Bagnetto neonato

Il bagnetto al neonato è uno di quei momenti coccolosi che tanto piacciono a noi mamme. Molte glielo fanno quotidianamente: ma è davvero giusto? E’ possibile che così si irriti l’epidermide? La dermatologa Pucci Romano spiega quanto frequentemente fare il bagnetto al neonato sulle pagine del Corriere della Sera.

La docente di Tecniche dermatologiche applicate alla cosmetologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente Skineco è chiarissima. “Non è necessario detergere la pelle di un bambino con sostanze antisettiche e antibatteriche che possono modificarla e impoverirla, rendendola più vulnerabile. Così come non occorre usare prodotti eccessivamente ‘sgrassanti’. E questo è un principio valido per la detersione in generale, che diventa imperativo per la pelle dei più piccoli, già così povera nel suo film idrolipidico, ma proprio per questo ha sempre un buon odore e nessuna imperfezione”, sottolinea.
“La domanda è: cosa fa il neonato per sporcarsi al punto tale da meritare un bagnetto quotidiano? Di certo non lavora in miniera – prosegue il medico – E’ opinione comune che il bagnetto faccia benissimo, che rilassi il bambino e gli permetta di dormire meglio. Ma è davvero così? Intanto, quando si lava un neonato la paura di fare qualcosa di sbagliato è enorme. Solitamente il bimbo sbraita, si arrossa, piange fino a diventare paonazzo e la mamma si agita, perché la sua inesperienza la spaventa. Inizia poi la sequenza di saponcini e shampoo, facendo attenzione agli occhi. Il neonato viene infine avvolto nel telo di spugna e sfregato per asciugarlo bene e in fretta. Tutte azioni eccessive che danneggiano la sua pelle”.
Con il neonato “l’obiettivo deve essere rimuovere le secrezioni di feci e urine, nel pieno rispetto dell’equilibrio cutaneo. Detergere eccessivamente, soprattutto con prodotti aggressivi, schiumogeni, profumati o ricchi di conservanti, può alterare il film idrolipidico, il pH fisiologico, il microbiota cutaneo. L’utilizzo quotidiano di tensioattivi come SLES o SLS (sodium lauryl ether sulfate / sodium lauryl sulfate) è sconsigliato, poiché rimuove i lipidi epidermici e danneggia la barriera cutanea, predisponendo in futuro a irritazioni, dermatiti e reazioni infiammatorie”.
“In inverno un bagnetto a settimana è più che sufficiente. In estate, si può arrivare fino a 2-3 a settimana se fa molto caldo – consiglia Romano –. Poiché il neonato non ha termoregolazione, lavarlo con acqua tiepida potrà rinfrescarlo. Con la crescita, poi, si aumenterà la frequenza. Il bambino, infatti, inizierà ad andare all’asilo, a giocare al parco, a fare sport, a frequentare la piscina con acqua clorata, suderà e si sporcherà. A quel punto il bagnetto sarà necessario”.
“Per una corretta igiene si possono utilizzare syndet delicati, tensioattivi non ionici come cocoglucoside, sodium cocoyl glutamate, lauryl o decyl glucoside – conclude –. Tutte sostanze che rispettano il film idrolipidico, sono poco schiumogene e non alterano pH cutaneo. Sì anche a detergenti oleosi o latti detergenti, ideali per il cambio pannolino quando non sono presenti feci”.
Visiera shampoo bambini

Il bagnetto può diventare un evento traumatico per i neonati, spaventati dallo shampoo negli occhi, è a questo che serve la visiera, Solitamente in silicone, con le forme più strane e simpatiche, come quelle di animaletti, solo la soluzione migliore per proteggere non solo gli occhi, ma pure le orecchie dei bambini, evitando danni. (altro…)
Bagnetto neonato: temperatura ideale

Da poco mamme, quando si ha a che fare col primo bagnetto del neonato, subito si va nel panico: quale sarà la temperatura ideale dell’acqua?
E’ meglio fare il primo bagnetto quando il moncone ombelicale è caduto. Prima si può lavare il bambino sotto l’acqua corrente o con delle spugnature con acqua a temperatura adeguata, prestando particolare attenzione a viso, collo e genitali che devono essere ben puliti e asciutti. (altro…)
Bagnetto neonato: accessori

