Articoli della categoria ‘GRAVIDANZA’

Senso di alienazione post-partum

Mag 21
Scritto da Annamaria avatar

Jennifer Lawrence a Cannes parla del senso di alienazione post-partum. “Non c’è nulla di paragonabile”, sottolinea l’attrice. Quando ha letto il libro da cui sarebbe stato tratto Die my love, l’ultimo film di cui protagonista, in concorso al Festival del cinema, aveva da poco partorito il primo figlio. Vi si racconta di donna alle prese con un post partum molto difficile: entra in crisi con la sua professione di scrittrice e nel rapporto con il marito. Lui, che la ama, non riesce a darle una mano.

senso di alienazione post partum

“Quando ho letto per la prima volta la trama l’ho trovata devastante, potente, viva, perché davvero non c’è niente di paragonabile al post-partum, è estremamente isolante”, confessa Jennifer. Il senso di alienazione per lei è stato quasi illuminante. “La verità è che l’ansia estrema e la depressione ti isolano, ovunque tu sia. Ti fanno sentire come un’aliena. E questo mi ha profondamente colpita. Mentre giravo ero incinta di cinque mesi e cercare di distinguere ciò che avrei fatto io e ciò che avrebbe fatto lei è stato straziante”.

L’attrice ha due figli, uno nato nel 2022 e un nel 2025. Non si è spinta, come la protagonista, in un senso di alienazione post partum angosciante. Ma i piccoli l’hanno cambiata e invita tutte le donne ad avere figli, ad abbracciare il cambiamento. “I figli entrano in ogni decisione: se lavoro, dove lavoro, quando lavoro. Mi hanno insegnato tanto. Non sapevo nemmeno di poter provare così tante emozioni. Mi hanno aperto il mondo. E’ come se avessi un sesto senso, un’estrema sensibilità. Mi hanno cambiata anche dal punto di vista creativo”. Voi cosa ne pensate?

Beauty routine in gravidanza: vademecum

Mag 18
Scritto da Annamaria avatar

La dolce attesa è un viaggio straordinario che trasforma corpo, emozioni e pelle. Tra sbalzi ormonali, stanchezza e cambiamenti fisici, la beauty routine quotidiana in gravidanza può diventare non solo un momento di cura estetica, ma anche un rituale di benessere e connessione con sé stesse. Un vademecum in questo caso è utile.

Se ne parla spesso, ma è sempre bene ricordare alcuni punti fondamentali, rinchiuderli in un vademecum pratico e sicuro per prendersi cura della propria bellezza durante i nove mesi e non solo. La beauty routine in gravidanza aiuta.

Il vademecum della beauty routine in gravidanza:

1. Keep it simple: pochi prodotti, ma buoni

Durante la gravidanza la pelle può diventare più sensibile. Meglio scegliere una routine minimal ma efficace, con formule delicate, senza profumi aggressivi, alcol o ingredienti controversi. Meno è meglio, se la pelle deve respirare e rigenerarsi.

2. Detersione dolce, sempre

Mattina e sera, detersione delicata con un latte, un gel o una mousse specifica per pelli sensibili. Evita i saponi schiumogeni o troppo sgrassanti: la pelle in gravidanza tende a disidratarsi facilmente.

 3. Idratazione: parola d’ordine

L’idratazione è fondamentale, sia per il viso che per il corpo. Scegli creme con ingredienti come acido ialuronico, aloe vera, burro di karité o oli naturali (mandorle, jojoba, cocco). Soprattutto sul pancione, l’idratazione quotidiana aiuta a prevenire pruriti e smagliature.

4. No agli ingredienti “proibiti”

Alcuni ingredienti, pur comuni nei cosmetici, sono sconsigliati in gravidanza. Attenzione a:

  • Retinolo e derivati della vitamina A
  • Acidi esfolianti forti (tipo glicolico, salicilico in alte concentrazioni)
  • Profumi sintetici e oli essenziali forti
  • Parabeni e ftalati

Leggere le etichette diventa un atto di amore (e sicurezza) per te e il tuo bambino.

5. Protezione solare: sempre e comunque

Gli ormoni possono aumentare la sensibilità al sole e favorire macchie come il melasma gravidico (la famosa “maschera della gravidanza”). Applica ogni giorno una crema con SPF 30 o 50, anche in città e in inverno. Meglio se con filtri fisici o minerali.

6. Corpo e coccole

Non trascurare il corpo! Massaggi quotidiani con oli naturali aiutano non solo a prevenire le smagliature, ma anche a rilassarti e connetterti con il tuo pancione. Concediti bagni tiepidi, momenti di self-care, e sì, anche una manicure (con smalti senza formaldeide!).

