Articoli della categoria ‘IL BAMBINO’

Educare i bambini all’ascolto

Mag 17
Scritto da Annamaria avatar

In un mondo pieno di stimoli, suoni, notifiche e parole che si accavallano, educare i bambini all’ascolto è un gesto rivoluzionario. Non si tratta solo di dire di “stare zitti” quando parla un adulto, ma di insegnare l’arte dell’attenzione, dell’empatia e della comprensione. Come fare?

educare i bambini all ascolto

Ecco qualche semplice consiglio per educare i bambini all’ascolto da mettere in pratica insieme a loro, perché siamo sempre noi grandi il loro esempio, non dimenticatelo mai.

Come educare i bambini all’ascolto:

Dai il buon esempio. I bambini imparano ascoltando come ascoltiamo. Se interrompiamo, se non prestiamo attenzione quando parlano, se rispondiamo distrattamente, è probabile che faranno lo stesso. Guardiamoli negli occhi, mettiamo via il telefono e mostriamo con i gesti che le loro parole contano.

Ascoltare non è obbedire. Un errore comune è confondere l’ascolto con l’obbedienza. Educare all’ascolto significa insegnare a capire, non solo a rispondere ai comandi. Aiutiamoli a fare domande, a esprimere dubbi, a riflettere su ciò che sentono.

Usa storie, giochi e silenzi. Leggere fiabe, inventare racconti, proporre giochi d’ascolto (come “Simon dice”) o semplicemente fare silenzio insieme per ascoltare i suoni attorno… Tutto questo sviluppa la capacità di prestare attenzione in modo attivo e consapevole.

Rallenta la comunicazione Non bombardiamo i bambini con troppe parole tutte insieme. Parliamo in modo chiaro, semplice, e lasciamo il tempo di rispondere. L’ascolto ha bisogno di pause. Anche le orecchie, come il cuore, devono poter respirare.

Valorizza ogni ascolto. Quando un bambino ti racconta qualcosa, anche se è una storia confusa o un’osservazione apparentemente banale, dagli spazio. Mostra che ascoltare porta valore, connessione, presenza.

Ascoltare è un atto d’amore. E come ogni cosa preziosa, si impara con il tempo, la pazienza e l’esempio. Educarli in questo senso significa dar loro uno strumento per comprendere sé stessi e il mondo. E rendere tutti un po’ più gentili ed educati.

Latte materno contro la NEC

Mag 15
Scritto da Annamaria avatar

In occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione sull’Enterocolite Necrotizzante (NEC), celebrata il 17 maggio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) richiama l’attenzione su una delle patologie più gravi che possono colpire i neonati prematuri. L’enterocolite necrotizzante, o NEC, è una vera e propria emergenza neonatale, caratterizzata da un’infiammazione intestinale che, nei casi più gravi, può portare alla necrosi e alla perforazione dell’intestino. Il latte materno è importantissimo contro la NEC.

La malattia si manifesta solitamente nelle prime settimane di vita, e la sua comparsa è tanto più probabile quanto minore è l’età gestazionale del neonato. Colpisce fino all’8% dei bambini con peso inferiore a 1000 grammi, ma può riguardare anche i nati a termine in presenza di fattori di rischio come cardiopatie congenite o complicanze perinatali.

Le opzioni terapeutiche variano dalla sospensione dell’alimentazione enterale e dalla somministrazione di antibiotici, fino all’intervento chirurgico nei casi più complessi. Ma è sul fronte della prevenzione che la medicina neonatale punta sempre più con decisione.

“Gli sforzi preventivi si sono concentrati sull’identificazione di interventi che possano ridurre il rischio, la frequenza e la gravità della NEC”, afferma Simonetta Costa, segretaria del Gruppo di Studio del Neonato Chirurgico della SIN. “Poiché la NEC si verifica prevalentemente nei neonati pretermine, la prevenzione della nascita pretermine avrebbe un impatto significativo sulla sua incidenza”, aggiunge.

