Rimedi anti polline

E’ il periodo critico per molti allergici, tra cui tanti bambini. Ci sono alcuni semplici rimedi anti polline che possono migliorare la giornata durante la primavere. Soprattutto nel lungo periodo festivo che ci si appresta a vivere, ponti compresi.

Tra i rimedi anti polline per scansare i disagi, primo tra tutti è sicuramente quello di evitare di fare pic-nic nei prati, nei campi coltivati e nei terreni incolti in questo lasso di tempo. Lo so che sono belli e divertenti in famiglia, ma se tra di voi c’è un allergico, sono guai certi. Quindi no.
Altro tra i rimedi anti polline anche quello dedicato alle passeggiate in campagna: nelle ore mattutine rinunciate, in special modo se c’è sole con vento e tempo secco. In questo momento le mete ideali sono o la montagna, oltre i 1000 metri, o le località di mare.
Quando uscite a piedi, occhiali da sole e cappello con visiera, cambiare gli abiti appena si rientra a casa o in hotel, se si è in vacanza. Nei lunghi viaggi in auto, ma pure nei brevi spostamenti, tenere chiusi i finestrini e utilizzare il climatizzatore, in quanto dotato di filtro anti-polline.
Mai esporre i vostri figli al fumo passivo, questo in generale è super raccomandato dai pediatri, soprattutto se vostro figlio soffre di allergie.
Drenare i liquidi

Drenare i liquidi è importante. La pelle a buccia d’arancia è un problema molto comune in noi donne. Come fare? Partiremo dal movimento, come consiglia la nutrizionista Francesca Morganti al Corriere della Sera.
L’esperta spiega come drenare i liquidi in eccesso nel proprio corpo. “La posizione da seduti non aiuta a drenare perché va a peggiorare il microcircolo. E’ bene quindi avere qualche accorgimento, per esempio alzarsi ogni tanto mentre si è seduti a lungo alla scrivania. Fare anche allenamento specifico, come la camminata (che stimola il microcircolo tramite l’appoggio plantare). Prendere le scale anziché ascensore, scendere dal tram una fermata prima, parcheggiare un po’ più lontano… Sono tanti i piccoli accorgimenti che potrebbero fare la differenza. Anche il movimento in acqua, dal nuoto all’acquagym, si rivela ottimo”.
Per drenare i liquidi, ovviamente, è basilare pure l’alimentazione. “E’ bene ridurre tutti i cibi ricchi di soluti, ossia gli alimenti che contengono sale e zucchero. Gli alimenti altamente salini, come i cibi pronti, i formaggi e gli affettati, non sono amici della circolazione e quindi possono causare ritenzione idrica. Abusare di sale va a peggiorare la ritenzione idrica, motivo per cui non bisogna eccedere con il sale ma neanche eliminarlo del tutto: anche eliminandolo si peggiora la ritenzione idrica”, spiega Morganti.
“Oltre al sale, attenzione anche allo zucchero. Anche i sughi pronti, le salse e i condimenti spesso contengono zucchero, motivo per cui è importante leggere le etichette dei prodotti già pronti che acquistiamo. Lo zucchero esercita lato ritenzione idrica un’azione doppia: trattiene i liquidi e inoltre infiamma”, aggiunge ancora.
Allergie: 8 regole per contrastarle

Saliranno a dismisura. Cosa? Le allergie, tutta colpa dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Al XXVII Congresso nazionale la Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica dà le 8 regole, dirette alle istituzioni, per contrastarle: le riporta il Corriere della Sera.

