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Migliori integratori contro allergie

Apr 24
Scritto da Annamaria avatar

Con la primavera chi ne soffre non sta mai bene. Spesso ci si domanda quali siano i migliori integratori contro le allergie, perché le rinite e le forme d’asma non fanno stare ben i grandi e neppure i piccini. Gli occhi lacrimano, si starnutisce ripetutamente, arriva il mal di testa…e così via. 

migliori integratori contro allergie

“Secondo i dati raccolti dall’EFA (European Federation of Allergy and Airways Diseases Patients’ Associations) più del 30% della popolazione europea soffre di allergie respiratorie. Tra i fattori di rischio possiamo annoverare l’inquinamento ambientale, la presenza di casi di allergie nella storia familiare, l’asma, l’esposizione precoce agli allergeni domestici. Sono soprattutto a rischio quei soggetti che vivono in aree molto inquinate e presentano familiarità per allergie, spiega la Dott.ssa Rosalba Carbone a Vanity Fair.

L’esperta chiarisce quali sono i migliori integratori contro le allergie. “Trattare le allergie stagionali non soltanto con farmaci ma anche e, a volte direi in via preferenziale, con integratori fitoterapici si può. Il mercato offre innumerevoli preparati assolutamente efficaci sia in prevenzione, sia in pronta risposta. Perilla, ribes nero, scutellaria, sambuco in estratti secchi titolati permettono di agire positivamente sull’equilibrio del sistema immunitario, sul benessere di gola e occhi e di avere una risposta efficace sulle allergie in genere”.

“La perilla frutescens, una specie erbacea orientale, è utilizzata per il sostegno delle naturali difese dell’organismo. Il ribes nero, la cui parte utilizzata in fitoterapia sono le foglie che contengono un fotocomplesso costituito da flavonoidi, ha proprietà antiallergiche e svolge un’azione antinfiammatoria e vasoprotettiva. La scutellaria serve a supportare le naturali difese dell’organismo. Ha proprietà decongestionanti e lenitive. Il sambuco ha proprietà mucolitiche ed è quindi il rimedio d’eccellenza in caso di eccessiva produzione di muco e catarro. Infine, anche lo zenzero può essere utile per favorire una normale respirazione”, aggiunge.

La dottoressa chiarisce sui migliori integratori contro le allergie: “In fase preventiva si assumono una volta al giorno, preferibilmente lontano dai pasti, mentre in fase acuta due volte al giorno, una a metà mattina e una a metà pomeriggio, per esempio. I benefici sono visibili già dopo le prime assunzioni e il trattamento può essere prolungato fino a tre mesi se si desidera rendere stabili i risultati ottenuti”.

Immunizzazione malattie per tutti i bambini

Apr 22
Scritto da Annamaria avatar

Garantire l’immunizzazione dalle malattie prevenibili per tutti i bambini senza disuguaglianze è fondamentale. Per la SIN, Società Italiana di Neonatologia è un obiettivo primario.

Nel 2022, 20,5 milioni di bambini non hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, 14 milioni non hanno ricevuto alcuna vaccinazione e quasi 33 milioni di bambini risultano vulnerabili al morbillo, una malattia che causa ancora oggi 136.000 morti all’anno.

“Humanly possible” è il claim della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione 2024, che si celebra dal 24 al 30 aprile ed è promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per ribadire, ancora una volta, l’importanza della prevenzione vaccinale. 

“Umanamente possibile, una traduzione letteraria che non solo ci ricorda la centralità dell’essere umano e dell’umanizzazione, da sempre motore prioritario dell’assistenza neonatologica. Ma sottolinea quanto ogni obiettivo possa essere possibile grazie all’impegno di tutti, degli operatori sanitari in primis”, ha dichiarato il Dott. Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia. “Inevitabilmente in un periodo come quello che stiamo vivendo, queste parole ci ricordano un altro motto, ‘stay human’, che interpreta per tutti noi il desiderio forte ed urgente di porre fine a ogni conflitto. Sono proprio le numerose guerre attuali, insieme alle recessioni economiche ed all’aumento dell’esitazione vaccinale alcune delle minacce all’immunizzazione dei bambini e contro cui abbiamo il dovere di agire. Per continuare nel grande investimento per la salute delle generazioni future”.

