Parto a gestione autonoma ostetrica
Il parto a gestione autonoma ostetrica è possibile con le gravidanze a basso rischio. A giugno il percorso ha preso il via negli ospedali dell’Asl Toscana centro.
In questo tipo di parto, a gestione autonoma ostetrica, si viene, appunto, seguiti da un’ostetrica. “Siamo orgogliose di proporre un modello di continuità già diffuso e ampiamente sperimentato da molti anni in vari paesi europei. Ma che in Italia non era ancora presente a livello di continuità territoriale/ospedaliera. Con l’avvio di questo percorso la Usl Toscana centro offre un’assistenza che tiene insieme sicurezza e innovazione”, ha spiegato Arianna Maggiali all’Ansa.
La direttrice della Soc ostetricia professionale del dipartimento di assistenza infermieristica e ostetrica dell’Azienda sanitaria, seguendo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e del ministero della Salute, ha deciso di organizzare il percorso con la gravidanza seguita dall’ostetrica in consultorio. Il travaglio e il parto con l’ostetrica dell’ospedale.
Per il parto a gestione autonoma ostetrica la futura mamma deve avere una gravidanza a basso rischio, “fattore non necessariamente legato all’età, ma all’assenza di patologie pregresse o che emergano nel corso della gestazione”. “Nel caso in cui si presentassero delle problematiche viene richiesta la consulenza del medico, che può confermare il regolare andamento e quindi la permanenza nel percorso. Oppure orientarsi per una gestione condivisa medico/ostetrica. In questo modo la sicurezza della donna e del bambino sono sempre garantite”, precisa Maggiali.
I vantaggi “derivano dal rispetto del carattere fisiologico dell’evento nascita. Meno meccanicismi dettati dai tempi dell’organizzazione ospedaliera. Meno approccio tecnologico. Più tranquillità, meno ansia e solitudine, rispetto dei tempi del travaglio. Penso sia un passo in avanti per riappropriarsi di un evento naturale in cui la donna e la coppia tornano a essere protagonisti di un passaggio che è prima di tutto familiare e non solo clinico”.
Calco del pancione
Sempre più famose se lo regalano. Chiara Nasti su tutte, ma ultima è stata la compagna di Gigio Donnarumma, portiere della nazionale azzurra. Sto parlando del calco del pancione quando si è con la gravidanza agli sgoccioli. In effetti è possibile farlo quando si è nel terzo trimestre di gestazione e il ventre è pronunciato. E’ un ricordo indelebile della dolce attesa, un oggetto che diventa poi un pezzo d’arredo in salone. Quanto costa?
Per fare il calco del pancione l’artista a cui ci si rivolge ricopre il ventre, sul quale prima è stata cosparsa della vaselina, con bende e pasta bianca, si tratta di bende gessate anallergiche. Si avvolge il busto e, se lo si desidera, pure il seno. Il calco è pronto dopo una ventina di minuti circa, si può staccare. Deve essere lasciato ad asciugare per 12 ore.
Esistono kit fai da te che possono essere acquistati online, chiaramente deve esserci qualcuno ad aiutare le mamme, è un fai da te per lo meno in coppia…
Il calco del pancione riproduce in 3D il corpo della donna gravida. Dopo può essere decorato a piacimento ed è qui che gli artisti si sbizzarriscono. I costi variano, dai 20 euro del kit fai da te di partenza, fino ad arrivare ai 500 o mille euro, a seconda di chi si chiama in causa. Potete informarvi facendo un giro nel variegato mondo del web.
Chioma perfetta durante il parto
Il 24 luglio Chiara Nasti ha dato alla luce la sua secondogenita Dea. Immediatamente lei e il marito, il calciatore Mattia Zaccagni, 29 anni, già genitori di Thiago, 2 anni a novembre prossimo, hanno condiviso alcune foto con la bambina appena nata. A far storcere il naso a molti è stata la chioma perfetta dell’influencer napoletana sfoggiata durante il parto. Immancabile la polemica.
Avere la chioma perfetta durate il parto è davvero un’esigenza che alcune donne hanno o è soltanto uno sfizio riguardante chi dei social ha fatto il proprio lavoro? Molte pensano sia un qualcosa di molto superficiale. Gli attacchi alla Nasti non sono mancati, la 26enne ha immediatamente replicato ironizzando nelle sue storie. Taggando la parrucchiera che le ha fatto la piega prima del cesareo programmato, ha scritto: “La prossima volta partorirò coi capelli zozzi, così non facciamo indignare nessuno!”. Il sarcasmo la contraddistingue da sempre, la napoletana non è la prima volta che si trova al centro di una bufera.
E’ lecito però domandarsi se, avendo un parto “programmato”, una donna possa decidere di avere in quel momento una chioma perfetta, così da non essere disordinata durante il parto o meno Soprattutto se desidera, come ha fatto Chiara, farsi fotografare. E non soltanto con lo scopo di condividere gli scatti su Instagram, ma anche per tenerli semplicemente per sé. Soprattutto pensando che, magari, dopo un cesareo è quasi impossibile lavare i capelli immediatamente.
