La frittura fa bene
Mia mamma, quando ero bambina, mi diceva sempre di non mangiarla perché faceva male al fegato. La frittura in realtà fa bene. E’ un metodo di cottura che deve far parte di na dieta sana, sia per quanto riguarda gli adulti che i bambini. Così sottolineano i nutrizionisti.
La frittura fa bene, possiamo sorridere e anche i piccoli sono liberi di farlo, finalmente! Migliora il funzionamento del fegato stimolandone le funzioni depurative e le capacità metaboliche. Se è ben fatta, è leggera, in quanto la crosticina impedisce che gli alimenti siano inzuppati di olio. C’è poi la carta assorbente che ne elimina l’eccesso. E assorbe una quantità di grassi non superiore al 10%, quindi una patata lessa è più calorica di una patatina fritta.
“Quando la frittura è fatta con una pastella di sola acqua e farina (senza l’aggiunta di uovo) risulta del tutto priva di colesterolo. In realtà non solo la frittura non apporta colesterolo ma può addirittura contribuire a farlo diminuire, andando a stimolare l’unica via metabolica che possediamo per eliminarlo: ovvero la produzione e secrezione di bile. I sali biliari che la compongono, infatti, sono prodotti a partire dal colesterolo; quando mangiamo una frittura il fegato riceve un potente stimolo a secernere bile nell’intestino; di questa, una parte verrà riassorbita, e un’altra sarà eliminata con le feci, contribuendo così alla rimozione di una quota di colesterolo”, si legge sul Gambero Rosso.
Non fa affatto male al fegato: “Quando mangiamo la frittura, inoltre, diamo al fegato la possibilità di eliminare attraverso la bile le tossine cosiddette ‘liposolubili’, assunte dall’ambiente o prodotte dai nostri metabolismi, che, sciogliendosi solo nei grassi, non potremmo mai espellere attraverso le urine o il sudore”. Inoltre non è tossica, mantiene l’integrità dell’alimento. La si può consumare 1 o 2 volte la settimana, soprattutto se fatta ad hoc in casa con olio d’oliva. La frittura fa bene, quindi preparatevi a leccarvi i baffi.
In autunno è ottimo il magnesio
Per ricaricarsi in autunno è ottimo il magnesio. Mente concentrata ma anche corpo prestante. L’avvento del periodo autunnale necessita non solo di una salda lucidità mentale: anche dal punto di vista muscolare e fisico, dopo la ripresa settembrina, è fondamentale non affaticarsi. Attivo principe in tal senso è il magnesio: da anni conosciuto per il supporto a mente e corpo, è un minerale essenziale per più di 300 reazioni nel corpo e che, tra gli altri benefici, aiuta a ridurre la stanchezza e a riposare meglio.
La Humanitas sottolinea: “Il magnesio regola la pressione sanguigna, favorisce la sintesi proteica e fissa calcio e fosforo nelle ossa e nei denti. Il magnesio infine è preziosissimo perché aiuta a ridurre stanchezza e favorisce il rilassamento muscolare. Insomma, che si parli di ossa o di muscoli, di sistema nervoso o cardiovascolare, possiamo essere certi che il magnesio ha un ruolo in tutti quei processi che ci consentono di stare bene fisicamente e mentalmente”.
Il magnesio in autunno è ottimo per ricaricarsi e stare meglio. E’ presente in quasi tutte le categorie alimentari. Si ricorda però che gli alimenti ricchi di fibre sono una buona fonte di magnesio, è abbondante nei vegetali a foglia verde come la bieta e gli spinaci, ma anche in broccoli, cavoli, cavolfiori e carciofi. Non dimenticare i legumi (lenticchie, ceci, piselli e fagioli, soprattutto quelli neri), la frutta secca (noci, pistacchi, mandorle, anacardi), i semi, la frutta (pesche, fichi, banane, avocado), cereali integrali, cacao e cioccolato fondente. Anche se in minore quantità, il magnesio si trova pure negli alimenti di origine animale quali pesce, carne e latticini.
