Scuola: divieto unghie lunghe
Le unghie lunghe, quelle curatissime con il gel, sono una vera fissazione per le giovanissime. Non solo alle superiori, ma pure alle medie molte ragazze ormai non possono più farne a meno. Anche mia figlia, che però ora è in quarta liceo, le ha portate fino allo scorso settembre, per più di un anno. Sono riuscita a fargliele togliere, dato che sia l’accademia di danza che l’istituto non le amavano. E c’è di più: possono diventare delle vere ‘armi’. Arriva ora la notizia di divieto unghie lunghe in una scuola di Pozzuoli, in provincia di Napoli. Lo stesso istituto nei giorni scorsi aveva vietato anche di andare in classe coi jeans strappati. Chiaramente ne è nata una polemica.
Al fine di poter svolgere le attività di educazione motoria senza pericoli, è arrivata a scuola la circolare col divieto delle unghie lunghe. La pena? Un 2 in pagella. I genitori mugugnano. L’ avevano fatto pure quando un prof aveva attaccato dello scotch sui pantaloni di un alunno che i jeans strappati li aveva messi ugualmente, non rispettando la regola.
“Riscaldamento guasto nei mesi invernali, una parte dei bagni costantemente otturata, ma se ti presenti all’assemblea di istituto con il jeans strappato, i collaboratori scolastici (ex bidelli) ti tappano i buchi dei jeans con il nastro adesivo per disposizioni della dirigente. Questa sì che è disciplina! Ma veramente fate?”, così aveva scritto su Facebook il padre di uno degli scolari. Si era scatenato un forte dibattito Poi era arrivata la risposta della dirigente: “Avrei preferito non replicare a questa polemica. Anche gli studenti sono rammaricati per le accuse e per quanto è stato scritto sui social. Da parte mia non ho obbligato nessuno, è stata un’iniziativa di un docente che in buona fede ha voluto evitare provvedimenti disciplinari a carico dei ragazzi visto che c’è un regolamento condiviso da tutti. Ho parlato con lui, ha fatto un’azione a fin di bene e dispiace che si sia arrivati a tutto questo”.
Il divieto di unghie lunghe e affilate a scuola crea scalpore in qualcuno, ma voi che ne pensate?
Bambini: col papà vanno meglio a scuola
I bambini devono stare con entrambi i genitori. Uno studio adesso certifica che se passano un po’ di tempo col papà vanno addirittura meglio a scuola: il rendimento cresce.
La ricerca dell’università di Leeds, riportata dal Guardian, offre un risultato chiaro. I bambini, se passano del tempo col papà, hanno migliori rendimenti scolastici. Vanno quindi meglio a scuola. Bastano anche solo 10 minuti al giorno trascorsi a giocare o leggere o cantare o disegnare e subito c’è una differenza nella scuola primaria, che in Inghilterra inizia a 5 anni.
I bambini che passano il tempo col papà, che hanno un maggiore coinvolgimento all’età di cinque anni, sono aiutati da questo rapporto. L’effetto è inoltre leggermente più pronunciato in matematica. Mentre il tempo con le madri ha un maggiore impatto sui comportamenti emotivi e sociali, quello coi padri migliora il livello dell’istruzione. Se ci trascorrono alcuni momenti è tutto di guadagnato e vanno meglio a scuola.
“Le madri – spiega la dottoressa Helen Norman, ricercatrice presso la business school dell’Università di Leeds, che ha guidato la ricerca – tendono ancora a occuparsi maggiormente della cura dei bambini, ma se anche i padri si impegnano attivamente nella cura dei bambini, aumenta la probabilità che i bambini ottengano voti migliori nella scuola primaria. Ecco perché è fondamentale incoraggiare e sostenere i padri a condividere la cura dei figli con la madre, fin dalle prime fasi della vita del bambino”.
Back to school 2023: consigli
I consigli servono sempre, anche in questo back to school 2023. I ragazzi sono pronti a tornare in classe? Lo si spera. Anche noi genitori dobbiamo essere pronti. Ecco il perché di alcuni consigli per il back to school 2023.
E’ una sorte di vademecum per far sì che tutto vada al meglio nel ritorno alla normalità dopo le vacanze estive. Il back to school dei nostri ragazzi a volte non è del tutto semplice. Con determinati consigli, forse, ogni cosa andrà più liscia in questo settembre 2023.
E’ fondamentale reintrodurre la routine. Niente più pomeriggi liberi. Le mamme e i papà sono tornati al lavoro, i bambini tornano a scuola, hanno i compiti da fare, riprendono le attività extra: lo sport, la musica, il catechismo. Le giornate si accorciano: è un piacere rivedere i compagni di classe, ma senza esagerare. Riprendiamoci tutti la quotidianità.
Ricordate che, soprattutto con i bimbi piccoli, ma pure coi grandi non si scherza, che è importantissimo rivedere i compiti, controllarli. Aiutiamo i nostri figli a ritrovare concentrazione, diamogli una mano, senza però fare il lavoro per loro. E’ sbagliato.
