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Bambini: benefici sport

Lug 23
Scritto da Annamaria avatar

Quali sono i benefici dello sport nei bambini? La Dottoressa Adelia Lucattini lo spiega chiaramente a Orizzonte Scuola: aumenta la fiducia in se stessi.

bambini benefici sport

Lo sport fa bene, non smetteremo mai di ripeterlo, i benefici per i bambini sono molteplici. La psichiatra e psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana sottolinea: “Numerosi studi indicano che le attività sportive non agonistiche nei bambini aumentano l’energia vitale, la fiducia in sé stessi e il piacere. Lo sport, vissuto come un gioco in movimento, consente ai bambini di esprimere la propria personalità. Emozioni e pensieri attraverso il corpo. La padronanza del proprio corpo e la propriocezione dei movimenti aumentano la sensazione di efficacia anche a livello emotivo e mentale. Il raggiungimento di obiettivi prefissati attraverso l’impegno rafforza la fiducia nelle proprie capacità”.

“Il ruolo degli adulti è fondamentale nel trasmettere l’importanza del rispetto delle regole e del lavoro di squadra. L’affetto e l’empatia degli adulti verso i “piccoli sportivi” aiutano i bambini a sviluppare una considerazione positiva di sé stessi e rispetto per gli altri. Questo li rende più socievoli e desiderosi di fare nuove amicizie attraverso il gioco e lo sport”, chiarisce ancora l’esperta.

“Seguendo l’esempio e le indicazioni degli adulti, i bambini interiorizzano le regole, organizzano il loro mondo interno e scoprono le proprie attitudini. Il gioco partecipativo con i coetanei permette loro di riconoscere le proprie qualità. La gioia del movimento fisico controllato, alternato a momenti di gioco libero, favorisce l’empatia, il rispetto della diversità e la creatività, rendendoli meno timidi e più intraprendenti”, dice ancora la Lucattini.

L’esperta conclude: “La partecipazione attiva allo sport offre numerosi benefici fisici e psicologici, riducendo il rischio di obesità e migliorando la coordinazione e l’equilibrio. Lo sport infonde sicurezza in sé stessi, migliora le abilità sociali e personali, riduce l’ansia e le reazioni depressive. È un antidoto naturale all’uso eccessivo di dispositivi elettronici, favorendo l’aspirazione a diventare campioni nello sport e nella vita attraverso l’impegno e il sacrificio”. Mamme e papà abbiate bene a mente i benefici dello sport nei bambini e fatelo praticare ai vostri figli: è importantissimo.

Compiti vacanze: come organizzarsi

Lug 20
Scritto da Annamaria avatar

I compiti delle vacanze già a luglio diventano un problema per noi genitori. Abbiamo la paura che i bambini non ce la facciano a finirli in tempo… Come organizzarsi? Francesca Valla, famosa come tata di SOS Tata, insegnante e counselor, lo spiega al Corriere della Sera.

A metà lungo inoltrato purtroppo i libri devono essere nuovamente messi sulla scrivania o portati in viaggio con i piccoli. Una pausa troppo lunga è controproducente. Tata Francesca dà le dritte su come organizzarsi con i compiti delle vacanze.

“L’ideale per un bambino e una bambina sarebbe che i compiti fossero dosati e avessero degli spazi per annoiarsi, perché la noia è l’attività creativa più preziosa poiché permette di vivere la frustrazione di non far niente. I bambini sono abituati ad avere ogni minuto della vita programmato. Vivono un eterno presente. E va bene vivere sul qui e ora, ma è importante anche fermarsi a pensare a quello che hanno vissuto ieri e immaginarsi quello che faranno domani – racconta Francesca Valla –. Quando nostra figlia, o nostro figlio, ci dice mamma e papà mi annoio… rispondiamo sono felice per te, perché in quel momento hai un’opportunità preziosa”.

“I nostri figli in queste vacanze, che non sono necessariamente le vacanze dei genitori, hanno bisogno di riposo. Sappiamo bene che un bambino apprende molto più facilmente se, ciò che studia e ciò fa, lo apprende con emozioni positive, quindi con gioia”, continua.

Creare un planning per suddividere il lavoro aiuta: “Serve a dosare la fatica nell’arco del periodo che abbiamo a disposizione. Consideriamo nel planning che ci sia uno stop, che può coincidere con la settimana che andiamo via o la settimana in cui arriva la nonna o la zia da lontano”. Come organizzarsi quindi? Iniziare i compiti delle vacanze a luglio e completarli entro la fine di agosto suddividendo il lavoro.