Certo in un’epoca che spesso fa disastri con questo ideale di irraggiungibile di perfezione, in cui i filtri per nascondere i difetti la fanno da padrone, anche farsi fare una piega pare esagerato. E’ altrettanto esagerata, però, questa voglia continua di giudicare, attaccare, additare che mostrano tantissimi. A volte persino inopportuni e inutilmente feroci con le parole.
Benefici parto in acqua
Torniamo a occuparci del parto in acqua prendendo più attentamente in analisi i benefici. Sono sempre di più gli ospedali che permettono alle donne di sceglierlo, tra questi l’Istituto Clinico S. Anna. Nel comunicato si legge: “ha presentato di recente una novità importante pensata per le donne in dolce attesa: una vasca piena d’acqua riscaldata a 37° dove le future mamme potranno scegliere di vivere l’esperienza del parto in acqua, un’alternativa alle modalità più consuete di affrontare il travaglio e le fasi che si susseguono prima della nascita di un bambino”.
“Per promuovere il parto fisiologico che si verifica nella maggior parte dei casi – spiega il dott. Eric Francescangeli, responsabile dell’U.O. di Ostetricia e ginecologia – il nostro istituto si è dotato di una moderna vasca grazie alla quale partorire in maniera dolce e del tutto naturale. Una scelta dettata anche per assecondare il desiderio di tante donne che, in occasione dei corsi preparto, manifestano spesso questo desiderio. Da responsabile di questa unità operativa sono molto contento di questa opportunità: riuscire a offrire un’ulteriore alternativa è molto gratificante”.
Quali sono i benefici del parto in acqua? Tanti vantaggi grazie all’acqua calda che rilassa:
distende i muscoli del pavimento pelvico;
lenisce il dolore;
favorisce una maggior libertà di movimenti rispetto al lettino;
velocizza i tempi di dilatazione e riduce i tempi del travaglio, riducendo il rischio di lacerazioni perineali e vaginali.
Oltre ai benefici del parto in acqua per le mamme, ecco anche quelli per il bambino. Il piccolo avrà una nascita più dolce e meno traumatica: il passaggio dal liquido amniotico all’acqua della vasca, infatti, rappresenta un continuum ideale dell’ambiente in cui il bambino è cresciuto 9 mesi. Anche l’espulsione del feto, non richiede nessuna particolare manovra e avviene naturalmente, a dispetto di quanto avviene per il parto tradizionale. Il contatto pelle a pelle con la mamma, all’interno di un ambiente caldo e protetto, infine, garantisce effetti estremamente positivi.
Per scegliere di partorire così bisogna vivere una gravidanza a basso rischio ostetrico con un travaglio che inizia in maniera spontanea tra la 37esima e la 41esima settimana di gestazione. Deve essere, inoltre, un travaglio attivo con un benessere fetale riconosciuto dal tracciato.
Integrazione multivitaminica post parto
L’integrazione multivitaminica per le mamme è importantissima nel post parto, un momento estremamente delicato dell’esistenza. Aiuta il benessere femminile. Per questo Haleon e Multicentrum hanno ribadito il loro impegno per lo stato di salute delle neomamme con il sostegno al progetto “Un Sorriso per le Mamme” di Fondazione Onda ETS, che dal 2010 è in prima linea per sensibilizzare sul tema della salute nel post parto.
Durante il post parto, sia che la donna allatti o meno, si spende molto in energie fisiche. Alimentazione corretta, stili di vita sani, e l’integrazione multivitaminica supportano le esigenze nutrizionali che il corpo della neo mamma richiede quotidianamente. Diventa così indispensabile fare attenzione a non dimenticare, insieme ai nutrimenti essenziali, in particolare ferro, acido folico, per ridurre il rischio di anemia, DHA e vitamine B12.
Il post-parto è un periodo a volte complicato per le donne. Le mamme affrontano contemporaneamente modificazioni fisiologiche del metabolismo, cambiamenti spesso totali nelle abitudini e nello stile di vita. Si riducono, pure, drasticamente le ore di sonno. E’ spesso difficile seguire una dieta completa e bilanciata. Alcune soffrono di mancanza di energia. Per preservare la propria salute e il proprio benessere diviene quindi essenziale e corretto avere un’integrazione multivitaminica.
Mamma a 63 anni
Mi ha molto compito una notizia di oggi e su questa volevo fare una riflessione. Flavia Alvaro è diventata mamma a 63 anni. Ha partorito a Viareggio. Il suo ginecologo ha detto a La Nazione: “Ero preoccupato anche io, la lo ha voluto fortissimamente”.
A 63 anni mamma. Un’età in cui spesso si è nonni. E’ giusto? E’ sbagliato? Non si può giudicare, soprattutto perché nella nostra società quando un uomo diventa padre a questa età o ad altre anche più avanzate, sicuramente siamo meno colpiti, dandolo quasi per scontato. Sicuramente è una decisione che lascia il segno quella di questa donna.
