Articoli della categoria ‘BLOG & FORUM’

Bambini: troppi compiti

Mar 15
Scritto da Annamaria avatar

Troppi compiti a casa. Nella scuola “San Pompilio Maria Pirrotti” di Campi Salentina, facente parte dell’Istituto comprensivo “Teresa Sarti” i genitori sono insorti contro i docenti. Le tante assegnazioni a casa impedirebbero ai bambini di poter svolgere attività extrascolastiche, costringendoli a casa l’intero pomeriggio e non solo.

bambini troppi compiti

Non è la prima volta ci si affronta lo spinoso problema dei troppi compiti assegnati ai bambini. “Vengono letteralmente oberati dai compiti – affermano alcuni genitori a Leggotanto che ci sono giorni in cui i nostri figli non riescono a staccare nemmeno per pochi minuti la mente dai libri, talmente tante sono le materie da preparare”.

Se consideriamo l’orario scolastico, che comprende sei ore, dalle 8 alle 14, possiamo capire quanto sia già pesante di suo. I ragazzi quindi, appena tornati a casa, hanno solo il tempo di mangiare per poi mettersi subito a studiare. Certamente non è questo il dato che più ci preoccupa, quanto che, come detto, i compiti che i professori assegnano per il pomeriggio sono tanti e comprendono molteplici materie. Tutto questo comporta la conseguenza che spesso i nostri figli non riescono a ritagliarsi il tempo per svolgere tutte quelle attività extrascolastiche fondamentali per la loro crescita ed il loro sviluppo”, precisano.

“Ci sono giorni – dicono ancora le mamme e i papà – che iniziano i compiti subito dopo il pranzo e vanno vanti fino a sera, a volte anche alle 22. E’ chiaro che la loro attenzione non può mantenersi sempre lucida e costante per tutto quel tempo. Da qui la necessità appunto di frequentare o praticare discipline artistiche o sportive che li aiutino in questa età particolare che stanno attraversando. Ma con tutto quello che devono studiare a casa, questi spazi di svago e ricreativi non riescono a viverli”. 

La dirigente si auspica una serena collaborazione tra genitori e docenti. Intanto i primi fanno sapere: “Una problematica che abbiamo più volte rappresentato sia alla dirigente scolastica sia agli stessi professori. Senza ottenere però nessun riscontro che vada incontro alle sacrosante esigenze degli studenti. Alcuni di noi genitori hanno anche inviato un pec alla dirigenza dell’istituto comprensivo con allegata una circolare ministeriale. Si fa specifico riferimento all’assegnazione dei compiti per casa, con espresso invito agli insegnanti di non esagerare con il carico di lavoro. Ed invece noi assistiamo all’esatto contrario. Ogni professore che si comporta come se la sua materia sia l’unica da studiare, per cui ognuno assegna compiti abbastanza impegnativi, senza considerare che i ragazzi, a casa, ovviamente devono preparare tante materie per l’indomani”. I troppi compiti ai bambini fanno discutere. Voi che ne pensate?

Educare bambini a parità di genere

Mar 07
Scritto da Annamaria avatar

Domani, 8 marzo, si celebra la Festa della Donna. Noi genitori dovremmo far capire ai nostri figli il perché ci sia bisogno di una data per ricordarsi dell’importanza dell’universo femminile nel mondo e, soprattutto dovremmo impegnarci per educare i nostri bambini alla parità di genere.

La Festa della Donna serve a non far dimenticare la battaglia femminile per il riconoscimento dei diritti fondamentali delle donne: il diritto al lavoro e il riconoscimento dei diritti delle donne operaie, il diritto al voto, il diritto al rispetto del corpo e dell’identità femminile, il diritto all’autonomia e alla libertà individuale. In questo 2024 noi adulti abbiamo il compito di educare i bambini al rispetto delle donne e in particolar modo a far sì che la parità di genere diventi scontata, un assunto. Nella diversità uomo-donna non devono esserci discriminazioni, svantaggi o preconcetti. Assolutamente.

La donna ha conquistato diritti che gli uomini avevano già. Lei prima ne era esclusa, considerata inferiore, adatta solo a procreare e a badare a casa e figli. Oggi dovrebbe essere diverso, eppure ci sono luoghi dove esistono ancora limitazioni al diritto allo studio delle donne o dove le possibilità e di carriera sono assai diversi. Ci sono posti dove ancora avviene l’orrenda infibulazione femminile. Questo è inaccettabile. La festa, le mimose e tutto il resto sono solo un contorno, bello, ma inutile. Educare i bambini alla parità di genere, invece è un compito importantissimo: l’8 marzo deve rammentarci in special modo questo.

Nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile la parità di genere è al quinto posto, a precederla sono cose altrettanto importanti: sconfiggere la povertà, sconfiggere la fame, salute e benessere e istruzione di qualità. Per un futuro migliore.

Post parto: accettarsi

Feb 24
Scritto da Annamaria avatar

Nel post parto per molte è difficile accettarsi, ci si può sentire fisicamente inadeguate. E così arriva l’ennesimo messaggio body positivity per le donne. E’ la volta di Ireland Baldwin che nove mesi fa è diventata mamma per la prima volta di Holland, per la gioia del compagno RAC, all’anagrafe André Allen Anjos. “Sii gentile con te stessa”, scrive.

post parto accettarsi

Bisogna accettarsi nel post parto, Ireland Baldwin è giovane, ha solo 28 anni. Il suo corpo non è ancora tornato come quello di prima, ma i difetti non devono far piombare nella disperazione. Lei si fa vedere senza problemi, sconfiggendo la paura.

Irelend chiede a tutte di accettarsi nel post parto. “Nove mesi dopo il parto e sono lontana da dove vorrei, ma ho superato il limite e finalmente trovo il tempo di rimettere in forma questo cu*o. Non necessariamente allenarsi tutti i giorni, ma fare passi avanti per essere più costante. Cammina di più. Muoviti di più”, dice.

“Volevo solo fare un post di solidarietà con chiunque stia avendo difficoltà a farsi ispirare per cambiare cattive abitudini/lavorare su sé stessa – conclude la Baldwin –. Ci sono ancora giorni in cui mangio un’intera scatola di biscotti delle ragazze scout per cena ma va bene così! Ci sono voluti 7-9 mesi per iniziare a perdere peso o curarmene… E chi ti fa sentire male per andare al tuo ritmo o non essere abbastanza può andare a pu***ne. Questa m***a è DURA. Sii gentile con te stessa“.

Gravidanza e lavoro: discriminazione

Gen 04
Scritto da Annamaria avatar

Gravidanza e lavoro nel 2024 non devono essere impossibili da conciliare. Se accade, e purtroppo succede, è sbagliato. Eppure su Il Giorno un lungo articolo raccoglie storie di discriminazione, sono state raccolte dai sindacati a Monza. C’è chi nasconde il pancione fino all’ultimo, altre donne fingono di essere single pur di prendere o conservare un impiego.

gravidanza e lavoro discriminazione

La parità di genere è un diritto irrinunciabile oramai. Le donne non devono essere vittime di una discriminazione becera e patriarcale, la società, in Italia, deve, obbligatoriamente, evolversi. Gravidanza e lavoro devono procedere di pari passo, i figlii non possono diventare un incubo per chi decide di metterli al mondo.

Sono tante le storie di discriminazione, però, ahimè. Quelle che raccontano che gravidanza e lavoro per alcuni datori di lavoro sono inconciliabili. Caterina, 36 anni, da 7 anni, è disoccupata: ha lavorato come operaia di produzione in una ditta poi fallita a ottobre 2018. “Ma ha fatto una decina di colloqui. E ogni volta le è stato posto come problema il fatto di essere madre”, scrive Il giornale. ”In un call center di Desio ad esempio hanno preferito prendere una signora di 61 anni che non ha figli – racconta Caterina –. Mi chiedevano sempre se avessi figli o se fossi fidanzata o sposata. Questo è successo anche alle mie sorelle di 33 e 20 anni e a molte donne che conosco. E così molte preferiscono dire che sono single”.

C’è pure la storia di Giulia, brianzola di 40 anni, assunta nel 2015 come addetta in un call center. Dopo tre mesi si è trovata a ricoprire un ruolo di maggiore responsabilità (pur mantenendo lo stesso contratto). ”Ho avuto paura di andare in maternità nel 2017 – dice – Ho tenuto nascosta la gravidanza fino all’ultimo e ho lavorato fino al nono mese. Il lavoro in sé era molto impegnativo, ero costretta a proseguirlo anche fuori dall’orario, la sera, dopo cena, anche durante assenze per malattia o festività. Sono arrivati a dirmi: ‘Metti a letto le bambine se no non farai mai in tempo a finire’”.