E’ opportuno pure creare una routine: “La routine deve essere, poi, tutti i giorni alla stessa ora, perché in questo modo si crea un’abitudine. Può essere la mattina, dopo colazione, perché c’è più fresco, perché il bambino è più performante o non ci sono incombenze in casa. Oppure dopo pranzo, quando c’è silenzio e tutti riposano”. 

“Per fare i compiti in modo efficace, il bambino non deve avere distrazioni – ricorda Valla-  Può essere la tecnologia, ma dipende. A volte è utilizzata in funzione all’apprendimento: è necessario capire se il tablet o il telefono vanno tenuti lì o allontanati, e quindi ci prendiamo una pausa dalla tecnologia”. 

“E’ importante non sostituirsi al bambino e quando si vede l’errore, ovviamente, ci dobbiamo ricordare che l’errore è di nostro figlio e che sarà l’insegnante ad aiutarlo, a meno che l’errore non sia consecutivo. E allora a quel punto, senza far vedere lo sbaglio, bisogna richiamare l’attenzione del bambino, che può provare ad autocorreggersi”, si raccomanda Valla. ”Il genitore può entrare in gioco ogni tanto, per fargli capire se è sulla strada giusta. Ovviamente, dipende dall’età e dalla specificità, perché ci sono bambini che magari hanno bisogno di più della gratifica dell’adulto e bambini che, rispetto a delle situazioni, fanno più fatica e hanno bisogno del consenso dei genitori. Lì spesso e volentieri sono gli stessi insegnanti che dicono ai loro allievi come devono svolgere i compiti ed è importanti attenersi alle indicazioni dei maestri e dei professori”.

Vademecum per benessere in estate

Lug 18
Scritto da Annamaria avatar

Il vademecum per curare il proprio benessere in estate lo regala Elty di DaVinci Salute. L’azienda italiana di digital health che riunisce un team di medici specializzati ha raccolto dei consigli pratici su temi come dermatologia, nutrizione, ginecologia e psicologia. Lo ha fatto per aiutare le persone a vivere al meglio la stagione estiva senza tralasciare la cura di sé.

vademecum per benessere in estate

“L’estate è il momento perfetto per riscoprire il proprio benessere a 360 gradi, quello che ormai viene definito come self-care. Con il supporto degli specialisti nelle cliniche e noi dell’equipe medica online, ogni persona può affrontare questa stagione con maggiore consapevolezza e serenità. Implementando abitudini salutari che avranno benefici a lungo termine. Il nostro obiettivo è fornire un approccio empatico e integrato. Per garantire che ogni individuo possa vivere un’estate di relax e all’insegna della salute”, spiega Mario Improta, Virtual Care Director di Elty di DaVinci Salute. Il vademecum per il proprio benessere in estate è utilissimo.

Ecco qui di seguito il vademecum per benessere in estate.

Protezione e cura della pelle: la crema solare non basta

Molti non vedono l’ora di prendere il sole e di conquistare la famosa “tintarella” ma, se non si fa attenzione, il rischio di una scottatura è dietro l’angolo. La protezione solare è indispensabile. Ma ci sono altri accorgimenti da attuare per non stressare la pelle e prevenire danni a lungo termine

  • Protezione solare quotidiana: utilizzare filtri solari ad ampio spettro con SPF minimo di 30 adeguato al proprio tipo di pelle, arricchiti con ingredienti antiossidanti come il resveratrolo e la niacinamide per potenziare la difesa cutanea, da applicare ogni due ore e subito dopo il bagno. La crema andrebbe applicata almeno un’ora prima dell’esposizione, o prima di uscire di casa per andare in spiaggia. È molto importante riapplicarla dopo il bagno o dopo la doccia.
  • Idratazione e nutrizione cutanea: optare per creme idratanti contenenti acido ialuronico e ceramidi per ristabilire la barriera cutanea e prevenire la disidratazione. Includere nella dieta alimenti ad alto contenuto d’acqua come cetrioli e melone, e bere infusi di erbe per una idratazione profonda.
  • Alimentazione ricca di antiossidanti: consumare frutta e verdura ricca di antiossidanti e polifenoli, come bacche di goji, mirtilli e melograno, che proteggono la pelle dai danni ossidativi. Integrare con supplementi di collagene per migliorare l’elasticità cutanea.
  • Controlli dermatologici avanzati: nel corso dell’anno, preferibilmente quando la pelle non è ancora abbronzata, è di primaria importanza la prevenzione con visite dermatologiche che includano la mappatura dei nei con tecnologie di imaging digitale per un monitoraggio accurato delle lesioni cutanee.