E’ basilare avere questa mission: garantire l’immunizzazione dalle malattie prevenibili per tutti i bambini. Quest’anno i programmi di vaccinazione globali dell’OMS, iniziati nel 1974, compiono cinquant’anni e si sono ormai estesi a tutti i paesi del mondo.

Le malattie prevenibili con le vaccinazioni, grazie a questo programma, erano all’inizio sei, ora sono disponibili più di venti vaccini. Sebbene, purtroppo, continuino a esserci gravissime disuguaglianze nel mondo tra paesi e tra continenti. Cosicché, mentre in alcune nazioni la copertura vaccinale è superiore al 90%, più di un milione di bambini nel mondo non ha accesso ai programmi vaccinali.

In Italia, l’offerta vaccinale si basa, oggi, su dieci vaccinazioni “obbligatorie” e altre sei “fortemente raccomandate”, alcune delle quali, come la vaccinazione anti-HPV, continuano ad avere coperture assai insufficienti.  Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è anche peggiorata la copertura vaccinale contro il morbillo nel nostro Paese,. Risulta pari al 94% per la prima somministrazione e all’85% per la seconda. Un dato che spiega la recrudescenza della patologia, con 213 casi registrati nel primo trimestre 2024. 

La SIN continua a profondere ogni sforzo per favorire la protezione, la più universale possibile, di tutti i bambini, in linea con quanto già promosso negli anni scorsi con le altre Società dell’area materno-infantile, con iniziative a sostegno delle campagne vaccinali.

“Oggi, le possibilità di prevenzione delle patologie trasmissibili non si limitano solo alle vaccinazioni. Abbiamo a disposizione altri strumenti di immunizzazione”, sostiene il Prof. Nicola Laforgia. Il Direttore del Piano Formativo della SIN aggiunge: “Da tempo è attiva la profilassi anti-VRS con anticorpi monoclonali riservata ad alcune categorie di neonati a rischio. Ma è ormai disponibile un altro anticorpo monoclonale , approvato dall’AIFA a gennaio 2023, in grado di proteggere, con un’unica somministrazione, tutti i neonati”.

La SIN, insieme al Board del Calendario Vaccinale per la Vita, alla Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), alla Società Italiana di Pediatria (SIP), alla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e alla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), è fortemente impegnata nel richiedete l’adozione da parte dei decisori politici di questa strategia di profilassi universale delle malattie da Virus Respiratorio Sinciziale per tutti i neonati.

La Settimana Mondiale dell’Immunizzazione è una importante occasione per continuare a promuovere le vaccinazioni in età pediatrica. E per adottare ulteriori modalità di prevenzione. Riducendo, così, anche l’incidenza della bronchiolite da VRS, che può determinare quadri clinici gravi. Soprattutto nell’età neonatale e nei primi mesi di vita.

La SIN offre la disponibilità di tutte le Neonatologie italiane a implementare, insieme e di concerto con i Centri Vaccinali, questa possibilità di protezione dei nostri neonati. Che deve essere assolutamente disponibile in tutte le Regioni in maniera gratuita.

Vaccinazioni e profilassi anticorpale sono strumenti potentissimi in grado di prevenire patologie gravi, le ospedalizzazioni e il ricorso al SSN. Con benefici di salute ed economici. Insieme a questi, non si può non sottolineare l’effetto di prevenzione che viene garantito, già subito dopo la nascita, dal latte materno.

Per guidare i genitori nelle vaccinazioni per il proprio bambino, è disponibile il documento “Il tuo Bambino… proteggilo anche con le vaccinazioni! Non è mai troppo presto”. E’ realizzato dalla SIN insieme alla Società Italiana di Pediatria, in italiano, ma anche in arabo, cinese, filippino, russo, inglese, spagnolo e ucraino. E’ patrocinato dal Ministero della Salute. Il documento illustra in modo chiaro il Calendario del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale vigente in Italia. E fornisce informazioni dettagliate sulle malattie infettive prevenibili tramite vaccinazione. 

