Articoli taggati come ‘parto’

Integrazione multivitaminica post parto

Giu 14
Scritto da Annamaria avatar

L’integrazione multivitaminica per le mamme è importantissima nel post parto, un momento estremamente delicato dell’esistenza. Aiuta il benessere femminile. Per questo Haleon e Multicentrum hanno ribadito il loro impegno per lo stato di salute delle neomamme con il sostegno al progetto “Un Sorriso per le Mamme” di Fondazione Onda ETS, che dal 2010 è in prima linea per sensibilizzare sul tema della salute nel post parto.

intregrazione multivitaminica post parto
intregrazione multivitaminica post parto

Durante il post parto, sia che la donna allatti o meno, si spende molto in energie fisiche. Alimentazione corretta, stili di vita sani, e l’integrazione multivitaminica supportano le esigenze nutrizionali che il corpo della neo mamma richiede quotidianamente. Diventa così indispensabile fare attenzione a non dimenticare, insieme ai nutrimenti essenziali, in particolare ferro, acido folico, per ridurre il rischio di anemia, DHA e vitamine B12.

Il post-parto è un periodo a volte complicato per le donne. Le mamme affrontano contemporaneamente modificazioni fisiologiche del metabolismo, cambiamenti spesso totali nelle abitudini e nello stile di vita. Si riducono, pure, drasticamente le ore di sonno. E’ spesso difficile seguire una dieta completa e bilanciata. Alcune soffrono di mancanza di energia. Per preservare la propria salute e il proprio benessere diviene quindi essenziale e corretto avere un’integrazione multivitaminica.

Mamma a 63 anni

Giu 05
Scritto da Annamaria avatar

Mi ha molto compito una notizia di oggi e su questa volevo fare una riflessione. Flavia Alvaro è diventata mamma a 63 anni. Ha partorito a Viareggio. Il suo ginecologo ha detto a La Nazione: “Ero preoccupato anche io, la lo ha voluto fortissimamente”.

A 63 anni mamma. Un’età in cui spesso si è nonni. E’ giusto? E’ sbagliato? Non si può giudicare, soprattutto perché nella nostra società quando un uomo diventa padre a questa età o ad altre anche più avanzate, sicuramente siamo meno colpiti, dandolo quasi per scontato. Sicuramente è una decisione che lascia il segno quella di questa donna.

Flavia Alvaro compirà 64 anni il 24 ottobre prossimo. Sebastian, questo il nome scelto per il figlio, è nato a 31 settimane e 4 giorni. Per essere genitore ha fatto la fecondazione in vitro a Kiev. Diventata mamma a 63 anni è felice: il suo era un sogno che finalmente si è avverato. “Una gravidanza tranquilla – assicura il ginecologo – vissuta con serenità. Certo, ero preoccupato, all’inizio incredulo, la prendevo anche in giro bonariamente, ma Flavia si è messa in gioco, ha voluto fortissimamente questo figlio ed è volata in Ucraina per ben due volte. Al primo tentativo circa due anni fa  Flavia aveva abortito alla 14ma settimana: un trauma. E anch’io all’inizio avevo manifestato parecchie perplessità umane e mediche…”. 

Al secondo tentativo, nonostante la guerra in Ucraina, ce l’ha fatta grazie alla clinica Biotex Com di Kiev, vera eccellenza nella procreazione assistita e nella fecondazione in vitro a livello mondiale. Il costo per la fecondazione e l’intervento è di circa 15.000 euro. “Fa tutto da sola. Qui, fuori dall’Europa, non esiste il limite dei 50 anni”, sottolinea il quotidiano.

Il bambino, nato di poco più di due chili all’ottavo mese, ora è nel reparto dei prematuri, quando raggiungerà il peso forma, andrà a casa con la madre. Che, bisogna ammetterlo, ha avuto e ha tanto coraggio e una forza interiore da ammirare. Sarà la mamma più anziana d’Italia, un primato. Una lottatrice che ha voglia di sfidare le regole, regole che ha già infranto.