7. Bellezza è anche ascolto

La beauty routine in gravidanza non deve essere una performance, ma una coccola. Ogni giorno può essere diverso: ci saranno mattine in cui ti sentirai una dea, altre in cui anche lavarti il viso sembrerà un’impresa. E va bene così. Ascoltati. Rallenta. La bellezza più potente è quella che nasce dall’interno.

Avocado in gravidanza contro allergie nei bambini

Mag 14
Scritto da Annamaria avatar

Mangiare bene in dolce attesa è il primo gesto d’amore verso il proprio bimbo. Ma non tutti sanno che alcuni alimenti possono fare la differenza anche sul lungo periodo, contribuendo a ridurre il rischio di allergie nei nascituri. Uno di questi “superfood” è l’avocado: in gravidanza è ottimo contro le allergie nei bambini.

avocado in gravidanza contro allergie nei bambini

Diversi studi recenti hanno confermato quello che la scienza nutrizionale suggerisce da tempo: ciò che mangia la madre durante la gravidanza può influenzare la salute immunitaria del bambino. In particolare, una dieta ricca di nutrienti antinfiammatori e antiossidanti aiuta lo sviluppo di un sistema immunitario più equilibrato e meno reattivo.

L’avocado, in questo contesto, si distingue per il suo profilo nutrizionale straordinario: è ricco di grassi buoni (acidi grassi monoinsaturi), fibre, folati, vitamina E, potassio e fitonutrienti con proprietà antinfiammatorie. Tutti elementi che possono modulare positivamente la risposta immunitaria del feto. In gravidanza mangiatelo contro le allergie nei bambini: fa benissimo!

Uno dei motivi per cui l’avocado è così prezioso in gravidanza è il suo ruolo nel sostenere la formazione di un microbiota intestinale sano nella madre, che a sua volta influisce su quello del neonato. Un microbiota equilibrato è fondamentale per la maturazione del sistema immunitario e può contribuire a ridurre il rischio di allergie, dermatiti atopiche e asma nei primi anni di vita.

Inoltre, i folati contenuti in abbondanza nell’avocado sono cruciali non solo per prevenire malformazioni del tubo neurale, ma anche per il corretto sviluppo epigenetico del sistema immunitario del bebè. Contro le allergie nei bambini è perciò ottimale.

Questo frutto tropicale è versatile e facile da usare. Può essere aggiunto alle insalate, frullato nelle creme o usato come base per toast nutrienti con uovo, salmone o pomodori. Anche una semplice purea di avocado e limone è uno spuntino perfetto e sano per le future mamme. Come per ogni alimento, va consumato con equilibrio. Essendo calorico (circa 160 kcal per 100 g), è sufficiente mezzo avocado al giorno per ottenere i benefici senza eccedere.

Kangaroo Care riduce mortalità e infezioni

Mag 12
Scritto da Annamaria avatar

La Kangaroo Care è attualmente considerato uno dei migliori interventi in termini di efficacia e di costi per promuovere il benessere dei neonati pretermine, per i suoi tantissimi benefici. E’ realmente “un abbraccio che cura”. Come ribadito dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN). E come evidenziato anche dal claim di quest’anno della giornata mondiale, che ricorre il 15 maggio. “Tra le mie braccia, cresci”, con l’obiettivo di proteggere e nutrire ogni bambino attraverso il potere del contatto e il riconoscimento del profondo impatto della KC nel promuovere la guarigione, la stabilità e il benessere per tutta la vita del neonato. Riduce la mortalità e le infezioni del neonato, come sottolineato dalla SIN.

kangaroo care ridice mortalita e infezioni

“La Kangaroo Care è una delle misure più efficaci che possono essere adottate per migliorare le prospettive di sopravvivenza dei bambini nati prematuri o di basso peso. Questo in tutti i contesti, nei paesi ad alto e basso reddito”. E’ quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) nel Global Position Paper dal titolo: “KMC A trasformative innovation in neonatal health care”. In occasione della Giornata Mondiale della Kangaroo Care, che, come ogni anno, si celebra il 15 maggio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ribadisce l’importanza di questa attività. Ed il suo impegno nel promuovere, insieme con le associazioni dei genitori, le strategie di implementazione e tutte le modalità operative per il corretto svolgimento di questa cura. E sostenere la sua più ampia diffusione presso tutti i punti nascita in Italia. 

