Articoli della categoria ‘IL BAMBINO’

Stress notte prima degli esami

Giu 17
Scritto da Annamaria avatar

La mia bambina, cresciuta, domani affronta una prova importante, la maturità. Lo stress la notte prima degli esami lo abbiamo provato tutti. Come cercare di non rimanere schiacciati?

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La notte prima degli esami di maturità è una delle più intense della vita scolastica: una miscela di emozioni, pensieri e paure che si affollano nella mente. E’ normale sentirsi ansiosi, ma esistono strategie efficaci per gestire l’agitazione e affrontare il giorno dopo con lucidità e fiducia. Per abbattere lo stress, che fa solo male

Il primo passo è accettare che l’ansia è naturale. Non si è soli: migliaia di studenti provano le stesse sensazioni. Accettare quel che accade con consapevolezza dà una grande mano.

La tentazione di aprire i libri a mezzanotte è forte, ma una mente riposata rende molto di più di una stanca. Dormire almeno 7-8 ore è fondamentale per fissare le informazioni, mantenere la concentrazione e gestire meglio lo stress. E’ importante smettere di studiare almeno due ore prima di andare a letto e concedersi un po’ di relax.

Scorrere TikTok o leggere chat di gruppo a tarda sera non aiuta. Anzi, spesso alimenta l’ansia e lo stress della notte prima degli esami con confronti inutili o informazioni dell’ultimo minuto. Spegnere il cellulare o attivare la modalità “non disturbare” e chiudere gli occhi! Possono aiutare anche semplici esercizi di respirazione…

Una raccomandazione: evitare lo stress del mattino organizzando in anticipo. Sapere che è tutto pronto tranquillizzerà molto.

Tenere a mente una cosa basilare: l’esame di maturità non misura il valore di ognuno come persona, né definisce il futuro in modo assoluto. E’ solo una tappa che fa crescere, quindi nessuna paura! E’ la notte prima degli esami: cercate di godervela.

Bimbi: ogni quanto spalmare crema solare

Giu 13
Scritto da Annamaria avatar

Per i bimbi questo sarà un weekend a tutto mare, date le temperature già caldissime. Noi mamme spesso ci chiediamo ogni quanto spalmare la crema solare ai piccoli. La pediatra e ricercatrice Elena Scarpato lo chiarisce a Fanpage.

Oltre a chiedervi ogni quanto spalmare la crema solare, ricordate che deve essere applicata con cura non solo su gambe, braccia e torso dei bimbi, ma pure su testa, collo e persino dietro alle orecchie.

La dottoressa dissipa tutti i dubbio su ogni quanto spalmare la crema solare ai bimbi: “Dovrebbe essere applicata più o meno ogni trenta o quaranta minuti. Se però il bambino fa il bagno in mare o si toglie la crema giocando con l’acqua, allora bisogna subito rimettere uno strato di crema per garantire la giusta protezione”.

“In età pediatrica – ricorda la specialista – è bene utilizzare sempre una crema solare con SPF pari ad almeno 50, indipendentemente dal fototipo del bambino”. Nei primi 6 mesi di vita la pelle del neonato è delicatissima, se il vostro piccolino rientra in questa fascia d’età, evitate la sua esposizione al sole!

Bagnetto neonato

Giu 12
Scritto da Annamaria avatar

Il bagnetto al neonato è uno di quei momenti coccolosi che tanto piacciono a noi mamme. Molte glielo fanno quotidianamente: ma è davvero giusto? E’ possibile che così si irriti l’epidermide? La dermatologa Pucci Romano spiega quanto frequentemente fare il bagnetto al neonato sulle pagine del Corriere della Sera.

bagnetto neonato

La docente di Tecniche dermatologiche applicate alla cosmetologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente Skineco è chiarissima. “Non è necessario detergere la pelle di un bambino con sostanze antisettiche e antibatteriche che possono modificarla e impoverirla, rendendola più vulnerabile. Così come non occorre usare prodotti eccessivamente ‘sgrassanti’. E questo è un principio valido per la detersione in generale, che diventa imperativo per la pelle dei più piccoli, già così povera nel suo film idrolipidico, ma proprio per questo ha sempre un buon odore e nessuna imperfezione”, sottolinea. 

