Morbillo: cosa c’è da sapere

Nov 14
Scritto da Annamaria avatar

Prima della paura di pandemie, ecco tutto quello che si sa, cosa c’è da sapere sul morbillo, i pediatri della Sip spiegano a noi genitori cos’è, come si trasmette. Ricordo che la malattia si può prevenire con la vaccinazione: semplice no?

I tanti casi di morbillo, di nuovo sotto i riflettori, mettono preoccupazione, ma basta essere informati e avere ben chiaro cosa c’è da sapere a riguardo

Morbillo: cosa c’è da sapere

1. IL MORBILLO: CHE COS’È? Il morbillo è una malattia acuta febbrile, tipica dell’infanzia, è virale, altamente contagiosa e causata dal Paramyxovirus.

2. COME SI TRASMETTE? Il Paramyxovirus è trasmesso con le secrezioni respiratorie, si moltiplica nel cavo respiratorio superiore e nei linfonodi regionali, quindi dissemina per via linfatica ed ematica. Il morbillo si trasmette dunque per contatto di una persona sana con una infetta attraverso la tosse o gli starnuti. La trasmissione aerea è possibile anche a distanze superiori 1 metro. Non è trasmessa dagli animali e non esistono portatori sani.

3. QUALI SONO I SINTOMI? L’incubazione è di circa 13 giorni. La fase iniziale è caratterizzata dalla comparsa di febbre, malessere, rinite, congiuntivite e tosse. La febbre è in genere elevata (39°-40°C), inizia circa 10-12 giorni dopo l’esposizione al virus e dura da 4 a 7 giorni. Possono comparire anche delle piccole lesioni biancastre, a grappolo, localizzate sulla mucosa buccale in corrispondenza dello sbocco del dotto di Stenone, dette macchie di Köplik, uno o due giorni prima che appaia l’eruzione corporea e possono essere visibili da uno a due giorni dopo. Dopo circa 14 giorni dopo l’esposizione al virus, si manifesta il rash cutaneo eritematoso, maculopapulare, di colore rosso vinoso, dapprima sul volto, poi collo quindi su tutta la superficie corporea sino a mani e piedi (zona palmo-plantare esclusa). L’eruzione dura 5 o 6 giorni, e poi si risolve.

 4. QUALI SONO LE COMPLICAZIONI? Diarrea, otite, polmonite, convulsioni e infezioni del cervello e del sistema nervoso. In alcuni casi il morbillo può addirittura causare il decesso. Le categorie più a rischio di complicazioni sono lattanti, donne in gravidanza, immunodepressi e anziani.

 5. QUAL È LA TERAPIA? Non esiste una terapia specifica per il morbillo. Il trattamento è in gran parte di supporto (antipiretici, fluidi, ecc) oltre ovviamente al trattamento delle eventuali infezioni batteriche e/o delle altre complicazioni. La vitamina A dovrebbe essere somministrata in tutti i casi di morbillo grave. Il virus in vitro è suscettibile alla Ribavirina per aerosol o endovena.

  6. QUALI SONO I TEST DA FARE PER LA DIAGNOSI? La diagnosi è possibile sulla base della storia clinica e dei sintomi. E’ possibile eseguire la sierologia specifica come test standard per confermare la diagnosi.

   7. E’ NECESSARIO IL RICOVERO? Il ricovero è altamente raccomandato nei soggetti a rischio di complicanze (ad esempio immunodepressi, lattanti, donne in gravidanza, persone anziane).

   8. ESISTE UN VACCINO CONTRO IL MORBILLO? Il vaccino esiste ed è un vaccino combinato (Mpr: morbillo, parotite, rosolia), è sicuro. Effetti collaterali gravi sono molto rari. Sono riportati alcuni effetti collaterali di lieve entità quali febbre, arrossamento o rigonfiamento delle ghiandole a livello di collo e guance. 

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