Post-parto: quando chiedere aiuto

Apr 18
Scritto da Annamaria avatar

Il post-parto, col rientro a casa di una neomamma, deve essere soprattutto sereno. E’ chiaro che ogni donna abbia mille dubbi, timori, anche qualche paura, ma lo stress non aiuta. Va bene occuparsi del neonato, ma è opportuno prendersi qualche minuto per sé durante la giornata. Quando chiedere aiuto? Ci sono sintomi che devono considerarsi dei campanelli d’allarme.

post parto quando chiedere aiuto

Nel post-parto è semplice sapere quando è necessario chiedere aiuto a uno specialista. E’ bene consultare il medico, di base o ginecologo o l’ostetrica, se si ha:

  • febbre pari o superiore a 38°C;
  • dolore al basso ventre;
  • perdite vaginali maleodoranti;
  • pesanti emicranie;
  • aumento delle perdite di sangue;
  • bruciore o prurito durante la minzione;
  • dolore a polpacci o gambe:
  • fiato corto.

Il bambino impegna tanto. Ma non serve preoccuparsi per un nonnulla. Nel post-parto tutto ciò fa vivere malissimo. Quando è necessario chiedere aiuto al pediatra quindi per il bebè? Anche in questo caso alcuni sintomi possono essere rivelatori, come si legge su Dire33:

  • febbre pari o superiore a 38ºC;
  • difficoltà respiratorie;
  • vomito frequente;
  • poco attivo/non risponde agli stimoli;
  • troppo agitato;
  • non mangia;
  • è pallido, le labbra sono blu;
  • non ha movimenti intestinali per 48 ore nella prima settimana.

Metteresti tuo figlio per strada?

Apr 17
Scritto da Annamaria avatar

Metteresti tuo figlio per strada?”. La domanda provocatoria arriva dagli studenti dell’Istituto Europeo di Design di Roma, che mettono in guardia i genitori sui rischi dello Sharenting, ossia l’esposizione indiscriminata (e poco pensata) di minori sul web. “Quello che i genitori considerano un ricordo può diventare una fonte di informazioni sensibili per altri”, si sottolinea.

metteresti tuo figlio per strada

Gli studenti hanno pensato a esporre tantissime immagini di bimbi per le vie del centro della Capitale. L’iniziativa si chiama Cornici private. Gli scatti immortalano bambini che in realtà non esistono, creati grazie all’intelligenza artificiale. I ragazzi vogliono sensibilizzare le madri e i padri, che non smettono un attimo di condividere scatti dei pargoli di casa. Gli esperti da tempo sottolineano i pericoli riguardanti la privacy e la sicurezza dei minori. In Rete tutto rimane, infatti, e quel che si pubblica senza rifletterci poi troppo, potrebbe anche influenzare la vita futura di questi bambini. La domanda perciò è lecita: metteresti tuo figlio per strada?”.

Per la tutela dei minori sul web è stata depositata alla Camera una proposta di legge che, se sarà approvata, porrà un argine netto alla possibilità dei genitori di pubblicare foto e video dei figli che, al compimento dei 14 anni, potranno addirittura richiedere l’oblio digitale, cioè la cancellazione di tutto quel che li riguarda dal web.

La singolare mostra degli studenti ha uno scopo preciso. “Mira a promuovere una maggiore consapevolezza nell’uso dei social media, perché ciò che i genitori considerano un ricordo può diventare una fonte di informazioni sensibili per altri”, spiegano Giorgia, Costanza, Francesca, Giorgia e Daniele a La Repubblica. Domandiamocelo tutti: metteresti tuo figlio per strada?

Centri estivi bambini: quanto costano

Apr 14
Scritto da Annamaria avatar

La fine della scuola si avvicina velocemente e subito si pensa ai centri estivi per i nostri bambini. Non sono per tutti. Quanto costano? Come rivela SkyTg24, i dati più recenti e indicativi sono quelli elaborati da Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) ed Eures – Ricerche economiche e sociali. Nell’estate scorsa hanno analizzato i costi medi dei centri estivi da Nord a Sud. Il focus su cinque città: Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari.

Il resoconto dell’indagine sui centri estivi riservati ai bambini e quanto costano non dà dati confortanti. In alcuni casi si può raggiungere e superare i 2mila euro. “Secondo la ricerca di Adoc ed Eures, pubblicata a luglio 2023, il costo medio in Italia per una famiglia che decide di mandare i propri figli in un centro estivo privato è pari a 140,50 euro per una settimana ad orario pieno. Il prezzo scende a 95,80 euro se si opta per la mezza giornata”, si sottolinea.