“La domanda è: cosa fa il neonato per sporcarsi al punto tale da meritare un bagnetto quotidiano? Di certo non lavora in miniera – prosegue il medico – E’ opinione comune che il bagnetto faccia benissimo, che rilassi il bambino e gli permetta di dormire meglio. Ma è davvero così? Intanto, quando si lava un neonato la paura di fare qualcosa di sbagliato è enorme. Solitamente il bimbo sbraita, si arrossa, piange fino a diventare paonazzo e la mamma si agita, perché la sua inesperienza la spaventa. Inizia poi la sequenza di saponcini e shampoo, facendo attenzione agli occhi. Il neonato viene infine avvolto nel telo di spugna e sfregato per asciugarlo bene e in fretta. Tutte azioni eccessive che danneggiano la sua pelle”.

Con il neonato “l’obiettivo deve essere rimuovere le secrezioni di feci e urine, nel pieno rispetto dell’equilibrio cutaneo. Detergere eccessivamente, soprattutto con prodotti aggressivi, schiumogeni, profumati o ricchi di conservanti, può alterare il film idrolipidico, il pH fisiologico, il microbiota cutaneo. L’utilizzo quotidiano di tensioattivi come SLES o SLS (sodium lauryl ether sulfate / sodium lauryl sulfate) è sconsigliato, poiché rimuove i lipidi epidermici e danneggia la barriera cutanea, predisponendo in futuro a irritazioni, dermatiti e reazioni infiammatorie”.

“In inverno un bagnetto a settimana è più che sufficiente. In estate, si può arrivare fino a 2-3 a settimana se fa molto caldo – consiglia Romano –. Poiché il neonato non ha termoregolazione, lavarlo con acqua tiepida potrà rinfrescarlo. Con la crescita, poi, si aumenterà la frequenza. Il bambino, infatti, inizierà ad andare all’asilo, a giocare al parco, a fare sport, a frequentare la piscina con acqua clorata, suderà e si sporcherà. A quel punto il bagnetto sarà necessario”.

“Per una corretta igiene si possono utilizzare syndet delicati, tensioattivi non ionici come cocoglucoside, sodium cocoyl glutamate, lauryl o decyl glucoside – conclude –. Tutte sostanze che rispettano il film idrolipidico, sono poco schiumogene e non alterano pH cutaneo. Sì anche a detergenti oleosi o latti detergenti, ideali per il cambio pannolino quando non sono presenti feci”.

Divieto smartphone in classe

Giu 10
Scritto da Annamaria avatar

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara chiarisce sul divieto di smartphone in classe alle superiori a partire dal prossimo anno scolastico. Al Corriere della Sera spiega come funzionerà. Sarà un grande cambiamento per gli alunni.

divieto smartphone in classe

Sul divieto smartphone in classe, il ministro spiega: “Gli studenti non potranno tenerlo acceso in classe. Le singole scuole decideranno come organizzarsi. Di norma, li si fa riporre in contenitori appesi nell’aula e li si riprende all’uscita”. Sul poterlo riprendere durante l’intervallo precisa: “Decideranno le scuole. Ci interessa che durante le lezioni non ci si distragga”.

Il divieto smartphone in classe potrebbe non riguardare alcuni: “Abbiamo previsto delle eccezioni per gli studenti con bisogni educativi speciali. Stiamo valutando l’utilità dell’impiego per indirizzi di studio particolari”.