“Il riscaldamento globale – spiega il professor Michele Miraglia del Giudice, presidente Siaip – favorisce l’aumento della concentrazione di biossido di carbonio, sostanza in grado di stimolare una maggiore produzione di polline da parte, per esempio, di betulle e ambrosia, responsabili di moltissime reazioni allergiche. Ormai i pollini sono presenti tutto l’anno ed è aumentata anche la quantità”.
“L’aumento dell’ozono troposferico – aggiunge il professor Gianluigi Marseglia, past president di Siaip – possono aggravare rinite allergica, asma, dermatite atopica. Uno studio svedese sottolinea come l’esposizione a pollini nei primi mesi di vita, o addirittura nella vita intrauterina, sia associato a una maggiore probabilità di sensibilizzazione allergica e insorgenza di malattie respiratorie”.
I dati in Italia riguardo le allergie sono allarmanti. Secondo Save the Children, l’8,4 per cento dei piccoli tra i 6 e i 7 anni soffre di asma correlata all’inquinamento. L’81,4 per cento vive in zone inquinate da polveri sottili, il 100 per cento in 8 Regioni: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte Puglia, Trentino e Veneto. Le istituzioni dovrebbero fare tesoro delle 8 regole per contrastarle.
Il Manifesto Siaip rivolto alle istituzioni mostra le 8 regole per contrastarle. Le allergie legate al cambiamento climatico altrimenti diventeranno un problema sempre più serio.
1. piani di controllo dell’inquinamento: riduzione delle emissioni urbane per migliorare la qualità dell’aria; riduzione delle emissioni di gas serra;
2. rafforzamento delle strategie di sanità pubblica attraverso misure come il miglioramento della ventilazione e il controllo dell’umidità;
3. eliminazione delle fonti inquinanti indoor, come il fumo di sigaretta e di sigarette elettroniche;
4. progettazione urbana sostenibile: aumento delle aree verdi per ridurre la dispersione degli allergeni, interventi mirati per migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità degli edifici per prevenire la sick building syndrome, attraverso una migliore ventilazione, l’uso di materiali non inquinanti e la riduzione dell’umidità indoor;
5. monitoraggio pollinico: creazione di sistemi di allerta precoce per informare in maniera corretta e puntuale la popolazione;
6. educazione e sensibilizzazione: informare la popolazione sui rischi e sulle strategie preventive; diffusione di informazioni tempestive sui livelli di allergeni nell’aria;
7. ricerca e innovazione: sviluppo di nuove terapie e strategie per migliorare la gestione delle allergie ambientali;
8. collaborazione internazionale: sviluppo di programmi di ricerca congiunti a livello europeo e globale per studiare gli effetti del cambiamento climatico sulle allergie.
Il segreto per addormentarsi presto

Dormire poco fa male. Lo dicono tutti e ora lo sottolinea pure uno studio della University of Surrey in Inghilterra e pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One. I ricercatori evidenziano come le persone che vanno a letto tardi siano più ansiose e depresse. Rivelano anche il segreto per addormentarsi presto.

Lo studio si è focalizzato su studenti universitari. “Andare a letto tardi è molto comune tra i giovani. Ma questo è un problema, perché espone ad un rischio maggiore di ansia e depressione. Restando svegli fino a tarda notte, c’è più tempo per ruminare e rimurginare sulle preoccupazioni della giornata. Questi fattori comportano la crescita di sintomatologia depressiva”, spiega il dottor Simon Evans, autore della ricerca.
L’esperto in neuroscienze non ha alcuno dubbio su il segreto per addormentarsi presto: la meditazione. Per lui e gli altri del suo team questa pratica fa acquisire una maggiore padronanza delle attività della mente e rilassa tutto il corpo, dà lucidità e non ti fa pensare a cose brutte: “Esercizi guidati di questo tipo favoriscono notevolmente una migliore qualità del sonno”.
Meno profumo in gravidanza

