Bimbinfiera 2024
Se vivete a Milano o volete regalarvi un weekend diverso in famiglia, arriva Bimbinfiera 2024, un evento da non perdere per chi ha già famiglia e chi desidera formarla. Tra l’altro è divertente e pieno di iniziative utile.
Sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024 (orario 10.00-18.30) si svolge a Milano la sessantesima edizione di Bimbinfiera, la fiera-evento dedicata a gravidanza, bebè e famiglie: l’appuntamento è al Superstudio Maxi (via Moncucco 35), che apre le porte a neo e future mamme, papà e bambini per un weekend all’insegna delle novità, della scoperta e del divertimento.
La rassegna, promossa da Sfera MediaGroup, divisione infanzia di Rcs MediaGroup, permette infatti di scoprire in anteprima, testare e anche acquistare a prezzi speciali tutte le novità nell’ambito della gravidanza e della cura del bebè e del bambino. E i piccoli sono ospiti d’onore: per loro tante aree giochi, le letture animale della tata Francesca Valla, i laboratori organizzati da importanti aziende del giocattolo e gli spettacoli a cura di Coccole Sonore.
Tanti gli appuntamenti da non perdere. In occasione del doppio compleanno – la 60ª edizione della fiera e i 40 anni della rivista “Io e il mio bambino” – la mostra “Famiglia nel tempo tra stili di vita e prodotti” ripercorrerà 4 decenni di evoluzione della società italiana, della puericultura, dei prodotti per famiglie e bebè attraverso le copertine della testata di Rcs diretta da Chiara Bidoli, da sempre punto di riferimento per le neo e future mamme.
Al benessere dei più piccoli sono poi dedicati i corsi relativi a sicurezza e disostruzione pediatrica, a cura della Croce Rossa Italiana, e di educazione stradale per i bambini, tenuti dalla Polizia di Stato. Inoltre, i neo e futuri genitori, accompagnati da personale esperto, possono imparare le tecniche di massaggio neonatale.
Anche per la sua sessantesima edizione, Bimbinfiera 2024 conferma l’ingresso al costo invariato di 15 euro per gli adulti e gratuito per i bambini fino a 10 anni. Al loro arrivo nel Parco dell’Accoglienza i visitatori sono accolti con l’esclusivo welcome gift di Bimbinfiera e per vivere senza pensieri le necessità dei più piccoli hanno a disposizione una nursery attrezzata e il Salotto dell’Allattamento.
Gli ovuli scelgono gli spermatozoi
A volte ci si chiede, coppia consolidata o meno ma con il desiderio di far famiglia, perché non si riesca a ottenere una gravidanza. Una ricerca sembra far luce su l’infertilità che non ha motivo reale di essere. Il risultato è stupefacente: gli ovuli scelgono gli spermatozoi. Uno studio dell’università di Stoccolma, coordinata da John Fitzpatrick e pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B asserisce proprio questo.
Gli ovuli decidono da quali spermatozoi essere fecondati: gli scelgono. “Gli ovociti umani rilasciano dei segnali chimici, chiamati chemoattrattivi, che attraggono gli spermatozoi verso gli ovociti non fecondati. Noi volevamo capire se gli ovociti usavano questi segnali per scegliere quali spermatozoi attirare”, commenta Fitzpatrick. Hanno scoperto proprio questo: il fluido di donne diverse attrae gli spermatozoi di alcuni uomini e non di altri.
“Abbiamo osservato che il fluido follicolare di una donna era migliore nell’attrarre gli spermatozoi di un determinato uomo, mentre quello di un’altra donna attirava di più quelli di un altro partner”, aggiunge Fitzpatrick. Questo dimostra che gli ovociti scelgono solo alcuni spermatozoi. Per noi quello che ci accompagna è l’uomo giusto, per i nostri ovuli, alcune volte, invece no.
