Bambini: alimentazione troppo squilibrata

Mag 14
Scritto da Annamaria avatar

Tra i bambini ben il 24,5 per cento ha un’alimentazione troppo squilibrata. Un’indagine condotta con i pediatri ha dimostrato che il 22,1% dei bambini segue un regime alimentare carente e non equilibrato e il 24,5% ha un’alimentazione troppo squilibrata.  Tra i giovani che non seguono una dieta adeguata, il 41,8% dei bambini ha oltre 10 anni, il 28,4% ha tra i 6 e i 10 anni, il 19,5% ha tra i 3 e i 6 anni e il 10,3% ha tra 0 e 3 anni. 

Il dato è preoccupante, l’alimentazione troppo squilibrata non permette un corretto sviluppo dei piccoli e crea grandi problemi crescendo. In aiuto dei genitori arrivano i consigli per correggere le abitudini alimentari delle famiglie italiane dato dal presidente della Società italiana medici pediatri (Simpe) Giuseppe Mele e Consulcesi Group all’Ansa.    

Come bisogna nutrirsi per avere il giusto apporto di vitamine e tutto il resto. Un’alimentazione ricca di frutta fresca e secca, verdure a foglia verde, carne, legumi e cereali integrali fornisce una dose sufficiente della maggior parte di queste vitamine. I bambini e gli adolescenti mangiano poca frutta e verdura mentre assumono dosi eccessive di proteine, grassi e zuccheri. Abitudini scorrette, che riflettono le cattive consuetudini delle famiglie italiane: i pasti sono irregolari, la prima colazione spesso viene saltata, l’alimentazione è poco varia e la quantità di nutrienti assunti è squilibrata  La fine dell’anno scolastico consente ai ragazzi di avere più tempo per stare all’aria aperta ma anche a tavola. Con l’aumento delle temperature è consigliabile consumare verdura sia cruda che cotta e frutta con la buccia, ricca della componente fibrosa. In questo modo le vitamine B1 e B2 miglioreranno l’attività dei muscoli e contrasteranno la sensazione di stanchezza favorendo una forma fisica ottimale, mentre le B3 e B6 contribuiranno al rinnovamento e alla cura della pelle, provata dall’esposizione ai raggi solari. Se la dieta del bambino è particolarmente monotona e non garantisce l’apporto sufficiente di vitamine B è possibile ricorrere agli integratori, ma soltanto sotto stretto controllo medico.
Anche la gravidanza è un momento essenziale nel quale supplire alla mancanza di vitamine B e, in particolar modo, di B9. La somministrazione di folati prima del concepimento può ridurre il rischio di malformazioni congenite e i ginecologi raccomandano alle donne che vogliono avere un figlio di assumere regolarmente almeno 0,4 mg al giorno di acido folico a partire da un mese prima del concepimento e per tutto il primo trimestre della gestazione.

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