Se si è carenti, occorre integrare. Uno dei integratori di magnesio è quello di Cuure dall’alta biodisponibilità, ovvero assorbibile rapidamente e in elevate quantità dall’organismo. E’ prodotto in Francia. Contiene esclusivamente l’essenziale estratto di avena, con un additivo naturale al 100 %. E’ inoltre ben tollerato dal sistema digestivo: l’associazione di glicina e magnesio, infatti, aumenta in modo considerevole l’assorbimento intestinale di quest’ultimo. L’associazione con la Taurina e la vitamina B6 permette al magnesio di essere meglio l’assimilato, potenziandone gli effetti.
Utile da sempre sia sul fronte fisico e muscolare, sia su quello della reattività mentale, il magnesio ricopre un ruolo essenziale nel sistema nervoso. Agisce infatti sulla trasmissione degli impulsi nervosi. Lo studio francese SU.VI.MAX mostra che il 75% degli uomini e il 77% delle donne sono soggetti a un apporto nutrizionale inferiore a quanto raccomandato. Il corpo umano dispone, in media 25 grammi, localizzati principalmente nei muscoli e nelle ossa. Un buon motivo per integrare, soprattutto in autunno, quando tutto riprende: è ottimo.
Post vacanze: consigli no stress
I consigli no stress nel post vacanze servono a far sì che i benefici del relax non si disperdano in un soffio. Tornare a casa ci crea immediatamente l’ansia. C’è il lavoro, ci sono i figli, con le loro attività pomeridiane a seguire. La scuola, i compiti, gli appuntamenti: tutto potrebbe farci ripiombare di colpo nella dura realtà quotidiana. Ma mantenere più a lungo il benessere ritrovato è quasi un obbligo per non perdere la testa.
Alcuni consigli no stress nel post vacanze ci danno una mano a stare bene, senza drammi. Prima di tutto non fatevi prendere dalla foga. Optate per un rientro graduale: inutile concentrate tutti gli impegni subito. Regalatevi spazio: è essenziale.
Mantenete una prospettiva positiva, siate in grado d vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. E’ necessario mantenere la mente sgombra e assolutamente flessibile, farsi fagocitare dal tutto immediatamente e ora è sbagliato.
Programmate. Lo so, i viaggi al momento sono finiti. Ma programmare, almeno a me, fa benissimo: un’altra vacanza, anche solo un semplice weekend vi pone degli obiettivi, vi dà entusiasmo.
Tra i consigli no stress nel post vacanze c’è sicuramente quello di donarvi del tempo per voi stessi: un corso che vi interessa, una lettura, un hobby, così da mantenervi attivi. Non dimenticate l’esercizio fisico, magari in compagnia di amiche e amici e di dormire perché avere un buon riposo rimane la prima cosa.
Optate per un’alimentazione controllata e sana. Se avete ecceduto con carboidrati e alcol, scegliete qualche giorno di detox, senza rinunciare del tutto ai piccoli piaceri, però. Non si vive di sole regole. O meglio: qualche volta le regole sono fatte proprio per essere infrante, senza esagerare però.
Caduta capelli: rimedi
Una mia amica, mamma di due bambini, mi ha appena detto di aver preso le ferie non per un viaggio, ma perché sola coi figli per ben 15 giorni. “In questo periodo non li tengo proprio, mi stanno addirittura cadendo i capelli!”, ha sottolineato. In estate può capitare, durante una gravidanza, nel post parto o anche solo per stress e il gran caldo, che la caduta di capelli aumenti. Ecco alcuni rimedi naturali che possono aiutare a risolvere, almeno in parte il problema.
Per contrastare la caduta di capelli uno dei rimedi più gettonati l’olio di ricino: stimola la crescita e li rinforza, agendo sul cuoio capelluto e la circolazione sanguigna. Sarebbe bene adottarlo nella propria haircare quotidiana.
Tra gli altri rimedi anti caduta dei capelli, anche l’olio di argan, l’olio di semi di lino e l’olio di semi di cocco. Si possono addirittura mischiare, usandone poche gocce, e poi massaggiare almeno un paio di volte la settimana per 5-10 minuti il cuoio capelluto col mix. La chioma viene nutrita e diventa più forte.
