Quello che gli uomini non dicono…
Stavolta parliamo di loro: nostri partner o amici. E lo facciamo perché la Giornata del Benessere Sessuale è ovvio che li comprenda. Anche pensando a noi donne e chi tra noi desidera una gravidanza. Nella coppia l’intimità deve essere appagante. Non solo ‘finalizzata a’. Tutto quello che gli uomini non dicono è emerso da una ricerca dell’Università di Pavia. I problemi sessuali per i maschi italici rimangono spesso un vero e inossidabile tabù.
L’Università di Pavia e la Società italiana di andrologia e medicina della sessualità, sulla base delle ricerche dell’Osservatorio “Occupiamoci di Uomini – La salute sessuale maschile fra tabù e disinformazione”, danno una serie di consigli su quello che gli uomini non dicono.
Non è bene focalizzarsi su quello che gli uomini non dicono. E’ bene mettere sotto gli occhi di chi c’è vicino a noi strategie per vivere meglio sotto le lenzuola.
La patologia sessuale non ha età.
Dalla ricerca è emerso che gli uomini italiani ricorrono alle cure mediche per la salute genitale e sessuale solo in caso di necessità e spesso in età avanzata. I medici specialisti sottolineano l’essenzialità di verificare periodicamente il proprio benessere con controlli accurati, come visite regolari dall’andrologo, così come accade con il ginecologo per le donne, già in età puberale.
Parlare con un medico di fiducia
Un rapporto aperto e continuo con un medico di fiducia aiuta in caso di necessità ad affrontare tempestivamente la situazione: a partire da piccoli suggerimenti farmacologici con rimedi topici sino alle analisi e terapie più complesse – in caso di patologie cardio vascolari o sindrome metabolica, ad esempio – sapere sempre che cosa accade al proprio corpo avvantaggia nel caso di diagnosi precoce. La prevenzione oggi è una questione urgente per la salute sessuale maschile.
Giovani ed educazione sessuale
Le giovani generazioni sono esposte a contenuti espliciti gratuiti senza filtri. Il consumo di materiale pornografico inizia già dalla giovanissima età. Quindi, l’apertura verso la sessualità inizia dalla propria famiglia e dagli affetti: c’è l’urgenza di fornire strumenti già ai giovani pre-adolescenti per chiarire la differenza emotiva fra relazione reale e finzione pornografica. Più in generale di affrontare la conoscenza del proprio corpo e di quello dell’altro per avere rispetto di entrambi.
Adulti e dialogo con il partner
Per le generazioni più adulte è fondamentale l’apertura con il partner. Soprattutto nel caso si manifestino primi segnali di disfunzione erettile o eiaculazione precoce, riuscire spiegare lo stato d’animo a una persona di fiducia, coinvolta sentimentalmente, aiuta a non isolarsi a non sentirsi incompresi e quindi a non sentirsi frustrati innescando un circolo vizioso di silenzio e negazione.
“Confronto” tra maschi
Dalle interviste con i sociologi è emerso che ancora gli uomini non condividono all’interno del gruppo le proprie debolezze per un freno culturale, che penalizza chi si mostra debole e vulnerabile in termini sessuali. Questo silenzio può avere conseguenze significative sulla salute sessuale, impedendo il riconoscimento precoce di problemi e limitando l’accesso a soluzioni efficaci.
Attenzione ai rimedi ‘miracolosi’
La globalizzazione digitale offre tante opportunità. Ma porta anche molti rischi. Quando si parla di dispositivi medici, farmaci, cosmetici, è bene affidarsi al medico e al farmacista per scegliere il prodotto più corretto, in base alle proprie esigenze, e per effettuare l’acquisto tramite canali tradizionali e online sicuri e conosciuti. Il benessere sessuale significa anche curarsi con consapevolezza, senza credere nei miracoli.
Intimità post parto
Sono molte le donne che fanno domande riguardanti l’intimità post parto. E’ importante riprenderla con il proprio partner dopo la nascita di un figlio. A riguardo sono molto preziosi i consigli di Marco Rossi- Lo specialista in Psichiatria. Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico. Presidente Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale ne parla approfonditamente a In Salute News.
“I cambiamenti delle parti intime dopo la nascita di un bambino finiscono per ripercuotersi inevitabilmente sulla vita sensuale. Noi esperti riteniamo si possa ricominciare ad avere rapporti a sei settimane dal parto. Un periodo di tempo che però può non essere sufficiente a una donna per riprendersi del tutto da un parto vaginale. Specie quando deve fare i conti con il dolore o il fastidio provocato dall’episiotomia o da una lacerazione perineale”, sottolinea l’Rossi parlando di intimità post parto.
“Non capita a tutte le donne, ma se i punti dell’episiotomia provocano dolore in quella zona è sempre bene approfondire. Non basta sentirsi dire dal medico ‘passerà’. Se è presente una vaginosi o una disbiosi, infatti, quel dolore può durare anche anni perché queste complicazioni non permettono ai tessuti di guarire in modo adeguato. Di solito le donne si sentono dire che è normale che la cicatrice faccia male quando invece è importante gestire subito il dolore”, aggiunge.
