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La frittura fa bene

Set 19
Scritto da Annamaria avatar

Mia mamma, quando ero bambina, mi diceva sempre di non mangiarla perché faceva male al fegato. La frittura in realtà fa bene. E’ un metodo di cottura che deve far parte di na dieta sana, sia per quanto riguarda gli adulti che i bambini. Così sottolineano i nutrizionisti.

la frittura fa bene

La frittura fa bene, possiamo sorridere e anche i piccoli sono liberi di farlo, finalmente! Migliora il funzionamento del fegato stimolandone le funzioni depurative e le capacità metaboliche. Se è ben fatta, è leggera, in quanto la crosticina impedisce che gli alimenti siano inzuppati di olio. C’è poi la carta assorbente che ne elimina l’eccesso. E assorbe una quantità di grassi non superiore al 10%, quindi una patata lessa è più calorica di una patatina fritta.

“Quando la frittura è fatta con una pastella di sola acqua e farina (senza l’aggiunta di uovo) risulta del tutto priva di colesterolo. In realtà non solo la frittura non apporta colesterolo ma può addirittura contribuire a farlo diminuire, andando a stimolare l’unica via metabolica che possediamo per eliminarlo: ovvero la produzione e secrezione di bile. I sali biliari che la compongono, infatti, sono prodotti a partire dal colesterolo; quando mangiamo una frittura il fegato riceve un potente stimolo a secernere bile nell’intestino; di questa, una parte verrà riassorbita, e un’altra sarà eliminata con le feci, contribuendo così alla rimozione di una quota di colesterolo”, si legge sul Gambero Rosso.

Non fa affatto male al fegato: “Quando mangiamo la frittura, inoltre, diamo al fegato la possibilità di eliminare attraverso la bile le tossine cosiddette ‘liposolubili’, assunte dall’ambiente o prodotte dai nostri metabolismi, che, sciogliendosi solo nei grassi, non potremmo mai espellere attraverso le urine o il sudore”. Inoltre non è tossica, mantiene l’integrità dell’alimento. La si può consumare 1 o 2 volte la settimana, soprattutto se fatta ad hoc in casa con olio d’oliva. La frittura fa bene, quindi preparatevi a leccarvi i baffi.

Kefir: benefici

Ago 23
Scritto da Annamaria avatar

Il kefir prende piede. E’ molto di moda in questo ultimo periodo, i nutrizionisti lo impongono sempre più nei regimi alimentari sani. Ma quali sono i suoi benefici?

Il kefir è molto diverso dallo yogurt, nonostante abbia un sapore simile. E’ un latte fermentato in uso da oltre duemila anni nel Caucaso e nei Paesi arabi, ma anche in Africa. La parole significa benessere. Si ottiene facendo fermentare il latte vaccino (ma anche latte di capra o di pecora talvolta) con granuli formati da colonie di miliardi di batteri e lieviti che apportano benefici alla flora batterica intestinale.

I benefici del kefir sono innumerevoli, grazie ai suoi batteri ‘buoni’. Lo yogurt contiene soltanto due tipi, nei granuli di questa preziosa bevanda ci sono circa venti tipi di lattobacilli diversi che resistono alla acidità della barriera gastrica dello stomaco e arrivano vivi fin dentro l’intestino. 

Come si legge in un articolo su L’Indipendente, i benefici del kefir sono tanti. Può dare una mano a:

  • Regolarizzare le funzioni intestinali, poiché il kefir stimola le proteine digestive, l’appetito e la peristalsi, promuove la salivazione e la secrezione degli enzimi da parte di stomaco e pancreas stimolando la digestione degli altri cibi.
  • Studi scientifici suggeriscono che possa aiutare a regolare e mantenere la giusta quantità di colesterolo nel sangue.
  • Contrastare l’insediamento di germi pericolosi. Il kefir contiene una grande quantità di Lattobacilli che hanno un’azione inibitoria nei confronti dei batteri putrefattivi e patogeni.
  • Stimolare la produzione di anticorpi dell’intestino e migliorare le difese immunitarie.

E’ ideale anche per i bambini. Quello aromatizzato ha il sapore simile ai succhi di frutta. Lo si può usare anche per frullati, i medici lo consigliano vivamente.

