Articoli taggati come ‘allattamento’

Allattamento riduce rischio tumore seno e ovaio

Giu 04
Scritto da Annamaria avatar

Nutrire il proprio neonato se si ha la possibilità di farlo è una scelta basilare e ottima. I benefici sono molteplici per mamma e bebè. L’allattamento riduce anche il rischio di tumore al seno e all’ovaio.

allattamento riduce rischi tumore seno e ovaio

L’OMS raccomanda di dare il latte materno come alimento esclusivo almeno per i primi 6 mesi di vita del bimbo. Poi invita a continuare l’allattamento fino a quando il pargolo abbia almeno 2 anni. Parla di tantissimi benefici. Soprattutto una è importantissima: l’allattamento al seno riduce il rischio di sviluppare un tumore, secondo il Codice europeo contro il cancro, redatto da esperti dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) che fa parte dell’OMS. Soprattutto quello al seno e quello all’ovaio.

Il latte materno, ricco tantissime proprietà benefiche, è un toccasana per i neonati, ma pure per le mamme. L’allattamento fa sì che ci si riprenda prima dal parto, grazie alla produzione dell’ormone ossitocina, e così si riescono anche a perdere prima i chili messi su con la gravidanza. L’allattamento riduce rischi legati a ipertensione, colesterolo elevato, alcune malattie cardiovascolari, osteoporosi e diabete di tipo 2. Riduce il rischio di tumore al seno e all’ovaio. Chi può lo faccia non solo per suo figlio ma per se stessa.

Allattamento al seno: padri coprotagonisti

Set 29
Scritto da Annamaria avatar

I padri sono coprotagonisti nella basilare pratica dell’allattamento al seno. Lo sottolinea a gran voce la SIN.

Non solo mamma e neonato: sempre più spesso alla diade, protagonista dell’importante pratica dell’allattamento al seno, va ad aggiungersi anche la figura paterna. Svolge un ruolo significativo nel suo avvio e mantenimento. In occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (SAM), che si celebra in Italia dall’1 al 7 ottobre, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), ribadisce proprio l’importanza dei padri come coprotagonisti” all’interno della triade madre-padre-neonato.

“La neofamiglia nella sua interezza rappresenta una vera e propria squadra a tutela della naturale pratica dell’allattamento”, afferma il Dott. Luigi Orfeo, Presidente della SIN. “Il papà, figura spesso considerata di secondo piano per l’allattamento, ha, invece, un ruolo fondamentale. Sia in gravidanza, che alla nascita e nel post-partum, nel garantire il benessere di mamma e neonato”, aggiunge.

Il ruolo paterno in questa delicata fase di adattamento familiare si concretizza nel sostegno pratico ed emotivo, nella rassicurazione e nel contenimento di dubbi e preoccupazioni, in modo da rafforzare la motivazione e la fiducia della madre ad allattare. Inoltre, il papà funge da importante “filtro” dalle interferenze negative provenienti dal mondo esterno alla triade, proteggendola. In più, la presenza del padre, sia nella nascita a termine, fisiologica, sia durante un possibile ricovero in Terapia Intensiva Neonatale (TIN), agevola la costruzione dei legami familiari. Lo fa anche attraverso il contatto pelle-a-pelle e le prime azioni di cura primaria, dimostrando alla madre il coinvolgimento paterno nell’ambito di un progetto genitoriale concretamente comune e facilitando il benessere psico-fisico materno. 

Il latte materno rappresenta l’alimento di prima scelta per il neonato per crescere e svilupparsi in salute a breve ed a lungo termine. Infatti, il latte di mamma non solo ha peculiari caratteristiche nutrizionali, ma anche una ricchezza in fattori bioattivi. Questa permette una continua e intima comunicazione anche bioumorale tra madre e figlio.

Le sostanze bioattive presenti all’interno del latte materno rivestono particolare importanza nel corretto funzionamento del sistema immunitario di mamma e neonato fin dai primi giorni di vita.

Tra i componenti bioattivi del latte materno su cui la ricerca scientifica si è concentrata negli ultimi anni ci sono le cellule staminali e gli ormoni. Sono in grado di intervenire nel programming di diversi outcome di salute come, ad esempio, nella promozione dello sviluppo di un corretto ritmo circadiano, le cui alterazioni si associano ad un aumentato rischio a distanza di una serie di problematiche, quali deficit immunitari, metabolici, cardiovascolari, gastrointestinali.

Durante la vita intrauterina, infatti, il feto riceve riferimenti temporali tramite i ritmi circadiani, fisiologici, metabolici e comportamentali della madre. Alla nascita, questa variabilità viene bruscamente interrotta. Ma la natura ci offre uno strumento quale il latte materno per comunicare al neonato le informazioni sull’alternarsi del giorno e della notte.

Il latte materno è un sistema biologico estremamente complesso e dinamico. La sua composizione non varia soltanto di giorno in giorno, ma anche nell’arco di una stessa giornata in base a fattori materni, neonatali e fisiologici. Le concentrazioni degli ormoni nel latte materno riflettono quelle del plasma della mamma, seguendo il ritmo circadiano. Questa variabilità riflette il principio della crononutrizione, secondo cui bisognerebbe adeguare la nutrizione in base all’orologio biologico dell’individuo. Qiesto affinché si consumi l’alimento ottimale per quel particolare momento della giornata. Gli ormoni, una volta assorbiti a livello intestinale, raggiungono il neonato dove estrinsecano la loro funzione. Il latte secreto nelle prime ore della mattina è ricco di cortisolo e aminoacidi “activity-promoting”, che stimolano uno stato di veglia nel neonato. Il latte delle ore notturne, invece, presenta alte concentrazioni di melatonina e triptofano che promuovono il sonno. 