Per il bagnetto del neonato ci sono accessori indispensabili dei quali non si può proprio fare a meno.
Quali sono gli accessori imprescindibili per il bagnetto del neonato, che va fatto dopo la caduta del cordone ombelicale e dovrà durare tra i 5 e i 10 minuti? Sicuramente in primis c’è la vaschetta. Ce ne sono tantissime in commercio, soprattutto utili quelle con il sostegno per alzare il collo del bebè. Alcune hanno anche il riduttore, quando il piccolo ha pochissimi mesi. Quelle più tecnologiche hanno anche un comodo termometro per misurare la temperatura dell’acqua all’interno. Ce ne sono di pieghevoli, per chi ha poco spazio. (altro…)
Bagnetto neonati

Quante volte fare il bagnetto ai neonati? Molte mamme lo considerano un rito e fanno il bagnetto ai neonati ogni sera, così che vadano a dormire anche più sereni e tranquilli. Prima la pappa, poi il bagnetto ai piccoli neonati, così che scarichino la tensione e si sentano bene, ma non sempre è così. Alcuni bimbi, dopo essere stati lavati, diventano più irritabili e fanno molti più capricci prima di andare a fare la nanna. Non solo, sappiate anche che i continui bagnetti possono seccare moltissimo la pelle. Il sapone, per quanto neutro, il migliore del mondo (noi genitori quando si tratta di figli compriamo sempre il meglio), aggredisce la pelle, fino al punto di far comparire su di essa fastidiosissime dermatiti e addirittura eczemi. (altro…)
Primo bagnetto neonato

Quando il neonato perde il moncone ombelicale arriva il momento del primo bagnetto. Mamme, non siate nervose, niente ansia, il primo bagnetto del neonato, il vostro piccolo, è un momento da imprimere nella memoria, un qualcosa che deve intenerirci il cuore e farci divertire con il bebè.
Sappiate che facendo il primo bagnetto al neonato a una certa ora, anche in seguito è bene che replichiate, così che per lui possa diventare una specie di rito. Di solito l’ideale è la sera prima dell’ultimo pasto, così da rilassare il bambino prima della nanna.
Si può lavare il bimbo in bagno, in una vaschetta apposita, ma anche dentro una bacinella capiente messa in un modo che non possa rovesciarsi facilmente. E’ importante che la temperatura della stanza che si sceglie sia, comunque, di circa 22° C. (altro…)
Provati per voi: Trudi Bagnolatte e Fluidolatte

Istintivamente viene da sceglierli per l’orsetto ed il packaging che sono senza dubbio i più carini della categoria, con la riga patchwork e i soggetti fantasia che li rendono prodotti gradevoli anche da esporre in bagno e vere e proprie calamite per i piccoli, che li adorano quasi come giocattoli. Poi, una volta provati, anche la texture leggera, il profumo delicato di miele, la consistenza di un latte e la dolcezza che ispirano, portano ad apprezzare questa linea di baby care.
Stiamo parlando del Bagnolatte e del Fluidolatte di “Trudi” baby care, appartenenti alla linea “I doni dell’Alveare”, che noi di Go, Mamma! abbiamo provato per voi.
Gli elementi che ci hanno convinto di più sono stati la delicatezza sulla pelle del bimbo e il buon profumo leggero, anche se le fragranze del Bagnolatte (al miele d’arancio, molto particolare e secondo noi buonissima) e del Fluidolatte (al miele di millefiori, meno particolare e più leggera) sono leggermente diverse. (altro…)
Nuoto fin da piccolissimi

L’acqua è l’elemento in cui il neonato cresce ancor prima di venire al mondo: perché non farne il luogo ideale anche dopo?
Il bagnetto va bene ed è un momento di coccole, oltre che di pulizia, ma sono i corsi di acquametricità per i bimbi da 5 a 36 mesi a regalare tante emozioni sia al piccolo che a mamma e papà.
I bebè non imparano a nuotare inizialmente, ma a muoversi, a superare paure con il gioco, a socializzare, interagendo con l’ambiente circostante. E per il genitore che scende in acqua con loro sarà un’occasione per essergli vicino, incoraggiando e incitando se necessario.
I corsi uniscono tre elementi fodamentali: l’acqua tiepida, in cui il neonato sgambetta e da cui si sente protetto, il gioco e, appunto, la presenza di mamma o papà, per regalare maggiore fiducia e autonomia al bambino fin da subito.
L’istruttore insegna al grande come sostenere il piccolo e come interagire senza creare inutili traumi o lasciare intuire delusione se il figlio dovesse sembrare più timoroso di altri.