Sembra che bisogna mettere meno profumo in gravidanza. Questo perché alcune fragranze contengono ftalati, che sono presenti pure nelle confezioni degli aliment, negli smalti per unghie e nei deodoranti e nei giocattoli. Uno studio scientifico, pubblicato di recente sulla rivista Nature Communications, sottolinea come alcuni prodotti che li contengono possano avere effetti negativi sulla crescita del bimbo in grembo.
Meno profumo in gravidanza per stare più serene, quindi. “Abbiamo condotto questo studio perché i ftalati sono ovunque nella nostra vita quotidiana. Vogliamo comprendere come l’esposizione chimica prenatale influenzi lo sviluppo infantile a livello molecolare”, chiarisce Donghai Liang. E’ il principale autore della ricerca in questione.
Dallo studio è emerso che i bimbi esposti continuamente a ftalati prima di venire al mondo, una volta nati hanno una maggiore vulnerabilità alle malattie e ai problemi di sviluppo neurologico. I ftalati causerebbero pure nascite premature, anomalie genitali infantili, asma e problemi cardiovascolari.
Nessun timore. Questi risultati servono solo a porre attenzione su come alcune donne incinte siano esposte a pericoli pure non rendendosene minimamente conto. Usare meno profumo in gravidanza, o non metterlo proprio per qualche mese, non è poi un sacrificio insopportabile. Tutto per vivere la gestazione senza pensieri.
Migliori creme corpo

A volte chi più spende non è detto che meglio spenda. Quali sono le migliori creme corpo per idratare la pelle? Noi donne, mamme e non, a volte ci perdiamo del vasto universo dell’offerta del mercato. Tutto per regalare elasticità all’epidermide, in gestazione o semplicemente nella nostra abituale beauty routine.

Altroconsumo ha analizzato le creme corpo per stabilire quale siano le migliori. Ne ha analizzate dodici differenti sia per formulazione che per fascia di prezzo, alcune in vendita nei supermercati, altre in profumeria e altre in farmacia. Si voleva testare la capacità di idratazione.
“La valutazione è avvenuta in laboratorio, tramite uno strumento chiamato corneometro che permette di analizzare l’idratazione della pelle prima e dopo l’applicazione. Ogni crema è stata utilizzata da almeno 20 persone, 2 volte al giorno per 2 settimane su una zona prefissata dell’avambraccio. I volontari non sapevano quale crema stessero utilizzando. L’assegnazione dei prodotti infatti è stata effettuata in ordine casuale e in barattoli anonimi”, si legge su Vanity Fair che riporta la notizia. Il risultato è stato sorprendente.
Le creme corpo analizzate per scoprire le migliori offrono un livello simile di idratazione, nessuna di loro l’aumenta. E’ la costanza nell’applicazione a farla. I 12 marchi testati sono:
- Collistar Latte Fondent Sublime (22,30 euro)
- Nivea Crema corpo vellutante 72h (6,99 euro)
- Nivea Crema corpo nutriente 72h idratazione (7,16 euro)
- Dove crema corpo idratazione profonda per pelli secche (4,88 euro)
- Bottega verde Argan del Marocco latte corpo (20 euro)
- Yves Rochet Lait Corps Réconfortant Avoine&Sarrasin (9,95 euro)
- Cerave Moisturising Lotion (17,79 euro)
- Omia crema corpo Argan del Marocco (4,58 euro)
- La Roche Posay Lipikar Lait (22,76 euro)
- L’Erbolario crema corpo nutriente Karitè (23,85 euro)
- Avéne Lait Hydratant Xeracalm Nutrition (24,90 euro)
- Aveeno Daily Moisturising Lotion (15,50 euro)
L’acquisto migliore è la crema corpo Dove idratazione profonda per pelli secche. Quella con la migliore qualità è la Collistar Latte Fondent Sublime, davanti alla Nivea Crema corpo vellutante. Ultima è la Nivea crema corpo nutriente 72h idratazione.
Come capire se bambino allergico

E’ primavera e chi è allergico lo sa, ma come capire se un bambino a essere allergico? Questo problema, infatti, può comparire a qualsiasi età, pure quando il ‘pupo’ è piccolissimo, in fasce.