Controllo compiti: ecco un punto dolente. Facciamo in modo di rivedere i compiti con i nostri bambini/ragazzi. Prendiamoci del tempo e se c’è ancora qualcosa da terminare, aiutiamoli a riprendere la concentrazione. Troviamo del tempo, inoltre, per leggere qualcosa con loro: questo è un utile esercizio, in questo modo si riattiva l’attenzione e, sempre con gradualità, ci si allena all’ascolto. Questo vale sia per grandi che per piccini.
Avete già acquistato il necessario: il materiale scolastico va comprato. Astuccio, diario, quaderni, libri, penne, matite e così via. I libri, ad esempio, io li ho ordinati solo oggi e si rientra in aula martedì 12. Mia figlia lo sa ovviamente.
Ristabilire gli orari per andare a letto e per svegliarsi. Riposare fa bene. Calcolate il tempo della colazione e adoperatevi di conseguenza. Per i ragazzi più grandi, stabilite anche gli orari di uscita, perché, soprattutto all’inizio gli adolescenti in casa non vogliono proprio stare.
Fate i genitori: parlate coi vostri figli, chiedete loro quali sono le paure, le insicurezze, le fragilità. Siate comunicativi e tranquillizzateli, se serve, incoraggiandoli.
Bambini: è tempo di compiti
Ormai ci siamo. Manca meno di un mese all’inizio della scuola, quando la campanella suonerà e le lezioni prenderanno il via. Qui nel Lazio si comincia il 12 settembre. Per i bambini è tempo di compiti. Se non li hanno ancora fatti, devono darsi da fare!
L’estate che finisce porta malinconia. Il caldo continuerà ancora per un bel po’, nella Capitale capita sempre così, ma i bambini devono riprendere a studiare: è tempo di compiti, non si scappa.
Se finora non c’è stato spazio per ripassare, allora cominciate a dare loro una routine quotidiana. E’ tempo di compiti, che possono anche rompere gli schemi e non fare cedere alla noia, che i bambini spesso non sopportano proprio. Si deve fissare un momento della giornata in cui ci si deve sedere alla scrivania e iniziare. Le pause, ricordate, devono esserci: una decina di minuti tra una materia e l’altra va più che bene.
E’ importante che i piccoli rispettino l’ordine delle priorità, senza confusione, che svolgano gli esercizi assegnati in un ambiente tranquillo e silenzioso, non al mare, ad esempio, o in montagna insieme a molte altre persone. Se saranno a casa, la tv deve essere spenta, come anche i tablet o gli altri Devices. Telefonino lontano da loro. Io consiglio sempre di farli fare al mattino, prima che la temperatura si alzi troppo. Così sono più freschi e concentrati.
Noi genitori siamo chiamati a visionare, eventualmente correggere, ma non a fare il lavoro per loro. E’ concesso studiare con un altro amichetto, ma non deve essere tutti i giorni. Si può alternare. Devono finire entro un certo orario, poi, come premio, i bimbi potranno dedicarsi ad altre attività, in cui si può ovviamente giocare.
Bambini: postura corretta a scuola
Bisogna guidare i nostri figli a tenere una posizione ideale, la postura corretta a scuola, dove i ragazzi trascorrono gran parte della loro giornata, e poi anche a casa, alla scrivania, durante i compiti, è basilare. I bambini devono tenere innanzitutto le spalle dritte quando sono in piedi e, quando sono seduti al banco, evitare di appoggiare la testa sul braccio. (altro…)
Bambini: regole scolaro perfetto
I bambini a scuola, alle elementari e medie, e pure durante l’adolescenza alle superiori, devono essere educati. Le regole dello scolaro perfetto sono fin troppo ovvie, ma spesso vengono dimenticate.
Le regole dello scolaro perfetto sono una guida per sapere sempre cosa sia più giusto fare quando i bambini sono in aula. Sarebbe opportuno che i piccoli le imparassero a memoria per tenerle sempre a mente. Aiutano, tra l’altro, a mantenere alto il voto in condotta, che in caso contrario potrebbe abbassare la media. (altro…)
Scuola: regole anti Covid
L’Istituto Superiore di Sanità dà alcuni consigli per il rientro a scuola dei bambini, regole anti Covid per far sì che vada tutto bene. E’ rivolto soprattutto ai piccoli degli asili nidi e delle scuole dell’infanzia.
Le 6 regole anti Covid sono le misure più importanti da tenere a mente per un ritorno a scuola senza intoppi. Serve sempre la massima cautela contro il Coronavirus.
La prima delle regole anti Covid riguardanti i bambini è che la permanenza a scuola è consentita solo senza sintomi o febbre e senza test positivo. Poi a seguire: (altro…)
Scuola: mancano scolari
Altro che classi pollaio! Tra poco a scuola a causa della denatalità si rischiano aule semivuote: mancano gli scolari. L’allarme lo lancia il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca della Repubblica Italiana, Patrizio Bianchi.
Mancano gli scolari. La scuola, e non solo quella, rischia grosso: le classi si stanno via, via svuotando. Il ministro Bianchi che ha parlato della crisi demografica fin dai primi giorni del suo mandato. Lo ha ribadito in commissione congiunta Affari costituzionali-Cultura al Senato: “A causa della denatalità, da qui a vent’anni la vera emergenza non saranno le classi pollaio ma il fatto di non riuscire più a formare le prime”. (altro…)