E’ un vero e proprio metodo di cura. Si realizza attraverso il contatto pelle-a-pelle, tra mamma/papà e neonato, continuo e prolungato (da 8 a 24 ore al giorno, per quante più ore possibile). Va iniziato immediatamente dopo il parto. O quando le condizioni cliniche del neonato lo consentono. L’OMS raccomanda fortemente la KC per tutti i neonati pretermine o di basso peso come cura di routine. L’inizio il prima possibile dopo la nascita. Secondo le più recenti evidenze e numerose revisioni della letteratura, la KC iniziata in ospedale o a casa riduce la mortalità durante il ricovero alla nascita o a 28 giorni di età e, probabilmente, riduce le infezioni gravi tra i neonati pretermine e di basso peso alla nascita. 

La KC, inoltre, comporta maggiori benefici, a medio e lungo termine, se dura almeno 8 ore al giorno. E se viene iniziata quanto prima possibile. Ormai diversi studi sostengono che la KC deve essere inserita nei bundle di miglioramento assistenziale e di outcome dei neonati prematuri per il livello di impatto a breve e lungo termine che essa ha. Nonostante i suoi comprovati benefici, le esperienze dirette di alcuni ospedali mostrano una grande variabilità nell’inizio della Kangaroo Care. E, spesso, difficoltà logistiche e professionali nell’eseguirla, soprattutto nei neonati pretermine. Per i neonati prematuri, infatti, è fattibile anche prima della stabilizzazione. Ma richiede formazione professionale, adattamento degli spazi e attrezzature per la rianimazione. 

Tutto questo non può che confermare la necessità di un ulteriore impegno. Non solo per la promozione culturale e organizzativa dei punti nascita, ma anche nel promuovere azioni concrete presso i decisori delle politiche sanitarie. Ciò affinché la KC venga considerata una attività di cura essenziale tra gli standard di cura per tutti i neonati e per le loro famiglie. 

“Purtroppo, sappiamo di casi di Terapie Intensive Neonatali che ancora impongono limitazioni di orari per l’accesso ai genitor. Addirittura alcune solo poche ore al giorno”, afferma il presidente SIN Luigi Orfeo. “Da anni sosteniamo l’apertura h24 delle TIN e il diritto di tutti i genitori di poter stare accanto al proprio figlio ricoverato per tutto il tempo che lo desiderano. I genitori sono parte integrante della cura. La kangaroo care ne è una dimostrazione concreta”. Il Gruppo di Studio della Care neonatale della SIN ha messo a disposizione di tutte le TIN italiane il documento Kangaroo Care – Le Indicazioni nazionali della SIN”, con precise istruzioni per una corretta e sicura implementazione di questa importante pratica.

La settimana più difficile della gravidanza

Mag 07
Scritto da Annamaria avatar

Ogni gravidanza è unica, ma ci sono momenti che molte donne identificano come particolarmente impegnativi fisicamente ed emotivamente. Sebbene la difficoltà possa variare da persona a persona, per la maggior parte delle future mamme la settimana più difficile della gravidanza coincide spesso con il terzo trimestre, e in particolare con la settimana 38.

Ma perché proprio la settimana 38 è la più difficile della gravidanza? A 38 settimane il corpo è quasi pronto per il parto, ma proprio questa fase di “attesa attiva” può essere estremamente stressante:

  • Peso del bambino: il feto ha ormai raggiunto dimensioni considerevoli (3-3,5 kg in media), mettendo sotto pressione la schiena, il bacino e gli organi interni.
  • Disturbi fisici: frequenti sono il mal di schiena, la stanchezza estrema, la difficoltà a dormire, il gonfiore agli arti e la sensazione di “pancia dura”.
  • Preparazione al travaglio: le contrazioni di Braxton Hicks possono diventare più intense, generando confusione su quando inizierà il travaglio vero e proprio.
  • Aspetti emotivi: ansia, paura del parto, irritabilità e impazienza sono normali in questa fase. Le emozioni oscillano velocemente e possono essere amplificate dalla stanchezza.

Per affrontare al meglio la settimana più difficile della gravidanza:

  1. Ascoltare il proprio corpo e rallentare. E’ il momento di rallentare davvero. Anche se può sembrare difficile, è importante concedersi più riposo possibile. Alternare momenti di relax con brevi passeggiate leggere può aiutare a stimolare la circolazione e migliorare l’umore.

2. Mangiare leggero e in modo bilanciato. Favorire pasti piccoli e nutrienti, ricchi di fibre, frutta e verdura, per ridurre la sensazione di pesantezza e il rischio di stitichezza. Bere molta acqua aiuta a contrastare la ritenzione idrica e la stanchezza.

