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Bullismo in gravidanza

Mar 12
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Accade, anche Meghan Markle, la Duchessa di Sussex lo sottolinea: la 42enne ha subito bullismo in gravidanza. Lo racconta in un panel organizzato domenica 8 marzo per la Giornata Internazionale della Donna al South by Southwest film festival di Austin, in Texas.

bullismo in gravidanza
Meghan Markle racconta di quando ha subito bullismo in gravidanza in un panel organizzato domenica 8 marzo per la Giornata Internazionale della Donna al South by Southwest film festival di Austin, in Texas

“Sono stata bullizzata”, dice. E’ accaduto quando era incinta dei due figli Archie e Lilibet precisa la moglie del principe Harry. Meghan non si capacita del bullismo in gravidanza. Quel che è accaduto a lei può succedere a ogni donna.

“La maggior parte del bullismo e degli abusi che ho subito sui social media e online è stata quando ero incinta di Archie e di Lili. Non è solo dispetto, è crudeltà”, afferma Meghan. “Basta pensare a questo per capire perché le persone siano così odiose… Nello spazio digitale e in alcuni settori dei media abbiamo dimenticato la nostra umanità, e questo deve cambiare”, precisa.

“Quello che trovo più inquietante, francamente, soprattutto come sostenitrice delle donne, è quanto l’odio sia soprattutto da parte delle donne, che lo riversano completamente su altre donne, e non riesco a darne un senso. Se stai leggendo qualcosa di terribile su una donna, perché lo condividi con i tuoi amici?– si domanda retoricamente la Markle – Se fosse tua amica, o tua mamma o tua figlia, non lo faresti”.

Le parole dell’ex attrice dovrebbero far riflettere tutti. Il bullismo in gravidanza e non solo deve finire. E’ un grande problema sociale del nostro millennio.

Sette passi verso il parto

Mar 10
Scritto da Annamaria avatar

Sette passi verso il parto è il video tutorial di ASST Sette Laghi per prepararsi al meglio al giorno della nascita del proprio bebè. E’ stato ispirato dal progetto, il Labour Hopscotch, inventato nel 2015 dall’ostetrica Sinead Thompson per il National Maternity Hospital di Dublino. La Dott.ssa Donatella Lissoni ha prestato servizio proprio a Dublino. Lì è venuta a conoscenza dell’iniziativa. La ginecologa, che lavora nel reparto Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi, ha pensato potesse essere utile anche qui, per le mamme italiane

Sette passi verso il parto vuole dare un’idea diversa rispetto ai racconti sul momento della nascita: “Siamo abituati ad una narrativa in cui il parto è un’esperienza dolorosa e paurosa. Qualcosa che ‘per fortuna, si dimentica’. Ma esistono tecniche e strumenti per affrontare il parto in modo sereno. Accogliendo l’esperienza in modo da trasformarla in un ricordo meraviglioso”, spiega la Lissone a Varese News.

“Vi sono ampie evidenze – continua – che un parto fisiologico, supportato dalle innate capacità del corpo, ha un impatto grandemente positivo per la donna e il suo bambino. Riduce i rischi potenziali di interventi medici come l’epidurale e i tagli cesarei. Nonostante ciò, il numero di parti fisiologici continua a diminuire in tutto il mondo. Segno che c’è una carenza di strumenti che supportino la donna durante il travaglio. L’esperienza irlandese in questo è stata molto positiva. Ed è per questo che le nostre ostetriche hanno deciso e voluto fortemente riprendere ed adattare alla nostra realtà questo strumento”.

Questo video tutorial, Sette passi verso il parto, offre alle donne e a chi le sostiene durante il travaglio una serie di passi della durata di 20 minuti ciascuno. In questo modo si dà un utilissimo aiuto in un travaglio fisiologico. Che è basato sulle capacità innate della donna e del suo bambino senza interventi medici quali epidurale o taglio cesareo.

Stress in gravidanza anticipa pubertà bambine

Mar 08
Scritto da Annamaria avatar

Lo stress in gravidanza attanaglia molte mamme: sappiate, però, che stando a una ricerca questa continua ansia anticipa la pubertà delle bambine.