Alimentazione estiva sana e bilanciata: rimanere idratati e avere il giusto apporto di vitamine Con l’arrivo dell’estate, è necessario mantenere una dieta equilibrata e apportare delle modifiche all’alimentazione per avere il migliore apporto di vitamine necessarie e affrontare il grande caldo. Non solo, con l’innalzamento delle temperature, è importante rimanere idratati, per compensare i liquidi che il caldo ci farà inevitabilmente perdere con il sudore.

  • Alimentazione estiva: integrare nella dieta frutta e verdura stagionali e consumare smoothie verdi con spinaci, avocado e zenzero per un apporto vitaminico concentrato. Evitare cibi estremamente grassi e/o zuccherati.
  • Idratazione intelligente: preparare bevande idratanti a base di acqua di cocco e aloe vera che non solo idratano ma forniscono elettroliti naturali. Evitare bevande zuccherate e alcolici che causano disidratazione.
  • Micro-pasti nutrienti: optare per micro-pasti ricchi di proteine, come hummus con carote o yogurt greco con miele e noci, per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e prevenire i cali energetici.
  • Omega-3 e grassi sani: consumare pesce come salmone e sardine per le loro proprietà antinfiammatorie e includere semi di lino e noci per un apporto equilibrato di omega-3.

Problemi intimi femminili è boom in estate, ma è possibile prevenirli Irritazioni e infiammazioni sono sempre frequenti nelle donne, a tutte le età e per cause diverse. Purtroppo, nei mesi caldi aumentano ulteriormente i rischi, ma ci sono degli accorgimenti importanti per non rischiare fastidi “rovina-vacanze”.

  • Igiene intima avanzata: utilizzare detergenti intimi con prebiotici che aiutano a mantenere l’equilibrio della flora batterica. Scegliere biancheria intima di cotone o trattata con ioni d’argento per un’azione antibatterica naturale.
  • Gestione del ciclo mestruale: pianificare le vacanze tenendo conto del ciclo mestruale e portare con sé i prodotti necessari per un’igiene ottimale.
  • Prevenzione delle infezioni urinarie: bere molta acqua e non trattenere l’urina per lungo tempo, soprattutto in ambienti caldi e umidi, per prevenire le infezioni.
  • Check-Up ginecologici preventivi: pianificare esami ginecologici che includano ecografie transvaginali e test HPV, per un monitoraggio completo e la prevenzione di malattie.

Benessere mentale e relax estivo: cosa si può fare per non portare stress in valigia. Le vacanze sono fonte di relax, divertimento, scoperta. Incidono positivamente anche sul benessere mentale. Tuttavia, chi durante l’anno si trova in preda allo stress può sentire che i segnali di stanchezza del proprio corpo peggiorano a ridosso di un viaggio. Complici le aspettative sulle cose nuove che si vedranno e sui cibi diversi che si proveranno, ma anche l’idea di abbandonare la propria comfort zone. Ecco alcune strategie per migliorare la qualità del proprio benessere mentale per chi è in viaggio:

  • Fitness mentale all’aperto: partecipare a sessioni di yoga immersivo, camminate nella natura o nuoto all’aperto, attività che combinano esercizio fisico e connessione con l’ambiente naturale per ridurre lo stress.
  • Tecniche di mindfulness e biofeedback: praticare la mindfulness attraverso esercizi di respirazione guidata e monitoraggio del biofeedback per migliorare la gestione delle emozioni e la consapevolezza di sé.
  • Digital detox programmato: pianificare periodi di disconnessione digitale per ridurre l’esposizione allo stress tecnologico e dedicarsi a hobby e passioni personali.
  • Reti di supporto emotivo: mantenere relazioni positive e trascorrere tempo con amici e familiari per rafforzare il supporto emotivo.
  • Farsi guidare dalla scoperta: permettersi di lasciare andare i compiti o le prestazioni lavorative per lasciarsi guidare dalla scoperta di ciò che di nuovo offre la vacanza.

