Tumori tiroide in aumento tra ragazze
Il dato è allarmante anche se, con la diagnosi precoce guarisce il 95% dei pazienti. I tumori alla tiroide sono in aumento tra le ragazze tra i 15 e i 19 anni. Quali sono i sintomi della patologia?
I numeri sono in crescita il tumori alla tiroide sono in aumento prevalentemente tra le ragazze nella fascia 15-19 anni. E’ un’emergenza da monitorare. ”L’obiettivo però non è spaventare, ma informare per arrivare a una diagnosi precoce che non solo salva la vita, ma che implica anche terapie meno invasive – sottolinea Claudio Spinelli, Ordinario di Chirurgia Pediatrica e Infantile all’Università di Pisa -. Nel caso della tiroide significa conservare almeno in parte un organo che è tanto piccolo quanto fondamentale perché secerne ormoni indispensabili per il regolare svolgimento di molte funzioni del nostro organismo”.
Proprio perché i tumori alla tiroide sono in aumento tra le ragazze, si raccomanda un controllo medico periodico, consistente in un semplice prelievo di sangue e di un’ecografia del collo.
Sul Corriere si legge:
La faccenda è diversa però, quando si guardano i dati di bambini e ragazzi: i casi in Italia, dal 2005, crescono del 3 per cento ogni anno (soprattutto nelle regioni centrali, dove l’incidenza è quattro volte più alta che al Sud) e nell’ultimo decennio l’incremento è stato più alto che in qualsiasi altro Paese europeo. Perché? “Le ragioni sono molteplici e in parte ancora da capire – risponde Spinelli -. Certo hanno un ruolo le radiazioni ionizzanti dell’esplosione nucleare di Chernobyl nel 1986 e di quella (molto più lontana da noi) di Fukushima nel 2011, che non bastano però a spiegare questo aumento. A Chernobyl, dopo l’esplosione, i casi di neoplasia tiroidea decuplicarono: oggi, però in Ucraina e in Bielorussia l’incidenza è più bassa che da noi”.
Altre cause vanno ricercate nelle sostanze emesse dai vulcani (nelle vicinanze dell’Etna l’incidenza dei tumori della tiroide è nettamente aumentata) e in quelle inquinanti dovuti alle industrie, al traffico (diossine, zolfo, PFAS o sostanze perfluoroalchiliche, Keu o sostanze contenenti metalli pesanti) o alle microplastiche. “Tutti questi elementi hanno un’azione simil-estrogenica, simile agli ormoni – precisa Paolo Miccoli, ordinario di Chirurgia generale all’Università di Pisa -,. Attaccano i recettori delle ghiandole e ne stimolano la proliferazione. L’organismo delle ragazzine è più sensibile alla sollecitazione ormonale: ecco perché sono loro ad essere più colpite da questo tumore”.
E’ bene prestare attenzione a possibili campanelli d’allarme anche negli adolescenti: un nodulo che si sente tra le dita se si tocca il collo o un rigonfiamento indolore che compare nel collo e che s’ingrossa sempre di più, non va trascurato. Basta un’ecografia visualizzare noduli anche molto piccoli, di misurarli con precisione e stabilirne la natura benigna o maligna. L’esame più appropriato per verificare la presenza di un tumore, infine, è l’agoaspirato: con un ago sottile e sotto la guida ecografica, si aspirano alcune cellule del nodulo e si analizzano al microscopio. “E se si appura, effettivamente, la presenza di un tumore in stadio precoce, il paziente può essere sottoposto a un intervento chirurgico di tipo conservativo con la preservazione di un lobo tiroideo, cosa particolarmente importante nei giovani”, conclude Spinelli.
I tumori tiroidei infantili si possono prevenire evitando di esporre i bimbi a radiazioni quando non è strettamente necessario, ovvero limitando al minimo TAC e radiografie e soprattutto scongiurando la carenza di iodio per consentire alla ghiandola di funzionare al meglio. Un altro fattore di rischio accertato per il carcinoma tiroideo è l’esposizione a radiazioni.