Prima di comprendere come capire se un bambino allergico, è bene elencare le allergie più comuni nei piccoli secondo recenti studi sui disturbi respiratori nell’infanzia e l’ambiente. Sono:
- la congiuntivite allergica
- la rinite allergica
- l’orticaria
- l’asma
- l’eczema
- le allergie alimentari nelle loro varie forme.
Gli esperti della salute di Santagostino spiegano come capire se un bambino è allergico. “Un primo fattore da considerare è la predisposizione genetica: se uno o entrambi i genitori sono allergici, vi è una maggior possibilità per il bambino sviluppare allergie. Di conseguenze, ci sono i sintomi, immediatamente riscontrabili in diversi organi e apparati”.
I sintomi principali delle allergie si manifestano sulla:
- pelle, con orticaria, prurito, gonfiori, arrossamenti, ponfi, dermatite atopica
- apparato gastrointestinale, con rigurgito, coliche, stipsi
- occhi, con prurito, arrossamento, gonfiore, lacrimazione, fastidio alla luce
- naso, starnuti ripetuti, irritazione della mucosa nasale, secrezioni acquose, naso chiuso, prurito
- bronchi e polmoni, con senso di mancanza d’aria, tosse di origine irritativa, respiro affannoso e accorciato.
Se uno di questi problemi si manifesta è bene rivolgersi a uno specialista, il pediatra allergologo, così che possa fare un’analisi e giungere rapidamente a una soluzione, la migliore per vostro figlio
Alimenti contro la stipsi

Ne soffrono più le donne, si manifesta maggiormente in gravidanza e in menopausa. Si può però aiutarsi con l’alimentazione. Ecco quali alimenti mangiare contro la stipsi. Ne parla il professor Silvio Danese a Vanity Fair.

Il direttore della divisione di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano è anche professore ordinario di Gastroenterologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. Il suo ultimo suo libro L’intestino e le sue diete, edito da Sonzogno, è stato scritto con la dottoressa Ambra Ciliberto, dietista sempre presso la divisione di Gastroenterologia dell’Ospedale San Raffaele. Nel volume elenca gli alimenti contro la stipsi.
I motivi per cui la stitichezza si manifesta sono:
- Intestino pigro, ossia un colon che si contrae in maniera molto lenta. In questo caso, le parti di cibo che non vengono digerite si fermano per ore nell’ultimo tratto dell’intestino (il crasso), e lì diventano eccessivamente dure e difficili da evacuare.
- Mancanza di sinergia tra gli sfinteri e i muscoli della pelvi, che si trovano nella parte finale dell’apparato digerente e hanno il compito di farci andare in bagno.
- Presenza di entrambe le condizioni, oppure che si sia di fronte a un caso di sindrome del colon irritabile, un disturbo che si manifesta di solito con un dolore addominale, associato a stipsi o al suo contrario, ovvero la diarrea, e che migliora dopo l’evacuazione.
Danese sugli alimenti contro la stipsi dice: “Ecco, le principali raccomandazione dell’American Gastroenterology Association raccomandano i rimedi naturali, in particolari volti alla modifica delle abitudini alimentari e della dieta, come prima linea nella gestione della stipsi. Incrementare il contenuto di fibre solubili nella dieta è fondamentale, e deve essere sempre tenuto in considerazione”.
“Tra gli alimenti consigliati sui quali basare una dieta ad alto contenuto di fibre annoveriamo: cereali integrali, come avena, farro, orzo. E ancora legumi, frutta fresca, come pere, kiwi, prugne, fichi, mele (con la buccia) e arance, frutta secca, verdure a foglia verde, ortaggi. Questi accorgimenti alimentari devono essere sempre accompagnati da un adeguato intake di liquidi per mantenere una ricca idratazione, fondamentale per favorire le evacuazioni. Infine, i supplementi di fibre possono aiutare dopo la modifica della dieta e tra di essi, lo Psyllium si è dimostrato il più efficiente ed è, di conseguenza, quello maggiormente utilizzato”, aggiunge.
Il professore poi sottolinea anche: “Numerose ricerche hanno dimostrato come l’esercizio fisico possa effettivamente avere un impatto positivo sulla motilità intestinale”.