“Gli spermatozoi devono fare una cosa sola, cioè fecondare l’ovulo, quindi non ha molto senso per loro fare i difficili. Gli ovociti invece possono trarre beneficio dallo scegliere uno spermatozoo di alta qualità o geneticamente compatibile”, conclude l’esperto. Ciò fa così chiarezza su quelle infertilità che non trovano spiegazione.
Durare come coppia
Quando si pensa a un bambino, si deve anche capire come durare come coppia. La psicologa Nicole LaPera, molto conosciuta sui social, regala i suoi consigli in merito. Per lei ci sono sette comportamenti sani che aiutano a durare come coppia.
Cosa fare, quali azioni mettere in pratica per durare come coppia? L’esperta è chiara: accettare l’altra persona con pregi e difetti, senza volerla per forza cambiare. Prima ancora accettare se stessi, avere un buon rapporto con il proprio io dà una mano ad accettare l’altro.
Il secondo consiglio della psicologa è attraversare insieme i momenti ‘no’. Le difficoltà capitano a tutti in un rapporto, se si riesce a superarle uniti, si può andare sicuramente lontani. Terza ‘dritta’: essere amici. Conservare il dialogo, il confronto, le confidenze. Non isolarsi mai insomma.
Per LaPera in un legame a due, per non arrivare alla rotytura, andrebbero coinvolti il meno possibile i parenti di entrambi. I problemi rimangono confinati tra la coppia, anche perché si potrebbero creare scontri inutili in questo modo. Capitolo Liti: capitano a tutti, ma devono essere costruttive, senza lasciare rabbia e frustrazione, che porta alla fine dell’amore. Aprirsi è un’altra chiave: esternare, ma sempre per venirsi incontro e non per spezzare la relazione. E poi, per concludere, prendere le peculiarità dell’altro, come cose da apprezzare e non criticare. Questo, forse, è l’atto d’amore più complicato. Voi che ne pensate?
Cosa fare con i bambini in autunno
E’ arrivato: le giornate si accorciano irrimediabilmente e tutti noi abbiamo un po’ di malinconia. Perché negarlo? Spesso, però, ci chiediamo cosa fare con i bambini in autunno. Ecco qualche idea.
Non è una noia. Cosa fare con i bambini in autunno? Ci sono tante attività che si possono svolgere all’aria aperta e non. Il pomeriggio, quando i piccoli hanno finito i compiti, se fuori piove, si può cucinare insieme, magari una pizza da mangiare insieme la sera, o un bel ciambellone o dei biscotti per la colazione del giorno dopo.
Poi ci sono le passeggiate. Questa cosa da fare con i bambini in autunno ci riempie il cuore: si può fare delle gite in luoghi vicino casa, andare a scoprire posti insoliti, raccogliere le foglie che hanno colori bellissimi e collezionarle, il cosiddetto foliage, cercare castagne.
Con i bimbi si può anche fare la vendemmia, andare alle sagre di paese. Se vogliamo regalare loro cultura, far visitare i musei. Ma anche andare alle terme o, sempre tra le quattro mura, fare dei piccoli lavoretti. Magari raccogliere in un album le foto più belle scattate in estate. Non vi adagiate e non fate diventare i vostri figli dei pigroni davanti alla tv o al pc. Cercate di spronarli a uscifre e dedicate del tempo a loro.
Vacanze: valigia perfetta
A scuola finita, le vacanze con i bambini per molti sono già cominciate. Per chi non è ancora partito come organizzare una valigia perfetta? Lo spiega all’Adnkronos Salute il pediatra Italo Farnetani.
Il professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta dà alcune dritte sulla valigia perfetta per vacanze senza pensieri ai genitori che vanno via coi figlioletti al seguito. “Il costume da bagno è essenziale indipendentemente dalla meta, perché ovunque si trovi un bambino cerca (e trova) la piscina. Irrinunciabile la palla, il peluche con cui dormire: indispensabile, anzi obbligatorio, se il piccolo ne ha uno da cui non si separa mai”, sottolinea il medico.