Flavia Alvaro compirà 64 anni il 24 ottobre prossimo. Sebastian, questo il nome scelto per il figlio, è nato a 31 settimane e 4 giorni. Per essere genitore ha fatto la fecondazione in vitro a Kiev. Diventata mamma a 63 anni è felice: il suo era un sogno che finalmente si è avverato. “Una gravidanza tranquilla – assicura il ginecologo – vissuta con serenità. Certo, ero preoccupato, all’inizio incredulo, la prendevo anche in giro bonariamente, ma Flavia si è messa in gioco, ha voluto fortissimamente questo figlio ed è volata in Ucraina per ben due volte. Al primo tentativo circa due anni fa Flavia aveva abortito alla 14ma settimana: un trauma. E anch’io all’inizio avevo manifestato parecchie perplessità umane e mediche…”.
Al secondo tentativo, nonostante la guerra in Ucraina, ce l’ha fatta grazie alla clinica Biotex Com di Kiev, vera eccellenza nella procreazione assistita e nella fecondazione in vitro a livello mondiale. Il costo per la fecondazione e l’intervento è di circa 15.000 euro. “Fa tutto da sola. Qui, fuori dall’Europa, non esiste il limite dei 50 anni”, sottolinea il quotidiano.
Il bambino, nato di poco più di due chili all’ottavo mese, ora è nel reparto dei prematuri, quando raggiungerà il peso forma, andrà a casa con la madre. Che, bisogna ammetterlo, ha avuto e ha tanto coraggio e una forza interiore da ammirare. Sarà la mamma più anziana d’Italia, un primato. Una lottatrice che ha voglia di sfidare le regole, regole che ha già infranto.
Allattamento riduce rischio tumore seno e ovaio
Nutrire il proprio neonato se si ha la possibilità di farlo è una scelta basilare e ottima. I benefici sono molteplici per mamma e bebè. L’allattamento riduce anche il rischio di tumore al seno e all’ovaio.
L’OMS raccomanda di dare il latte materno come alimento esclusivo almeno per i primi 6 mesi di vita del bimbo. Poi invita a continuare l’allattamento fino a quando il pargolo abbia almeno 2 anni. Parla di tantissimi benefici. Soprattutto una è importantissima: l’allattamento al seno riduce il rischio di sviluppare un tumore, secondo il Codice europeo contro il cancro, redatto da esperti dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) che fa parte dell’OMS. Soprattutto quello al seno e quello all’ovaio.
Il latte materno, ricco tantissime proprietà benefiche, è un toccasana per i neonati, ma pure per le mamme. L’allattamento fa sì che ci si riprenda prima dal parto, grazie alla produzione dell’ormone ossitocina, e così si riescono anche a perdere prima i chili messi su con la gravidanza. L’allattamento riduce rischi legati a ipertensione, colesterolo elevato, alcune malattie cardiovascolari, osteoporosi e diabete di tipo 2. Riduce il rischio di tumore al seno e all’ovaio. Chi può lo faccia non solo per suo figlio ma per se stessa.
Pillola del travaglio
La pillola del travaglio, quella che lo induce, è un grande aiuto per le partorienti. Ne parla a Il Telegrafo Stefano Masoni. Il direttore della struttura complessa ’Ostetricia e Ginecologia Cecina Piombino Elba’ spiega i vantaggi immediati per madre e neonato. “La pillola che induce il travaglio evitando il ricorso a dispositivi meccanici o altre modalità più invasive, è adesso a disposizione anche delle partorienti delle Valli Etrusche”, annuncia.
Il primario sulla pillola del travaglio spiega: “Questo tipo di metodica viene utilizzata nei casi in cui la gravida, per svariate ragioni, abbia necessità di partorire, ma non abbia ancora sufficienti contrazioni. Fino ad oggi le modalità di induzione del parto prevedevano l’uso di dispositivi meccanici quali appositi palloncini, lo scollamento o la rottura delle membrane. Oppure di farmaci in forma di gel, fettucce medicate o flebo. Le nuove pillole, somministrate quindi per via orale, permettono di evitare tutto questo arrivando al medesimo risultato di stimolare l’utero a contrarsi e quindi far nascere il bambino”.
La pillola del travaglio rende tutto meno complicato. “L’induzione del travaglio con compresse di misoprostolo – continua Masoni – si è diffusa da alcuni anni in Scandinavia e in Francia con ottimi risultati, riportando un tasso di cesarei inferiore alle altre metodiche. Così, appena il prodotto è divenuto disponibile abbiamo subito scelto di utilizzarlo anche per le nostre partorienti. Ad oggi sono già stati quattro i casi trattati. E tutti con buoni risultati sia per la madre che per il neonato. Specialmente per quanto riguarda l’induzione in casi di rottura prematura delle membrane. L’utilizzo della pillola consente di ridurre i potenziali rischi di infezioni per via vaginale”.