Secondo uno studio dell’Università della California di Los Angeles un alto livello di stress in gravidanza anticipa la pubertà surrenale delle bambine. Quei cambiamenti come la comparsa anticipata di peli e brufoli e la maturazione di alcuni aspetti cognitivi arrivano prima, insomma. 

stress in gravidanza anticipa puberta bambine

“Questa ricerca conferma che l’esposizione ambientale in gravidanza, che comprende anche i fattori emotivi, può avere un impatto significativo e duraturo sulle figlie”, commenta a La Repubblica la ginecologa Maria Giuseppina Picconeri.

Membro del direttivo nazionale della Società italiana di riproduzione umana e fondatrice del Nike Medical Center di Roma, l’esperta spiega: ”Lo stress in gravidanza è una condizione molto comune, specialmente nelle donne che hanno avuto difficoltà a concepire e che sono ricorse a trattamenti per la fertilità o alla procreazione medicalmente assistita. Anche se un po’ di stress è normale e addirittura salutare, quando è troppo alto e duraturo può avere un impatto anche sul feto. Questo studio mostra, in particolare, l’effetto che può avere sulle figlie”.

“Lo stress cronico può favorire il rilascio in circolo di alcuni ormoni, come il cortisolo e l’adrenalina – sottolinea Picconeri – Queste alterazioni ormonali possono essere pericolose per la donna incinta, aumentando ad esempio il rischio di ipertensione gravidica. Di conseguenza, può interferire sulla formazione e sullo sviluppo della placenta, aumentando il rischio di ritardi nella crescita fetale, di patologie perinatali, parto pretermine e ora questo studio evidenzia un legame anche con l’inizio della pubertà delle figlie”.

Lo stress in gravidanza anticipa la pubertà delle bambine. La pubertà precoce può avere anche conseguenze sulla salute. “Negli ultimi 20 anni abbiamo registrato un aumento dei casi in cui la pubertà è anticipata. Si stima che oggi le bambine raggiungano la maturazione in media 6 mesi prima delle madri. Questo può avere svariati effetti sulla crescita e salute da adulte”, chiarisce Picconeri. “E’ importante saper valutare il benessere emotivo della donna durante la gravidanza. Bisogna dunque intercettare i primi segni di malessere e offrire alle donne incinte il supporto psicologico di cui necessitano”, conclude.

Educare bambini a parità di genere

Mar 07
Scritto da Annamaria avatar

Domani, 8 marzo, si celebra la Festa della Donna. Noi genitori dovremmo far capire ai nostri figli il perché ci sia bisogno di una data per ricordarsi dell’importanza dell’universo femminile nel mondo e, soprattutto dovremmo impegnarci per educare i nostri bambini alla parità di genere.

educare bambini a parita di genere

La Festa della Donna serve a non far dimenticare la battaglia femminile per il riconoscimento dei diritti fondamentali delle donne: il diritto al lavoro e il riconoscimento dei diritti delle donne operaie, il diritto al voto, il diritto al rispetto del corpo e dell’identità femminile, il diritto all’autonomia e alla libertà individuale. In questo 2024 noi adulti abbiamo il compito di educare i bambini al rispetto delle donne e in particolar modo a far sì che la parità di genere diventi scontata, un assunto. Nella diversità uomo-donna non devono esserci discriminazioni, svantaggi o preconcetti. Assolutamente.

La donna ha conquistato diritti che gli uomini avevano già. Lei prima ne era esclusa, considerata inferiore, adatta solo a procreare e a badare a casa e figli. Oggi dovrebbe essere diverso, eppure ci sono luoghi dove esistono ancora limitazioni al diritto allo studio delle donne o dove le possibilità e di carriera sono assai diversi. Ci sono posti dove ancora avviene l’orrenda infibulazione femminile. Questo è inaccettabile. La festa, le mimose e tutto il resto sono solo un contorno, bello, ma inutile. Educare i bambini alla parità di genere, invece è un compito importantissimo: l’8 marzo deve rammentarci in special modo questo.

Nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile la parità di genere è al quinto posto, a precederla sono cose altrettanto importanti: sconfiggere la povertà, sconfiggere la fame, salute e benessere e istruzione di qualità. Per un futuro migliore.