“Anche la 104, che avevo per diritto – prosegue –, potevo prenderla solo per qualche ora che poi avrei dovuto recuperare, e per le figlie non ottenevo permessi. Nel 2019 ho iniziato ad ammalarmi d’animo, ho perso 40 chili in due anni, e vivevo di tranquillanti”. “Nel settembre del 2022 – conclude – ho avuto un esaurimento e poco dopo mi sono dimessa per giusta causa. Grazie alla vertenza sindacale presentata con la Cisl, ho ottenuto un risarcimento tramite conciliazione. Denunciare queste realtà è possibile e non è vero che dopo la vita è finita. Ora faccio un altro lavoro e ho ricominciato a vivere”.

Tutto questo è pazzesco e non può passare sotto silenzio. Essere accettato. Chi lo subisce deve denunciare. Chi lo subisce deve ribellarsi. Bisogna continuare a lottare per far sì che le cose cambino sempre più

Buoni propositi del nuovo anno

Gen 01
Scritto da Annamaria avatar

E’ appena iniziato il 2024. L’1 gennaio è bene fare una lista di buoni propositi del nuovo anno, che ci facciano sentire meglio essere più sereni, rendendoci persone migliori e genitori un po’ più attenti. Perché siamo noi l’esempio dei nostri figli, il loro punto di riferimento.

E’ una lista che può diventare molto lunga quella dei buoni propositi del nuovo anno. Sono in realtà piccoli traguardi che possono riguardare noi adulti ma pure i più piccoli e, soprattutto, gli adolescenti che si incamminano verso la maggiore età.

Buoni propositi del nuovo anno:

Usare meno lo smartphone. Stare sempre col telefonino in mano ci porta a isolarci: viviano maggiormente la realtà.

Imparare a fregarsene. Le critiche, se costruttive, fanno bene, ma i giudizi netti non aiutano alcuno.

Eliminare il superfluo. Spesso siamo attaccati a cose che in realtà hanno davvero poco valore. Cerchiamo di tenere a quel che è davvero importante.

Dormire di più. Io devo farlo, ma anche mia figlia che sia per studiare, ma pure per stare con gli amici, a volte sbaglia e fa le ore piccole…

Imparare una lingua nuova: essere cittadini del mondo regala tantissima libertà.

Portare a termine i proprio progetti, tenere fisso davanti a sé l’obiettivo e non rinunciarvi per cose futili o ingenuità.

Camminare, muoversi, fare attività fisica: allunga la vita e ci mantiene in forma.

Leggere, leggere, leggere. Non solo per studio, ma per sognare e immagazinnare informazioni utili.

Contattare le persone a cui vogliamo bene che, per una qualche ragione, abbiamo momentaneamente perso, lasciandole per strada.

ùSmetterla di criticare e criticarsi: accettare anche i difetti è una grande prova.

Prendere la vita con leggerezza qualche volta, perché ridere fa bene.

Lamentarsi di meno: piangersi addosso è sbagliato. Meglio reagire.

Essere gentili con chi ci circonda e avere coraggio. Questo è diventato, personalmente, il mio mantra.

Mal di gola: cure naturali

Nov 27
Scritto da Annamaria avatar

Con il freddo arrivato, tutti hanno il raffreddore. Il naso cola, ma è il mal di gola a far ancora più paura. Le cure naturali possono aiutare ad alleviarlo. E sono adatte anche per i bambini, che spesso non vogliono assolutamente prendere medicine.

Sore Throat Boy holding his neck in pain

E’ ovvio che se i sintomi persistono per più di 3 o 4 giorni, le cure naturali non possono bastare per il mal di gola. In questo caso è consigliabile contattare o il pediatra, se riguarda i piccoli, o il medico di base, per gli adulti.

Quali sono le cure naturali ottimali per il mal di gola?

I gargarismi: sciogliere mezzo cucchiaino di sale in un bicchiere d’acqua tiepida e usare la soluzione per fare i gargarismi da 2 a 4 volte al giorno. Devono durare circa un minuti l’uno. In alternativa si può usare il bicarbonato di sodio, che neutralizza gli acidi e limita la proliferazione batterica.

Si può semplicemente aggiungere miele e limone a una bevanda calda, altrimenti, o bere tisane alla camomilla e alla menta, che hanno proprietà calmanti e anti-infiammatorie. Si può anche optare oer un infuso di zenzero fresco, conosciuto per le proprietà antibatteriche e anti-infiammatorie. Anche unito al miele, perché faccia subito effetto.