La valigia perfetta per le vacanze va suddivisa in 4 scompartimenti ideali: “Salute, benessere, divertimento e abbigliamento”.
Capitolo salute: su questo fronte “non serve molto – spiega il medico – perché d’estate circolano poche malattie, quindi la cosa importante è avere con sé del paracetamolo da usare in caso di rialzo termico. Questo farmaco, oltre che antifebbrile, è anche un potente antidolorifico. Utili inoltre un disinfettante e delle garze sterili, fondamentali in particolare per i bimbi tra i 4 e gli 8 anni, specie se maschi, perché è la fascia d’età in cui i bambini esplorano e sono più a rischio di piccoli infortuni”.
“Bisogna poi ricordarsi – continua Farnetani – che in estate è indispensabile avere sempre a disposizione acqua da bere. Pertanto, soprattutto per il viaggio e le prime ore in cui si arriva nella località di vacanza, è bene essere autosufficienti, assicurandosi una quantità congrua di bottigliette d’acqua. Quelle di plastica da mezzo litro che piacciono tantissimo ai piccoli perché possono anche bere direttamente dalla bottiglia senza il pericolo di traumi ai denti o alla bocca. Per il viaggio è importante inoltre tenere a portata di mano dei cibi solidi. Questi prodotti secchi riducono la presenza di liquidi nello stomaco che sono quelli responsabili del mal d’auto”.
Nel settore benessere, prosegue il pediatra, “non devono mancare 2 prodotti: una crema protettiva per quando ci si espone al sole, e consiglio di acquistarla in farmacia o parafarmacia, e un prodotto repellente contro gli insetti in formulazioni che possono usare anche i bimbi più piccoli. Meglio portare con sé anche un doposole o comunque una crema emolliente idratante, perché con l’esposizione al sole, con il vento e il sudore, la pelle tende a seccarsi”. Cappellino e occhiali da sole? “In genere i bambini non li vogliono portare – osserva l’esperto – e se non ci sono abituati, è difficile che cambino routine in vacanza”.
Scomparto divertimento: “Teniamo presente che il gioco preferito da tutti i bambini e le bambine quando sono all’aria aperta è, da sempre, la palla (o il pallone). Che si vada al mare, in montagna o in campagna, che si visiti una città d’arte o si scelga una meta all’estero, chi può se la porti sempre dietro – dice Farnetani – altrimenti la acquisti immediatamente all’arrivo. Ugualmente, in qualunque posto si vada è necessario avere l’attrezzatura da mare o piscina. Perché i bambini, in qualsiasi luogo del mondo si rechino, come prima cosa cercheranno sempre la piscina e non appena la troveranno vorranno tuffarsi. Dunque non dimenticare mai il costume, le ciabatte e, chi può, anche la maschera o gli occhiali, grande divertimento dei più piccoli. Chi frequenta spiagge con sassi o scogli non scordi le scarpette da acqua. E naturalmente, finché il bimbo non sa nuotare, serviranno sempre i braccioli”.
L’abbigliamento. “I bambini sudano poco, in modo insufficiente rispetto agli adulti, perciò disperdono meno calore. Serviranno allora abiti leggeri”, avverte Farnetani. Invita a pensare soprattutto alla voglia di libertà, di gioco e di movimento dei piccoli. Se per chi va al mare gli indumenti non possono che essere da spiaggia (costumi, calzoncini, magliette e teli vari), “alle famiglie che optano per montagna, agriturismi o città d’arte suggerisco numerosi ricambi di abiti e scarpe, per assicurare ai bimbi il massimo agio in tutte le loro attività. Chi va sui monti, in particolare, predisponga un abbigliamento ‘a cipolla’ proprio perché i bambini sopportano il caldo meno degli adulti ed è importante che si possano vestire e svestire in base alle necessità”.