3. Favorire il sonno. Dormire bene può diventare difficile a causa delle dimensioni del pancione. Usare cuscini per la gravidanza, dormire sul fianco sinistro e creare una routine serale rilassante può migliorare la qualità del riposo.

4. Prepararsi al parto (senza ansia). E’ utile dedicare tempo alla lettura di informazioni affidabili sul travaglio, preparare la borsa per l’ospedale e ripassare eventuali tecniche di respirazione o rilassamento apprese nei corsi preparto.

5. Prendersi cura di sé. Un bagno caldo (non troppo), massaggi leggeri alle gambe, musica rilassante o anche una semplice tisana possono aiutare ad alleviare le tensioni. Piccoli gesti che fanno bene anche alla mente.

In questa settimana è importante monitorare attentamente i segnali del proprio corpo. Bisogna contattare subito l’ostetrica o il ginecologo se:

  • Le contrazioni diventano regolari e dolorose
  • Si rompono le acque
  • Si nota una diminuzione importante dei movimenti del bambino
  • Compaiono sintomi anomali (febbre, forte mal di testa, vista offuscata)

Curare i capelli dopo il parto

Mag 05
Scritto da Annamaria avatar

Alcune li perdono e molti. Come curare i capelli dopo il parto? Durante la gravidanza, l’elevato livello di estrogeni prolunga la fase di crescita dei capelli: sono più folti e luminosi. Tuttavia, dopo il parto, i livelli ormonali tornano alla normalità, innescando un repentino passaggio alla fase di caduta. Questo processo può durare da tre a sei mesi, ma varia da donna a donna.

curare i capelli dopo il parto

E’ importantissimo quindi sapere in che modo curare i capelli dopo il parto. Innanzitutto, come sempre detto, bisogna iniziare dall’alimentazione: la dieta deve contenere ferro, vitamina D, zinco e acidi grassi omega-3, essenziali per la salute del cuoio capelluto.

Per curare i capelli, se l’assunzione di determinati cibi non basta, è necessario rivolgersi a un medico, che potrebbe consigliare degli integratori. I più utili contengono biotina (vitamina B7), vitamina E, silicio organico e aminoacidi solforati.

Poi c’è la cura quotidiana. Durante il periodo post-parto è bene evitare trattamenti aggressivi come tinture chimiche, piastre e phon a temperature elevate. Optare per:

  • Shampoo delicati, meglio se naturali o rinforzanti
  • Balsami leggeri che non appesantiscono il capello
  • Pettini a denti larghi per evitare strappi

Alcuni ingredienti naturali possono stimolare la microcircolazione del cuoio capelluto e rafforzare la fibra capillare. Quali?

  • Olio di ricino: da applicare una volta a settimana sulle radici per stimolare la crescita
  • Impacchi con aloe vera o gel di semi di lino: idratanti e lenitivi
  • Massaggi al cuoio capelluto con oli essenziali (rosmarino, lavanda): migliorano la circolazione sanguigna

Cercare di riposare bene e allentare lo stress è fondamentale. Stare anche all’aperto: aria sana e relax sono un toccasana.

Comunicare una gravidanza al partner

Mag 04
Scritto da Annamaria avatar

Scoprire di essere incinta è uno di quei momenti che cambiano la vita. Un test positivo, un’emozione che esplode dentro, e subito una domanda: come glielo dico? Comunicare una gravidanza al proprio partner è un momento unico, spesso carico di gioia, sorpresa e qualche legittima incertezza. Che sia attesa o inaspettata, questa notizia merita di essere condivisa con cura, sincerità e un tocco di dolcezza.

comunicare una gravidanza al partner

Come comunicare una gravidanza al partner? Ecco qui di seguito qualche idea…

1. Conoscere il contesto: ogni storia è diversa

Prima di pensare al “come”, pensa al tipo di relazione che avete:

  • Se stavate cercando un figlio insieme, il momento sarà forse più emozionante che sorprendente.
  • Se la gravidanza è inaspettata, potresti sentirti ansiosa o incerta. È importante scegliere un momento calmo per entrambi, lontano da stress o distrazioni.
  • Se il rapporto è recente o complicato, potrebbe essere utile preparare prima te stessa, magari parlandone con una persona di fiducia o uno specialista.

2. Scegli il momento giusto

  • Evita i momenti caotici (dopo una giornata stressante, mentre è al telefono, ecc.).
  • Punta su un momento di intimità e calma, in cui possiate guardarvi negli occhi senza fretta.
  • Se vivi lontano dal tuo partner, evita di comunicarlo via messaggio: una videochiamata sincera è molto meglio.