“Dal prossimo anno scolastico dovremmo avvicinarci ad un rapporto di un tablet/pc ogni due studenti. Era 1 ogni 7 studenti nel 2020-2021, si è ridotto a 1 ogni 3 quest’anno, con un terzo delle scuole dove c’è un dispositivo per ogni studente. Tutte le scuole hanno una lavagna elettronica. Abbiamo investito 2,1 miliardi per digitalizzarle. Dunque il cellulare ai fini della didattica è pressoché inutile”, dice ancora Valditara.

“Chi non si adegua viola una regola di comportamento e sarà soggetto alla sanzione prevista dal regolamento del suo istituto che si adeguerà alla circolare”, sottolinea il politico. E’ convinto della bontà del provvedimento, allontanarsi dal telefonino per un po’ farà bene agli adolescenti: “Li aiutiamo nelle ore della scuola a prendersi una pausa, a concentrarsi e a imparare meglio”.

Compiti per le vacanze subito sì o no?

Giu 08
Scritto da Annamaria avatar

I compiti per le vacanze vanno iniziati subito sì o no? E’ la domanda che ci affligge tutte ora che è finita la scuola. Gli esperti, ormai sempre più, dicono che è meglio aspettare.

Ai nostri figli serve una pausa. Alla domanda se i compiti per le vacanze vanno fatti subito sì o no, è necessario rispondere di no.Dopo mesi di scuola, orari, zaini pesanti e interrogazioni, i bambini hanno bisogno di staccare davvero. Non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto mentale. Il cervello ha bisogno di recupero per ricaricarsi, elaborare quanto ha imparato, e tornare più pronto. Iniziare i compiti il giorno dopo la fine della scuola rischia di essere controproducente: non lascia spazio alla decompressione e può alimentare un senso di fatica e rifiuto.

Giugno è un momento speciale: le giornate sono lunghe, si respira la libertà appena conquistata, ma si resta comunque a casa o in città per un po’. È il mese perfetto per rallentare, dormire di più, giocare, inventare. E anche per fare cose che allenano comunque il cervello. Qualche esempio? Letture, uzzle, giochi da tavolo, passeggiate in mezzo alla natura o in riva al mare.

Molti genitori temono che, rimandando troppo, i figli si ritrovino ad agosto con montagne di esercizi da fare in fretta e furia. Vero. Ma iniziare subito non è l’unica alternativa. L’ideale è organizzare un ritmo leggero e sostenibile, da iniziare con calma a fine giugno o inizio luglio, dedicando magari solo 30 minuti al giorno.

Nei primi giorni di vacanza, è anche sano annoiarsi un po’. È proprio da quei momenti di vuoto che nascono idee, giochi inventati, storie nuove.

Bambini: regole per sopravvivere d’estate

Giu 04
Scritto da Annamaria avatar

Saranno 13 settimane senza scuola. La psicologa Mara Compagnoni dà le regole per sopravvivere d’estate ai genitori. Per cercare di attenuare i sensi di colpa per non poter stare sempre coi bambini, trovare una routine che funzioni e rimanere calmi e sereni. Tutti, anche i nonni, spesso coinvolti nel ménage famigliare.

bambini regole per sopravvivere in estate

Sono solo 5 le regole per sopravvivere d’estate. Per essere bravi genitori con i propri bambini senza soccombere alle incombenze delle vacanze. Perché, appunto, il tempo fuori dalla scuola è tanto e le vacanze, nei giorni di ferie, quando arriveranno, sono di tutti.

Ecco le 5 regole per sopravvivere d’estate dell’esperta date a Vanity Fair:

1. Mantenere una routine (flessibile)

Rispettare anche durante le vacanze una certa stabilità negli orari e nelle abitudini quotidiane è fondamentale. Non servono schemi rigidi ma avere dei punti fissi, come orari dei pasti o momenti dedicati al riposo, aiuta grandi e piccoli a sentirsi più sereni. La totale assenza di regole, al contrario, rischia di generare disorientamento, irritabilità, confusione, nervosismo e tensioni familiari.