Un ruolo cruciale contro la patologia è svolto dal latte materno, la cui efficacia preventiva è oggi sostenuta da un ampio consenso scientifico. La somministrazione di corticosteroidi prenatali alle donne a rischio di parto prematuro è già un importante strumento per ridurre l’incidenza della NEC, ma è l’alimentazione con latte umano a rappresentare un vero e proprio scudo naturale.

“Un altro strumento di grande importanza per la prevenzione della NEC è il latte umano”, sottolinea Massimo Agosti, presidente della SIN. “Secondo le raccomandazioni della nostra Società Italiana di Neonatologia e delle altre società scientifiche nazionali ed internazionali che si occupano di nutrizione neonatale, il latte della propria mamma è la prima scelta anche per i neonati prematuri”, aggiunge. Il latte materno contro la NEC è efficace.

“Se il latte materno non è disponibile, il latte umano donato – prosegue Agosti – rappresenta la prima alternativa, pur offrendo benefici protettivi leggermente minori a causa delle procedure cui è soggetto di congelamento, pastorizzazione e conservazione”.

I benefici del latte materno sono molteplici: abbassa il pH gastrico, migliora la motilità intestinale e contrasta la disbiosi, grazie alla presenza di componenti prebiotici e probiotici. La protezione, inoltre, è dose-dipendente: più latte materno viene somministrato, maggiore è la copertura offerta contro la NEC.

Una pratica emergente che sta guadagnando terreno è la terapia orale del colostro: piccole gocce del primo latte materno somministrate nella bocca del neonato entro le prime 24 ore di vita. Un gesto semplice, ma che secondo diversi studi può contribuire in modo significativo a ridurre il rischio di NEC.

Kangaroo Care riduce mortalità e infezioni

Mag 12
Scritto da Annamaria avatar

La Kangaroo Care è attualmente considerato uno dei migliori interventi in termini di efficacia e di costi per promuovere il benessere dei neonati pretermine, per i suoi tantissimi benefici. E’ realmente “un abbraccio che cura”. Come ribadito dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN). E come evidenziato anche dal claim di quest’anno della giornata mondiale, che ricorre il 15 maggio. “Tra le mie braccia, cresci”, con l’obiettivo di proteggere e nutrire ogni bambino attraverso il potere del contatto e il riconoscimento del profondo impatto della KC nel promuovere la guarigione, la stabilità e il benessere per tutta la vita del neonato. Riduce la mortalità e le infezioni del neonato, come sottolineato dalla SIN.

kangaroo care ridice mortalita e infezioni

“La Kangaroo Care è una delle misure più efficaci che possono essere adottate per migliorare le prospettive di sopravvivenza dei bambini nati prematuri o di basso peso. Questo in tutti i contesti, nei paesi ad alto e basso reddito”. E’ quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) nel Global Position Paper dal titolo: “KMC A trasformative innovation in neonatal health care”. In occasione della Giornata Mondiale della Kangaroo Care, che, come ogni anno, si celebra il 15 maggio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ribadisce l’importanza di questa attività. Ed il suo impegno nel promuovere, insieme con le associazioni dei genitori, le strategie di implementazione e tutte le modalità operative per il corretto svolgimento di questa cura. E sostenere la sua più ampia diffusione presso tutti i punti nascita in Italia. 

E’ un vero e proprio metodo di cura. Si realizza attraverso il contatto pelle-a-pelle, tra mamma/papà e neonato, continuo e prolungato (da 8 a 24 ore al giorno, per quante più ore possibile). Va iniziato immediatamente dopo il parto. O quando le condizioni cliniche del neonato lo consentono. L’OMS raccomanda fortemente la KC per tutti i neonati pretermine o di basso peso come cura di routine. L’inizio il prima possibile dopo la nascita. Secondo le più recenti evidenze e numerose revisioni della letteratura, la KC iniziata in ospedale o a casa riduce la mortalità durante il ricovero alla nascita o a 28 giorni di età e, probabilmente, riduce le infezioni gravi tra i neonati pretermine e di basso peso alla nascita. 