Regali di Natale solidali 2024
Anche in questo 2024 si può insegnare ai nostri figli a fare del bene a chi è meno fortunato di loro. Come? Con i regali di Natale solidali. Ci sono associazioni meritevoli che donano i proventi di questi regali di Natale solidali a progetti in Italia e nel mondo che fanno bene al cuore.
Il 2024 è un anno segnato da guerre e disastri sociali che portano centinaia di migliaia di bambini non solo a perdere la vita, ma a non avere più nulla. I regali di Natale solidali sono solo una piccola goccia nel mare, ma è importante dare il buon esempio.
Ecco qui di seguito alcune delle associazioni che propongono molti regali di Natale solidali nel 2024.
Dal 24 novembre al 24 dicembre, nei negozi di Emergency è possibile trovare tante idee regalo e sostenere così i suoi progetti in Italia e nel mondo. Dalle decorazioni natalizie e le tazze realizzate a mano dell’Uganda agli accessori cuciti e ricamati dalle donne afghane. Dai cesti natalizi alle magliette dell’associazione firmate da artisti e disegnatori contemporanei. Sono solo alcuni dei prodotti che si possono acquistare sia online, sia in uno dei negozi di Natale Emergency in 23 città italiane: Aosta, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Ferrara, Firenze, Genova, Livorno, Macerata, Mestre, Milano, Napoli, Padova, Pisa, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Teramo, Torino e Venezia.
Quest’anno sono 130 le proposte regalo di Emergency che, per questo Natale, propone anche tanti gadget con il suo logo. Dalla classica tazza rossa in ceramica fino al calendario 2025. E poi alcune novità davvero originali come la maglietta Artivists firmata da Laika, l’ombrello Emergency e la tazza termica tazza termica Travel Tumbler di 24Bottles.
Per offrire un aiuto a chi vive nei contesti difficili in Italia e nel mondo dove Emergency è impegnata, nei negozi dell’Ong si potranno acquistare le fodere per cuscini, borse o i tradizionali Suzani, ampi tessuti tribali totalmente ricamati a mano in Afghanistan o le decorazioni per l’albero di Natale fatte in Uganda dalla cooperativa Musizi Joy, create da chi abita negli slum di Kampala. E, ancora, il portachiavi No War Factory realizzato con i metalli provenienti dai residui bellici disseminati nel Laos, Paese del Sud Est asiatico, l’area del mondo più bombardata della storia.
Sono tanti anche i prodotti provenienti o da realtà solidali che collaborano con la Ong. I saponi equosolidali prodotti dalle donne del Burkina Faso oppure gli accessori moda e i capi di Ionè, tutti pezzi unici prodotti da laboratori artigianali in India che riutilizzano i sari indiani, spesso usati solo una volta.
Anche a tavola è possibile assaporare un Natale solidale. I prodotti di Banda Biscotti di Verbania, dove i detenuti possono imparare come riprodurre i grandi classici della pasticceria italiana. Con la cooperativa sociale Frolla, biscottificio per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità, è possibile gustare biscotti dolci e salati. In questo modo dare l’opportunità di un futuro a persone con difficoltà. Ci sono le ceste dolci e salate di Libero Mondo, con una selezione di prelibatezze. Quest’anno sarà in vendita negli shop Emergency anche il Panettone “Fatto per bene” dal packaging esclusivo per i 30 anni di Emergency, in collaborazione con le Tre Marie.
Emergency propone, infine, delle idee-regalo virtuali che sosterranno specifiche attività dell’associazione in Italia e nel mondo. Con un contributo online si potranno regalare giubbotti-salvagente per la nave Life Support di Emergency, una visita pediatrica in Sudan, il sostegno alla formazione di una donna in Afghanistan, una visita medica gratuita a un paziente nel Politruck, ambulatorio mobile in Italia.