4 regole per dimagrire

Ago 15
Scritto da Annamaria avatar

Per perdere peso “ci vuole una rivoluzione”, afferma Franco Berrino, medico ed epidemiologo italiano, direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei Tumori di Milano e fondatore dell’associazione La Grande Via. Al Corriere della Sera dà le 4 regole per dimagrire

Flat lay composition with plate of products for heart healthy di

L’estate, si sa, è il tempo in cui si sta più attenti all’alimentazione: ma le 4 regole per dimagrire, non solo per vederci meglio ma soprattutto per rimanere in salute, valgono per tutto l’anno. Gli ultimi dati dell’Italian Barometer Obesity Report sono impietosi: gli obesi sono 6 milioni, circa il 12 per cento della popolazione adulta.

Le 4 regole per dimagrire sono semplici sa seguire. Anche se a volte non si pensa molto a come ci si alimenta. 

La numero uno è masticare. “Numerosi studi hanno riscontrato che le persone sovrappeso non masticano, ma non permettono di concludere quale sia la causa e quale l’effetto. E allora, gli obesi ingurgitano il cibo senza masticare perché sono grassi o sono obesi perché non masticano? La seconda spiegazione è probabilmente quella corretta. Uno studio sperimentale che ha confrontato chi mastica 15 volte con chi mastica 40 volte ogni boccone ha riscontrato un diverso effetto sugli ormoni prodotti dal tubo digerente. Masticando a lungo lo stomaco produce meno grelina, l’ormone che stimola l’appetito. L’intestino, invece, produce più colecistochinina, l’ormone che tranquillizza il centro dell’appetito, e GLP1 (glucagon-like peptide 1), un ormone che abbassa la glicemia e aiuta a dimagrire. Più studi hanno riscontrato che masticando molto si riducono l’appetito e il desiderio di cibo”, scrive Berrino.

La seconda delle 4 regole per dimagrire è: cenare presto la sera. “Far passare almeno 14 ore fra l’ultimo pasto della giornata e la colazione del mattino consente di perdere peso. La cena leggera, inoltre, è importante. Ancora meglio sarebbe saltarla. Uno studio sperimentale condotto su donne sovrappeso sottoposte a una dieta lievemente ipocalorica ha mostrato che, pur mangiando esattamente le stesse cose nelle stesse quantità, chi faceva una cena leggera (solo 200 chilocalorie) e una colazione abbondante dimagriva, mentre chi faceva una colazione leggera (200 chilocalorie) e una cena abbondante non dimagriva. È bene mangiare di giorno e non di notte. Con l’invenzione della luce elettrica l’umanità ha perso l’abitudine di armonizzarsi con il ritmo del sole. Chi lavora di notte e anche chi dorme poco e male ha un rischio maggiore di ingrassare. Armonizziamoci con i ritmi della natura”.

La terza regola è quella che ci impone di mangiare cibi salutari, ossia che non fanno ingrassare. “Verdure, tutte fuorché le patate. Saziano molto con poche calorie. Cereali integrali, tutti, ma particolarmente il riso integrale, il più povero di proteine. Per il pane integrale attenzione che sia integrale vero, non farina bianca mescolata a crusca. Ottimi i pani integrali con semi di zucca, girasole, lino, sesamo, che riducono l’indice glicemico del pane. Quanto ai cereali per colazione, come i muesli, attenzione che non contengano zucchero o altri dolcificanti. La ricchezza di fibre dei cereali integrali da un lato sazia molto, dall’altro nutre i microbi intestinali benefici (un sano microbiota aiuta a non ingrassare)”, spiega Berrino. 

“Legumi. Oltre al loro basso indice glicemico e alla ricchezza di fibre, contengono inibitori degli enzimi che digeriscono gli amidi, quindi rallentano la digestione e l’assorbimento del glucosio, di conseguenza l’impatto glicemico complessivo del pasto. Inoltre, inibiscono la lipasi pancreatica, quindi riducono l’assorbimento dei grassi. Sono tutte qualità ‘antinutrizionali’, ma in questi tempi di ipernutrizione sono particolarmente benefiche. Frutta, tutta ma moderatamente quella più zuccherina, come l’uva, i fichi e le banane. Noci, nocciole, mandorle, pistacchi. Pur essendo alimenti molto calorici, aiutano a non ingrassare. Piccole dosi di kefir, yogurt e verdure fermentate, per avere un microbiota efficiente”, precisa ancora il medico.