Pure il gel di Aloe vera è un ottimo alleato. Basterà applicarne un cucchiaio su cuoio capelluto e capelli, distribuendolo e massaggiando. Tenere in posa per circa un’ora, poi eliminare con acqua tiepida e una piccola quantità di shampoo neutro. Questo trattamento lenisce anche le eventuali infiammazioni o irritazioni, che in estate se si suda molto capitano.
L’olio di rosmarino stimola la circolazione sanguigna e la guarigione dei nervi del cuoio capelluto, migliora la morbidezza e la lucentezza della chioma. Pure l’Amla, l’estratto in polvere della pianta di Phyllanthus emblica – l’uva spina indiana – è da sempre usata dalle donne indiane per i capelli perché ricca di vitamina C, solo che ha potere colorante, come anche l’Hennè, che irrobustisce i capelli.
Kefir: benefici
Il kefir prende piede. E’ molto di moda in questo ultimo periodo, i nutrizionisti lo impongono sempre più nei regimi alimentari sani. Ma quali sono i suoi benefici?
Il kefir è molto diverso dallo yogurt, nonostante abbia un sapore simile. E’ un latte fermentato in uso da oltre duemila anni nel Caucaso e nei Paesi arabi, ma anche in Africa. La parole significa benessere. Si ottiene facendo fermentare il latte vaccino (ma anche latte di capra o di pecora talvolta) con granuli formati da colonie di miliardi di batteri e lieviti che apportano benefici alla flora batterica intestinale.
I benefici del kefir sono innumerevoli, grazie ai suoi batteri ‘buoni’. Lo yogurt contiene soltanto due tipi, nei granuli di questa preziosa bevanda ci sono circa venti tipi di lattobacilli diversi che resistono alla acidità della barriera gastrica dello stomaco e arrivano vivi fin dentro l’intestino.
Come si legge in un articolo su L’Indipendente, i benefici del kefir sono tanti. Può dare una mano a:
- Regolarizzare le funzioni intestinali, poiché il kefir stimola le proteine digestive, l’appetito e la peristalsi, promuove la salivazione e la secrezione degli enzimi da parte di stomaco e pancreas stimolando la digestione degli altri cibi.
- Studi scientifici suggeriscono che possa aiutare a regolare e mantenere la giusta quantità di colesterolo nel sangue.
- Contrastare l’insediamento di germi pericolosi. Il kefir contiene una grande quantità di Lattobacilli che hanno un’azione inibitoria nei confronti dei batteri putrefattivi e patogeni.
- Stimolare la produzione di anticorpi dell’intestino e migliorare le difese immunitarie.
E’ ideale anche per i bambini. Quello aromatizzato ha il sapore simile ai succhi di frutta. Lo si può usare anche per frullati, i medici lo consigliano vivamente.
4 regole per dimagrire
Per perdere peso “ci vuole una rivoluzione”, afferma Franco Berrino, medico ed epidemiologo italiano, direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei Tumori di Milano e fondatore dell’associazione La Grande Via. Al Corriere della Sera dà le 4 regole per dimagrire.
L’estate, si sa, è il tempo in cui si sta più attenti all’alimentazione: ma le 4 regole per dimagrire, non solo per vederci meglio ma soprattutto per rimanere in salute, valgono per tutto l’anno. Gli ultimi dati dell’Italian Barometer Obesity Report sono impietosi: gli obesi sono 6 milioni, circa il 12 per cento della popolazione adulta.
Le 4 regole per dimagrire sono semplici sa seguire. Anche se a volte non si pensa molto a come ci si alimenta.
La numero uno è masticare. “Numerosi studi hanno riscontrato che le persone sovrappeso non masticano, ma non permettono di concludere quale sia la causa e quale l’effetto. E allora, gli obesi ingurgitano il cibo senza masticare perché sono grassi o sono obesi perché non masticano? La seconda spiegazione è probabilmente quella corretta. Uno studio sperimentale che ha confrontato chi mastica 15 volte con chi mastica 40 volte ogni boccone ha riscontrato un diverso effetto sugli ormoni prodotti dal tubo digerente. Masticando a lungo lo stomaco produce meno grelina, l’ormone che stimola l’appetito. L’intestino, invece, produce più colecistochinina, l’ormone che tranquillizza il centro dell’appetito, e GLP1 (glucagon-like peptide 1), un ormone che abbassa la glicemia e aiuta a dimagrire. Più studi hanno riscontrato che masticando molto si riducono l’appetito e il desiderio di cibo”, scrive Berrino.
