I ragazzi italiani sempre più tesi

Ott 12
Scritto da Annamaria avatar

BEIJING, CHINA - JULY 14:  An overweight Chinese student plays a game on his mobile phone as he waits for a medical check before training at a camp held for overweight children on July 14, 2014 in Beijing, China. Obesity is a growing problem amongst the burgeoning middle-class in China, and recent studies show that the country is now the second fattest in the world behind the United States. Many parents send their children to special summer camps in an effort to get them into shape and prepare them for the hectic challenges of life in one of the world's largest economies.  (Photo by Kevin Frayer/Getty Images)

La colpa è della tecnologia e dei pasti frequenti consumati nei fast food, ma anche della mancanza di sonno e pure di uno stile di vita sedentario. I ragazzi italiani sono sempre più tesi.
A lanciare l’allarme a Bologna dalla SIIA, Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. “Non esiste una nuova malattia chiamata ‘ipertensione giovanile’ – spiega il Presidente Claudio Borghi, del Sant’Orsola Malpighi di Bologna – il problema è che questa condizione oggi compare molto in anticipo, talvolta 5/10 anni prima rispetto al passato, per effetto dei nuovi stili di vita e dello stress.

“Per affrontare il problema dell’ipertensione nei giovani oggi non basta più l’approccio tradizionale, serve capire com’è cambiata la loro vita – prosegue il Prof. Massimo Volpe, dell’Università La Sapienza di Roma, Ospedale Sant’Andrea – Ad esempio, in media, i ragazzi italiani mangiano fuori tra le 8 e le 10 volte a settimana: questo impedisce di controllare l’assunzione di sodio e grassi. Non mi stupireise l’età media in cui si manifesta la condizione si abbassasse ulteriormente”. Proprio per monitorare la situazione partirà iGame, uno studio che esaminerà un campione tra i 4mila e i 6mila soggetti. “Noi monitoriamo i ragazzi tra i 18 e i 35 anni – conclude il Prof. Volpe – ma sono preoccupato anche per i tredicenni, che ormai utilizzano strumenti informatici per un numero spropositato di ore. Anche perché la condizione potrebbe manifestarsi a quarant’anni, come conseguenza di un’adolescenza in cui si è condotto uno stile di vita sbagliato”.

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