Piadina con hummus e verdure croccanti

Mag 19
Scritto da Annamaria avatar

La scuola è quasi finita: ci sono le ultime interrogazioni da fare. Quando i bambini tornano dalla classe, vogliono mangiare molto velocemente. Ecco una ricetta veloce e fresca, da fare anche insieme a loro: la piadina con hummus e verdure croccanti

piadina con hummus e verdure croccanti

Prima di tutto la ricetta dell’hummus, soprattutto se lo si vuole rosa, con aggiunta, quindi di barbabietola. Ti serve:

  • 1 barbabietola cotta (circa 100 g, va benissimo quella già cotta e sottovuoto)
  • 240 g di ceci già cotti (una lattina sgocciolata)
  • 2 cucchiai di tahina (crema di sesamo)
  • 1 spicchio d’aglio piccolo (facoltativo)
  • Succo di ½ limone
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 2-3 cucchiai di acqua (per regolare la consistenza)
  • Un pizzico di sale
  • Facoltativo: un pizzico di cumino o paprika dolce

Taglia la barbabietola a pezzi grossolani. Metti tutti gli ingredienti nel frullatore o mixer. Frulla fino a ottenere una crema liscia e vellutata. Se è troppo densa, aggiungi un cucchiaio d’acqua alla volta. Assaggia e regola di sale, limone o spezie a piacere.

Ed ora che è pronto, si può procedere con la piadina con hummus e verdure croccanti, insieme ai piccoli…

Ingredienti (per 2 piadine):

  • 2 piadine integrali o classiche (meglio se sottili e morbide)
  • 100 g di hummus (classico o con barbabietola per un colore rosa!)
  • 1 carota
  • 1 cetriolo
  • ½ peperone giallo
  • 4 pomodorini
  • 1 manciata di mais dolce
  • Qualche foglia di lattuga o spinacino
  • Un filo d’olio evo
  • Facoltativo: scaglie di formaggio o cubetti di feta

Lava e asciuga le verdure. Taglia carote e cetrioli a bastoncini, i pomodorini a metà e il peperone a listarelle. I bambini possono versare il mais, lavare le foglie e disporre gli ingredienti in ciotoline come in un “buffet fai-da-te”. Lasciali spalmare uno strato generoso con un cucchiaio o una spatolina. Invitali a comporre strisce colorate con le verdure, seguendo l’ordine che vogliono. Aggiungi un filo d’olio e, se piace, un po’ di formaggio fresco. Arrotola la piadina o piegatela a metà. Buon appetito.

Beauty routine in gravidanza: vademecum

Mag 18
Scritto da Annamaria avatar

La dolce attesa è un viaggio straordinario che trasforma corpo, emozioni e pelle. Tra sbalzi ormonali, stanchezza e cambiamenti fisici, la beauty routine quotidiana in gravidanza può diventare non solo un momento di cura estetica, ma anche un rituale di benessere e connessione con sé stesse. Un vademecum in questo caso è utile.

beauty routine in gravidanza

Se ne parla spesso, ma è sempre bene ricordare alcuni punti fondamentali, rinchiuderli in un vademecum pratico e sicuro per prendersi cura della propria bellezza durante i nove mesi e non solo. La beauty routine in gravidanza aiuta.

Il vademecum della beauty routine in gravidanza:

1. Keep it simple: pochi prodotti, ma buoni

Durante la gravidanza la pelle può diventare più sensibile. Meglio scegliere una routine minimal ma efficace, con formule delicate, senza profumi aggressivi, alcol o ingredienti controversi. Meno è meglio, se la pelle deve respirare e rigenerarsi.

2. Detersione dolce, sempre

Mattina e sera, detersione delicata con un latte, un gel o una mousse specifica per pelli sensibili. Evita i saponi schiumogeni o troppo sgrassanti: la pelle in gravidanza tende a disidratarsi facilmente.

 3. Idratazione: parola d’ordine

L’idratazione è fondamentale, sia per il viso che per il corpo. Scegli creme con ingredienti come acido ialuronico, aloe vera, burro di karité o oli naturali (mandorle, jojoba, cocco). Soprattutto sul pancione, l’idratazione quotidiana aiuta a prevenire pruriti e smagliature.

4. No agli ingredienti “proibiti”

Alcuni ingredienti, pur comuni nei cosmetici, sono sconsigliati in gravidanza. Attenzione a:

  • Retinolo e derivati della vitamina A
  • Acidi esfolianti forti (tipo glicolico, salicilico in alte concentrazioni)
  • Profumi sintetici e oli essenziali forti
  • Parabeni e ftalati

Leggere le etichette diventa un atto di amore (e sicurezza) per te e il tuo bambino.