Creme solari: “Possibili rischi per bambini”

Lug 16
Scritto da Annamaria avatar

La polemica è servita. In un documento dell’Associazione culturale pediatri (Acp) si legge che l’utilizzo delle creme solari può causare “possibili rischi per i bambini”. E subito si accende la miccia, con l’Iss che dice di non essere stato consultato e fa una precisazione.

creme solari possibili rischi per bambini

L’Iss chiarisce che, pur essendo citato nel paper, “nessuno dei suoi esperti è stato consultato nella preparazione del documento, pertanto le posizioni espresse non possono essere associate a quelle dell’Istituto”. Al centro della discussione c’è questo documento che parla di possibili rischi per bambini riguardo alle creme solari.

Firmato da un team di pediatri e dermatologi, che ha preso in considerazione le ultime ricerche scientifiche disponibili in fatto di filtri solar, il documento è stato pubblicato sull’European Journal of Pediatric Dermatology. I pediatri sostengono che esporsi al “sole fa bene. Ma le scottature vanno assolutamente evitate, specialmente in giovane età”. Per evitare le scottature però, “l’unica strada non può e non deve essere il filtro solare, che può presentare rischi sottovalutati per la salute. Una revisione degli studi scientifici fino ad oggi condotti non ha dimostrato che l’uso di filtri Uv sia associata a un minor rischio di cancro alla pelle”. 

“Alla luce di quanto evidenzia una robusta e recente letteratura scientifica accreditata” i pediatri segnalano “la possibilità di danni alla salute per l’utilizzo di filtri solari chimici ma anche fisici se con formulazioni ‘nano’”. “Ci sono evidenze scientifiche che i filtri chimici attraversano la pelle e passano in circolo. E che molte di queste molecole hanno azione di interferenza endocrina. Quest’ultima costituisce un rischio importante soprattutto per esposizione durante la vita fetale, nella prima infanzia e in adolescenza. Tanto che la Fda, la Food and Drug Administration, non ha concesso la definizione di ‘efficacia e di sicurezza’ ai filtri chimici . L’American Academy of Pediatrics suggerisce di evitarli”, riporta il documento dell’Acp.

Sui social i genitori rimangono basiti. L’Iss così chiarisce: “Le creme solari vanno usate quando l’esposizione è inevitabile non perché siano considerate pericolose, ma perché la loro efficacia è limitata per vari motivi. Perché la protezione dagli Uv non è al 100%. Perché le persone non le utilizzano come previsto (cioè usandone in quantità adeguata e ripetendone l’applicazione come suggerito, questo anche per via del costo delle creme). E perché danno un falso senso di sicurezza che porta le persone a prolungare l’esposizione”.

“Le creme solari devono essere considerate come l’ultimo presidio quando tutte le altre misure preventive non vengono adottate. Per scelta o per impossibilità, consideriamo che ci sono anche persone che lavorano sotto il sole, non si parla solo di esposizioni ‘ricreative’. Una volta che si renda necessario l’utilizzo di creme solari, allora queste non vanno usate il meno possibile. Ma al contrario il più possibile, spalmandole in maniera abbondante e ripetendone l’applicazione”.

In una dichiarazione all’Adnkronos Salute, Stefania Manetti, presidente dell’Acp, ha sottolineato che non c’è “nessun conflitto con l’Iss” sulla questione dei possibili rischi per i bambini delle creme solari. “Anzi c’è piena collaborazione”. Ha ringraziato l’Istituto “per aver sollecitato un confronto su questo argomento”. 

Bambini: proteggerli dal caldo

Lug 14
Scritto da Annamaria avatar

I bambini sono più fragili. Gli effetti dei cambiamenti climatici possono metterli in pericolo: per questo bisogna proteggerli dal caldo. Lo ricorda la psicoanalista Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, Adelia Lucattini.

“I bambini non sono piccoli adulti. La loro salute è influenzata più direttamente dai cambiamenti climatici – sottolinea la Lucattini – Per questo c’è forte preoccupazione riguardo agli effetti delle ondate di caldo estremo, che stanno minacciando in modo crescente la salute e il benessere delle giovani generazioni, dalla disidratazione ai colpi di calore.

“Secondo recenti studi e pubblicazioni scientifiche, la popolazione infantile è particolarmente sensibile agli impatti del cambiamento del clima. Organizzazioni internazionali come l’Unicef e Save the Children hanno evidenziato che oltre un miliardo di bambini nel mondo vive in aree con elevato inquinamento atmosferico. Circa 820 milioni sono esposti agli effetti dannosi delle ondate di caldo estremo (Unicef, 2023). L’Unicef ha sottolineato che i bambini sono più suscettibili agli effetti delle ondate di calore a causa della loro minore capacità di regolare la temperatura corporea rispetto agli adulti. Questo aumenta il rischio di malattie respiratorie croniche, asma e, nei casi più gravi, di mortalità (Unicef, 2022). In Italia (Istat, 2023) i bambini da 0 a 11 anni sono 4,6 milioni, anche per loro il Ministero della Salute ha attivato il ‘codice calore” nei Pronto soccorso”, continua.