La KC, inoltre, comporta maggiori benefici, a medio e lungo termine, se dura almeno 8 ore al giorno. E se viene iniziata quanto prima possibile. Ormai diversi studi sostengono che la KC deve essere inserita nei bundle di miglioramento assistenziale e di outcome dei neonati prematuri per il livello di impatto a breve e lungo termine che essa ha. Nonostante i suoi comprovati benefici, le esperienze dirette di alcuni ospedali mostrano una grande variabilità nell’inizio della Kangaroo Care. E, spesso, difficoltà logistiche e professionali nell’eseguirla, soprattutto nei neonati pretermine. Per i neonati prematuri, infatti, è fattibile anche prima della stabilizzazione. Ma richiede formazione professionale, adattamento degli spazi e attrezzature per la rianimazione. 

Tutto questo non può che confermare la necessità di un ulteriore impegno. Non solo per la promozione culturale e organizzativa dei punti nascita, ma anche nel promuovere azioni concrete presso i decisori delle politiche sanitarie. Ciò affinché la KC venga considerata una attività di cura essenziale tra gli standard di cura per tutti i neonati e per le loro famiglie. 

“Purtroppo, sappiamo di casi di Terapie Intensive Neonatali che ancora impongono limitazioni di orari per l’accesso ai genitor. Addirittura alcune solo poche ore al giorno”, afferma il presidente SIN Luigi Orfeo. “Da anni sosteniamo l’apertura h24 delle TIN e il diritto di tutti i genitori di poter stare accanto al proprio figlio ricoverato per tutto il tempo che lo desiderano. I genitori sono parte integrante della cura. La kangaroo care ne è una dimostrazione concreta”. Il Gruppo di Studio della Care neonatale della SIN ha messo a disposizione di tutte le TIN italiane il documento Kangaroo Care – Le Indicazioni nazionali della SIN”, con precise istruzioni per una corretta e sicura implementazione di questa importante pratica.

Vademecum per festa perfetta bambini

Mag 11
Scritto da Annamaria avatar

Si avvicina il compleanno di vostro figlio o vostra figlia? Ecco un vademecum per organizzare una festa perfetta ai bambini.

vademecum per festa perfetta bambini

Dove, come, quando? Il vademecum per la festa perfetta per i bambini è utile soprattutto a questo, a dissipare dubbi e insicurezze in noi genitori, sempre in ansia per soddisfare i bisogni dei nostri pargoli e farli felici.

Dieci consigli, un vademecum per la festa perfetta, quella che tutti i bambini desiderano quando devono spegnere le candeline:

1. Scegli bene il luogo

  • Casa? Ottima se lo spazio lo consente e il meteo collabora (giardino o salone libero).
  • Parco pubblico? Perfetto per giochi all’aperto e per non dover pulire dopo (ma porta tutto tu).
  • Locale per feste? Comodo, ma occhio ai costi e alla personalizzazione.

2. Orario ideale

  • Età 2–5 anni → pomeriggio breve (15:30–17:30)
  • Età 6–10 anni → dalle 16:00 alle 18:30 circa
  • Mai troppo lunga: meglio due ore felici che tre di caos!

3. Cibo semplice e amato

  • Mini panini (prosciutto, formaggio, crema di nocciole)
  • Pizzette, focaccine, tramezzini
  • Frutta già tagliata (banana, fragole, anguria)
  • Bibite in bottiglia piccola o bicchieri con cannuccia colorata
  • Torta? Sì, ma non troppo zuccherosa: magari fatta in casa o personalizzata!