“Scegliere un regalo solidale con ActionAid – spiega la Ong – significa scegliere di difendere i diritti fondamentali delle comunità più emarginate. Si può garantire istruzione di qualità ai bambini più vulnerabili o l’accesso alle cure primarie per neomamme e i loro neonati”. E’ online il nuovo shop solidale di ActionAid “Regaliperunsogno.it”: propone prodotti sostenibili, realizzati con materiali naturali di eccellenza e nel rispetto della filiera etica.
All’interno del negozio solidale, si possono trovare cosmetici firmati Natyr della rete Chico Mendes Altromercato, con packaging e ingredienti a zero impatto. Ci sono panettoni e pandori confezionati con stoffa tradizionale del Rwanda dai colori vivaci. O le prelibatezze artigianali della cioccolataia belga Charlotte Dusart.
Per i più attenti allo stile, invece, si possono regalare i prodotti di cartoleria di Popthequestion o i capi di abbigliamenti di Kechic. E’ un atelier sartoriale italo-africano che produce ogni capo con la particolare cura dei dettagli. Sul negozio solidale, è possibile scegliere di regalare una donazione per assicurare un pasto sano al giorno ai bambini presso le mense scolastiche. O che offra servizi di sostegno psicologico alle donne sopravvissute alla violenza di genere nei Paesi in cui lavora ActionAid.
Tornano i Regali solidali dell’Unicef a sostegno dei programmi di lotta alla malnutrizione infantile, che compromette la sopravvivenza, la crescita fisica e lo sviluppo cerebrale dei bambini. I fondi raccolti con i Regali solidali Unicef contribuiranno a donare alimenti, vaccini e medicine in tanti paesi del mondo, aiutando i bambini colpiti dalla malnutrizione e dalle emergenze.
A partire da un’offerta minima di 5 euro è possibile regalare: il set formine per biscotti, le decorazioni in legno, il blocchetto post.it. E ancora: la tracolla in cotone, le candele in vetro, i pastelli cancellabili, il set 6 penne glitter. E pure il grembiule per bambini, l’album da disegno, la borsa trousse, la bandana multifunzionale, il cappellino, l’agenda perpetua, la carta regalo, il calendario dell’avvento. Da 7 euro: il berretto zuccotto, il portachiavi da collo, il porta merenda, tazzine in ceramica. Da 10 euro: i biglietti di Natale, con diversi soggetti, il profumatore per ambienti, i guanti, la mini jeep dell’Unicef, la borsa mare, il puzzle istruzione, un set da 2 tovagliette. Da 15 euro: la pallina di Natale in vetro, l’orso di peluche, la borraccia termica, il telo mare. Da 20 euro: lo zaino richiudibile.
E’ inoltre disponibile la linea di articoli dedicata alla Pigotta che comprende regali con offerta minima a partire dai 3 euro fino ai 20: portachiavi, tovagliette, album da colorare, il gioco memory, il gioco domino e l’intramontabile Pigotta. Recandosi presso le sedi dei Comitati locali Unicef o negli eventi di piazza che si terranno a ridosso di Natale in tutta Italia, sarà possibile scegliere fra le diverse idee regalo, con un’offerta minima compresa fra i 3 e i 20 euro – a seconda dell’articolo scelto.
“Questo Natale salva una vita” scrive sul suo sito Medici senza frontiere. “Per i feriti che disperatamente cerchiamo di curare a Gaza e in Libano. Per chi vive in Ucraina e ha bisogno di cure per guarire i traumi del corpo e della mente causati dalla guerra. Per le famiglie in contesti di guerra che anche questo inverno vivono accampate in tende senza riscaldamento, acqua potabile, cibo e cure. Per i bambini che ancora oggi rischiano di morire di malnutrizione e morbillo in Sudan e Nigeria. Per ogni donna che diventa madre in Yemen, nonostante il sistema sanitario sia inesistente da anni. Per ogni vita strappata dall’oblio del mare nel Mediterraneo. Questi sono i desideri di Natale che oggi con la tua donazione mensile diventano realtà. Aiutaci a realizzarli, aiutaci a salvare vite. Dona online o chiama gratis l’800 91 31 46″.