Solo per i ‘grandi’: se si ha il mal di gola, chiaramente, non fumare, non bere alcol. Evitare anche il caffè, il tè e alimenti acidi. Ricordare anche che la maggior parte delle faringiti acute sono di natura virale, in quel caso serve una terapia antibiotica.

Gravidanza gemellare a 52 anni

Nov 22
Scritto da Annamaria avatar

Una gravidanza gemellare a 52 anni può spaventare. Veronica Peparini, coreografa, la sta vivendo, negli ultimi giorni con un po’ di ansia e preoccupazione. Come rivelato sul social  da lei e il compagno 27enne, la loro è una gravidanza gemellare monocoriale biamgnotica: le piccole vivono in un’unica placenta in due sacche distinte.

gravidanza gemellare a 52 anni

Purtroppo al momento l’ex professoressa di Amici deve fare controlli ogni 48 ore: “I vasi sanguigni sono condivisi tra le due e in questo momento una delle piccole è donatrice di sangue nei confronti dell’altra che quindi è ricevente. Questo può essere il principio di una malattia chiamata trasfusione feto fetale e in questo momento ci troviamo in un punto dove al 50% la situazione potrebbe tornare regolare da sé, motivo per cui ora stiamo monitorando la situazione ogni 48 ore”.

La Peparini deve stare a riposo. Già madre di due figli, è contentissima di una gravidanza gemellare a 52 anni, in età così avanzata, e scrive: “Sono fiera del mio corpo e di sentirmi bene e donna alla mia età con questo bel pancino che cresce ogni giorno. Donne non abbiate mai paura di mostrarvi per come siete, siamo belle e forti e questo nessuno ha il diritto di togliercelo”. 

“La cosa che più mi auguro è che queste piccole stiano bene e che arrivino tutte e due alla fine di questo percorso insieme a noi!”, sottolinea ancora. Deve stare al riposo, ma non le pesa. Molti le sottolineano che è stato folle affrontare una gestazione, addirittura gemellare, a 52 anni, ma lei ‘scansa’ le critiche. Voi che ne pensate?

Scuola: divieto unghie lunghe

Nov 17
Scritto da Annamaria avatar

Le unghie lunghe, quelle curatissime con il gel, sono una vera fissazione per le giovanissime. Non solo alle superiori, ma pure alle medie molte ragazze ormai non possono più farne a meno. Anche mia figlia, che però ora è in quarta liceo, le ha portate fino allo scorso settembre, per più di un anno. Sono riuscita a fargliele togliere, dato che sia l’accademia di danza che l’istituto non le amavano. E c’è di più: possono diventare delle vere ‘armi’. Arriva ora la notizia di divieto unghie lunghe in una scuola di Pozzuoli, in provincia di Napoli. Lo stesso istituto nei giorni scorsi aveva vietato anche di andare in classe coi jeans strappati. Chiaramente ne è nata una polemica.

scuola divieto unghie lunghe

Al fine di poter svolgere le attività di educazione motoria senza pericoli, è arrivata a scuola la circolare col divieto delle unghie lunghe. La pena? Un 2 in pagella. I genitori mugugnano. L’ avevano fatto pure quando un prof aveva attaccato dello scotch sui pantaloni di un alunno che i jeans strappati li aveva messi ugualmente, non rispettando la regola. 

“Riscaldamento guasto nei mesi invernali, una parte dei bagni costantemente otturata, ma se ti presenti all’assemblea di istituto con il jeans strappato, i collaboratori scolastici (ex bidelli) ti tappano i buchi dei jeans con il nastro adesivo per disposizioni della dirigente. Questa sì che è disciplina! Ma veramente fate?”, così aveva scritto su Facebook il padre di uno degli scolari. Si era scatenato un forte dibattito Poi era arrivata la risposta della dirigente: “Avrei preferito non replicare a questa polemica. Anche gli studenti sono rammaricati per le accuse e per quanto è stato scritto sui social. Da parte mia non ho obbligato nessuno, è stata un’iniziativa di un docente che in buona fede ha voluto evitare provvedimenti disciplinari a carico dei ragazzi visto che c’è un regolamento condiviso da tutti. Ho parlato con lui, ha fatto un’azione a fin di bene e dispiace che si sia arrivati a tutto questo”.

Il divieto di unghie lunghe e affilate a scuola crea scalpore in qualcuno, ma voi che ne pensate?