4. Decorazioni e atmosfera

  • Palloncini, bandierine, tovaglie a tema
  • Tavoli bassi e sedute comode per i più piccoli
  • Un angolo morbido con tappeti e cuscini per i momenti “no” (che arrivano sempre)

5. Giochi e intrattenimento

  • Giochi semplici e dinamici: caccia al tesoro, tiro al bersaglio, bowling fai da te, baby-disco
  • Spazio “creativo” per disegnare o fare lavoretti (ottimo in caso di pioggia!)
  • Animatore? Bene, ma non indispensabile. Anche un genitore “simpatico” può guidare i giochi

6. Regalini per gli ospiti

  • Bustine con sorpresine: adesivi, matite colorate, mini bolle di sapone, caramelline
  • Personalizzabili con nome o tema della festa (non obbligatori, ma sempre apprezzati)

 7. Sicurezza e praticità

  • Kit pronto soccorso a portata di mano
  • Numero genitori ospiti salvato e facilmente accessibile
  • Togli oggetti fragili e crea “zone sicure” (es. no scivoli bagnati o scale libere)

 8. Foto ricordo

  • Crea un piccolo “photo corner” con cornici o oggetti buffi
  • Un adulto o ragazzo si occupa delle foto per non perdere momenti preziosi

9. Piano B anti-panico

  • Se piove? Giochi da fare dentro o tenda in giardino
  • Se si rompe la torta? Mini muffin decorati last minute
  • Se i bambini si agitano? Musica calma, una storia letta o… bolle di sapone!

10. Musica: la colonna sonora della festa

  • Prepara una playlist adatta all’età: canzoni per bambini piccoli o hit pop per i più grandicelli.
  • Alterna momenti di musica allegra per ballare a brani più tranquilli per rilassarsi.
  • Bonus idea: organizza un mini karaoke o una “gara di ballo” (con premi simbolici per tutti!).

Scuola: le nuove regole

Mag 09
Scritto da Annamaria avatar

La scuola italiana sta vivendo una stagione di cambiamenti profondi, guidati dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Le sue riforme, tra tradizione e innovazione, stanno ridisegnando l’esperienza scolastica di milioni di studenti. Ecco le nuove regole illustrate dal politico.

Tra le nuove regole riguardanti la scuola c’è il ritorno del diario e del corsivo. Addio (o quasi) al registro elettronico: il diario cartaceo torna protagonista. Secondo Valditara, scrivere a mano – e in corsivo – stimola l’autonomia e migliora l’apprendimento. Una circolare ministeriale ha reintrodotto l’obbligo di annotare i compiti sul diario personale, per rafforzare il legame tra scrittura manuale e organizzazione del lavoro scolastico.

Altra tra le nuove regole della scuola riguarda le Valutazioni più chiare.  Alla scuola primaria, i tradizionali livelli descrittivi lasciano il posto ai giudizi sintetici: “Ottimo”, “Buono”, “Discreto”, “Sufficiente”, “Insufficiente”, “Gravemente insufficiente”. Questa scelta mira a rendere la valutazione più comprensibile per studenti e famiglie.

Nella scuola secondaria di primo grado, il voto in condotta torna in decimi, con la possibilità di bocciatura in caso di insufficienza. Una misura che punta a rafforzare il senso di responsabilità degli studenti.

Le nuove Indicazioni Nazionali, in vigore dal 2026-2027, introducono cambiamenti significativi nei programmi scolastici. Tra le novità: l’introduzione del latino alle medie, un maggiore focus sulla storia e geografia, e l’invito a memorizzare poesie e filastrocche, per sviluppare la memoria e la padronanza linguistica.

Una recente circolare ministeriale sottolinea l’importanza di una collaborazione sempre più stretta tra famiglia e scuola. L’obiettivo è garantire un ambiente educativo sereno e produttivo, attraverso una programmazione attenta delle verifiche e dei compiti a casa.

Le nuove Indicazioni Nazionali saranno operative a partire dall’anno scolastico 2026-2027, dando alle scuole il tempo necessario per adattarsi alle nuove linee guida.

