“Compiti vacanze inutili e dannosi”

La scuola è appena finita e già sul registro, ormai elettronico, compaiono i compiti per le vacanze. Secondo Italo Farnetani, saggista e professore ordinario di Pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta, sono “inutili e dannosi”. A Fanpage spiega il motivo del suo pensiero.

Quando gli si chiede perché consideri i compiti per le vacanze inutili e dannosi, il pediatra spiega: “Le vacanze nascono per dare agli alunni la possibilità di recuperare dalle fatiche scolastiche e sviluppare resilienza, riprendendosi dallo stress dell’anno appena vissuto. Studiare è infatti un lavoro mentale considerevole e dopo lo sforzo si richiede necessariamente una pausa”.
Inutili e dannosi, Farnetani non ha alcun dubbio sui compiti per le vacanze. Per lui “il cervello ha bisogno di riposo”. “Oltre a ciò, i compiti impediscono ai ragazzi di staccare davvero la spina, costringendoli a trascinarsi dietro lo stress scolastico e il pensiero degli esercizi ancora da finire lungo tutta l’estate. Con le alte temperature, poi, è ancora più difficile studiare, e il risultato è che, quasi sempre, ci si applica svogliatamente e male. E poi, parliamoci chiaro, a settembre sono molto pochi gli insegnanti che, con tutto quello che c’è da fare, si mettono a controllare gli esercizi svolti durante l’estate, quindi chi si è impegnato finisce anche per sentirsi preso in giro”, aggiunge.
L’esperto dice che è un “timore infondato”, che, senza le assegnazioni, i ragazzi dimentichino tutto. “L’apprendimento si basa sulla memoria a lungo termine, che non svanisce in tre mesi. Durante l’anno scolastico, nelle ore pomeridiane in cui si studia davvero, si fissano le nozioni a lungo termine. Se un ragazzo è stato promosso, significa che ha imparato bene. Chi non ha imparato, invece, non lo farà certo con qualche compito estivo, anche perché non ci sarà nessun insegnante che potrà affiancarlo e aiutarlo correggendone gli errori. La memoria a lungo termine si chiama così proprio perché non scade a giugno”.
Per Farnetani i ragazzi in estate devono dedicarsi allo sport o alla lettura. Quest’ultima, però, deve essere un piacere. E poi a visitare, conoscere, fare nuove amicizie. A questo serve la bella stagione, non a stare sui libri chini a studiare.