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La moda dell’olio d’oliva al mattino

Feb 05
Scritto da Annamaria avatar

La moda dell’olio d’oliva al mattino, da prendere a digiuno, impera. Su TikTok ci sono tanti video correlati sull’argomento. Del resto, lo dicono tutti gli esperti, è un elisir per la longevità in salute. Ma è davvero così importante e basilare seguire questa moda dell’olio d’oliva al mattino? O è solo l’ultima tendenza?

la moda dell olio d oliva al mattino

Quella dell’olio d’oliva al mattino a digiuno è la moda del momento, appunto. L’oncologo e ricercatore Silvio Garattini sottolinea che assumerlo a digiuno non ha alcuna evidenza scientifica che ne dimostri un valore aggiunto rispetto all’usarlo nei pasti comunemente.

“L’olio di oliva è ricco di acido oleico e polifenoli che svolgono un’azione antinfiammatoria. La sua composizione nutrizionale lo rende un alimento essenziale nella dieta perché abbassa il fattore di rischio di molte malattie che hanno come base l’infiammazione. Ed è sicuramente preferibile al burro quando sono necessari i grassi. Assumerlo al mattino a stomaco vuoto non fa né bene né male. E’ una moda che al momento non ha alcuna evidenza scientifica per cui non mi sento di suggerirla. Quando ci saranno degli studi in merito allora ne potremo riparlare”, dice.

“Personalmente utilizzo l’olio a crudo per condire la verdura, non è necessario assumerlo in altri modi, nell’alimentazione ordinaria va bene. Per essere sicuri di assumere un olio ricco di polifenoli, è la qualità dell’olio che può fare la differenza”, aggiunge il medico

Qualità del sonno: 5 fattori chiave

Gen 23
Scritto da Annamaria avatar

Quali sono i 5 fattori chiave che ci permettono di capire la qualità del nostro sonno o di quello di chi abbiamo accanto, figlio compresi? E’ importante conoscerli dato che sempre più ricerche hanno messo in evidenza la correlazione tra una buona qualità del sonno e la longevità.

Uno studio pubblicato su QJM: An International Journal of Medicine, ha preso in esame le abitudini di sonno di oltre 172 mila adulti negli Stati Uniti. I risultati hanno certificato che le persone con consuetudini di sonno più salutari hanno un’aspettativa di vita maggiore: 4,7 anni in più per gli uomini e 2,4 anni in più per le donne. Questo soprattutto rispetto a chi ha, invece, abitudini nel dormire meno salutari. La ricerca sottolineato 5 fattori chiave per definire una qualità del sonno alta.

Ecco qui di seguito i 5 fattori chiave per se la qualità del sonno è davvero ottima o meno:

1) dormire tra 7 e 8 ore a notte

2) minime difficoltà nell’addormentamento

3) e nel mantenimento del sonno (non più di 2 volte a settimana)

4) sensazione di sonno riposante al risveglio (almeno cinque giorni a settimana)

5) assenza di farmaci specifici per dormire.

Dieta Mediterranea la migliore al mondo

Gen 14
Scritto da Annamaria avatar

Parliamo di benessere nostro e dei nostri figli. E di salute. La dieta mediterranea è ancora la migliore al mondo. Prodotto del ‘made in Italy’“incoraggia un consumo moderato di grassi sani, come l’olio d’oliva, e limita i grassi malsani, come i grassi saturi. E’ anche benefica per la salute cardiovascolare, poiché è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, nonché a miglioramenti generali della salute del cuore e a un abbassamento dei tassi di malattie cardiache e ictus. L’abbondanza di frutti di mare nutrienti, noci, semi, olio extravergine, fagioli, verdure a foglia verde e cereali integrali nella dieta mediterranea offre anche numerosi vantaggi per il cervello. In particolare, gli antociani contenuti nelle bacche, nel vino e nel cavolo rosso sono considerati particolarmente benefici per la salute”, si legge sul Quotidiano del Piave.

dieta mediterranea la migliore al mondo

La nostra dieta mediterranea è la migliore al mondo, non ci sono dubbi. Lo annuncia la Coldiretti sulla base del nuovo best diets ranking elaborato dai media statunitense U.S. News & World’s Report’s, celebre a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori. Ed è un regime alimentare che fa assolutamente bene: aiuta a prevenire molte patologie come il diabete, l’obesità e la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari e osteoarticolari o i tumori.