2. Sì a momenti di condivisione

Condividere giochi, sport, lavoretti creativi, piccole sfide in famiglia o attività motorie da fare insieme crea una connessione emotiva e rafforza il legame tra genitori e figli. Questi momenti aiutano a contrastare il senso di colpa che molti adulti provano quando non riescono ad essere presenti come vorrebbero e, allo stesso tempo, stimolano nei bambini il senso di autonomia e collaborazione.

3. Puntare su una comunicazione assertiva, chiara e rispettosa

Le vacanze in famiglia possono essere terreno fertile per i conflitti. Il segreto è parlarsi prima. Esplicitare desideri e aspettative, limiti e bisogni tra i partner e con i figli aiuta a prevenire frustrazioni e incomprensioni. Anche gli eventuali nonni presenti vanno coinvolti in questo patto educativo per mantenere coerenza e armonia.

4. No alla vacanza perfetta, sì alla noia creativa

Idealizzare la vacanza perfetta può generare frustrazione. Le aspettative troppo alte sono, infatti, nemiche del benessere. Meglio programmare meno e adottare un atteggiamento flessibile, aperto all’imprevisto, accettando che non tutte le giornate debbano essere piene di attività. Anche la noia ha un valore educativo perché stimola la creatività, insegna a gestire il tempo libero e contribuisce allo sviluppo dell’indipendenza.

5. Compiti sì ma senza stress

Niente full immersion da subito. Serve una fase di decompressione prima di riprendere con gli impegni. Poi, conviene stabilire una routine sostenibile (30 minuti ogni due giorni per i più piccoli, un’ora per i grandi) per non trasformare i compiti in una punizione. I genitori dovrebbero accompagnare i figli nel processo senza sostituirsi a loro, offrendo supporto emotivo e aiutandoli a tollerare la frustrazione, così da favorire una vera autonomia.

Ultimo giorno di scuola: cosa fare?

Giu 02
Scritto da Annamaria avatar

La scuola sta finendo e i bambini non stanno più nella pelle. Ma dopo l’ultimo suono della campanella… cosa succede? Come affrontare giugno senza farci travolgere da noia, caos o cartoni animati infiniti? Ecco qualche spunto per vivere alla grande l’ultimo giorno di scuola. Cosa fare? Le idee non mancano, anche per organizzare le giornate di giugno con tuo figlio.

ultimo giorno di scuola cosa fare

L’ultimo giorno di scuola non è solo una formalità. Cosa fare? È un momento simbolico, carico di emozioni: felicità, nostalgia, liberazione… a volte anche qualche lacrimuccia. Ecco come renderlo speciale:

Organizza una merenda di fine scuola
Che sia in casa, al parco o in giardino, basta poco: succhi, biscotti, qualche palloncino e magari una torta a tema. I bambini ameranno condividere questo momento con i compagni (o con te!).

Crea “la scatola dei ricordi”
Prendi una scatola e riempila insieme al tuo bambino con disegni, pagelle, foto, biglietti degli amici. È un modo per salutare l’anno passato… e conservarlo per il futuro.

Prepara un piccolo regalo simbolico
Un libro, una maglietta con la scritta “Ce l’ho fatta!”, un braccialetto dell’estate. Non serve spendere tanto, basta l’idea.

Scrivete una letterina alla maestra
Un gesto semplice, ma di grande valore. Dire “grazie” per tutto quello che si è vissuto durante l’anno fa bene a grandi e piccoli.

Non solo cosa fare l’ultimo giorno di scuola. Ora che è finita come organizzare le giornate?Innanzitutto mantieni una routine leggera. Non serve svegliarsi all’alba, ma tenere qualche orario di riferimento (colazione, pranzo, momenti di gioco, un po’ di lettura…) aiuta a dare ritmo alle giornate. Pensa ad attività creative ogni giorno. Disegni, lavoretti, collage, costruzioni: basta poco per stimolare la fantasia. Una “scatola della creatività” pronta all’uso può diventare l’alleata perfetta. Trova il tempo per leggere: un libro sotto l’ombrellone o in giardino è oro per la mente. Ma anche un po’ di sana noia, quella che fa nascere le idee, va lasciata respirare. Fai esplorazioni all’aperto. Picnic, gite in bici, cacce al tesoro, orti improvvisati sul balcone: giugno è il mese perfetto per stare fuori e scoprire il mondo.