5. Protezione solare: sempre e comunque

Gli ormoni possono aumentare la sensibilità al sole e favorire macchie come il melasma gravidico (la famosa “maschera della gravidanza”). Applica ogni giorno una crema con SPF 30 o 50, anche in città e in inverno. Meglio se con filtri fisici o minerali.

6. Corpo e coccole

Non trascurare il corpo! Massaggi quotidiani con oli naturali aiutano non solo a prevenire le smagliature, ma anche a rilassarti e connetterti con il tuo pancione. Concediti bagni tiepidi, momenti di self-care, e sì, anche una manicure (con smalti senza formaldeide!).

7. Bellezza è anche ascolto

La beauty routine in gravidanza non deve essere una performance, ma una coccola. Ogni giorno può essere diverso: ci saranno mattine in cui ti sentirai una dea, altre in cui anche lavarti il viso sembrerà un’impresa. E va bene così. Ascoltati. Rallenta. La bellezza più potente è quella che nasce dall’interno.

Educare i bambini all’ascolto

Mag 17
Scritto da Annamaria avatar

In un mondo pieno di stimoli, suoni, notifiche e parole che si accavallano, educare i bambini all’ascolto è un gesto rivoluzionario. Non si tratta solo di dire di “stare zitti” quando parla un adulto, ma di insegnare l’arte dell’attenzione, dell’empatia e della comprensione. Come fare?

educare i bambini all ascolto

Ecco qualche semplice consiglio per educare i bambini all’ascolto da mettere in pratica insieme a loro, perché siamo sempre noi grandi il loro esempio, non dimenticatelo mai.

Come educare i bambini all’ascolto:

Dai il buon esempio. I bambini imparano ascoltando come ascoltiamo. Se interrompiamo, se non prestiamo attenzione quando parlano, se rispondiamo distrattamente, è probabile che faranno lo stesso. Guardiamoli negli occhi, mettiamo via il telefono e mostriamo con i gesti che le loro parole contano.

Ascoltare non è obbedire. Un errore comune è confondere l’ascolto con l’obbedienza. Educare all’ascolto significa insegnare a capire, non solo a rispondere ai comandi. Aiutiamoli a fare domande, a esprimere dubbi, a riflettere su ciò che sentono.

Usa storie, giochi e silenzi. Leggere fiabe, inventare racconti, proporre giochi d’ascolto (come “Simon dice”) o semplicemente fare silenzio insieme per ascoltare i suoni attorno… Tutto questo sviluppa la capacità di prestare attenzione in modo attivo e consapevole.

Rallenta la comunicazione Non bombardiamo i bambini con troppe parole tutte insieme. Parliamo in modo chiaro, semplice, e lasciamo il tempo di rispondere. L’ascolto ha bisogno di pause. Anche le orecchie, come il cuore, devono poter respirare.

Valorizza ogni ascolto. Quando un bambino ti racconta qualcosa, anche se è una storia confusa o un’osservazione apparentemente banale, dagli spazio. Mostra che ascoltare porta valore, connessione, presenza.

Ascoltare è un atto d’amore. E come ogni cosa preziosa, si impara con il tempo, la pazienza e l’esempio. Educarli in questo senso significa dar loro uno strumento per comprendere sé stessi e il mondo. E rendere tutti un po’ più gentili ed educati.

Baby Bump: il trend della maternità

Mag 16
Scritto da Annamaria avatar

Una volta si nascondeva sotto maglioni oversize e vestiti a sacco. Oggi? Il baby bump si mette in mostra con orgoglio, stile e anche un pizzico di glamour. Dimenticate l’idea della gravidanza tutta casa, pantofole e vestiti informi: la pancia da futura mamma è diventata il vero statement di femminilità e potere. E sì, è ufficialmente il trend, quello della maternità da celebrare.

baby bump il trend della maternita

C’è stato un tempo in cui una donna incinta sui red carpet faceva notizia. Oggi fa tendenza. Pensiamo a Rihanna, che ha trasformato la sua gravidanza in un’ode fashion al corpo che cambia, sfoggiando outfit mozzafiato che mettono la pancia al centro della scena. O a Chiara Ferragni, che ha documentato ogni settimana del suo baby bump come fosse un countdown da calendario dell’avvento. E non sono sole: attrici, modelle, influencer e mamme qualunque celebrano quella curva con la stessa energia con cui si indossa un abito da sera. E’ il trend della maternità più cool.

