Attività domestiche bambini
I bambini possono aiutarci nelle attività domestiche? La risposta è sì. Assolutamente: è un modo per insegnare loro alcune regole importanti di vita e anche il rispetto verso chi, quotidianamente, mette in ordine. Non bisogna mai che diano tutto per scontato.
Le attività domestiche per bambini possono iniziare sin dalla più tenera età Da quando hanno un anno, fino ai due, ad esempio, si può insegnare loro a raccogliere giochi finiti a terra, addirittura a mettere i vestitini sporchi nella cesta della biancheria da lavare.
A tre anni le attività domestiche dei bimbi si allargano: possono innaffiare le piante, imparare a vestirsi da soli. Appendere il cappottino a un gancio. A 4 o 5 anni dovrebbero essere in grado di piegare il bucato, asciugarsi dopo aver fatto il bagno, aiutare a spazzare o a passare l’aspirapolvere. Ma pure a mettere le stoviglie a post nei cassetti e molto altro.
Dai 6 ai 12 anni possono aiutare a preparare la cena, possono scendere in strada e portare a spasso l’animale domestico. Possono pure mantenere in ordine la stanza, usare la lavatrice e la lavastoviglie. Dai 13 ai 18 anni le attività domestiche non sono più da considerarsi per bambini, ma per piccoli adulti e per questo identiche a quelle di noi mamme è papà. Possono pulire la casa, tagliare l’erba sul prati in giardino, lavare l’auto. Tutto questo rende loro autonomi e pronti ad affrontare la vita con più sicurezza.
Non dobbiamo avere paura di essere dei generali che danno ordini a un soldatino: pensiamo che tutto questo è positivo e li aiuterà nel loro percorso esistenziali. Viziarli a volte ci pare la scelta più facile, ma non è assolutamente così. Dare dei compiti di routine è sempre salutare.
Kefir: benefici
Il kefir prende piede. E’ molto di moda in questo ultimo periodo, i nutrizionisti lo impongono sempre più nei regimi alimentari sani. Ma quali sono i suoi benefici?
Il kefir è molto diverso dallo yogurt, nonostante abbia un sapore simile. E’ un latte fermentato in uso da oltre duemila anni nel Caucaso e nei Paesi arabi, ma anche in Africa. La parole significa benessere. Si ottiene facendo fermentare il latte vaccino (ma anche latte di capra o di pecora talvolta) con granuli formati da colonie di miliardi di batteri e lieviti che apportano benefici alla flora batterica intestinale.
I benefici del kefir sono innumerevoli, grazie ai suoi batteri ‘buoni’. Lo yogurt contiene soltanto due tipi, nei granuli di questa preziosa bevanda ci sono circa venti tipi di lattobacilli diversi che resistono alla acidità della barriera gastrica dello stomaco e arrivano vivi fin dentro l’intestino.
Come si legge in un articolo su L’Indipendente, i benefici del kefir sono tanti. Può dare una mano a:
- Regolarizzare le funzioni intestinali, poiché il kefir stimola le proteine digestive, l’appetito e la peristalsi, promuove la salivazione e la secrezione degli enzimi da parte di stomaco e pancreas stimolando la digestione degli altri cibi.
- Studi scientifici suggeriscono che possa aiutare a regolare e mantenere la giusta quantità di colesterolo nel sangue.
- Contrastare l’insediamento di germi pericolosi. Il kefir contiene una grande quantità di Lattobacilli che hanno un’azione inibitoria nei confronti dei batteri putrefattivi e patogeni.
- Stimolare la produzione di anticorpi dell’intestino e migliorare le difese immunitarie.
E’ ideale anche per i bambini. Quello aromatizzato ha il sapore simile ai succhi di frutta. Lo si può usare anche per frullati, i medici lo consigliano vivamente.
Bambini: è tempo di compiti
Ormai ci siamo. Manca meno di un mese all’inizio della scuola, quando la campanella suonerà e le lezioni prenderanno il via. Qui nel Lazio si comincia il 12 settembre. Per i bambini è tempo di compiti. Se non li hanno ancora fatti, devono darsi da fare!
