La settimana più difficile della gravidanza

Ogni gravidanza è unica, ma ci sono momenti che molte donne identificano come particolarmente impegnativi fisicamente ed emotivamente. Sebbene la difficoltà possa variare da persona a persona, per la maggior parte delle future mamme la settimana più difficile della gravidanza coincide spesso con il terzo trimestre, e in particolare con la settimana 38.

Ma perché proprio la settimana 38 è la più difficile della gravidanza? A 38 settimane il corpo è quasi pronto per il parto, ma proprio questa fase di “attesa attiva” può essere estremamente stressante:
- Peso del bambino: il feto ha ormai raggiunto dimensioni considerevoli (3-3,5 kg in media), mettendo sotto pressione la schiena, il bacino e gli organi interni.
- Disturbi fisici: frequenti sono il mal di schiena, la stanchezza estrema, la difficoltà a dormire, il gonfiore agli arti e la sensazione di “pancia dura”.
- Preparazione al travaglio: le contrazioni di Braxton Hicks possono diventare più intense, generando confusione su quando inizierà il travaglio vero e proprio.
- Aspetti emotivi: ansia, paura del parto, irritabilità e impazienza sono normali in questa fase. Le emozioni oscillano velocemente e possono essere amplificate dalla stanchezza.
Per affrontare al meglio la settimana più difficile della gravidanza:
- Ascoltare il proprio corpo e rallentare. E’ il momento di rallentare davvero. Anche se può sembrare difficile, è importante concedersi più riposo possibile. Alternare momenti di relax con brevi passeggiate leggere può aiutare a stimolare la circolazione e migliorare l’umore.
2. Mangiare leggero e in modo bilanciato. Favorire pasti piccoli e nutrienti, ricchi di fibre, frutta e verdura, per ridurre la sensazione di pesantezza e il rischio di stitichezza. Bere molta acqua aiuta a contrastare la ritenzione idrica e la stanchezza.
3. Favorire il sonno. Dormire bene può diventare difficile a causa delle dimensioni del pancione. Usare cuscini per la gravidanza, dormire sul fianco sinistro e creare una routine serale rilassante può migliorare la qualità del riposo.
4. Prepararsi al parto (senza ansia). E’ utile dedicare tempo alla lettura di informazioni affidabili sul travaglio, preparare la borsa per l’ospedale e ripassare eventuali tecniche di respirazione o rilassamento apprese nei corsi preparto.
5. Prendersi cura di sé. Un bagno caldo (non troppo), massaggi leggeri alle gambe, musica rilassante o anche una semplice tisana possono aiutare ad alleviare le tensioni. Piccoli gesti che fanno bene anche alla mente.
In questa settimana è importante monitorare attentamente i segnali del proprio corpo. Bisogna contattare subito l’ostetrica o il ginecologo se:
- Le contrazioni diventano regolari e dolorose
- Si rompono le acque
- Si nota una diminuzione importante dei movimenti del bambino
- Compaiono sintomi anomali (febbre, forte mal di testa, vista offuscata)
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