La quarta e ultima regola è: limitare alimenti che fanno ingrassare. “In particolare i cibi ‘ultralavorati’ dall’industria. Gli epidemiologi dell’Università di Harvard, in base ai loro studi sui lavoratori della sanità degli Stati Uniti, hanno stilato una classifica dei cibi che fanno ingrassare. Al primo posto ci sono le patatine, seguono le patate, le bevande zuccherate, le carni lavorate (hamburger, hot dog, salcicce e salumi), le carni rosse, i succhi di frutta non zuccherati, le farine raffinate, i dolciumi commerciali e il burro. Un pregiudizio diffuso anche fra i dietologi è che i carboidrati facciano ingrassare e le proteine facciano dimagrire. Non è così”, sottolinea il dottore.

“Nei nostri studi DIANA abbiamo ottenuto significative riduzioni di peso (mediamente 4 kg in 5 mesi) e miglioramenti metabolici aumentando, non diminuendo, i carboidrati, ma solo quelli integrali e i legumi, togliendo invece zuccheri, patate e farine raffinate, e riducendo le proteine animali. Nella nostra società consumiamo troppe proteine (circa il 16 per cento delle calorie che mangiamo, il doppio di quanto abbiamo bisogno) soprattutto troppe proteine animali, e più ne mangiamo più ingrassiamo. Solo le diete esageratamente iperproteiche (con il 40-50 per cento delle calorie sotto forma di proteine) fanno dimagrire, ma solo perché intossicano. Intossicando il centro dell’appetito si mangia meno. Chi fa queste diete, appena smette il consumo esagerato di proteine, ingrassa più di prima. Meglio mangiare il cibo dell’uomo: cereali integrali, legumi, verdura, frutta e solo occasionalmente carni”, conclude l’esperto.

Dieta Planetaria

Lug 23
Scritto da Annamaria avatar

La corretta alimentazione è un pilastro della salute in tutto il mondo, ma nello stesso tempo regimi scorretti causano 8 milioni di morti l’anno nel mondo. Sono tanti quante le morte causate dal tabacco, il che rende conto dell’impatto che diete sbagliate possono avere sulla salute a breve, medio e lungo termine. La giusta combinazione di alimenti e nutrienti ha un impatto sul DNA e permette di ‘accendere’ geni protettivi. Come? Ad esempio rispetto al cancro, mentre vale allo stesso tempo l’assunto contrario, ossia l’accensione di oncogeni capaci di innescare patologie. Per questo gli esperti parlano sempre più di dieta planetaria.

dieta planetaria

“Abbiamo davanti agli occhi la chiave per diminuire l’impatto delle principali cause di morte e cronicità. Promuovere ed adottare stili alimentari planetari, di tipo mediterraneo, più semplici, basati su alimenti freschi e non processati. Cibi locali e coltivati in modo sostenibile, così come hanno sottolineato il DG dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus e il Ministro della Salute Orazio Schillaci al Vertice sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite che si è appena concluso alla FAO. Eppure l’impatto della nutrizione è ancora sottovalutato ‘in salute e in malattia’”, sottolinea il Professor Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC. 

“Nel Report emerso dal Forum Nutrendo 2023 abbiamo riscontrato che nel 24% dei Corsi di Medicina e Chirurgia non esiste alcun riferimento all’insegnamento dello screening nutrizionale. Mentre la Malnutrizione per difetto non è trattata nel 20% dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia”, aggiunge. 

“Lo stato nutrizionale dei pazienti oncologici, ad esempio, non è ancora adeguatamente considerato come fattore di rischio. Eppure, la perdita di peso e massa muscolare (presente nel 50% al momento della diagnosi in questa classe di pazienti) è strettamente collegata all’interruzione delle terapie, fragilità e mortalità evitabile”, precisa ancora l’esperto.

“Nel 2019 la Commissione EAT della rivista Lancet ha proposto un modello alimentare sostenibile. Sia per la salute che per la tutela dei suoli e dell’ambiente in termini di emissione dei gas serra. Proprio pochi giorni fa sono stati presentati i risultati dell’applicazione del Planetary Health Diet Index a due coorti di 100mila uomini e donne americani seguiti dal 1986 al 2018. L’indice ha lo scopo di misurare gli effetti delle scelte alimentari sulla salute e sull’ambiente. Si è osservato che alla maggiore adesione alla dieta Planetaria corrisponde un rischio di morte inferiore del 25% per 4 cause. Quali? Cancro, malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative e respiratorie”, spiega il Professor Alessio Molfino, del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione della Sapienza Università di Roma. 