E’ la migliore al mondo, quindi seguitela e fatela seguire a tutti in famiglia. La dieta mediterranea è favolosa. Qui di seguito la classifica stilata dal primo al quinto posto:

  1. Mediterranea, aiuta a prevenire molte patologie come il diabete, l’obesità e la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari e osteoarticolari o i tumori
  2. Dash contro l’ipertensione
  3. Flexitariana, un modo flessibile di alimentarsi
  4. Mind che previene e riduce il declino cognitivo
  5. Mayo Clinic che enfatizza frutta, verdura e cereali integrali 

5 regole per ringiovanire

Gen 10
Scritto da Annamaria avatar

Noi, mamme e non, cerchiamo da sempre di mantenerci in forma: la dieta della longevità esiste. Secondo David Siclair,  biologo e professore di genetica alla facoltà di medicina dell’Università di Harvard, ci sono 5 regole per ringiovanire.

5 regole per ringiovanire

Queste 5 regole per l’esperto sono perfette per ringiovanire fino a 30 anni. Piccoli accorgimenti che allungano la vita. Ma quali sono le 5 regole per ringiovanire? Le riporta Cook, inserto del Corriere della Sera.

I nemici numero uno? “Gli zuccheri”. Secondo il dottor Sinclair, che è anche presidente dell’associazione non-profit Academy for Health & Lifespan Research, lo zucchero sarebbe “tra i principali responsabili del precoce invecchiamento dell’organismo, senza contare che incrementa il rischio di malattie croniche dal momento che contribuisce alla glicazione delle proteine. La conseguenza di ciò è una evoluzione della senescenza con, ad esempio, perdita del tono e dell’elasticità cutanea, formazione di rughe e invecchiamento cutaneo. In alternativa sarebbe meglio orientarsi su opzioni naturali meno raffinate, usando i dolcificanti con estrema moderazione ed evitando il più possibile le bevande zuccherate”.

Nemici del cuore, invece, sarebbero i carboidrati processati. “Pane bianco, grissini, cracker sarebbero da evitare, in quanto potrebbero causare al nostro organismo danni molto simili a quelli degli zuccheri. Aumentando in fretta il livello di glucosio nel sangue, provocano conseguenti picchi di insulina, che sovraccaricano il muscolo cardiaco, rendendosi responsabili del suo invecchiamento precoce. Meglio, quindi, scegliere carboidrati meno lavorati, come pasta e pane integrali che, a parità di calorie, hanno un più basso indice glicemico”.

Altre due categorie da limitare, secondo Sinclair, sarebbero le carni rosse e latticini. Stando allo studio dello scienziato “a queste andrebbero preferite le alternative vegetali come tofu, seitan, legumi, frutta secca e bevande vegetali: sembrerebbero essere collegate a una minor incidenza di patologie tumorali e malattie cardiovascolari”.

Dannoso per la salute è anche il consumo di alcol che Sinclair raccomanda di moderare. Secondo i suoi consigli, è meglio preferire bevande analcoliche, infusi e tisane non zuccherate, acqua con aromi naturali di frutta.

“Bisogna diffidare dagli ingredienti ultraprocessati che spesso l’industria alimentare inserisce nei cibi confezionati e negli alimenti a lunga conservazione: è molto importante leggere le etichette del cibo che acquistiamo, facendo attenzione a quelli con liste di ingredienti molto lunghe. Da preferire, invece, cibi semplici e con ingredienti naturali”.

Secondo il biologo, bisognerebbe fare attività almeno tre volte alla settimana per 10 minuti a sessione. Questo stress fisico positivo, stando ai suoi studi, sarebbe “decisivo per allungare la vita, riducendo fino al 30% l’insorgenza di diverse patologie”.

Sindrome post vacation

Gen 07
Scritto da Annamaria avatar

Eccoci nella settimana più dura dell’anno, o tra le più dure, in cui molti di noi sono irrimediabilmente colpiti dalla sindrome post vacation. Una vera tragedia…

La sindrome post vacation ci rallenta e rende meno efficienti e soprattutto tristi. Cos’è? “Gli americani lo chiamano post vacation o holiday blues. Non stiamo parlando di una patologia ufficialmente riconosciuta, ma si tratta di condizioni psicologiche sempre più diffuse“, spiega Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, ad Adnkronos.