“I bambini, aspettano con entusiasmo l’estate e le vacanze, per questo sono messi in allarme da temperature alte, piogge torrenziali, nubifragi che possono impedire loro di godere pienamente del periodo estivo”, prosegue Adelia Lucattini,

“I cambiamenti climatici possono causare loro stress, ansia e un senso di disorientamento, soprattutto quando si trovano costretti a vivere al chiuso a causa di ondate di calore intensificate o eventi meteorologici pericolosi come i medicane (uragani mediterranei) come accaduto negli ultimi anni. Anche la salute mentale dei bambini è minacciata, poiché eventi naturali violenti e insoliti possono provocare traumi importanti con aumento dei livelli di ansia, fobie e stress post-traumatico. Le esperienze traumatiche infantili, se non riconosciute e trattate tempestivamente con un’analisi, s’incistano nell’inconscio, possono persistere fino all’età adulta e influenzare negativamente anche nel lungo termine, la salute fisica e mentale”. Diventa basilare quindi proteggerli dal caldo.

Gli adulti che si prendono cura dei bambini come possono proteggerli dal caldo? “E’ fondamentale proteggere i bambini dalle temperature elevate, assicurando loro un abbigliamento adeguato, idratazione e limitando l’esposizione all’aria aperta durante le ore più calde del giorno”.

“In particolare, i bambini hanno una forte unità mente-corpo, per cui restano importanti le attenzioni, le cure, gli abbracci, la gentilezza e le rassicurazioni – precisa l’esperta – Tutto ciò che contribuisce al prendersi amorevolmente cura dei loro bisogni e del loro benessere, li aiuta fisicamente e psicologicamente, li rassicura e tranquillizza, favorisce un buon attaccamento, una propensione fiduciosa a conoscere il mondo, curiosità per le persone e per la natura. Infine, è opportuno mantenere o introdurre un’alimentazione adeguata, costituita da verdure, frutta di stagione, bevande naturali e spremute. Importante anche favorire l’attività fisica: camminare, andare in bici nelle ore più fresche della giornata o portandoli durante il fine settimana in collina, in montagna, in campagna o al mare, anche in giornata. Spezzare la routine della settimana senza le attività scolastiche li rasserena e diverte, farlo con i genitori ancor di più, li rassicura e rende felici”.

Estate: sonno peggiora

Lug 13
Scritto da Annamaria avatar

In estate il sonno peggiora, complice il grande caldo. Si dorme meno bene che in autunno e in inverno. Come risolvere il problema ed evitare che stanchezza e stress prendano il sopravvento?

estate sonno peggiora

Il sonno peggiora in estate, l’esperta, però, ad Adnkronos dà alcuni consigli per migliorare la qualità del sonno. “D’estate si dorme sempre peggio rispetto all’inverno e il caldo non va d’accordo con il sonno. Mentre il freddo ‘concilia’ il riposo notturno, infatti quando si fa molto tardi ad un certo punto iniziamo a sentire un po’ di freddo e questo è il segnale con cui il corpo ci dice di andare a dormire. Di solito accade alle 5 del mattino. Lo stesso meccanismo si innesca intorno alle 15, la famosa ‘pennichella’ che vorremmo tanto fare ma non possiamo Questi sono i due momenti di maggior sonnolenza, nel secondo caso si è convinti che la causa sia l’aver mangiato e l’inizio della digestione ma non è così. Poi c’è anche una igiene del sonno che va rispettata e spesso non lo facciamo, al di là di chi soffre di insonnia”, sottolinea Loreta Di Michele.

La pneumologa ed esperta di medicina del sonno dell’Ao San Camillo-Forlanini di Roma chiarisce se è meglio stare con le finestre aperte o con l’aria condizionata. ”La tecnologia ci aiuta ma dobbiamo usarla in modo intelligente. – risponde Di Michele – L’aria condizionata sì, personalmente meglio la deumidificazione, ma attenzione per chi ha un apparato respiratorio labile, gli ex fumatori con enfisema o gli asmatici. La climatizzazione deve essere usata con criterio. Perché una camera da letto bollente non va bene, ma lo sbalzo termico tra esterno e interno è peggio. La regola è che si può scendere di 6 punti ma non si deve andare oltre. Ma spesso si abusa dell’aria condizionata e infatti d’estate come pneumologa vedo molte più tracheobronchiti che l’inverno”. 