Allattamento riduce rischio tumore seno e ovaio

Giu 04
Scritto da Annamaria avatar

Nutrire il proprio neonato se si ha la possibilità di farlo è una scelta basilare e ottima. I benefici sono molteplici per mamma e bebè. L’allattamento riduce anche il rischio di tumore al seno e all’ovaio.

allattamento riduce rischi tumore seno e ovaio

L’OMS raccomanda di dare il latte materno come alimento esclusivo almeno per i primi 6 mesi di vita del bimbo. Poi invita a continuare l’allattamento fino a quando il pargolo abbia almeno 2 anni. Parla di tantissimi benefici. Soprattutto una è importantissima: l’allattamento al seno riduce il rischio di sviluppare un tumore, secondo il Codice europeo contro il cancro, redatto da esperti dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) che fa parte dell’OMS. Soprattutto quello al seno e quello all’ovaio.

Il latte materno, ricco tantissime proprietà benefiche, è un toccasana per i neonati, ma pure per le mamme. L’allattamento fa sì che ci si riprenda prima dal parto, grazie alla produzione dell’ormone ossitocina, e così si riescono anche a perdere prima i chili messi su con la gravidanza. L’allattamento riduce rischi legati a ipertensione, colesterolo elevato, alcune malattie cardiovascolari, osteoporosi e diabete di tipo 2. Riduce il rischio di tumore al seno e all’ovaio. Chi può lo faccia non solo per suo figlio ma per se stessa.

Pillola del travaglio

Mag 23
Scritto da Annamaria avatar

La pillola del travaglio, quella che lo induce, è un grande aiuto per le partorienti. Ne parla a Il Telegrafo Stefano Masoni. Il direttore della struttura complessa ’Ostetricia e Ginecologia Cecina Piombino Elba’ spiega i vantaggi immediati per madre e neonato. La pillola che induce il travaglio evitando il ricorso a dispositivi meccanici o altre modalità più invasive, è adesso a disposizione anche delle partorienti delle Valli Etrusche”, annuncia.

pillola del travaglio

Il primario sulla pillola del travaglio spiega: “Questo tipo di metodica viene utilizzata nei casi in cui la gravida, per svariate ragioni, abbia necessità di partorire, ma non abbia ancora sufficienti contrazioni. Fino ad oggi le modalità di induzione del parto prevedevano l’uso di dispositivi meccanici quali appositi palloncini, lo scollamento o la rottura delle membrane. Oppure di farmaci in forma di gel, fettucce medicate o flebo. Le nuove pillole, somministrate quindi per via orale, permettono di evitare tutto questo arrivando al medesimo risultato di stimolare l’utero a contrarsi e quindi far nascere il bambino”.

La pillola del travaglio rende tutto meno complicato. “L’induzione del travaglio con compresse di misoprostolo – continua Masoni – si è diffusa da alcuni anni in Scandinavia e in Francia con ottimi risultati, riportando un tasso di cesarei inferiore alle altre metodiche. Così, appena il prodotto è divenuto disponibile abbiamo subito scelto di utilizzarlo anche per le nostre partorienti. Ad oggi sono già stati quattro i casi trattati. E tutti con buoni risultati sia per la madre che per il neonato. Specialmente per quanto riguarda l’induzione in casi di rottura prematura delle membrane. L’utilizzo della pillola consente di ridurre i potenziali rischi di infezioni per via vaginale”.

“In Italia più facile abortire che partorire”

Mar 29
Scritto da Annamaria avatar

In Italia più facile abortire che partorire, sottolinea la ministra della Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella. A margine di un convegno di Farmindustria sulla natalità la politica fa le sue considerazioni.

“In Italia è più difficile trovare un ospedale dove andare a partorire piuttosto che uno dove andare ad abortire, come dice la Relazione annuale delle Regioni al Parlamento. Quindi, se vogliamo porci un problema di salute e femminile – sottolinea – dobbiamo porcelo a tutto tondo e quindi anche sul parto e non soltanto sull’interruzione di gravidanza”.

“L’applicazione della legge 194 è in capo soprattutto alle Regioni – precisa Roccella – Basta leggere la Relazione al Parlamento che viene fatta ogni anno e che parte da una raccolta dati che non ha eguali in Europa. E’ una raccolta dati molto puntuale e dettagliata. Tra l’altro non manipolabile sul piano politico, perché viene fatta da tutte le Regioni. E poi attraverso l’Istat e l’Istituto superiore di sanità i dati vengono elaborati”. Relazione “che dice esattamente il contrario di quello che chiedono gli interroganti”.