L’esperta suggerisce 5 regole contro la sindrome post vacation. ”Il rientro al lavoro dopo le vacanze natalizie è fonte di stress per molti. Le festività, del resto rappresentano un periodo in cui il tempo risulta sospeso e, con esso, i problemi, le scadenze, la sveglia per andare al lavoro, i rapporti a volte difficili nei contesti lavorativi. Più le vacanze si configurano come un’oasi di relax, più il ritorno alla realtà di tutti i giorni rischia di essere difficile da affrontare. Questa dinamica incide maggiormente su chi soffre già di un disagio psicologico, come nei casi di depressione o di bassa autostima, e su quei soggetti che stanno attraversando momenti difficili a livello interpersonale, sia nella sfera privata che sul lavoro”.

“Darsi una serie di regole per affrontare al meglio la ripartenza è quindi fondamentale. La prima è quella di evitare l”effetto interruttore’. Non si può pensare di spegnere d’un tratto il sollievo delle vacanze e di calarsi immediatamente nella realtà precedente, fatta di ritmi sostenuti, moli di lavoro spesso importanti, viaggi nel traffico, orari da rispettare al minuto e potenziali attriti con le persone circostanti. Meglio, per chi può, iniziare a tornare al lavoro in modo graduale, magari ricominciando con una mezza giornata o anche un giorno intero, ma vicino al weekend”, precisa la psicologa.

Il secondo consiglio è “non interrompere del tutto le buone abitudini prese in vacanza, quando i tempi sono stati più dilatati: hobby, sport, letture, musica, amici, cinema e qualsiasi altra cosa per cui abbiamo avuto più spazio, più libertà di scelta, non devono essere azzerati all’improvviso”.

“Il terzo accorgimento – continua Gulino – riguarda l’alimentazione: durante le feste si tende ad eccedere, ma quando ricomincia la vita di tutti i giorni bisogna stare attenti a curarla con maggior attenzione. Mente e corpo si influenzano reciprocamente.

La quarta regola: “E’ fondamentale gestire bene il sonno: i ritmi delle vacanze ci hanno portato a dormire di più o diversamente e la mancanza di riposo può accentuare il senso di disagio e di stanchezza”.

“L’ultimo consiglio, non meno importante – conclude la dottoressa – è quello di mantenere il più possibile solide le relazioni che siamo riusciti a coltivare maggiormente nel periodo festivo, a livello di amicizie, famiglia e sentimenti, perché sono energie fondamentali tutto l’anno”.

Dieta disintossicante post feste

Gen 03
Scritto da Annamaria avatar

Bisogna già cominciare a pensarci, anche se c’è ancora l’Epifania da celebrare. La dieta disintossicante post feste permette di riequilibrare l’organismo dopo giorni di eccessi, che si spera non siano stati tantissimi…

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Che menù quotidiano adottare per per una dieta disintossicante post feste. La dottoressa Chiara Boscaro, biologa e nutrizionista, al Gruppo san Donato dà i suoi consigli. “Dal punto di vista nutrizionale, per depurarci dopo un pasto abbondante e anche poco bilanciato, non devono mai mancare almeno 2 litri di liquidi (acqua, tisane senza zucchero) giornaliere, che aiutano l’organismo a liberarsi dalle scorie accumulate e a favorire la diuresi”, sottolinea. Mai fare digiuni continuati o cose strane fai-da-te. Meglio affidarsi sempre a un esperto.

La dieta disintossicante post feste deve essere bilanciata. “I pasti vanno consumati tutti, a partire dalla prima colazione, importante perché fornisce almeno il 20% delle calorie giornaliere. Un esempio di colazione tipo post abbuffata potrebbe essere una tazza di caffè di cicoria, ottimo per depurare il fegato che è l’organo più colpito dal sovraccarico, ad esempio, di alcol ed eccessi vari, insieme a cereali integrali, yogurt o kefir (preziose fonti di calcio e probiotici) e frutta fresca”. 