“Un consiglio in più a chi parte con piccoli minori di 6 mesi. E’ indispensabile avere tutto doppio, dal succhiotto al biberon – ammonisce – ovviamente un’ampia riserva di pannolini e, se il bambino segue un’alimentazione artificiale, è consigliabile portarsi dietro una piccola scorta dei prodotti consumati abitualmente. Perché talvolta, a parità di aspetto nutrizionale, da un alimento all’altro può cambiare la sapidità e i piccoli potrebbero non accettare il nuovo sapore, essendo estremamente metodici e ‘conservatori’. Se il bimbo o la bimba ha un suo gioco preferito, se possibile va portato in vacanza in modo da garantire una continuità tra casa e località di villeggiatura. Se poi, come spesso accade ai più piccoli, il bambino vuole dormire con un oggetto, per esempio un peluche, in questo caso è indispensabile portarselo dietro. Direi obbligatorio”.
Come conservare i cibi in frigo
Dobbiamo stare attenti a come riponiamo le cose, sia in dispensa che nel frigo. Ecco perché, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, istituita da Oms, Fao e Codex Alimentarius, che si è celebrata lo scorso 7 giugno, sono stati anche sottolineati ancora una volta utilissimi consigli su come conservare i cibi in frigo. Perché è importante sapere cosa mangiamo ed evitare problemi.
Evitare contaminazione e sprechi è al primo posto, il nostro obiettivo primario per la salute e il benessere. Come conservare i cibi in frigo diventa importantissimo quindi.
Dopo la spesa gli alimenti vanno subito messi nel frigorifero o nel freezer. Questo è il primo consiglio su come conservare i cibi in frigo. In questo modo ne si preserva la freschezza, soprattutto in estate, e si evita la proliferazione dei batteri. La temperatura dell’elettrodomestico deve essere intorno ai 4-5°C.
Ricordare che la parte del frigorifero più bassa è quella con la temperatura più fredda, sopra il cassetto per la frutta e la verdura. Lì i gradi si aggirano tra i 2 ai 4. Le mensole più alte raggiungono, invece, i 10-15°C. Quelli intermedi vanno dai 4 agli 8 gradi.
Il ripiano in alto è destinato a uova, dolci, formaggi, yogurt.La parte centrale del frigo è adatta a salse, dolci a base di creme e panna, verdure cotte, sughi e in generale tutti i cibi che riportano la scritta “dopo l’apertura conservare in frigorifero”. Nella parte bassa del frigo vanno conservati carne e pesce. La carne ha tempi di conservazione diversi a seconda del taglio e della composizione: se macinata va consumata entro 24 ore, se è di pollo o tacchino entro 48 ore, e se si tratta di affettati o carne fresca in genere entro 3 giorni. Il pesce (eviscerato e lavato) deve essere consumato invece entro 24 ore.
Il cassetto in basso è per frutta e verdura. Nello sportello vanno inseriti i prodotti che necessitano solo di una leggera refrigerazione: bibite, burro, senape. Consumare i cibi entro la data di scadenza, verificarla al momento dell’acquisto. Non mettere gli alimenti caldi in frigo, far sì che si raffreddino prima a temperatura ambiente.
Saltare la colazione fa malissimo
Lo si è sempre detto. La Società Italiana di Diabetologia lo sottolinea ancora una volta: saltare la colazione fa malissimo. Soprattutto al diabete. Non solo, bisogna anche farla entro una certa ora.
Non tutti sanno che il claim ‘la colazione è il pasto più importante della giornata’ fu inventato e diffuso dai pubblicitari di una azienda che produceva fiocchi di avena. Ma il potere di uno slogan può essere pervasivo, tanto da diventare una regola. Mantra che non tiene conto delle recenti ricerche in campo nutrizionale che hanno accreditato nuovi modelli di crononutrizione come il digiuno intermittente.
In alcuni soggetti la somministrazione, il tipo, la composizione e l’orario dei pasti però fa parte della malattia. Nelle persone con diabete, ad esempio, saltare la colazione è controindicato. La crononutrizione ci dice che l’orario dei pasti ha un impatto sui ritmi circadiani che a loro volta regolano la secrezione di diversi ormoni, tra cui i livelli di insulina. Insomma, fa malissimo.