La seconda delle 4 regole per dimagrire è: cenare presto la sera. “Far passare almeno 14 ore fra l’ultimo pasto della giornata e la colazione del mattino consente di perdere peso. La cena leggera, inoltre, è importante. Ancora meglio sarebbe saltarla. Uno studio sperimentale condotto su donne sovrappeso sottoposte a una dieta lievemente ipocalorica ha mostrato che, pur mangiando esattamente le stesse cose nelle stesse quantità, chi faceva una cena leggera (solo 200 chilocalorie) e una colazione abbondante dimagriva, mentre chi faceva una colazione leggera (200 chilocalorie) e una cena abbondante non dimagriva. È bene mangiare di giorno e non di notte. Con l’invenzione della luce elettrica l’umanità ha perso l’abitudine di armonizzarsi con il ritmo del sole. Chi lavora di notte e anche chi dorme poco e male ha un rischio maggiore di ingrassare. Armonizziamoci con i ritmi della natura”.
La terza regola è quella che ci impone di mangiare cibi salutari, ossia che non fanno ingrassare. “Verdure, tutte fuorché le patate. Saziano molto con poche calorie. Cereali integrali, tutti, ma particolarmente il riso integrale, il più povero di proteine. Per il pane integrale attenzione che sia integrale vero, non farina bianca mescolata a crusca. Ottimi i pani integrali con semi di zucca, girasole, lino, sesamo, che riducono l’indice glicemico del pane. Quanto ai cereali per colazione, come i muesli, attenzione che non contengano zucchero o altri dolcificanti. La ricchezza di fibre dei cereali integrali da un lato sazia molto, dall’altro nutre i microbi intestinali benefici (un sano microbiota aiuta a non ingrassare)”, spiega Berrino.
“Legumi. Oltre al loro basso indice glicemico e alla ricchezza di fibre, contengono inibitori degli enzimi che digeriscono gli amidi, quindi rallentano la digestione e l’assorbimento del glucosio, di conseguenza l’impatto glicemico complessivo del pasto. Inoltre, inibiscono la lipasi pancreatica, quindi riducono l’assorbimento dei grassi. Sono tutte qualità ‘antinutrizionali’, ma in questi tempi di ipernutrizione sono particolarmente benefiche. Frutta, tutta ma moderatamente quella più zuccherina, come l’uva, i fichi e le banane. Noci, nocciole, mandorle, pistacchi. Pur essendo alimenti molto calorici, aiutano a non ingrassare. Piccole dosi di kefir, yogurt e verdure fermentate, per avere un microbiota efficiente”, precisa ancora il medico.
La quarta e ultima regola è: limitare alimenti che fanno ingrassare. “In particolare i cibi ‘ultralavorati’ dall’industria. Gli epidemiologi dell’Università di Harvard, in base ai loro studi sui lavoratori della sanità degli Stati Uniti, hanno stilato una classifica dei cibi che fanno ingrassare. Al primo posto ci sono le patatine, seguono le patate, le bevande zuccherate, le carni lavorate (hamburger, hot dog, salcicce e salumi), le carni rosse, i succhi di frutta non zuccherati, le farine raffinate, i dolciumi commerciali e il burro. Un pregiudizio diffuso anche fra i dietologi è che i carboidrati facciano ingrassare e le proteine facciano dimagrire. Non è così”, sottolinea il dottore.
“Nei nostri studi DIANA abbiamo ottenuto significative riduzioni di peso (mediamente 4 kg in 5 mesi) e miglioramenti metabolici aumentando, non diminuendo, i carboidrati, ma solo quelli integrali e i legumi, togliendo invece zuccheri, patate e farine raffinate, e riducendo le proteine animali. Nella nostra società consumiamo troppe proteine (circa il 16 per cento delle calorie che mangiamo, il doppio di quanto abbiamo bisogno) soprattutto troppe proteine animali, e più ne mangiamo più ingrassiamo. Solo le diete esageratamente iperproteiche (con il 40-50 per cento delle calorie sotto forma di proteine) fanno dimagrire, ma solo perché intossicano. Intossicando il centro dell’appetito si mangia meno. Chi fa queste diete, appena smette il consumo esagerato di proteine, ingrassa più di prima. Meglio mangiare il cibo dell’uomo: cereali integrali, legumi, verdura, frutta e solo occasionalmente carni”, conclude l’esperto.