“Più nel dettaglio. L’adesione ad un regime di Dieta Planetaria ha mostrato una diminuzione del rischio del 15% per cancro. Pure del 20% per le patologie neurodegenerative e del 50% per quelle respiratorie. Con un netto vantaggio rispetto alla cronicità, che è in tutto il mondo occidentale la sfida della sanità del futuro”, chiarisce. 

La dieta planetaria rispetta tradizioni locali e preferenze. Il modello Planetary Diet, è semplice. Caratterizzato da una varietà di alimenti vegetali di alta qualità e basse quantità di alimenti a base animale, cereali raffinati, zuccheri aggiunti e grassi malsani, è progettato per essere flessibile. Per adattarsi a situazioni locali e individuali, tradizioni e preferenze dietetiche. L’adozione globale di questa dieta sanitaria planetaria fornirebbe importanti benefici per la salute. Gli studi di modellazione mostrano che tra 10,9 e 11,6 milioni di morti precoci potrebbero essere evitate ogni anno. Una riduzione dal 19% al 23,6% rispetto agli attuali tassi di mortalità degli adulti .

“Rispetto alle diete attuali, questo cambiamento richiederà che il consumo globale di alimenti come la carne rossa e lo zucchero diminuisca del 50%. Mentre il consumo di frutta, noci, verdura e legumi deve raddoppiare. E’ intuibile come tutto ciò debba comportare notevoli investimenti nella ricerca di fonti alimentari ‘alternative’ nell’ottica della sostenibilità ambientale e della sicurezza alimentare”, conclude Muscaritoli.

Trucchi per non mangiare tanto

Apr 22
Scritto da Annamaria avatar

Incredibile ma vero. Ci sono dei trucchi per ingannare la mente e non mangiare tanto. Per chi non vuole eccedere a tavola, soprattutto dopo un parto e qualche forma ancora troppo rotonda, ecco quali sono.

Tra i trucchi per non mangiare tanto c’è quello che consiste nell’usare piatti piccoli: in un piatto piccolo, il cibo sembrerà di più. E’ solo un’illusione ottica, ma parrebbe funzionare. Uno studio pubblicato sull’American Journal of Preventative Medicine ha messo nero su bianco che quando ai partecipanti della ricerca è stata data una scodella più grande, si servivano il 31% di gelato in più agli altri con quella più piccola. (altro…)

Alimenti anti-erotici

Feb 17
Scritto da Annamaria avatar

Se avete deciso di avere un bambino, ci sono alcuni cibi che vanno assolutamente evitati: sono gli alimenti anti-erotici, sconsigliati per una serata a due, di quelle romanticissime.

Come si mangia può avere forti ripercussioni sulla sessualità. “A lungo termine, un’alimentazione scorretta, ricca di zuccheri semplici, cibi industriali e junk food può provocare uno stato di infiammazione e generare stress ossidativo. Due fattori che, a loro volta, possono innescare alterazioni dell’equilibrio glicemico e ormonale, con conseguenti disturbi anche di natura sessuale, come la disfunzione erettile e la secchezza vaginale”, spiega Chiara Ciaravella, nutrizionista, a Vanity Fair. Ecco perché bisogna dire di no agli alimenti anti-erotici, soprattutto se si vuole procreare. (altro…)

Gravidanza: pesci da evitare

Dic 30
Scritto da Annamaria avatar

In gravidanza bisogna azzerare il rischio mercurio, ci sono alcuni pesci da evitare proprio per questa ragione.

“Il pesce – spiega a NapoliToday il nutrizionista Fabio Mariniello – è una delle fonti proteiche e di acidi grassi polinsaturi più apprezzate per le sue innumerevoli virtù, ma a causa dell’inquinamento può anche rappresentare un pericolo significativo. Infatti, le specie ittiche tendono ad accumulare al loro interno dosi variabili di metalli pesanti come il metil-mercurio, che, se assunto in quantità eccessive, può causare gravi danni al feto, e non solo. Ecco perché, soprattutto in gravidanza, si deve evitare il più possibile l’esposizione a questa sostanza”. (altro…)

Gravidanza: suddivisione pasti

Dic 18
Scritto da Annamaria avatar

Dieta equilibrata e sana, senza mai esagerare, in gravidanza l’alimentazione è importante, gli esperti lo ripetono sempre. Ma come deve essere organizzata la suddivisione dei pasti?

La suddivisione dei pasti è basilare quanto quel che si mangia a tavola quando si è in gravidanza, per mantenere quella ciclicità che consente alle donne incinta di non prendere chili inutili al benessere proprio e del bebè. (altro…)