Ragazzi: stimolanti cerebrali per prepararsi alla maturità

Giu 18
Scritto da Annamaria avatar

Mi rendo conto di pretendere molto da mia figlia, ma sapere che un ragazzo su cinque in Europa tra i ragazzi più grandicelli usa stimolanti cerebrali per prepararsi alla maturità un po’ mi fa paura. E quanto emerge dalla prima inchiesta riportata nel libro “Cervello senza limiti” della giornalista Johann Rossi Mason.

Nelle università americane dal 7 al 25% degli studenti percorre i corridoi con un portatile in mano e un blister di compresse nell’altra. Dai laboratori di ricerca e dal mondo accademico si diffonde la cultura del potenziamento cognitivo. In Europa siamo intorno al 20-30% mentre per l’Italia ancora non ci sono dati precisi. Certo è che le farmacie sono assediate da genitori che chiedono integratori per l’affaticamento cerebrale: dal fosforo al magnesio a cui vengono aggiunti antiossidanti e molecole. Per la maggior parte invece vige il ‘fai da te’: gli studenti fumano di più, fanno nottata sui libri con dosi extra di caffè, cercano energie extra nelle bevande energizzanti. Il rischio per i ragazzi è di arrivare davanti agli esaminatori sfiniti e meno lucidi. 

“Il cervello è un organo che può essere spinto oltre i propri limiti ma non per lungo tempo. Può funzionare anche a regimi elevati purché gli sia dato modo di recuperare e questo avviene con un adeguato numero di ore di sonno”, spiega la Rossi Mason nel suo libro. “Almeno 8 durante le quali il cervello fa pulizia e soprattutto organizza i ricordi. In scarsità di riposo, la memoria è meno efficiente. E sommando l’uso indiscriminato di sostanze eccitanti (caffeina, taurina, ginseng, eccetera) si può avere un senso di energia immediato ma che si ‘paga’ a medio termine”, continua. L’uso di stimolanti cerebrali tra i ragazzi per prepararsi alla maturità non fa affatto bene.

I più scaltri poi riescono a procurarsi i farmaci, molecole per disturbo da deficit dell’attenzione, demenza o narcolessia che nei sani hanno mostrato effetti di potenziamento cognitivo come aumento dell’attenzione e della concentrazione, memoria e annullamento del senso di fatica. “Nonostante non ci siano divieti nell’uso da parte dei sani che esercitano una ‘libertà personale’ – aggiunge la Rossi Mason – va detto che non esistono studi a lungo termine che ne dimostrino l’innocuità mentre è definita una controindicazione assoluta all’assunzione da parte di ragazzi sino a 18-20 anni: il cervello è ancora in formazione e non è possibile sapere quali effetti possono sortire in una fase evolutiva così delicata. La cautela in questo caso è d’obbligo”.

Farmacologicamente, le sostanze che potenziano i componenti dei circuiti di memoria e apprendimento (dopamina, glutammato, noradrenalina) possono migliorare la funzione cerebrale in individui sani oltre il loro limite fisiologico. Queste permettono di alzare l’asticella un po’ più in alto. “Queste sostanze non hanno niente a che fare con quello che i ragazzini usano per lo sballo in discoteca o per allentare i freni inibitori e aumentare la capacità di socializzazione. Con queste sostanze ci vai in biblioteca, non in discoteca. Sono ricercate da soggetti ambiziosi, che vogliono spostare un po’ più in là i propri limiti, essere più produttivi. Ma attenzione, chi crede che aiutino ad ottenere risultati brillanti senza sforzo rimarrà deluso e non aumentano nemmeno l’intelligenza. Sono come un additivo per motori già performanti, non una scorciatoia”. 

Non è facile procurarsi gli stimolanti cerebrali per prepararsi alla maturità, tra l’altro, i ragazzi spesso ricorrono a scorciatoie pericolosissime. “Le persone si rivolgono al mercato nero o al web. I rischi sono notevoli: dal pagare per ricevere farmaci che non contengono affatto quel principio attivo, sino al rischio di assumere un farmaco contraffatto che contiene sostanze pericolose”, avverte la Mason. Procurarseli non è facile e i rischi sono molti. Il primo mercato è quello online, ma in rete è difficile distinguere farmacie sicure da luoghi dove si vendono copie false dei farmaci. In questo secondo caso, così come nel caso del mercato nero, è impossibile sapere cosa si sta assumendo, con rischi che vanno dalle reazioni allergiche all’avvelenamento da mercurio, dai danni renali fino al trapianto e alla morte. Che ingredienti ci sono in quella compressa? Non sempre è possibile saperlo, eppure uno studente universitario su dieci, e un docente su cinque, le manda giù senza fare domande. 

L’assunzione di sostanze che modificano il delicato equilibrio dei neurotrasmettitori può interferire con il corretto sviluppo del cervello giovane, sensibile ai livelli di dopamina. Le aziende produttrici sono chiare nello sconsigliarne l’uso in soggetti con meno di dieci anni d’età e, ovviamente, avvertono di limitarsi alle dosi indicate dal curante per trattare un disturbo. L’eccesso, osservato sperimentalmente in piloti molto giovani, può causare rigidità del comportamento e alterare i processi di plasticità, il pensiero logico e la capacità di decisione. 

Noi genitori siamo chiamati a vigilare. Stiamo attenti. Io lo farò già da ora.

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