Tisana dopo cena per perdere peso
A me capita sempre e a voi? Dopo cena, guardando la tv, mi viene voglia di uno stuzzichino dolce. Per perdere peso, non cedete alla tentazione. Per perdere peso optate per una tisana: lo consigliano i nutrizionisti.
Noi mamme vogliamo essere in forma, senza appesantirci troppo, una tisana dopo cena per perdere peso è l’ideale. Placa le nostre voglie e ci aiuta anche a dormire meglio. “Alla fine della cena, può succedere che il nostro palato ci chieda uno stimolo e un sapore diversi, ovvero di chiudere con qualcosa di dolce. Bere una tisana è una soluzione eccellente”, spiega la psico-nutrizionista Itziar Digón a Vogue. “A volte, il nostro palato ci gioca brutti scherzi – precisa – Anche dopo una cena abbondante, capita che ci chieda ulteriori gratificazioni. Invece di mangiare per il gusto di farlo, bere una tisana è un’ottima soluzione per soddisfare queste ‘voglie’ senza fare il pieno di calorie”.
“Mettersi comodamente seduti, dopo cena, a sorseggiare una tisana, calda o fredda, crea un rituale di cocooning che favorisce il sonno, il rilassamento e invia al cervello un messaggio positivo”, sottolinea l’esperto.
Laura Parada, nutrizionista di Slow Life House, chiarisce ancora: “Oltre a neutralizzare il desiderio di alimenti dolci, bere una tisana migliora la digestione. Inoltre, è un’abitudine che contribuisce a una corretta idratazione, favorisce il riposo e aiuta a rilassarsi. Senza contare che le tisane sono perfette da bere tra un pasto e l’altro, se ci si stanca dell’acqua”.
Per perdere peso dopo cena bevete una tisana. Quali scegliere? Ecco alcune idee: alle erbe, alla menta, quelle di melissa o passiflora o lavanda, allo zenzero, al finocchio, alla cannella e alla curcuma. Per le più classiche anche una camomilla va bene.
8 abitudini che allungano la vita
Noi mamme, ma pure i papà, siamo sempre un po’ stressati, presi dagli impegni quotidiani. E ci facciamo prendere dall’ansia. Sappiate che tutto questo è pericoloso. Eppure ci sono 8 semplici abitudini che allungano la vita.
Un indagine dello specialista in scienze della salute per il Million Veteran Program al VA Boston Healthcare System, Xuan-Mai Nguyen, con uno studio ha mostrato a tutti come con 8 abitudini si possa stare meglio: sono quelle che allungano la vita. Ha presentato la ricerca durante il convegno “Nutrition 2023“, il meeting dell’American Society for Nutrition che si svolge a Boston.
Quali sono queste 8 abitudini che allungano la vita (lo studioso dice di ben 24 anni in alcuni casi, in altri 18)?
Fare attività fisica in maniera costante e regolare. Per assurdo è proprio quando si è più stanchi e spossati il miglior momento per allenarsi: il corpo così scarica tutta la tensione. Nel 46% dei casi l’attività fisica contribuisce a ridurre il rischio di mortalità.
Non fare uso di droghe. Non essere dipendente da droghe riduce il rischio di morte, anche precoce, del 38%.
Non fumare: il rischio di mortalità diminuisce del 29%.
Vivere senza stress: saperlo gestire riduce del 22% le morti precoci.
Mangiare frutta e verdura ogni giorno. Se si consuma quotidianamente 1/2 porzioni di frutta e altrettante di verdura la riduzione della mortalità si attesta intorno al 21%.
Limitare drasticamente l’alcol: il rischio di mortalità è del 19% in meno.
Aver cura del proprio sonno: il sonno di qualità riduce del 18% il rischio di morte precoce.
Coltivare rapporti e amicizie: le relazioni positive fanno bene alla salute e allungano la vita del 5%