L’estate che finisce porta malinconia. Il caldo continuerà ancora per un bel po’, nella Capitale capita sempre così, ma i bambini devono riprendere a studiare: è tempo di compiti, non si scappa.
Se finora non c’è stato spazio per ripassare, allora cominciate a dare loro una routine quotidiana. E’ tempo di compiti, che possono anche rompere gli schemi e non fare cedere alla noia, che i bambini spesso non sopportano proprio. Si deve fissare un momento della giornata in cui ci si deve sedere alla scrivania e iniziare. Le pause, ricordate, devono esserci: una decina di minuti tra una materia e l’altra va più che bene.
E’ importante che i piccoli rispettino l’ordine delle priorità, senza confusione, che svolgano gli esercizi assegnati in un ambiente tranquillo e silenzioso, non al mare, ad esempio, o in montagna insieme a molte altre persone. Se saranno a casa, la tv deve essere spenta, come anche i tablet o gli altri Devices. Telefonino lontano da loro. Io consiglio sempre di farli fare al mattino, prima che la temperatura si alzi troppo. Così sono più freschi e concentrati.
Noi genitori siamo chiamati a visionare, eventualmente correggere, ma non a fare il lavoro per loro. E’ concesso studiare con un altro amichetto, ma non deve essere tutti i giorni. Si può alternare. Devono finire entro un certo orario, poi, come premio, i bimbi potranno dedicarsi ad altre attività, in cui si può ovviamente giocare.
Riso venere con pollo e verdure
In estate io prediligo i piatti unici, soprattutto a pranzo. Anche per i bambini li trovo perfetti. Il riso venere con pollo e verdure saltate, se vi piace condito con salsa di soia, è spettacolare.
Sono una vera cultrice ultimamente del riso venere, si trova anche a cottura un po’ più veloce, 15 minuti, rispetto ai 25. Se volete farlo con pollo e verdure saltate, a casa, per un paio di porzioni, dovrete avere:
150 grammi di riso venere
2 zucchine genovesi
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
300 grammi di petto di pollo
2 carote
Sale q.b.
Prendere un pentolino, versarvi l’acqua e portarla a ebollizione, poi versare nel pentolino i 150 grammi di riso venere e seguire i tempi di cottura indicati dalla confezione di quello scelto. Lavare le zucchine e le carote, tagliarle dopo a dadini piccoli. Mettere le verdure in una padella insieme all’olio, l’aglio e due cucchiai d’acqua. Coprite la padella con il coperchio e fate cuocere per 10/15 minuti circa. Durante la cottura, mettere un pò di sale, a piacimento. Quando le verdure saranno cotte, togliere lo spicchio d’aglio e lasciarle raffreddare. Tagliare il pollo a striscette. Prendere una griglia e cuocerlo senza seccarlo per pochi minuti, salarlo a piacimento. Poi tagliarlo a pezzetti più piccoli. Unire pollo e verdure al riso, che avrete messo in un recipiente cotto. Mescolare. Aggiungere olio o sale se necessario. Guarnire con una foglia di basilico. Il piatto è pronto: i vostri figli ameranno il riso venere con pollo e verdure.
Vacanze: valigia bambini
E’ tempo di vacanze: per chi parte c’è da preparare la valigia dei bambini. Molti di voi sono volati via già da tempo, c’è chi sceglie la fine di agosto, invece, per andare via con la famiglia, con i prezzi leggermente più bassi e meno folla in spiaggia o in montagna.
La valigia dei bambini a volte ci spaventa: vorremmo portare con noi il mondo, l’intero appartamento, durante le vacanze. Ecco una lista per evitare di dimenticare qualcosa.
Come preparare la valigia dei bambini per le vacanze? Dipende dai giorni in cui si sta via e dove si va: se al caldo o al freddo. Informarsi prima di tutto del meteo del luogo prescelto. Ma cercare di razionalizzare ed evitate l’ansia. Ricordate il kit beauty, quello di medicinali, di cui abbiamo già parlato in altri post. Pensiamo ora agli indumenti.