Prodotti anti-smagliature

Mar 05
Scritto da Annamaria avatar

Sofia Richie, figlia di Lionel Richie, modella e influencer, incinta, su TikTok consiglia i suoi prodotti anti-smagliature. “Sono terrorizzata che mi vengano le smagliature. So che fa parte del gioco, ma sto facendo tutto il possibile per evitare che si formino”, racconta. 

I prodotti anti-smagliature sono infiniti. Sofia ha scelto i suoi. “Il mio medico mi ha consigliato di usare un prodotto a burro di karité e ne ho fatto letteralmente scorta. Ha un profumo buonissimo e lo applico da sopra il seno in giù”. Parla di Bump Butter di Bumpology e al burro di karité associa burro di mango, burro di cacao e oli vegetali ricci di Omega, nutrienti ed elasticizzanti.

La sua beauty routine con i prodotti anti-smagliature non finisce qui. La Richie aggiunge: “Dopo aver applicato il burro, massaggio Belly Oil di Hatch: giuro che non unge i vestiti e mi posso subito vestire”. E’ un olio che contiene olio di calendula, lenitivo ed emolliente, olio di mandorle dolci, idratante, che rigenera i tessuti ed rende l’epidermide elastica, e olio di pompelmo, con antiossidanti.

Sofia dorme male, quindi prende anche un integratore al magnesio. Poi completa con integratori multi-vitaminici per donne incinte di New Chapter: Advanced Perfect Prenatal Multivitamin con ferro, estratto di zenzero biologico e vitamine del gruppo B. Massaggia ogni sera sui piedi la Body Lotion di OSI Magnesium. Il problema della pelle unta con foglietti assorbenti in abaca naturale al 100% di Tatcha. Il marito Elliot Grainge, produttore discografico, le ha donato uno speciale cuscino per la gravidanza che lei voleva assolutamente e che adora.

Terapia cognitivo-comportamentale contro depressione post partum

Mar 02
Scritto da Annamaria avatar

Contro la depressione post partum sembrerebbe ottima la terapia cognitiva-comportamentale. E’ quanto emerge da uno studio condotto in Pakistan. I risultati sono stati pubblicati da Nature Medicine. La ricerca è stata finanziata dai National Institutes of Health americani . E’ stata guidata da Pamela Surkan, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.

Mother holding head in hands suffering postnatal depression sitting next to baby sleeping in bed

La terapia cognitivo-comportamentale durante la gravidanza farebbe sì che le donne abbiamo forme di ansia e depressione sei settimane dopo il parto. Combatterebbe, quindi efficacemente contro la depressione post partum che travolge alcune mamme.

Lo studio, come riporta il Quotidiano Sanità, ha esaminato 755 donne in gravidanza con sintomi di ansia almeno lieve. A 375 sono state assegnate a ricevere le cure di routine per la gravidanza. A 380 un intervento basato sulla terapia cognitivo- comportamentale denominato Happy Mother-Healthy Baby. Questo in sei sessioni faceva sì che le donne imparassero a identificare pensieri e comportamenti ansiosi e a esercitarsi a sostituirli con pensieri e comportamenti positivi. Le valutazione dell’ansia e della depressione è stata effettuata sei settimane dopo il parto.

I risultati sono stati più che soddisfacenti. La terapia è fondamentale contro la depressione post partum. Solo il 9% delle donne nel gruppo di intervento ha sviluppato ansia da moderata a grave, rispetto al 27% delle donne nel gruppo delle cure di routine. Non solo: il 12% delle donne nel gruppo di intervento ha sviluppato depressione, a fronte del 41% delle donne nel gruppo con cure di routine. “Il legame tra salute materna e infantile evidenzia l’importanza fondamentale di utilizzare soluzioni efficaci per affrontare l’ansia e la depressione post partum, conclude Surkan.