Ma perché tutta questa attenzione? Perché il baby bump è diventato un simbolo. Di maternità, certo. Ma anche di forza, bellezza e autenticità. È il corpo che cambia e che non si vergogna di farlo. È la rivincita sulla perfezione plastificata. È un messaggio chiaro: “Sono incinta, e non mi nascondo”. In un mondo che per decenni ha imposto modelli estetici rigidi, vedere una donna che mostra con orgoglio la propria pancia, con tutte le sue forme, è un atto rivoluzionario. 

La moda, ovviamente, non si è fatta pregare. I brand hanno risposto con collezioni maternity chic, abiti cut-out che mettono in risalto la pancia, completi stretch dai colori pop. Le pance non si nascondono più: si vestono, si scolpiscono, si fotografano. E diventano protagoniste. I social fanno il resto. L’hashtag #babybump conta milioni di post su Instagram e TikTok. Ogni scatto è una piccola celebrazione di quel miracolo arrotondato: pose davanti allo specchio, video before/after, shooting professionali nel terzo trimestre con tanto di ventagli, veli svolazzanti e tramonti dorati. Il trend della maternità è quindi servito.

Mostrare la pancia in gravidanza non è solo un vezzo estetico. È anche un modo per raccontare una maternità diversa, libera, contemporanea. Una maternità che non rinuncia alla bellezza, al desiderio di piacersi, alla voglia di sentirsi presenti nel mondo.

In un’epoca in cui ogni dettaglio può diventare tendenza, la gravidanza è uscita dal silenzio e si è presa il centro della scena. La pancia non si nasconde, si mostra. Non si tollera, si celebra. Ed è forse la moda più bella: quella che parla di vita, di cambiamento e di potere femminile in tutta la sua naturale (e affascinante) complessità. Come a dire: il pancione ormai detta legge.

Latte materno contro la NEC

Mag 15
Scritto da Annamaria avatar

In occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione sull’Enterocolite Necrotizzante (NEC), celebrata il 17 maggio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) richiama l’attenzione su una delle patologie più gravi che possono colpire i neonati prematuri. L’enterocolite necrotizzante, o NEC, è una vera e propria emergenza neonatale, caratterizzata da un’infiammazione intestinale che, nei casi più gravi, può portare alla necrosi e alla perforazione dell’intestino. Il latte materno è importantissimo contro la NEC.

latte materno contro la nec

La malattia si manifesta solitamente nelle prime settimane di vita, e la sua comparsa è tanto più probabile quanto minore è l’età gestazionale del neonato. Colpisce fino all’8% dei bambini con peso inferiore a 1000 grammi, ma può riguardare anche i nati a termine in presenza di fattori di rischio come cardiopatie congenite o complicanze perinatali.

Le opzioni terapeutiche variano dalla sospensione dell’alimentazione enterale e dalla somministrazione di antibiotici, fino all’intervento chirurgico nei casi più complessi. Ma è sul fronte della prevenzione che la medicina neonatale punta sempre più con decisione.

“Gli sforzi preventivi si sono concentrati sull’identificazione di interventi che possano ridurre il rischio, la frequenza e la gravità della NEC”, afferma Simonetta Costa, segretaria del Gruppo di Studio del Neonato Chirurgico della SIN. “Poiché la NEC si verifica prevalentemente nei neonati pretermine, la prevenzione della nascita pretermine avrebbe un impatto significativo sulla sua incidenza”, aggiunge.

Un ruolo cruciale contro la patologia è svolto dal latte materno, la cui efficacia preventiva è oggi sostenuta da un ampio consenso scientifico. La somministrazione di corticosteroidi prenatali alle donne a rischio di parto prematuro è già un importante strumento per ridurre l’incidenza della NEC, ma è l’alimentazione con latte umano a rappresentare un vero e proprio scudo naturale.

“Un altro strumento di grande importanza per la prevenzione della NEC è il latte umano”, sottolinea Massimo Agosti, presidente della SIN. “Secondo le raccomandazioni della nostra Società Italiana di Neonatologia e delle altre società scientifiche nazionali ed internazionali che si occupano di nutrizione neonatale, il latte della propria mamma è la prima scelta anche per i neonati prematuri”, aggiunge. Il latte materno contro la NEC è efficace.

“Se il latte materno non è disponibile, il latte umano donato – prosegue Agosti – rappresenta la prima alternativa, pur offrendo benefici protettivi leggermente minori a causa delle procedure cui è soggetto di congelamento, pastorizzazione e conservazione”.