“L’accesso all’aborto è assolutamente garantito. – chiarisce la ministra – Fra l’altro si sottolinea che, in una situazione in cui ci sono contenziosi su tutti gli ambiti della sanità, non ci sono contenziosi per quanto riguarda l’Ivg. Quindi con relativa richiesta dei risarcimenti. Anche questo aspetto va sottolineato. Ma comunque il carico di lavoro per i non obiettori, cioè per chi materialmente esegue l’interruzione volontaria di gravidanza, è di meno di un aborto a settimana, lo 0,9%. Quindi non c’è questo carico di lavoro che evidentemente crea un problema sull’obiezione di coscienza”.

“Il problema demografico italiano è enorme – continua Roccella – e non si risolve soltanto con interventi di Governo. Il governo Meloni ha fatto la sua parte e anche con buoni risultati: vediamo l’aumento dei posti di lavoro dell’occupazione femminile. In questo anno e mezzo siamo intervenuti sui congedi, sugli asili, sulla decontribuzione per le donne con due figli.Perché sappiamo che la discriminazione e le dimissioni dal lavoro si intensificano proprio al secondo figlio. Ma tutto questo non riuscirà a raggiungere l’obiettivo, se non c’è una collaborazione con le aziende, con gli enti locali, i sindacati, i non profit. Insomma, con chiunque in questo ambito possa giocare un ruolo. Farmindustria è un ottimo esempio della collaborazione che noi chiediamo, in particolare al mondo del lavoro, al mondo produttivo, ma non soltanto. Anche a tutti gli attori che possono avere un ruolo sulla questione della natalità”.

“Farmindustria si è occupata di natalità da tempo. C’è il dato positivo della longevità, ma dall’altro c’è quello dell’invecchiamento complessivo della popolazione che vuol dire tante cose. Non soltanto il venir meno della sostenibilità del welfare, ma anche meno innovazione, capacità di stare al passo coi tempi, meno energie fresche. Farmindustria ha da tempo questa consapevolezza. Quest’incontro che fa ogni anno è importante. Ma soprattutto è importante quello che molte aziende farmaceutiche fanno per la conciliazione fra lavoro e vita privata”, prosegue. 

“Proprio adesso – conclude – Farmindustria ha aderito al codice deontologico che noi abbiamo lanciato. Noi abbiamo due iniziative. Una è la certificazione di genere, su cui abbiamo ottimi risultati, in quanto è stato già raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti per il 2026. Sono oltre 1.500 le aziende che hanno aderito, e sono ufficialmente certificate. L’altra è il lancio del codice deontologico che è invece ad adesione volontaria e non prevede premialità, ma implica uno sforzo di collaborazione da parte delle aziende per raggiungere l’obiettivo dell’incremento di natalità”.

Gravidanza invecchia, parto ringiovanisce

Mar 23
Scritto da Annamaria avatar

In gravidanza si invecchia, ma il parto ringiovanisce, in special modo se si allatta al seno. Lo sostiene una ricerca Usa. Negli Stati Uniti gli scienziati delle Università di Yale e Irvine hanno tenuto sotto controllo 120 donne, sia durante la gestazione che dopo.

gravidanza invecchia parto ringiovanisce

Stando allo studio dei bravi scienziati durante una gravidanza si invecchia, l’orologio biologico corre: si va avanti addirittura di due anni. Il parto, però, ha l’effetto contrario: ringiovanisce. Secondo quello che hanno sottolineato gli esperti (che hanno messo sotto esame campioni di sangue delle donne in gravidanza, poi ricontrollate a distanza di alcuni mesi dal parto) a determinare l’aumento dell’età biologica sarebbe l’accumulo di gruppi metilici nel Dna. Quest’ultimo è legato agli stress fisiologici, che si sa, col pancione non scherzano affatto.

Durante la gravidanza, nelle donne si osservano modelli epigenetici simili a quelli delle persone anziane, quindi si invecchia. Si recupera però dopo il parto, l’orologio va indietro e si ringiovanisce. Questo accade soprattutto se si aveva un indice di massa corporea non troppo altro prima di mettere al mondo un bebè e in special modo se si allatta al seno in modo esclusivo. Così si attua una forte diminuzione dell’età biologica, per qualcuna delle donne messa sotto esame persino di 8 anni. Questo fa tirare un sospiro di sollievo a tutte le mamme in dolce attesa. 