Gravidanza: miglior olio anti-smagliature

Mar 01
Scritto da Annamaria avatar

Quelle cicatrici proprio non ci piacciono, è per questo che durante la gravidanza dobbiamo idratare la nostra pelle, per renderla abbastanza elastica ed evitare guai dopo. Spesso però ci chiediamo quale sia il miglior olio anti-smagliature, quello da mettere soprattutto sull’addome, seno, cosce e glutei. Nella nostra beauty routine diventa, oltre che un gesto importante, anche rilassante, per regalarsi un momento intimo e proprio, volendosi bene.

gravidanza miglior olio anti smagliature

Quando si deve scegliere il miglior olio anti-smagliature in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, è bene optare per prodotti testati per la dolce attesa. Non è proibito che abbia un buon profumo, ma per precauzione è meglio sempre fare un piccolo test, che vedere se causa irritazioni, soprattutto se contiene oli essenziali. Il momento di metterlo è dopo una doccia, quando i pori sono più dilatati con movimenti circolari, che stimolano la circolazione e facilitano l’assorbimento.

Qual è a questo punto il miglior olio anti-smagliature. Quello d’Oliva extra vergine o di cocco sono ottimi, ma forse troppo grassi. Andando su prodotti in vendita in profumeria o in farmacia, è molto popolare quello di Bio-Oil, che contiene olio di camomilla, lavanda, rosmarino e calendula. Sono uniti a PurCellin Oil, che ne riduce la densità. Anche il prodotto della Rilastil è ottimo. Contiene ingredienti naturali e vitamina E. Quello Weleda Mum con olio di mandorle dolci, jojoba e germe di grano uniti agli oli essenziali, può essere utilizzato da inizio gravidanza fino a tre mesi dopo il parto. Ci sono poi tanti altri marchi che ne producono di buoni.

Se si vuole invece seguire il fai da te, ricordate che i più consigliati in gravidanza sono: Olio di Mandorle, Cocco, Rosa mosqueta, Argan, Avocado, Jojoba, germe di Grano, semi di Lino e burro di Karité. Anche il gel di Aloe vera è molto efficace per le smagliature essendo ricco di vitamina C ed E.

Vescica iperattiva

Feb 27
Scritto da Annamaria avatar

Dopo i 40 molte di noi, mamme e non, possono avere questo problema, quello della vescica iperattiva. Ossia andare in bagno per la pipì troppo spesso.

vescica iperattiva

La sindrome della vescica iperattiva “risulta fino a tre volte più comune nel sesso femminile rispetto a quello maschile”, spiega Emanuele Montanari al Corriere della Sera.

Il professore di Urologia dell’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Unità operativa complessa di urologia dell’Irccs Policlinico di Milano è chiaro. “Di solito nella donna si manifesta dopo i 40 anni o a ridosso della menopausa, mentre nell’uomo verso i 50-60 anni, comportando il bisogno urgente di urinare, in genere accompagnato da minzioni frequenti sia di giorno sia di notte e talvolta anche da una perdita involontaria di urina”.

Quali sono le cause della vescica iperattiva? “Sono due le teorie più accreditate. Entrambe chiamano in causa un anomalo controllo delle ‘centraline nervose’, collocate nel cervello e nella colonna vertebrale. Quelle che in condizioni normali permettono il fisiologico riempimento e svuotamento della vescica. Una teoria mette al centro la vescica, in particolare il tessuto che la riveste internamente (urotelio) il quale sarebbe più sensibile a stimoli meccanici o chimici. L’altra teoria vede coinvolto il muscolo detrusore che avvolge la vescica: eccitandosi spontaneamente provocherebbe lo stimolo impellente a urinare prima che la vescica si sia riempita a volumi normali. Esistono poi alcuni fattori di rischio come l’obesità, l’ipertrofia prostatica nel maschio, la stitichezza e l’assunzione di alcuni farmaci”, precisa l’esperto.

Come si riconosce? “In genere è sufficiente una visita urologica con la compilazione di un diario minzionale e la raccolta della storia del paziente, con l’esclusione di altre patologie. Fondamentale eseguire un semplice esame delle urine con valutazione del sedimento. Per eliminare, ad esempio, le infezioni come possibile causa. Possono poi essere richieste altre indagini come l’ecografia e, nei casi dubbi, lo studio urodinamico”.

Per porvi rimedio limitare il consumo di liquidi, caffè e fumo o perdere peso. Solo in rari casi si ricorre alla chirurgia. “La terapia comportamentale associata agli esercizi per rinforzare il pavimento pelvico è in grado di ridurre i fastidi nel 50-80% dei casi”, dice Montanari