. Non è facile rispondere.
La scelta di Deborah è forse la più complicata che ci possa essere. Lei, dopo aver accolto tra le sue braccia il 18 settembre la piccola, pochi giorni dopo sul social in un post scriveva: “Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta, ho scoperto anche di avere un tumore al quarto stadio. Uno choc. Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente. Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Dall’estasi alle pene dell’inferno. Da lì il buio”.
“Mesi e mesi di esami, giorni in ospedale, visite estenuanti e dolorose, impedimenti fisici, farmaci, una valanga di farmaci, la maggior parte non compatibili con una gravidanza. Scelte. Scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato. Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore, decidere per la vita o meno dei propri figli. Ho pianto notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi e ho perso la via, mi sono disperata, chiesto perché proprio a me a noi”, proseguiva la Vanini.
“Ho toccato veramente il fondo, ma poi.. con l’aiuto di uno staff Niguarda a dir poco favoloso, amici di vecchia e nuova data, la mamma, il mio angelo Katia Gianquinto e la vera roccia della mia vita, il mio compagno (che non mi ha abbandonata per 1 solo secondo, stando con me h24 anche in ospedale per settimane, e dormendo persino per terra), sono riuscita a trovare anche dei lati postivi in tutto questo, perché ci sono sempre nonostante tutto…Benvenuta piccola M. Forse tu non lo sai ancora, ma mi ha letteralmente salvato la vita”, concludeva. L’arrivo della bambina, pur non curandosi, le ha restituito la parte vera della sua esistenza.
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