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I device tolgono la parola ai bambini

Mar 09
Scritto da Annamaria avatar

I device, tutti quegli strumenti elettronici che i nostri figli utilizzano ogni giorno, tolgono la parola ai bambini. I piccoli possono perdere anche mille termini, perché diminuiscono le interazioni e le conversazioni genitori-figli. L’impatto linguistico può essere devastante.

i device tolgono la parola ai bambini

I ragazzi sono sempre più connessi, ma in questo modo isolati da quel che li circonda. In parole povere, appunto, i device tolgono la parola ai bambini. Una nuova ricerca guidata dal Telethon Kids Institute e pubblicata dal Journal of the American Medical Association Pediatrics lo conferma. 

Le parole che un bambini sente in media in un giorno sono tra 5000 e 35.000. Se è collegato ai dispositivi elettronici, tutto questo diventa meno scontato. Stando alla ricerca i device tolgono la parola ai bambini, possono privare quelli di 3 anni in media di 1100 parole adulte, 840 vocalizzazioni e 194 conversazioni al giorno. 

E’ opportuno intervenire, scegliere per loro, quando sono ‘online’ qualcosa di educativo, spegnere la tv se è solo di sottofondo, limitare il loro tempo da connessi. “Quando i bambini sono attivi e presenti nel mondo, più noi parliamo con loro, più loro impareranno ad affrontare meglio le cose difficili della vita”, scrive Mary Brushe, responsabile della ricerca e ricercatrice del Telethon Kids Institute. Fare conversazione con i figli diventa un’esigenza primaria, anche per far sviluppare loro un vocabolario importante e capacità linguistiche che siano almeno nella norma. Altrimenti che tipo di generazione avremo in futuro?

Parental control

Dic 31
Scritto da Annamaria avatar

Il parental control ci aiuta a proteggere i nostri figli dai pericoli della Rete, che sono innumerevoli. E’ uno strumento fondamentale per filtrare i contenuti a cui i minori possono avere accesso tramite gli ormai tanti device che fanno parte del nostro e del loro quotidiano.

La flessibilità del parental control si riflette nella sua capacità di adattarsi a diverse tipologie di dispositivi elettronici. Esistono diverse opzioni tra cui scegliere, ognuna progettata per fornire un controllo mirato su specifici aspetti dell’esperienza digitale dei minori. Queste soluzioni possono essere facilmente scaricate e installate su qualsiasi dispositivo connesso a Internet. La chiave per sfruttare appieno i benefici del parental control risiede nella sua corretta attivazione e configurazione. A questo proposito, i genitori possono rivolgersi ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica. Solitamente i gestori telefonici con cui hanno sottoscritto il contratto per l’accesso a Internet. Questi fornitori possono offrire informazioni dettagliate su come attivare e personalizzare il parental control in base alle esigenze specifiche della propria famiglia, chiarisce una nota pubblicata da Adnkronos.

Intanto ha preso il via la nuova campagna di comunicazione istituzionale dal titolo Parental Control. Proteggi il mondo dei tuoi figli“. L’iniziativa vuole sensibilizzare i genitori sull’importanza di utilizzare questo strumento per proteggere i propri figli dagli eventuali rischi presenti nel mondo digitale. La Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella ha promosso la campagna. Il Dipartimento per le politiche della famiglia, insieme al Dipartimento per l’informazione e l’editoria, l’ha realizzata in collaborazione. Il tutto è stato reso possibile grazie alle nuove misure di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, inclusi nel recente “Decreto Caivano”. L’obiettivo è raggiungere un vasto pubblico e proteggere così la nuova generazione dalle potenziali minacce online.

Ricordiamoci di attivare il parental control. Facciamolo ora, iniziamo questo 2024 con più attenzione e tranquillità.

Bambini: uso del digitale non prima dei 9 anni

Ott 15
Scritto da Annamaria avatar

I device aiutano I più piccoli a sviluppare la coordinazione visuo-motoria e a stimolare la creatività e la capacità di problem-solving. L’uso del digitale deve essere permesso loro, però, non prima dei 9 anni. Sono le raccomandazioni della Guida “Bambini e adolescenti in un mondo digitale”, realizzata dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) e presentata in occasione del XVII Congresso nazionale “Ed io avrò cura di te. Il tuo Pediatra un approdo sicuro”.

bambini uso del digitale non prima dei 9 anni

La Guida Fimp “Bambini e adolescenti in un mondo digitale” identifica specifiche tappe d’età rispetto alle quali si suggerisce ai genitori se, quando e come inserire l’utilizzo delle tecnologie digitali, con l’obiettivo di supportare una crescita sana e proteggere bambini e adolescenti dai rischi psico-sociali come il cyberbullismo. In questo contesto, infatti, il Pediatra di Famiglia, in virtù del rapporto fiduciario e continuativo instaurato con le famiglie, svolge l’importante compito di educare i genitori e di supportarli nella mediazione del rapporto dei propri figli con le tecnologie digitali. Su vi è scritto a chiare lettere che, per quanto riguarda i bambini, l’uso del digitale non deve essere permesso prima dei 9 anni.