La valigia per il bebè e bimbo o bimba piccoli deve contenere: body, biancheria intima, magliette a maniche lunghe, tutine, pagliaccetti, magliette a maniche corte, pantaloncini corti e/o gonnelline, vestitini, scarpe ben calzanti, sandali, impermeabili, stivali di gomma, pigiamini, berrettini, cappellini, costumini da bagno, braccioli .
La valigia per i bimbi grandi deve contenere: biancheria intima, pantaloni, eventualmente cinture, pantaloncini corti, felpe, pullover, magliette a maniche corte, vestiti, gonne , giacca, calze/collant/pantacollant, impermeabili, pigiama, camicia da notte, cappelli, scarpe, scarpe da passeggio, sandali, stivali, eventualmente scarpe da sera, ciabatte, costume da bagno/bikini/costume intero.
Ricordate di selezionare in caso di maschietto o di femminuccia. Una dritta per cercare di far entrare tutto? Radunate i vestiti e gli oggetti della lista sul letto in modo da avere la situazione più chiara. Avrete tutto a portata di mano. Piegate i pantaloni e le bermuda a metà, arrotolate le magliette come se fossero un salsicciotto molto stretto, fate palline di mutande, canottiere e calzini per infilarli negli spazi piccoli al lato delle valigie. E buon viaggio!
Borraccia green, ma pulita
La borraccia per essere green? Sì, ma pulita! Mia figlia ormai ne fa uso ogni giorno, sempre nel suo borsone di danza. Anche ora che sta studiando a NY ce l’ha con sé. E’ una scelta positiva per ridurre l’uso di plastica monouso, per aiutare l’ambiente, per sconfiggere gli sprechi della società in cui viviamo. Ma deve essere pulita. Sempre. Si potrebbe incorrere in problemi spiacevoli altrimenti.
Molti di noi, io stessa, spesso, per fare in fretta, svuotiamo la nostra tanto ‘green’ borraccia e poi la riempiamo. Ma va pulita per bene: bisogna fare molta attenzione alla presenza di batteri nelle borracce.
La proliferazione batterica, la formazione di muffe e funghi, e la presenza di odori e sapori sgradevoli sono dietro l’angolo per quel che riguarda la tanto amata borraccia, che è davvero ‘green’ e di tendenza, ma deve essere pulita con cura.
Come pulire la borraccia in alluminio
L’ideale è riempire la borraccia con acqua calda fino a metà con una goccia di detersivo, sciacquarla e poi asciugarla con cura. Si può anche fare un lavaggio in lavastoviglie ad alte temperature (50-70°) con asciugatura e una pastiglia di detersivo.
Come lavare la borraccia in acciaio inox
Si consiglia il lavaggio in lavastoviglie ad alte temperature con pastiglie di detersivo. Prima di riporla, meglio effettuare un lavaggio con lo scovolino in modo da eliminare qualsiasi traccia di batteri.
Come lavare la borraccia in vetro
E’ consigliato l’utilizzo di uno scovolino per bottiglie, molto efficiente per pulire lo strato di sporco nel fondo della borraccia. E’ meglio evitare il lavaggio in lavastoviglie, utilizzando solo detersivo, scovolino e acqua calda.
Bambino non dorme: consigli tata del sonno
Il bambino non dorme, i genitori si preoccupano, stanchi e sfibrati. Ma non disperate: arrivano i consigli della tata del sonno, Elena Biondi, tata neonatale esperta di sonno infantile, una vera celebrità del web con i suoi 130mila follower.
“Un tempo si tendeva a credere che i bambini non dormissero fino a tre anni:. C’erano i genitori fortunati e quelli che avrebbero dovuto sacrificarsi a tantissime notti insonni. Ma non è così. I problemi del sonno non sono irrisolvibili”, spiega Elena, in libreria con “I consigli della Tata del Sonno”, manuale dedicato ai neonati da 0 a 4 mesi, a Leggo, parlando del bambino che non dorme e la mamma e il papà che si disperano. La tata del sonno dà i suoi consigli.