3. Idee creative per dirglielo 

Se ti senti pronta e desideri trasformare l’annuncio in un momento speciale, ecco alcune idee:

  • Un biglietto dentro una scatola con il test positivo o una tutina con scritto “Ciao papà”.
  • Una cena a tema: apparecchia con posate per tre, oppure scrivi “Benvenuto papà” sul tovagliolo.
  • Un libro da regalare: ad esempio “Diventare papà per negati” o “Il diario di papà”.
  • Una foto o un puzzle personalizzato: con l’ecografia o una frase tipo “Aspettiamo te”.

Se invece preferisci un approccio più semplice e diretto, va benissimo così. Le parole sincere dette col cuore non hanno bisogno di effetti speciali.

 4. Gestire le reazioni

Ricorda: ogni persona ha un suo modo di reagire. Alcuni sorridono, altri restano muti, altri ancora si commuovono o sembrano spaventati. Questo non significa che non siano felici: stanno solo processando una notizia enorme.

Se la reazione non è quella che ti aspettavi, concedi tempo e spazio. Il dialogo viene dopo.

5. Condividere le emozioni, non solo la notizia

La gravidanza è un viaggio che coinvolge entrambi. Dopo l’annuncio, puoi aprirti dicendo:

  • Come ti senti (eccitata, impaurita, felice, confusa…).
  • Cosa ti aspetti da lui (supporto, presenza, ascolto).
  • Come immaginate insieme i prossimi passi.

Comunicare una gravidanza al proprio partner è un momento speciale, il primo passo verso una nuova avventura condivisa. Fai ciò che ti fa stare più bene. I consigli servono, ma sei sempre tu a scegliere cosa dire e fare.

Falsi miti sulla gravidanza

Apr 27
Scritto da Annamaria avatar

Non ci stanchiamo mai di tornarci su, i falsi miti sulla gravidanza, nonostante tempi in cui l’informazione la fa da padrone, continuano a proliferare. Bisogna, però, smentirli sempre con decisione.

falsi miti sulla gravidanza

Quali sono alcuni dei falsi miti sulla gravidanza?

1. Se si solleva troppo peso si rischia di perdere il bambino.

In generale, le donne in gravidanza possono continuare a svolgere molte attività quotidiane, purché siano moderate e fatte con attenzione.

2. Mangiare molto cioccolato può danneggiare il bambino. 

Non c’è una prova scientifica che il cioccolato faccia male al bambino, anche se è meglio consumarlo con moderazione.

3. Se si ha il raffreddore, il bambino può nascere con il raffreddore.

Il raffreddore della mamma non si trasmette al bambino, anche se può essere fastidioso per la mamma.

4. Se si ha un rapporto sessuale durante la gravidanza, si rischia di perdere il bambino.

In generale, il sesso durante la gravidanza è sicuro, a meno che il medico non dica diversamente.

5. Le gravidanze multiple sono sempre rischiose. 

Anche se sono più complesse, molte gravidanze multiple si svolgono senza problemi, con le giuste cure mediche.

6. Le donne in gravidanza devono mangiare per due. 

Non è vero! E’ importante mangiare in modo equilibrato, senza eccedere, per il benessere di mamma e bambino.

Non ho ancora finiti. Ecco altri falsi miti sulla gravidanza:

7. Le donne in gravidanza devono evitare completamente l’esercizio fisico. 

In realtà, fare attività leggere come camminare o yoga può essere benefico, sempre sotto consiglio medico.

8. Se si ha il diabete gestazionale, il bambino nascerà con il diabete. 

Non è così; il diabete gestazionale può essere gestito con dieta e controlli, e non significa che il bambino nascerà con il diabete.

9. Le donne in gravidanza non possono viaggiare. 

Se non ci sono complicazioni, viaggiare è possibile, anche se è meglio evitare viaggi molto lunghi o in zone con rischi sanitari.

10. Se si ha il colesterolo alto, non si può mangiare uova.

Le uova sono una buona fonte di proteine e, se consumate con moderazione, sono generalmente sicure anche per chi ha il colesterolo alto.

11. Le donne in gravidanza devono evitare assolutamente il caffè. 

Un consumo moderato di caffè (fino a circa 200 mg di caffeina al giorno) di solito è considerato sicuro, ma è sempre meglio consultare il medico.

E’ chiaro che se avete desiderio di approfondire ogni cosa è sempre meglio affidarsi a un esperto.