Msf mette pure a disposizione uno shop on line con i regali natalizi solidali, dove trovare cesti natalizi, decorazioni a tema, tazze, magliette e felpe.
Masticare aiuta memoria e sviluppo psicofisico
Masticare alcuni cibi fibrosi aiuta memoria e sviluppo psicofisico ed è fondamentale per i bambini. Raoul D’Alessio, docente di Ortognatodonzia, sottolinea “è uno stimolo fondamentale per lo sviluppo delle piene potenzialità intellettuali e della memoria del bambino”. Il coordinatore delle presidenze provinciali del Sindacato unitario specialità ortognatodonzia (Suso), all’Adnkronos Salute ne parla approfonditamente. Masticare alimenti come carote, finocchi, sedano, pane e mele aiuta, appunto, memoria e sviluppo psicofisico.
“Si migliora, così, l’apprendimento, il benessere e l’autostima”, precisa il medico. ”Sgranocchiare cibi fibrosi e sani è decisivo per la crescita psicofisica dei piccoli, che altrimenti rimane al di sotto delle sue reali potenzialità. E proprio per questo una dentatura corretta può avere un ruolo che non va mai sottovalutato nella crescita”. aggiunge.
“Vogliamo, come Suso – continua – lanciare un messaggio importante alle famiglie: prendersi cura della salute orale dei bambini fin da piccoli è importantissimo, non solo per garantire un bel sorriso, ma per prevenire problematiche che potrebbero compromettere la salute della bocca nel lungo periodo e per aiutare i propri figli nel percorso di crescita di corpo e mente”.
Per l’esperto, proprio perché masticare aiuta memoria e sviluppo psicofisico, è particolarmente utile “introdurre gradualmente cibi consistenti già dallo svezzamento, in modo che il bambino si abitui piano piano”. Mano a mano che i bimbi crescono “si programmano gli schemi motori di tutti i movimenti più importanti, tra cui la masticazione, che ha bisogno, però, di allineamento corretto. I denti storti alterano la funzione masticatoria. Quando c’è una malocclusione, ovvero i denti superiori non vanno in contatto nella maniera giusta con i denti inferiori, tutte le funzioni ne risentono e la crescita avviene in modo squilibrato”.
“Alla fine dello sviluppo le ossa non saranno più modificabili. E gli squilibri non saranno più correggibili. Le fasi precoci di sviluppo sono importanti per intervenire. Equilibrare le disfunzioni e ripristinare una crescita cranio-armonica. Ma c’è di più. Oggi sappiamo che l’equilibrio della bocca e delle funzioni masticatorie può essere correlato alla postura della colonna vertebrale. E quindi i denti sani possono essere amici anche della postura, che ha molte implicazioni psicologiche e fisiche”, evidenza D’Alessio.
Tra le malocclusioni “la più pericolosa è il morso incrociato, che si può presentare già a due anni. A questa età i bambini hanno ancora i denti da latte, ma la masticazione si altera in modo evidente e le forze masticatorie, che servono per crescere e aumentare le capacità intellettive, si squilibrano e diminuiscono. È come il tronco di un albero che sta crescendo storto. Più presto lo raddrizziamo, prima tutto migliora. Per questo bisogna correggere le alterazioni il più precocemente possibile, con gli apparecchi giusti, per dare una mano anche al cervello”.
Fiocchi di neve con le mollette
Volete far divertire i vostri figli costruendo con loro una decorazione per l’Albero di Natale? Potete realizzare insieme a loro i fiocchi di neve con le mollette. Dovrete coinvolgere i bimbi solo se hanno dai 5 anni in su, più piccolini diventa un po’ più complicato…
Per fare i fiocchi di neve con le mollette, quelle per stendere il bucato, ovviamente, in legno, dovrete averne a disposizione 8 a cui togliere la molla metallica (per farne una). Magari questa operazione fatela voi adulti. Prendete le tempere e dipingetele con un pennello del colore che preferiscono i piccoli, che magari si abbina agli addobbi di casa. Se volete che risplendano, potrete anche farci passare sopra il lucidante, c’è pure quello con i brillantini dentro. Mi raccomando. Prima il colore, far asciugare e poi il lucidante, far asciugare di nuovo. Potrete pure optare per il colore al naturale. Sta a voi decidere.