“Recenti studi – ricorda – hanno evidenziato come il riscaldamento globale danneggi la struttura della mucosa respiratoria, le ciglia vibratili non funzionano più, e infatti l’asma bronchiale prenderà il sopravvento su altre patologie”.

Sul sonno che peggiora in estate, la dottoressa dà altri consigli: “Il cellulare a letto non va bene, come l’esercizio fisico troppo intenso. Eviterei di andare in palestra alle 21. Il sonno è deattivazione, l’isolamento da quello che accade intorno, ristabilisce un equilibrio. Una tazza di latte che contiene triptofano può farci rilassare. In sintesi dobbiamo anche ricordarci di assecondare il nostro metabolismo. Se siamo ‘allodole’ (mattinieri) o ‘gufi’ (tira tardi). Non dobbiamo perdere la ciclicità anche se un minimo di spostamento degli orari è tollerato. Magari in vacanza facciamo degli strappi. Ma i ritmi biologici vanno rispettati. Capita spesso di curare gli insonni con una chiacchierata e non con i farmaci”.

Anoressia: appello di un papà

Lug 12
Scritto da Annamaria avatar

Arriva l’appello di un papà a media e social riguardo l’anoressia. L’uomo ha una figlia che soffre del disturbo alimentare. Si chiede perché ci siano ancora articoli e post riguardanti diete miracolose e prove costume. Lo riporta il Corriere della Sera

anoressia appello di un papa

E’ un papà attento, il tema dell’anoressia lo riguarda da vicino: nel suo appello chiede che sia adottato un codice di comportamento dai media. “D’estate si sviluppa ancora di più il senso di insicurezza nelle persone che soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – spiega il genitore “facilitatore” dell’associazione Nutrimente Ets-. Sono immancabili articoli sulla ‘prova costume’. Paginoni di diete, le più svariate e fantasiose. Pezzi sul come rimettersi in forma. Personaggi che invitano al digiuno a intermittenza… sono tutti pugni nello stomaco. Ma i giornalisti e gli influencer non si chiedono quali effetti potranno sortire questi articoli, questi post, sulla percezione corporea e sulla gestione dell’ansia di ragazzi e ragazze che convivono con un disturbo alimentare?”.

“Servono linee guida, bisogna intervenire”, sottolinea. L’appello di un papà coinvolto sull’anoressia è ficcante. Parla della figlia: “Ogni giorno mi metto nei suoi panni e penso cosa potrà provare nel leggerli. Anni fa, forse, non ci avrei dato tanta importanza, ma quando arriva questo tipo di malattia si scatena una tempesta perfetta. Ti senti un topo in gabbia”. “Non sottovalutiamo il potere che hanno i mezzi di comunicazione su chi soffre di D-NA”, precisa ancora.

Bambini: quando andare a letto in vacanza

Lug 10
Scritto da Annamaria avatar

In estate i ritmo dei bambini cambiano: quando devono andare a letto in vacanza? Lo spiega con grande chiarezza la dottoressa Valentina Biffi al Corriere della Sera.

Little blond boy sleeping in his bed.

“Ci sono dei bambini che si adattano molto bene ai cambiamenti, altri un po’ meno. Sotto i due -tre anni, sarebbe bene non cambiare troppo gli orari e, nel caso, farlo gradualmente”, dice la pediatra IRCCS Ospedale San Raffaele.

Per noi genitori spesso è un dramma non sapere bene quando è ora di andare a letto in vacanza. I più piccoli spesso non vogliono saperne di dormire. “Già d’estate per esempio si cambiano gli orari della cena, viene più facile mangiare più tardi rispetto all’inverno. Quindi il consiglio è gradualmente di provare  a variare gli orari senza arrivare a stravolgere completamente quelle che sono le abitudini dei bambini per dieci giorni di vacanza. Serve comunque un po’ di regolarità”, precisa la Biffi.

Per preservare la salute dei bambini, è necessario sapere quando devono andare a letto in vacanza. “Alcuni bambini possono reagire a questo cambi con maggiore agitazione, maggior irritabilità e anche una maggiore difficoltà ad addormentarsi a un orario che non è il suo solito”, spiega il medico. “I cambi eccessivi non sono ben tollerati dai ritmi dei bambini, non bisogna forzare un cambiamento della routine”, aggiunge.