E poi puzzle, yoga per bambini, giochi di logica: ideali nei momenti più caldi della giornata o quando serve un po’ di tranquillità. Approfittane per rafforzare il legame con tuo figlio. Puoi pure scrivere una “lista dei desideri dell’estate”: ogni volta che realizzate qualcosa, spuntatela. Sarà divertente

Figli: come organizzare la Prima Comunione

Mag 29
Scritto da Annamaria avatar

Organizzare la Prima Comunione dei propri figli è un momento speciale che unisce spiritualità, famiglia e festa. Tuttavia, tra chiesa, inviti e ristorante, il rischio di dimenticare qualcosa è alto. E’ importante sapere come fare.

figli come organizzare la prima comunione

Ecco una lista dettagliata di tutto ciò che serve e come fare per organizzare al meglio la Prima Comunione dei vostri figli, passo dopo passo.

1. Preparazione spirituale

  • Iscrizione al catechismo: Assicurati che tuo figlio sia iscritto per tempo al corso parrocchiale.
  • Partecipazione attiva: Frequentare con costanza la Messa e gli incontri preparatori.
  • Confessione: Di solito viene fatta qualche giorno prima della cerimonia.

2. Organizzazione della cerimonia

  • Data e orario: La parrocchia comunica con anticipo la data della cerimonia. Segnala tutto sul calendario.
  • Documenti richiesti: Verifica se servono certificati di battesimo o altro.
  • Abito per la Comunione: Informati se la parrocchia richiede un abito uniforme o se è possibile sceglierlo.
  • Accessori: Rosario, libretto della Messa, eventuali guanti, velo o fascia per i capelli.

3. Lista invitati

  • Stila un elenco degli ospiti: parenti, amici, padrino e madrina.
  • Considera chi sarà presente solo alla cerimonia e chi parteciperà anche al pranzo o ricevimento.

4. Inviti

  • Scelta degli inviti: Puoi optare per quelli cartacei o digitali.
  • Spedizione o consegna: Fallo almeno un mese prima.

5. Location e rinfresco

  • Prenotazione del ristorante o catering: Fallo con largo anticipo, soprattutto se la Comunione cade in primavera.
  • Menù: Pensa anche a bambini e intolleranze alimentari.
  • Alternativa in casa: Se organizzi a casa, pianifica catering, tavoli, sedie, stoviglie e decorazioni.

6. Fotografo o video

  • Ingaggia un fotografo professionista oppure designa un familiare con una buona macchina fotografica.
  • In alcune chiese, il fotografo è unico e scelto dalla parrocchia: informati per tempo.

7. Bomboniere e confetti

  • Scelta delle bomboniere: Classiche, solidali, fai-da-te o moderne.
  • Quantità: Considera almeno una per famiglia e qualcuna di scorta.
  • Confetti: Bianchi alla mandorla o assortiti, da abbinare alle bomboniere o sistemare in un angolo confettata.

8. Decorazioni e tema

  • Tema: Sobrio e adatto alla spiritualità dell’occasione.
  • Colori: Bianco, oro, pastello sono i più usati.
  • Fiori, centrotavola, palloncini: Solo se coerenti con il tono dell’evento.

9. Regali

  • Regalo per il bambino: Tradizionali sono orologio, bracciale, libri religiosi o esperienze.
  • Lista desideri: Può essere utile se gli invitati chiedono idee regalo.

10. Ringraziamenti

  • Dopo la festa, dedica un pensiero di ringraziamento agli invitati, anche solo con un messaggio personalizzato o una foto ricordo.