Attenzione! Gli zuccheri negli snack creano dipendenza

Mag 25
Scritto da Annamaria avatar

caramelle-gommose

Finora mi sono sempre chiesta perché fosse così difficile smettere di ingurgitarle, sia per noi adulti che per i bimbi. Forse è arrivata la risposta. Uno studio condotto da Francesco Leri dell’Università di Guelph ha rivelato che gli zuccheri contenuti nei prodotti confezionati, in particolare certe forme di fruttosio, creerebbero sull’organismo una dipendenza, proprio come avviene per le droghe nella tossicodipendenza.

 

Con la ricerca si è voluta analizzare la reazione dei ratti alla somministrazione di cibi ad alto elevato contenuto di fruttosio,  che è naturalmente presente nello sciroppo di mais. I risultati hanno fatto ipotizzare una possibile relazione tra il problema obesità con vere e proprie dipendenze da cibo.
Si è partiti dal presupposto che l’essere umano possa essere dipendente dal cibo così come lo è per tutte le altre droghe, e non solo per un fattore di semplice gusto. Ai topi, che non possono essere influenzati da fattori sociali, sono stati somministrati alimenti ricchi di zuccheri e grassi, così come sono le composizioni di molti snack e bibite gasate in circolazione. La forma di assuefazione che ne è scaturita è stata molto simile a quella per le droghe.

 

“Tutti noi abbiamo accesso a sostanze come l’alcol, tuttavia non siamo in maggioranza alcolisti. Molti di noi stanno sviluppando problemi di preso, ma non tutti hanno sviluppato una dipendenza da cibo. Continuiamo a trovare un buon riscontro sul fatto che il rischio di alcune persone sia più comportamentale che nutrizionale. Ma quando si entra in questo circolo, ci si può rimanere per tutta la vita”, ha spiegato Leri.
Ossia, non basta alimentarsi di continuo con cibi iper-zuccherati per sviluppare una dipendenza, nell’uomo giocano altri fattori come la predisposizione personale, la forza di volontà, il contesto in cui si è inseriti. Ma anche questa assuefazione incide per ‘sovrappeso’ che affligge sempre di più il pianeta.

 

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