Lo scorso anno uno studio spagnolo pubblicato su Journal of Epidemiology aveva concluso che le persone sane che facevano colazione più tardi (dopo le 9 del mattino) avevano un maggior rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Mentre in quelli che la consumavano prima delle 8 del mattino il rischio si riduceva del 59%. I ricercatori hanno valutato un campione piuttosto ampio, di circa 100 mila persone (il 79% donne) che rende i risultati più affidabili.
E se l’orario dei pasti ha la sua importanza anche saltarli completamente può avere conseguenze negative. Diverse ricerche hanno dimostrato che saltare la prima colazione fa impennare la glicemia dopo pranzo e diminuire la capacità dell’insulina di rispondere adeguatamente. Lo ‘skipping breakfast’ agisce come uno stress per l’organismo delle persone con diabete.
“Possiamo dire che un digiuno prolungato porta ad una ‘perdita di memoria’ delle cellule Beta del pancreas, come se avessero bisogno dello stimolo cibo-risposta attivato dalla colazione”. sottolinea il Professor Angelo Avogaro, Presidente SID. “Inoltre il digiuno mattutino aumenta il livello degli acidi grassi del sangue che interferiscono con l’efficacia dell’insulina ad abbassare i livelli di zuccheri nel sangue. La ‘crononutrizione’ ci dice che lo stesso nutriente esercita effetti metabolici differenti a seconda del momento della giornata in cui viene consumato. Meccanismo regolato da un ‘orologio centrale’ (master clock) localizzato nel cervello a livello del ‘nucleo sovra chiasmatico’, e attivato da segnali luminosi captati da alcuni recettori presenti nella retina”.
Oltre il diabete, numerosi studi, tra cui uno di Kant e Collaboratori, hanno dimostrato che su 35 mila persone la mortalità per tutte le cause differiva a seconda dell’orario della colazione. All’avanzare dell’orario aumentavano anche glicemia, trigliceridi e proteina C-reattiva. Quest’ultima si eleva quando la colazione viene saltata. Mentre la glicemia presenta valori più elevati solo negli uomini (si ipotizza che la presenza degli estrogeni abbia un effetto protettivo). Tenetelo bene a mente, quasi fosse idealmente stampato: saltare la colazione fa malissimo.
Bambini: mete per Pasqua
Quali sono le mete più adatti ai bambini per Pasqua? Se non siete ancora partiti, ma volete trascorrere qualche ora diversa insieme ai vostri figli e il tempo ve lo permette, scegliete i tanti agriturismo sparsi nella bella Italia. I luoghi immersi nella natura piaceranno tanti ai piccoli: avranno possibilità di correre e scatenarsi, conoscere animali, specie vegetali e divertirsi moltissimo. Ci sono tante strutture adatte per le famiglie: c’è l’imbarazzo della scelta.
Tra le mete per Pasqua con i bambini, vicino Pavia, a San Martino Siccomario, in questo periodo si va a caccia di uova nel Villaggio delle Uova. In un parco di oltre 35mila metri quadrati si potrà fare la Easter Egg Hunt tanto cara agli americani e che ora sta prendendo piede pure qui. Aiutati da alcuni indizi i bimbi potranno trovare tante sorprese nascoste.
Se vi piacciono le terme, anche in questo caso potrete sceglierne una tra le mete per Pasqua con i bambini. Se cercate, anche online, troverete offerte dell’ultima ora, promozioni per una due giorni. Fate solo attenzione di decidere per quelle che accettano minori di 14 anni: lo specificano sempre.
Come dimenticare i parchi di divertimento: se finora non avete ancora organizzato nulla e vivete vicino a uno dei tanti sparsi sul territorio, affrettatevi a comprare un biglietto: fosse anche solo per Pasquetta, la giornata avrà un sapore unico in famiglia.