Sette passi verso il parto

Mar 10
Scritto da Annamaria avatar

Sette passi verso il parto è il video tutorial di ASST Sette Laghi per prepararsi al meglio al giorno della nascita del proprio bebè. E’ stato ispirato dal progetto, il Labour Hopscotch, inventato nel 2015 dall’ostetrica Sinead Thompson per il National Maternity Hospital di Dublino. La Dott.ssa Donatella Lissoni ha prestato servizio proprio a Dublino. Lì è venuta a conoscenza dell’iniziativa. La ginecologa, che lavora nel reparto Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi, ha pensato potesse essere utile anche qui, per le mamme italiane

sette passi verso il parto

Sette passi verso il parto vuole dare un’idea diversa rispetto ai racconti sul momento della nascita: “Siamo abituati ad una narrativa in cui il parto è un’esperienza dolorosa e paurosa. Qualcosa che ‘per fortuna, si dimentica’. Ma esistono tecniche e strumenti per affrontare il parto in modo sereno. Accogliendo l’esperienza in modo da trasformarla in un ricordo meraviglioso”, spiega la Lissone a Varese News.

“Vi sono ampie evidenze – continua – che un parto fisiologico, supportato dalle innate capacità del corpo, ha un impatto grandemente positivo per la donna e il suo bambino. Riduce i rischi potenziali di interventi medici come l’epidurale e i tagli cesarei. Nonostante ciò, il numero di parti fisiologici continua a diminuire in tutto il mondo. Segno che c’è una carenza di strumenti che supportino la donna durante il travaglio. L’esperienza irlandese in questo è stata molto positiva. Ed è per questo che le nostre ostetriche hanno deciso e voluto fortemente riprendere ed adattare alla nostra realtà questo strumento”.

Questo video tutorial, Sette passi verso il parto, offre alle donne e a chi le sostiene durante il travaglio una serie di passi della durata di 20 minuti ciascuno. In questo modo si dà un utilissimo aiuto in un travaglio fisiologico. Che è basato sulle capacità innate della donna e del suo bambino senza interventi medici quali epidurale o taglio cesareo.

Terapia cognitivo-comportamentale contro depressione post partum

Mar 02
Scritto da Annamaria avatar

Contro la depressione post partum sembrerebbe ottima la terapia cognitiva-comportamentale. E’ quanto emerge da uno studio condotto in Pakistan. I risultati sono stati pubblicati da Nature Medicine. La ricerca è stata finanziata dai National Institutes of Health americani . E’ stata guidata da Pamela Surkan, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.

Mother holding head in hands suffering postnatal depression sitting next to baby sleeping in bed

La terapia cognitivo-comportamentale durante la gravidanza farebbe sì che le donne abbiamo forme di ansia e depressione sei settimane dopo il parto. Combatterebbe, quindi efficacemente contro la depressione post partum che travolge alcune mamme.

Lo studio, come riporta il Quotidiano Sanità, ha esaminato 755 donne in gravidanza con sintomi di ansia almeno lieve. A 375 sono state assegnate a ricevere le cure di routine per la gravidanza. A 380 un intervento basato sulla terapia cognitivo- comportamentale denominato Happy Mother-Healthy Baby. Questo in sei sessioni faceva sì che le donne imparassero a identificare pensieri e comportamenti ansiosi e a esercitarsi a sostituirli con pensieri e comportamenti positivi. Le valutazione dell’ansia e della depressione è stata effettuata sei settimane dopo il parto.

I risultati sono stati più che soddisfacenti. La terapia è fondamentale contro la depressione post partum. Solo il 9% delle donne nel gruppo di intervento ha sviluppato ansia da moderata a grave, rispetto al 27% delle donne nel gruppo delle cure di routine. Non solo: il 12% delle donne nel gruppo di intervento ha sviluppato depressione, a fronte del 41% delle donne nel gruppo con cure di routine. “Il legame tra salute materna e infantile evidenzia l’importanza fondamentale di utilizzare soluzioni efficaci per affrontare l’ansia e la depressione post partum, conclude Surkan.