Per tutti questi documentati benefici sulla salute di madre e neonato, l’allattamento è sostenuto da tutte le Società scientifiche dell’area perinatale. E raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’Unione Europea e dal Ministero della Salute. L’allattamento è raccomandato come esclusivo per i primi sei mesi di vita. Va mantenuto anche durante l’introduzione di cibi semisolidi e solidi. In base alle esigenze e alla volontà di madre e bambino, pure fino ai 2 anni di vista ed oltre.

Oggi, in Italia, poco meno della metà, il 46,7% dei bambini di 2-3 mesi di vita, viene allattato in maniera esclusiva.

“Sostenere, tutelare e promuovere l’allattamento materno per tutti i benefici che comport. Non solo a madre e neonato, ma a tutto il nucleo familiare e all’intera società. E’ un dovere da parte della comunità scientifica e di tutto il personale sanitario che opera negli ospedali e sul territorio, da nord a sud del Paese”, continua il Dott. Orfeo. “Ognuno di noi può e deve fare la sua parte. Per appianare le differenze regionali, informando ed educando, dove necessario, le famiglie a tutela di questo vero e proprio voucher di salute per il neonato e la sua famiglia”. Nell’allattamento al seno i padri sono coprotagonisti: tenetelo bene a mente.

Allattamento: cibi da evitare

Mar 25
Scritto da Annamaria avatar

In allattamento una donna ha bisogno di circa 500 kcal in più al giorno rispetto al fabbisogno normale. Deve anche avere più proteine e vitamine, oltre a calcio, iodio e fosforo. La dieta di ognuna deve essere giusta ed equilibrata, facendo anche attenzione ai cibi da evitare.

Gli alimenti per cui c’è il lasciapassare sono molteplici: devono essere facilmente digeribili e con un alto valore nutritivo. Ricordarsi anche di bere dai due ai 3 litri di acqua al giorno, meglio se naturale. Ci sono però anche alcuni cibi da evitare se si è in allattamento. (altro…)

Caffeina in allattamento

Mar 13
Scritto da Annamaria avatar

La caffeina in allattamento fa male al bebè?. Essendo uno stimolante del sistema nervoso centrale potrebbe rendere il neonato più irritabile, nervoso, sveglio. Potrebbe anche avere maggiori problemi ad addormentarsi. E’ bene però rassicurare le mamme: L’European Food Safety Authority (Autorità europea per la sicurezza alimentare) afferma che l’assunzione giornaliera di 2 tazze di caffè (200 mg di caffeina) è sicura in allattamento. I Centers of Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi affermano che 300 mg o meno al giorno, 2-3 tazze di caffè, sono accettabili. (altro…)

Cibi da evitare in allattamento

Ott 26
Scritto da Annamaria avatar

Quando si è in allattamento, ci sono alcuni cibi che vanno accuratamente non scelti, sono da evitare perché potrebbero cambiare il sapore del vostro latte o interferire con la dieta del bebè.

Quali sono i cibi da evitare in allattamento? Innanzitutto il caffè e la cioccolata, che contenendo caffeina potrebbero causare irritabilità, disturbi del sonno problemi digestivi e minzione frequente. (altro…)

Gravidanza: aggiornamento ISS vaccino anti Covid

Ott 09
Scritto da Annamaria avatar

L’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) – Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dato l’aggiornamento sul vaccino anti Covid in gravidanza e allattamento, alla luce dei nuovi vaccini disponibili e dell’introduzione della seconda dose booster (quarta dose) .

Il vaccino anti Covid viene sempre raccomandato dagli esperti. L’aggiornamento dell’ISS sulle donne in gravidanza risulta utilissimo per fare chiarezza.

Ecco le principali indicazioni, dalla circolare del Ministero della Salute del 7 settembre 2022 sull’aggiornamento dell’ISS sul vaccino anti Covid per chi è in gravidanza o in allattamento. (altro…)

Sciopero del poppante

Lug 31
Scritto da Annamaria avatar

Alcune mamme vanno in crisi, si preoccupano e lo stress sale a mille. Lo sciopero del poppante è l’espressione che si usa quando il neonato non vuole più ciucciare e quindi assumere il nutrimento necessario per sopravvivere. Il piccolino diventa nervoso, irrequieto e si stacca dal capezzolo o non ha alcuna intenzione di attaccarsi.

All’inizio, prima di pensare allo sciopero del poppante, la madre crede che il suo latte sia ‘finito’, ma non è così. E inizia per lei un vero incubo.

Lo sciopero del poppante può essere scatenato da alcuni fattori imprevisti: (altro…)

Terza dose vaccino in gravidanza

Gen 08
Scritto da Annamaria avatar

La terza dose del vaccino in gravidanza va fatta? L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di sì. L’ISS consiglia alle donne incinte che si trovino nel secondo e terzo trimestre di vaccinarsi.

Molte rimangono nel dubbio, ma l’ISS parla chiaro. Il vaccino da somministrare come richiamo (booster), la cosiddetta terza dose, in gravidanza sarà quello a mRNA, indipendentemente dal quello che è stato utilizzato per il ciclo primario, purché siano trascorsi almeno cinque mesi dal completamento dello stesso. (altro…)