“Nei primi mesi i genitori, spesso molto stanchi, si sentono soli, provano ansia, senza sapere che invece si può migliorare il sonno del proprio figlio e, di conseguenza, anche di mamma e papà. Con il sostegno di consulenti, grazie a nuove informazioni e all’attenta osservazione dei comportamenti del bimbo, i genitori possono creare insieme al neonato un percorso per dormire bene. Perché le basi di un sonno sereno da adulti si costruiscono sin dall’infanzia”, spiega l’esperta.
Se il bambino non dorme sono molte le cose che possono interferire. “Molti stimoli possono interferire. Ci possono essere delle variazioni legate a nuove capacità come i primi passi. Ma un sonno iperframmentato, con oltre 5 risvegli notturni dopo i 6 mesi, richiede un intervento. Un genitore informato può accompagnare il figlio nell’evoluzione del rapporto con il sonno con semplici accorgimenti”, dice la tata del sonno offrendo su un piatto d’argento i suoi consigli.
E’ basilare individuare un ambiente deputato al sonno: “Il lettino deve essere vuoto, senza paracolpi. Se si vuole lasciare un indumento o un pelouche con l’odore della mamma, va tolto prima del sonno. Al contrario di quanto si pensava in passato, la stanza deve essere fresca, tra i 20 e i 22 gradi: ecco perché raccomando di non coprire i passeggini in estate. Anche il buio può essere un alleato, così come l’assenza di rumori: ma non dimentichiamo il carattere del bimbo, per questo è fondamentale l’osservazione”. “Alternare le figure genitoriali nella fase di addormentamento è fondamentale, più di tante tecniche e strategie”, sottolinea Elena.
La Biondi dà anche consigli per questo periodo estivo: “Tutti abbiamo un orologio biologico sin da bambini. Ci possono essere delle eccezioni nei giorni della partenza. Ma un bimbo che si sveglia presto si sveglierà presto anche in vacanza, persino dopo essere andato a letto più tardi del solito. Sperimentiamo delle uscite, nei momenti più freschi come la mattina presto e la sera. Prendiamo nota della reazione agli stimoli esterni. Cerchiamo di capire se il piccolo si addormenta in ambienti diversi. Osserviamo quantità e qualità di un sonno ristoratore, evitando di farlo dormire a lungo su seggiolini e ovetti. E non allarmiamoci se salta un riposino o si sveglia una volta in più. L’importante è che stia bene!”.
Torta con wafer
Domani, Ferragosto, preparerete un pranzo goloso per fare festa? Se volete far felici i vostri bambini, per dessert realizzate la torta con wafer, non c’è neppure bisogno di cuocerla. E’ perfetta per l’estate e il solleone.
Se volete fare la torta con wafer in casa vi occorre avere:
250 grammi di wafer
250 grammi di mascarpone
500 grammi di panna da montare zuccherata
110 grammi di zucchero
Cioccolato fondente q.b.
Mettere 2 terzi dei wafer che avete in un recipiente e spezzettateli, aggiungete il burro fuso, mescolate bene. Versate quindi il composto ottenuto in uno stampo per dolci di circa 24 centimetri, se a cerniera meglio, altrimenti foderatelo alla base con carta forno.Aiutandovi con un cucchiaio, livellate la base, poi mettete in freezer per una mezz’ora.
In un’altra ciotola, montate la panna zuccherata col mascarpone: per fare prima e avere un miglior risultato, usate le fruste elettriche. Quando il composto sarà cremoso, dividetelo in due e in una delle parti mettere i restanti wafer sempre spettezzati. Ora prendete lo stampo e versate sulla base la crema con dentro i wafer. Livellate e completate con lo strato di crema e panna senza nulla dentro. Mettere in frigo per almeno 4 ore. Prima di servire la torta con wafer, se vorrete, potrete decorarla con una spruzzata di cacao e alcuni wafer interi sopra.
Potrete utilizzare i wafer che i bambini preferiscono: quelli al cacao, alla nocciola, alla vaniglia, o, volendo, anche mischiarli.