I benefici del latte materno sono molteplici: abbassa il pH gastrico, migliora la motilità intestinale e contrasta la disbiosi, grazie alla presenza di componenti prebiotici e probiotici. La protezione, inoltre, è dose-dipendente: più latte materno viene somministrato, maggiore è la copertura offerta contro la NEC.

Una pratica emergente che sta guadagnando terreno è la terapia orale del colostro: piccole gocce del primo latte materno somministrate nella bocca del neonato entro le prime 24 ore di vita. Un gesto semplice, ma che secondo diversi studi può contribuire in modo significativo a ridurre il rischio di NEC.

Avocado in gravidanza contro allergie nei bambini

Mag 14
Scritto da Annamaria avatar

Mangiare bene in dolce attesa è il primo gesto d’amore verso il proprio bimbo. Ma non tutti sanno che alcuni alimenti possono fare la differenza anche sul lungo periodo, contribuendo a ridurre il rischio di allergie nei nascituri. Uno di questi “superfood” è l’avocado: in gravidanza è ottimo contro le allergie nei bambini.

avocado in gravidanza contro allergie nei bambini

Diversi studi recenti hanno confermato quello che la scienza nutrizionale suggerisce da tempo: ciò che mangia la madre durante la gravidanza può influenzare la salute immunitaria del bambino. In particolare, una dieta ricca di nutrienti antinfiammatori e antiossidanti aiuta lo sviluppo di un sistema immunitario più equilibrato e meno reattivo.

L’avocado, in questo contesto, si distingue per il suo profilo nutrizionale straordinario: è ricco di grassi buoni (acidi grassi monoinsaturi), fibre, folati, vitamina E, potassio e fitonutrienti con proprietà antinfiammatorie. Tutti elementi che possono modulare positivamente la risposta immunitaria del feto. In gravidanza mangiatelo contro le allergie nei bambini: fa benissimo!

Uno dei motivi per cui l’avocado è così prezioso in gravidanza è il suo ruolo nel sostenere la formazione di un microbiota intestinale sano nella madre, che a sua volta influisce su quello del neonato. Un microbiota equilibrato è fondamentale per la maturazione del sistema immunitario e può contribuire a ridurre il rischio di allergie, dermatiti atopiche e asma nei primi anni di vita.

Inoltre, i folati contenuti in abbondanza nell’avocado sono cruciali non solo per prevenire malformazioni del tubo neurale, ma anche per il corretto sviluppo epigenetico del sistema immunitario del bebè. Contro le allergie nei bambini è perciò ottimale.

Questo frutto tropicale è versatile e facile da usare. Può essere aggiunto alle insalate, frullato nelle creme o usato come base per toast nutrienti con uovo, salmone o pomodori. Anche una semplice purea di avocado e limone è uno spuntino perfetto e sano per le future mamme. Come per ogni alimento, va consumato con equilibrio. Essendo calorico (circa 160 kcal per 100 g), è sufficiente mezzo avocado al giorno per ottenere i benefici senza eccedere.

Coppette con crema allo yogurt e frutta fresca

Mag 13
Scritto da Annamaria avatar

Un dolce fresco, veloce e super divertente da preparare insieme ai bambini? Eccolo: coppette con crema allo yogurt e frutta fresca. Si mangia, ovviamente, al cucchiaio. E’ veloce, facile e lo possiamo preparare coi piccoli di casa, senza stress e con tanta allegria.

coppette con crema allo yogurt e frutta fresca

Per realizzare le coppette con crema allo yogurt e frutta fresca occorre avere:

  • 250 g di yogurt greco o yogurt bianco denso
  • 200 ml di panna fresca da montare
  • 2 cucchiai di miele o zucchero a velo
  • 200 g di frutta fresca di stagione: fragole, mirtilli, pesche, kiwi
  • 8 biscotti secchi (tipo digestive o frollini)
  • Succo di mezzo limone
  • Foglioline di menta (facoltative)

Prepariamo prima la base: metti i biscotti in un sacchetto per alimenti e lascia che i bambini li sbriciolino con le mani o un mattarello. Distribuisci le briciole sul fondo delle coppette. Ora monta la panna in una ciotola capiente con la frusta a mano o con quella elettrica. Aggiungi lo yogurt e il miele e mescola delicatamente dal basso verso l’alto. 

Lava e taglia la frutta a pezzettini piccoli. Spremi sopra un po’ di limone per non farla annerire. Versa la crema sopra la base di biscotto, poi decora con la frutta fresca a piacere, anzi fai decorare ai bimbi ogni coppetta con la frutta che preferisce. Se vuoi, aggiungi foglioline di menta per un tocco profumato. 