“Ottimo alternare il caffè con tisane allo zenzero o quelle detox come ai semi di finocchio, tarassaco, betulla o ortica, o tè deteinato, sempre senza zucchero. Le tisane, inoltre, sono ottime anche da consumare durante l’arco della giornata perché integrano liquidi e possono essere associate agli spuntini. Non dimentichiamo gli spuntini da consumare poco e spesso nell’arco della giornata. Ad esempio: qualche galletta di riso integrale; frutta fresca; yogurt magro; verdura cruda da sgranocchiare (es. carote, sedano); frutta secca”.

“Per massimizzare i risultati nei giorni successivi alle feste, è utile preferire alcune tipologie di alimenti che fungono da dieta detox, senza rinunciare al gusto”. Tra questi:

  • pesce azzurro: come sgombro, sarde, ma anche salmone fresco, che contengono acidi grassi polinsaturi buoni.
  • legumi: ottimi perché contengono moltissime fibre, vitamine e sali minerali, e danno un discreto senso di sazietà. Sono un’ottima fonte di proteine vegetali.
  • frutta e verdura di stagione: svolgono un’azione depurativa su fegato e intestino.
  • alimenti ricchi di potassio: come i già citati legumi, la frutta secca, le patate, le banane, l’avocado, in grado di fronteggiare la ritenzione idrica.
  • uova: da consumare 1-2 volte a settimana per il contenuto di vitamina B12.

“Tra i legumi, le lenticchie si possono assolutamente consumare come secondo piatto: sono ricche di ferro, , vitamina B, fibre, ma anche di antiossidanti. Anche i ceci si possono consumare come secondo piatto sia interi, sia come hummus (salsa a base di ceci e sesamo)”, continua.

“Le zuppe e i passati di verdura rappresentano delle alternative validissime per introdurre le verdure, i cereali integrali con legumi sempre nell’ambito di un regime alimentare detox e depurativo; anche il minestrone, con patate, legumi e verdure, si può considerare come piatto unico”.

“Per quanto riguarda i cereali integrali come il riso integrale, il farro e l’orzo sono molto ricchi di vitamine, ferro, magnesio; sono molto sazianti e aiutano a ripulire l’organismo e depurarlo grazie all’alto contenuto di fibre. Solo chi soffre di intestino irritabile, gonfiore o reflusso gastrico, deve comunque stare attento alle fibre di farine integrali e ai legumi”. 

“Per quanto riguarda i condimenti, meglio limitare l’utilizzo del sale, perché il sodio può provocare, a lungo termine, problemi cardiovascolari, ipertensione e ovviamente la ritenzione di liquidi. Prediligere il sale iodato, tenendo sempre d’occhio le quantità.  Per insaporire i cibi, ottime alternative sono le erbe aromatiche, le spezie, il limone, l’aceto di mele mentre come condimenti l’olio extravergine d’oliva è ideale”. 

“Come metodi di cottura per le proprie pietanze meglio evitare le fritture, preferendo la cottura al forno o al cartoccio, alla griglia. Evitiamo di eliminare completamente i grassi, fondamentali per il nostro organismo. Il cioccolato fondente non è da bandire totalmente però, se ogni tanto si avesse voglia di dolce senza esagerare, un pezzettino di fondente (80-85%) non contiene tanti zuccheri, ma ha una potente azione antiossidante. Ovviamente non bisogna abusarne! Ideale come porzione è 10-15 grammi al giorno”.

Come non ingrassare a Natale

Nov 30
Scritto da Annamaria avatar

Le feste sono alle porte, e noi mamme, ma anche i papà, diciamolo, siamo già terrorizzate dalla bilancia. Come si fa a non ingrassare a Natale? Antonio Galatà, biologo nutrizionista e presidente dell’Associazione Italiana Nutrizionisti in cucina, regala i suoi consigli. “E’ arrivato il momento di cambiare approccio”, sottolinea a La Cucina Italiana.

come non ingrassare a natale

Innanzitutto dobbiamo capire come non ingrassare a Natale senza troppi patemi. E’ necessario stimolare le endorfine e quindi muoverci, accelleriamo anche il metabolismo e bruciamo calorie: “Provateci a Natale. Quando pensiamo alle feste natalizie le associamo quasi esclusivamente alle tavolate, ma sono anche un ottimo periodo – per chi ha la fortuna di godersi più giorni di ferie – per rilassarsi facendo attività fisica e sperimentando un nuovo stile di vita che fa bene”.