“Per gestire il dolore quando i punti dell’episiotomia rendono difficile persino l’idea di sfiorarsi le parti intime bisogna fare come segue: se la cicatrice dell’episiotiomia continua a dar fastidio si può cominciare appoggiando semplicemente la mano. E poi, piano piano, prendendo confidenza, si può provare con piccoli automassaggi. Se non passa ci si può rivolgere a professionisti esperti in trattamento delle cicatrici vulvari. Su questo tema non c’è molta informazione purtroppo, però esistono professionisti di questo tipo. Si tratta di ostetriche o fisioterapisti opportunamente formati per eseguire trattamenti in grado di ridurre le aderenze create dalla cicatrice”, sottolinea Rossi.
Riguardo a quando riprendere l’intimità nel post parto per l’esperto “l’unica regola deve essere quella di rispettare i tempi senza sforzarsi”. “E’ giusto tornare a vivere l’intimità dopo il parto quando se la sentirà, deve considerare infatti che può verificarsi anche un calo della libido fisiologico e una donna può non provare desiderio fino a 6 mesi dal parto”.
Sesso incinta: parla l’esperto
Il sesso incinta continua a scatenare la curiosità. Eppure è la cosa più naturale del mondo avere rapporti intimi durante la gestazione. Finalmente parla l’esperto, il dottor Diego Riva, ginecologo, urologo e sessuologo di Smart Clinic del Gruppo San Donato.
Il sesso quando si è incinta può subire bruschi stop, soprattutto perché l’immagine della donna amante viene spesso sostituita da quella della donna ‘madre’. L’esperto parla a La Gazzetta dello Sport di quel che può accadere al partner. E chiarisce: “Queste due immagini sono assolutamente sovrapponibili e complementari, in quanto l’una non esclude l’altra. Però è innegabile che l’esperienza della gestazione porti con sé un vissuto del tutto nuovo, soprattutto se la gravidanza è stata cercata con un’assiduità che ha introdotto dello stress nella sfera della sessualità”.
Il sesso incinta a volte viene messo in secondo piano. Ma i rapporti intimi con penetrazione, non sono proibiti. L’esperto parla di una gestazione senza problemi. Poi precisa: “Al contrario, di fronte a un decorso della gestazione non fisiologico, in particolare in presenza di una minaccia d’aborto oppure di un parto prematuro, è opportuno astenersi dai rapporti sessuali. In questi casi, il pericolo è rappresentato non soltanto dal trauma diretto, ma anche dalle contrazioni uterine favorite dalla relazione intima”.
Durante il primo trimestre si possono adottare tutte le posizioni, nel secondo e terzo, invece, quella dell’uomo che sovrasta la donna andrebbe evitata. “Se prima della gravidanza la coppia era solita avere rapporti sessuali molto lunghi e contraddistinti da orgasmi multipli, probabilmente in questa fase della vita dovrà rivedere le proprie abitudini, optando per rapporti più brevi e più soft”, sottolinea il dottor Riva.
Intimità coppie dopo parto
L’intimità delle coppie può subire uno scombussolamento sia durante la gravidanza che dopo il parto. Questo può causare problemi, a volte anche addii repentini. I ritmi esuenuanti del bebè spesso si tramutano in un limite sotto le lenzuola: ma attenzione a non commettere l’errore di non provare a ritrovare un equilibrio.
Per riscoprire l’intimità dopo il parto le coppie devono lavorare: spetta forse più all’uomo a infondere sicurezze alla compagna, che anche con le diverse forme del corpo potrebbe sentirsi diversa. (altro…)
Sesso: posizioni in gravidanza
Inseguendo il piacere, il sesso in gravidanza è anche un fattore di aiuto al parto, le posizioni non devono dare pressione sulla pancia, ma si può scegliere. (altro…)
Sesso in gravidanza: quando sconsigliato
Nonostante alcune donne siano restie, il sesso in gravidanza è ok, è pure opportuno sapere, però, quando invece è sconsigliato.
Quelli dei futuri mamma e papà spesso sono timori infondati, il sesso in gravidanza va bene, quando è sconsigliato è perché ci sono delle ragioni precise. (altro…)
Sesso in gravidanza: benefici
Sono molti i benefici del sesso in gravidanza, che non è affatto controindicato. Ci sono, certamente, situazioni particolari in cui è il ginecologo stesso a sconsigliare di farlo, ma sappiate mamme in dolce attesa che potrebbe essere una piacevole scoperta darsi da fare quando non esistono controindicazioni.
Tra i benefici del sesso in gravidanza quello di avere orgasmi più facili e intensi, questo perché le terminazioni nervose della donna sono più sensibili. Il sentirsi desiderata ugualmente, poi riduce lo stress e aumenta la propria autostima. Si dorme persino meglio. (altro…)
Spiegare la sessualità ai bambini
Spesso parlare di sesso con i bimbi è un tabù per molti genitori. E’ necessario farlo, ma come spiegare la sessualità ai bambini?
Gli esperti sono tutti concordi nell’affermare che è necessario spiegare la sessualità ai bambini a partire dai 5/6 anni. Basta rompere il ghiaccio.
Se arriva la fatidica domanda, per spiegare la sessualità ai bambini dovete innanzitutto usare argomenti di attualità. Bisogna usare parole semplici ed essere efficaci. Bisogna soprattutto rimanere lucidi nell’elencare i punti chiave. (altro…)