Festa della Mamma: guida per bambini

Mag 08
Scritto da Annamaria avatar

La Festa della Mamma, che quest’anno cade domenica 11 maggio, per i piccoli deve essere un giorno davvero speciale. Ecco una piccola guida per bambini. Nel leggerla possono trovare alcuni spunti per questo momento memorabile.

festa della mamma guida per bambini

Per la Festa della Mamma non servono regali costosi o cose complicate: per rendere felice la mamma basta un po’ di amore, fantasia e un sorriso sincero. In questa guida per bambini potrete leggere alcune idee facili e divertenti per farle una sorpresa speciale.

 1. Inizia la giornata con un grande abbraccio

Appena ti svegli, vai dalla mamma e falle un super abbraccio. Dille:
“Buona Festa della Mamma! Oggi è il tuo giorno speciale!”
Vedrai che inizierà la giornata con un sorriso enorme.

2. Prepara un biglietto fatto da te

I biglietti fatti a mano sono i più belli perché vengono dal cuore. Prendi un foglio, dei colori e scrivi una frase dolce, come:

  • “Sei la mamma migliore del mondo!”
  • “Grazie per tutti gli abbracci, i baci e le coccole!”
    Puoi disegnare dei fiori, un cuore, o voi due insieme. Se vuoi, aggiungi anche delle stelline o dei brillantini!

3. Aiuta a preparare la colazione (o il pranzo)

Con l’aiuto di un adulto, puoi preparare una colazione speciale per la mamma. Anche un semplice vassoio con pane, marmellata e un bicchiere di succo può diventare una bellissima sorpresa. Puoi portarla a letto o apparecchiare con cura la tavola. Mettici un fiore o un tovagliolo piegato bene: ogni dettaglio conta!

4. Fai un regalo con le tue mani

Le mamme adorano i regali creati con amore. Ecco qualche idea:

  • Un braccialetto con perline
  • Un vasetto decorato con dentro un fiore
  • Un diploma di “Super Mamma” da colorare e firmare
  • Un barattolo con bigliettini: scrivi su ognuno una cosa bella che pensi di lei!

5. Fai un piccolo aiuto in casa (senza che te lo chieda)

Sistemare la cameretta, mettere a posto i giochi o sparecchiare la tavola… sono piccoli gesti che fanno felice la mamma, perché mostrano che ci tieni a lei e vuoi aiutarla. Falli con il sorriso, come una sorpresa!

6. Dille quanto le vuoi bene

Non aspettare: dille quello che senti. Anche una frase semplice come
“Ti voglio tanto bene, mamma!
può rendere la sua giornata indimenticabile. Le mamme non si stancano mai di sentirlo dire.

Organizza un “Momento Mamma”

Dedicale del tempo solo vostro:

  • Guardate un cartone insieme
  • Giocate al suo gioco preferito
  • Fate una passeggiata mano nella mano

La guida per bambini per la Festa della Mamma suggerisce solo alcune delle innumerevoli cose che si possono fare per dire grazie alla persona che è un punto fermo indelebile nella vita di ognuno di noi.

Vademecum per insegnare ai bambini metodo di studio

Mag 03
Scritto da Annamaria avatar

Un metodo di studio efficace è un dono che accompagna i piccoli per tutta la vita. Ecco  un ottimo vademecum per insegnare ai bambini a sviluppare buone abitudini fin dai primi anni di scuola.

vademecum per insegnare ai bambini metodo di studio

Manca un mese alla fine dell’anno scolastico. Ci sono però le ultime interrogazioni. Il vademecum per insegnare ai bambini un efficace metodo di studio può essere utilissimo (soprattutto se non ci siete riusciti fono a ora…).

1.  Organizzare lo Spazio e il Tempo

  • Posto fisso e ordinato: creare un angolo tranquillo, con tutto il materiale a portata di mano (penne, quaderni, colori, dizionario).
  • Routine regolare: stabilire un orario fisso per studiare, con pause incluse. I bambini amano la prevedibilità.
  • Eliminare le distrazioni: niente TV, smartphone o tablet durante lo studio (salvo strumenti didattici).