Facendo i conti, bisogna considerare che nel nostro Paese il periodo di chiusura delle scuole è di circa 12 settimane (rispetto alle 6/8 settimane in Germania, Francia e Regno Unito). Una coppia di genitori, anche prendendo le ferie sfalsate, riesce solitamente a coprire soltanto una parte di questo tempo. Quindi i costo medio che dovrebbe sostenere per un periodo di 8 settimane sarebbe pari a 1.124 euro. La spesa stimata arriva a circa 2.200 euro se si hanno due figli.

Chiaramente per i bambini ci sono i centri estivi convenzionati. Quanto costano? Molto meno, ma sono poche le famiglie che riescono ad accedere ai bandi. Al Nord si spende di più, con Milano città più cara. In estate, però, tornano le scuole aperte. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato il decreto che mette in campo 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo estivo in cui vengono sospese le lezioni. Il provvedimento interessa gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25 ed è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali.

Diabete: come mangiare i carboidrati

Apr 05
Scritto da Annamaria avatar

Chi soffre di diabete ha problemi di glicemia. Sapere come mangiare i carboidrati, che fanno bene a tutti, è fondamentale. Ne so qualcosa io che durante la gravidanza ho avuto la curva glicemica che si è alzata vertiginosamente e ho dovuto stare attenta con alimentazione, ripetendo i controlli dal settimo mese di gestazione in poi.

diabete come mangiare i carboidrati

Come mangiare i carboidrati per chi soffre di diabete o chi è geneticamente portato alla glicemia alta lo spiega al Corriere della Sera Ilaria Prandoni. La biologa e nutrizionista di Palazzo della Salute del Gruppo San Donato è chiarissima. “La distinzione carboidrati ‘semplici’ e ‘complessi’ è importante perché quelli complessi si assimilano più lentamente a livello intestinale e non creano ‘picchi glicemici’ post prandiali, quindi contribuiscono a mantenere la glicemia più stabile. Mentre quando si mangia un carboidrato semplice si ha un innalzamento più rapido della glicemia. Ecco perché bisogna privilegiare i carboidrati complessi e consumarli a colazione, pranzo e cena preferibilmente nella versione integrale”.

“Può essere utile considerare l’indice glicemico dei singoli alimenti e ancor più il carico glicemico un parametro che stabilisce l’impatto sulla glicemia di un pasto contenente carboidrati – dice l’esperta – Nei diabetici bisogna evitare carichi glicemici elevati”.

“I carboidrati semplici si dividono in quelli ‘naturalmente presenti’ negli alimenti (nei vegetali e nei latticini) e quelli ‘aggiunti’, che vengono aggiunti agli alimenti (lo zucchero da tavola, gli zuccheri usati dall’industria alimentare o gli edulcoranti). Il paziente con diabete può bere il latte e mangiare la frutta (due porzioni al giorno). Alimenti che contengono naturalmente zuccheri. Ma dovrebbe eliminare o limitare molto il consumo di tutti i prodotti che contengono zuccheri ‘aggiunti’. Quindi i dolciumi, le bevande zuccherate, i succhi di frutta zuccherati”.

Come mangiare i carboidrati col diabete è basilare. Sui dolci la nutrizionista dice: “Uno alla settimana”. “Deve essere incoraggiato il consumo di cibi ricchi di fibre. Perché regolano l’assorbimento di carboidrati e grassi e modulano i picchi post-prandiali di glicemia – spiega la specialista –. Anche la verdura, ricca in fibra, va a regolarizzare l’assorbimento a livello intestinale dei carboidrati. Quindi consumata ad esempio con pasta e riso è ottima. Con la stessa funzione può essere utilizzata come spuntino. Anche i legumi, nonostante contengano una quota di carboidrati, sono da considerare una fonte proteica e di fibra. Si possono mangiare in associazione con pasta e riso: il piatto unico che si verrà a creare sarà più bilanciato a livello di assorbimento degli zuccheri”.