Metti in frigo per almeno 30 minuti prima di servire… Le coppette con crema allo yogurt e frutta fresca sono ideali come merenda, ma anche per una bella festa all’aperto.

Kangaroo Care riduce mortalità e infezioni

Mag 12
Scritto da Annamaria avatar

La Kangaroo Care è attualmente considerato uno dei migliori interventi in termini di efficacia e di costi per promuovere il benessere dei neonati pretermine, per i suoi tantissimi benefici. E’ realmente “un abbraccio che cura”. Come ribadito dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN). E come evidenziato anche dal claim di quest’anno della giornata mondiale, che ricorre il 15 maggio. “Tra le mie braccia, cresci”, con l’obiettivo di proteggere e nutrire ogni bambino attraverso il potere del contatto e il riconoscimento del profondo impatto della KC nel promuovere la guarigione, la stabilità e il benessere per tutta la vita del neonato. Riduce la mortalità e le infezioni del neonato, come sottolineato dalla SIN.

kangaroo care ridice mortalita e infezioni

“La Kangaroo Care è una delle misure più efficaci che possono essere adottate per migliorare le prospettive di sopravvivenza dei bambini nati prematuri o di basso peso. Questo in tutti i contesti, nei paesi ad alto e basso reddito”. E’ quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) nel Global Position Paper dal titolo: “KMC A trasformative innovation in neonatal health care”. In occasione della Giornata Mondiale della Kangaroo Care, che, come ogni anno, si celebra il 15 maggio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ribadisce l’importanza di questa attività. Ed il suo impegno nel promuovere, insieme con le associazioni dei genitori, le strategie di implementazione e tutte le modalità operative per il corretto svolgimento di questa cura. E sostenere la sua più ampia diffusione presso tutti i punti nascita in Italia. 

E’ un vero e proprio metodo di cura. Si realizza attraverso il contatto pelle-a-pelle, tra mamma/papà e neonato, continuo e prolungato (da 8 a 24 ore al giorno, per quante più ore possibile). Va iniziato immediatamente dopo il parto. O quando le condizioni cliniche del neonato lo consentono. L’OMS raccomanda fortemente la KC per tutti i neonati pretermine o di basso peso come cura di routine. L’inizio il prima possibile dopo la nascita. Secondo le più recenti evidenze e numerose revisioni della letteratura, la KC iniziata in ospedale o a casa riduce la mortalità durante il ricovero alla nascita o a 28 giorni di età e, probabilmente, riduce le infezioni gravi tra i neonati pretermine e di basso peso alla nascita. 

La KC, inoltre, comporta maggiori benefici, a medio e lungo termine, se dura almeno 8 ore al giorno. E se viene iniziata quanto prima possibile. Ormai diversi studi sostengono che la KC deve essere inserita nei bundle di miglioramento assistenziale e di outcome dei neonati prematuri per il livello di impatto a breve e lungo termine che essa ha. Nonostante i suoi comprovati benefici, le esperienze dirette di alcuni ospedali mostrano una grande variabilità nell’inizio della Kangaroo Care. E, spesso, difficoltà logistiche e professionali nell’eseguirla, soprattutto nei neonati pretermine. Per i neonati prematuri, infatti, è fattibile anche prima della stabilizzazione. Ma richiede formazione professionale, adattamento degli spazi e attrezzature per la rianimazione. 

Tutto questo non può che confermare la necessità di un ulteriore impegno. Non solo per la promozione culturale e organizzativa dei punti nascita, ma anche nel promuovere azioni concrete presso i decisori delle politiche sanitarie. Ciò affinché la KC venga considerata una attività di cura essenziale tra gli standard di cura per tutti i neonati e per le loro famiglie. 

“Purtroppo, sappiamo di casi di Terapie Intensive Neonatali che ancora impongono limitazioni di orari per l’accesso ai genitor. Addirittura alcune solo poche ore al giorno”, afferma il presidente SIN Luigi Orfeo. “Da anni sosteniamo l’apertura h24 delle TIN e il diritto di tutti i genitori di poter stare accanto al proprio figlio ricoverato per tutto il tempo che lo desiderano. I genitori sono parte integrante della cura. La kangaroo care ne è una dimostrazione concreta”. Il Gruppo di Studio della Care neonatale della SIN ha messo a disposizione di tutte le TIN italiane il documento Kangaroo Care – Le Indicazioni nazionali della SIN”, con precise istruzioni per una corretta e sicura implementazione di questa importante pratica.