“E se ci rimettessimo a cucinare? – sottolinea l’esperto – Potrebbe essere un’altra passione da coltivare, anche solo per imparare qualche semplice preparazione che potrebbe essere utile per il periodo successivo. Per esempio, sapete cucinare i risotti in vasocottura? Sono buoni e leggeri: possono essere un ottimo primo piatto natalizio, ma anche la schiscetta perfetta per il ritorno in ufficio”.

Imparare a cucinare in modo sano è un’altra delle indicazioni: “Anche nel modo di cucinare e di scegliere gli ingredienti bisogna cambiare prospettiva: serve un approccio qualitativo più che quantitativo. Scegliete il grasso giusto per ogni tipo di ingrediente da friggere, comprate un termometro per assicurarvi che sia alla giusta temperatura in modo che il fritto non sia pieno di grasso e infine ricordate che – per la stessa ragione – per 1 litro di olio non bisogna friggere più di 100 grammi di prodotto”.

“Assaggiate tutto, con porzioni moderate. Se vi piace il panettone, non aspettate il giorno di Natale. Mangiatene un po’ a colazione, sostituendolo ai biscotti o ad altro che vi piace mangiare di mattina, specie se dopo colazione uscite di casa e camminate”, chiarisce il dottor Galatà. “Quel che conta è che l’alimentazione sia bilanciata e varia, e gli zuccheri non vanno eliminati: il fabbisogno è il 10% del totale delle calorie”, specifica. “Con il cibo dovremmo fare così come il vino: annusarlo, guardarlo, assaporarlo. In una parola godercelo un po’ per volta senza esagerare”, dice ancora.

“Per chi non riesce a non esagerare e non ha problemi di salute, una strategia efficace può essere saltare il pranzo, facendo quindi un digiuno di 12 ore. Fate colazione alle 8, mangiate una manciata di frutta secca a merenda intorno alle 16 e poi cenate alle 20. Si può fare anche per tutta la settimana che va da Natale a Capodanno”. Ultima chicca sul come non ingrassare a Natale: mangiare in modo vario ed equilibrato,.

Vitamina D: cosa mangiare in inverno

Nov 22
Scritto da Annamaria avatar

Io ultimamente la ho bassa. Ma è preziosa e andrebbe tenuta sotto controllo in grandi e piccini. La vitamina D è importantissima, ecco perché è importante sapere cosa mangiare in inverno, quando il sole non c’è o ce n’è poco.

vitamina d cosa mangiare in inverno

Il Corriere la biologa nutrizionista Francesca Beretta spiega che una sua carenza “nell’età evolutiva può favorire il rachitismo, negli adulti e negli anziani invece l’osteomalacia o fragilità ossea”. Cosa mangiare quindi in inverno per fare il carico di vitamina D? Tra gli alimenti che ne hanno di più, “l’olio di fegato di merluzzo e i pesci cosiddetti grassi, cioè sgombro, salmone, tonno, acciughe, trota, aringhe e storione, solo per citarne alcuni”.

Come sempre, la dieta deve essere equilibrata, stando alla Beretta, va bene sapere cosa mangiare in inverno per la vitamina D, ma non solo: “Sarebbe bene consumare almeno una volta alla settimana salmone o sgombro. Poi un paio di uova. Non di più: sono anche ricche di colesterolo, vanno mangiate con moderazione. Il pesce andrebbe alternato con la carne, preferendo quella bianca: pollo, tacchino, faraona, coniglio”. Le carni rosse, invece, una volta la settimana. “Consiglio di aggiungere una piccola porzione di formaggi, sempre senza eccedere perché sono ricchi di grassi”.

“Un suggerimento”, chiarisce in conclusione l’esperta, “sarebbe opportuno mantenere fissi gli orari dei pasti con la colazione dalle 7 alle 8, lo spuntino dalle 10 alle 11, il pranzo dalle 12 alle 13,30, la merenda alle 16,30 e, per finire, la cena alle 20”.