2.  Imparare a Pianificare

  • Agenda o planner settimanale: per segnare i compiti, verifiche e attività extrascolastiche.
  • Suddividere i compiti: aiutare il bambino a spezzare i lavori più lunghi in piccoli obiettivi.
  • Partire dalle cose più semplici o brevi: per “scaldarsi” e aumentare la fiducia.

3.  Leggere e Capire

  • Prima lettura generale: per farsi un’idea dell’argomento.
  • Seconda lettura con sottolineature (dai 7 anni in su): evidenziare parole chiave o concetti importanti.
  • Spiegare a parole proprie: chiedere “Che cosa hai capito?” o “Prova a raccontarlo tu”.

4.  Prendere Appunti e Fare Schemi

  • Mappa concettuale o schema a colori: aiuta a visualizzare e collegare le informazioni.
  • Usare simboli e disegni: perfetto per i bambini visivi o creativi.
  • Parole chiave e frasi brevi: evitare il “copia e incolla” dal libro.

5.  Ripetere ad Alta Voce

  • Recitare come se si raccontasse una storia: stimola la memoria e l’organizzazione del pensiero.
  • Fare finta di spiegare a un peluche o a un compagno: un gioco che rinforza l’apprendimento.
  • Domande a risposta libera o quiz: stimolano il ragionamento, non solo la memoria.

6.  Ripassare a Piccole Dosi

  • Ripasso quotidiano veloce: anche 5-10 minuti bastano per fissare meglio.
  • Usare il gioco e la creatività: quiz, memory, canzoncine, carte da mescolare con domande.

7.  Allenare la Motivazione e l’Autonomia

  • Rinforzi positivi: complimenti sinceri, piccole gratificazioni, mostrare entusiasmo.
  • Coinvolgerli nella pianificazione: chiedere “Da dove vuoi iniziare oggi?”
  • Accettare gli errori: aiutare il bambino a non temerli, ma a vederli come parte dell’apprendimento.

Il vademecum dà una grande mano a noi genitori, che dobbiamo essere pazienti: insegnare ai bambini un metodo di studio buono a volte non è semplice e ci vuole del tempo. Ma serve loro incoraggiamento e ascolto. Mi raccomando!

Il Primo Maggio spiegato ai bambini

Mag 01
Scritto da Annamaria avatar

Il Primo Maggio, festa dei lavoratori, va spiegato ai bambini per far capire loro l’importanza di alcuni basilari diritti a cui si ha diritto quando si svolge con serietà e impegno la propria professione.

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Spiegato ai bambini, il Primo Maggio assume una valenza storica importante anche per loro, che una volta adulti, porteranno dentro quanto l’impegno di chi ci ha preceduti è stato importante per raggiungere la libertà e indipendenza.

Ecco un modo di far capire il Primo Maggio ai bambini, spiegato con grande semplicità:

Tanto tempo fa, più di cento anni fa, le persone lavoravano moltissimo: anche 12 o 14 ore al giorno, tutti i giorni, senza pause e spesso in posti pericolosi. Anche i piccoli lavoravano! Un giorno, alcuni lavoratori negli Stati Uniti si stancarono e dissero: “Vogliamo lavorare solo 8 ore al giorno, vogliamo riposarci e stare con la nostra famiglia!”

Allora, il 1º maggio del 1886, a Chicago, tante persone fecero una grande manifestazione per chiedere orari di lavoro più giusti. Non fu facile: ci furono scontri e alcuni di loro furono anche arrestati o feriti. Ma da quella protesta nacque un’idea importante: i lavoratori hanno dei diritti e vanno rispettati.

Per questo, oggi in tanti Paesi del mondo, il 1º maggio è la Festa del Lavoro: un giorno per dire grazie a chi lavora, per ricordare che tutti meritano rispetto, sicurezza e giustizia sul lavoro. Questo giorno ricorda quelle battaglie e celebra il valore del lavoro fatto con grande dignità