“Anche le persone in salute devono seguire una dieta sana, bilanciata e preventiva rispetto al diabete, che è una malattia molto diffusa. La dieta mediterranea preserva la salute e previene l’insorgenza di patologie croniche degenerative tra le quali anche il diabete. Anche per chi deve dimagrire questi sono i consigli alimentari giusti, che devono essere declinati con le quantità soggettive adatte a configurare una dieta ipocalorica rispetto ai fabbisogni”, conclude Prandoni.

Muffin al formaggino

Apr 01
Scritto da Annamaria avatar

State preparando il picnic per Pasquetta? Cosa porterete nel paniere? Se volete un qualcosa di sfizioso e veloce per i vostri bimbi, i muffin al formaggino sono l’ideale per voi. Così i piccoli non spi sporcheranno neppure nel mangiarli.

muffin al formaggino

Per realizzare i muffin al formaggino occorre avere:

  • 275 g di patate
  • 190 ml di latte
  • 2 cucchiaini di olio di oliva
  • 250 g di farina 00
  • 3 uova
  • 6 Formaggini 60 g di formaggio grattugiato
  • 8 g lievito in polvere per preparazioni salate
  • noce moscata q.b.
  • sale q.b.

Per preparare i muffin al formaggino si parte con la cottura delle patate. Mettetele a bollire con tutta la buccia in abbondante acqua leggermente salata. Dopo una mezzora, scolatele e pelatele ancora calde, poi schiacciatele aiutandovi con una forchetta. In una ciotola mettete la purea di patate insieme alle uova, aggiungete il latte, il parmigiano e la farina setacciata. Amalgamante il tutto e mescolate, regolate di sale e aromatizzate leggermente con noce moscata grattugiata. Per ultimo aggiungete il lievito. Continuate a mescolare finche il composto non sarà omogeneo.

Trasferita quindi l’impasto in un sac à poche. Prendete uno stampo da muffin e foderatelo con dei pirottini colorati. Riempite ogni pirottino con l’impasto per metà, inserite al centro mezzo formaggino e versate altra pasta fino all’orlo dello stampo. Cuocete in forno statico preriscaldato a 180° per 20 minuti. Sfornate e lasciate intiepidire. Sono pronti!

Filastrocche di Pasqua

Mar 31
Scritto da Annamaria avatar

I bambini possono allenare la memoria anche con le filastrocche. Quelle di Pasqua sono divertenti e diventano un gioco divertente da fare con mamma e papà. Magari anche una gara, per scoprire chi è più bravo a ricordarle.

filastrocche di pasqua

Le filastrocche di Pasqua sono infinite, eccone alcune da tenere a mente. Per fare un gioco costruttivo con i propri figlioletto.

Tra le tante filastrocche di Pasqua eccone alcune:

E’ ARRIVATO UN TRENO CARICO DI …  

Il quarto vagone è riservato
 a un pasticcere rinomato
che prepara, per la Pasqua,
le uova di cioccolato. Al posto del pulcino
c’è la sorpresa. Campane di zucchero suoneranno a distesa.

(Gianni Rodari)

DALL’UOVO DI PASQUA
Dall’uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
 col becco turchino. Ha detto: “Vado,
mi metto in viaggio
 e porto a tutti
 un grande messaggio”.
 E volteggiando
 di qua e di là attraversando
 paesi e città
 ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
 “Viva la pace,
abbasso la guerra”.

CAMPANE DI PASQUA
Campane di Pasqua festose
che a gloria quest’oggi cantate,
 oh voci vicine e lontane
 che Cristo risorto annunciate,
 ci dite con voci serene:
“Fratelli, vogliatevi bene!
 Tendete la mano al fratello,
aprite la braccia al perdono;
 nel giorno del Cristo risorto
ognuno risorga più buono! ”
E sopra la terra fiorita,
 cantate, oh campane sonore,
 ch’è bella, ch’è buona la vita,
se schiude la porta all’amore.

E’ PASQUA
Alla Pasqua
 dell’anno passato
un palloncino
mi era scappato. Mi era scappato
nell’alto del cielo,
io lo guardavo
 e piangevo piangevo. Anche quest’anno
un pallone è volato
ma io ho riso
felice e beato. Il palloncino
 è andato lassù
ma io quest’anno
non piango più. (Roberto Piumini)