Secondo la Guida, come si legge sul Sole 24 Ore, prima dei 3 anni il bambino ha l’esigenza di costruire i suoi riferimenti spazio-temporali, pertanto è opportuno evitare il più possibile l’utilizzo degli schermi. Dai 3 ai 6 anni il bambino ha bisogno di scoprire tutte le sue possibilità sensoriali e manuali, dunque va incoraggiato il gioco con i coetanei, evitando smartphone o tablet personali.

Dai 6 ai 9 anni è l’età in cui si scoprono le regole del gioco sociale, pertanto è consigliabile disincentivare l’uso di internet. Infine, dai 9 ai 12 anni, cioè l’età in cui il ragazzo inizia a rendersi autonomo dai riferimenti familiari, il web può rappresentare un valido strumento per esplorare nuovi contenuti adatti alla sua età, sotto l’occhio attento dei genitori. Ma si suggerisce di evitare la partecipazione diretta ai social network. Ricordate: per i bambini l’uso del digitale non prima dei 9 anni, quindi.

“La Guida messa a punto dalla Fimp vuole essere uno strumento di facile utilizzo per una corretta comunicazione con le famiglie, aiutandole a gestire in maniera consapevole il rapporto con gli strumenti digitali. – commentano Osama Al Jamal e Giovanni Cerimoniale, promotori della guida Fimp all’uso del digitale – Al contempo però, preme sottolineare che l’utilizzo di Internet e dei social network è diventato parte integrante del nostro modo di comunicare e di relazionarci con gli altri. Ma non può sostituirsi alle interazioni dirette con coetanei e famiglie”.

Per questo motivo, i pediatri suggeriscono ai genitori di porre domande ai propri figli per stimolare riflessioni su quello che hanno visto o letto online. Questo contribuisce pure a instaurare un rapporto di maggiore confidenza e alleanza. I genitori hanno il compito di monitorare l’utilizzo dei dispositivi. Verificare l’eventuale dipendenza dallo schermo, che è spesso il sintomo e non la causa di un malessere psicologico o sociale. Nella Guida, infine, vengono riportati gli indirizzi della Polizia Postale e i Centri per la gestione della dipendenza da Internet a cui potersi rivolgere.

“Il Pediatra di Famiglia ha un ruolo importantissimo nell’educazione delle famiglie a un corretto utilizzo di Internet e degli strumenti digitali. Questi influiscono in maniera molto rilevante sullo sviluppo e sul benessere psico-fisico di bambini e adolescenti. – aggiunge Giuseppe Di Mauro, segretario nazionale alle attività scientifiche ed etiche della Fimp – E’ quindi essenziale stimolare la consapevolezza che l’online non è virtuale. E che è importante prendere sul serio la ‘vita digitale’ e saper scindere verità e finzione”. “

“Se è vero che i nuovi media, in particolare i social, sono ormai entrati a far parte delle vite dei nostri ragazzi, è necessario disincentivarne l’uso indiscriminato. I genitori ci chiedono più supporto in questo ambito. Noi Pediatri di Famiglia siamo pronti a offrire le nostre conoscenze per guidarli e orientarli al meglio. – spiega Antonio D’Avino, presidente nazionale Fimp – Il corretto approccio al digitale è un tema che ci sta particolarmente a cuore. Le trasformazioni tecnologiche e sociodemografiche in atto pongono nuove sfide per l’assistenza sanitaria. Queste coinvolgono anche, e soprattutto, i Pediatri di famiglia, quotidianamente al fianco delle famiglie per garantire la tutela del benessere complessivo dei bambini e degli adolescenti di oggi che rappresentano il 100% degli adulti di domani”.

Bambini: troppe ore sul tablet dannose

Feb 05
Scritto da Annamaria avatar

Le troppe ore trascorse sul tablet per i bambini sono dannose. Lo certificano nero su bianco alcuni esperti, autori di uno studio pubblicato su ‘Jama Pediatrics’. Passare molto tempo fin da piccini davanti agli schermi può ritardare o danneggiare lo sviluppo di abilità come il linguaggio o la socievolezza. La ricerca ha esaminato circa 2.500 bimbi di 2 anni.

Troppe ore sul tablet sono dannose per i bambini, anche senza lo studio noi genitori, diciamolo, lo pensavamo già. La ricerca ha coinvolto le mamme dei piccoli. Tra il 20112 e il 2018 queste donne sono state sottoposte a un monitoraggio sull’utilizzo dei figli, inoltre hanno compilato dei questionari sulle abilità e il grado di sviluppo dei bimbi quando questi ultimi avevano due, tre e cinque anni. (altro…)

Il device che ti fa bella

Nov 12
Scritto da Annamaria avatar

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Il device che ti fa bella è programmabile, comodo, efficace, esteticamente bello. Un partner ideale per noi donne: si prende cura della beauty routine quotidiana levigando le sottili linee del volto e le rughe più marcate rendendole meno visibili.
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