Quanto le mollette saranno asciutte usate la colla per unirle al contrario rispetto a come sono originalmente, gli estremi delle due mollette, per intenderci, devono formare una punta. Quando saranno state create otto punte, i fiocchi di neve con le mollette andranno uniti, principalmente con la colla a caldo, altrimenti con una buona colla a presa rapida. Anche qui i bambini andranno aiutati. Per completare l’opera, mettere un gancetto per poter appendere la decorazione.
Attenzione alla tintarella sulla neve
Come in estate è necessario proteggersi, anche in inverno vale lo stesso consiglio: se state per andare in settimana bianca con la vostra famiglia, attenzione alla tintarella sulla neve.
Paolo A. Ascierto chiede a tutti di fare attenzione alla tintarella sulla neve. Il presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli sottolinea i pericoli. Lo fa in occasione della decima edizione dell’Immunotherapy e Melanoma Bridge.
Tenete sempre la situazione sotto controllo, per voi e i vostri figli. Non lasciatevi trarre in inganno dal termometro giù. Il medico regala 6 consigli preziosi per fare attenzione alla tintarella sulla neve. Li riporta Adnkronos Salute.
1) Applicare una protezione solare ad ampio spettro con fattore di protezione Spf 30+ su tutte le zone della pelle non protette da indumenti, come viso, collo e mani.
2) Attenzione al ‘riciclo’ della crema solare dell’estate passata. E’ vero che nella gran parte dei casi la sua efficacia arriva fino a 12 mesi dal’apertura della confezione, ma questo vale solo se è stata conservata correttamente con il tappo ben chiuso e non esposta a temperature alte.
3) Indossate un cappello o un casco per una maggiore protezione durante lo sci, le ciaspolate, lo slittino o lo snowboard.
4) Indossate occhiali da sole con protezione Uv al 100% oppure occhiali protettivi anti-Uv. Il melanoma, infatti, può colpire anche l’occhio.
5) Fare un’auto-valutazione della propria pelle per vedere se ci sono nei nuovi o che hanno modificato il loro aspetto. La regola da seguire è quella dell’Abcde: A come asimmetria nella forma, il melanoma potrebbe non averla; B come bordi irregolari; D come dimensioni, cioè aumento di larghezza e spessore; E come evoluzione, perché il melanoma può manifestarsi con cambiamenti in poche settimane o mesi.
6) Ricordarsi comunque di fare il periodico controllo dallo specialista. Non sempre i nostri occhi possono scorgere tutte le anomalie. Il melanoma, infatti, non si presenta solo sul corpo, ma può comparire anche sul cuoio capelluto, sulle mucose (bocca, genitali) e anche sotto le unghie. Può anche non essere colorato di marrone-nero, ma apparire rosato.
Kipferl alla vaniglia
Ai vostri figli piacciono i biscotti? I Kipferl alla vaniglia sono friabili, con pasta frolla gustosissima, e a forma di cornetto. Ideali per questo periodo festivo, si trovano nei mercatini di Natale, ma possiamo anche realizzarli noi a casa. Ecco la ricetta.
Per i Kipferl alla vaniglia in dispensa occorre avere:
250 grammi di farina 00
150 grammi di burro
100 grammi di mandorle
100 grammi di zucchero
1 bacca di vaniglia
1 uovo
Zucchero a velo q.b.
Per prima cosa frullate le mandorle, riducendole in polvere, poi mischiatele allo zucchero. Unite la farina, dopo averla setacciata, tagliate la bacca di vaniglia, prendetene i semini e versateli nella ciotola con gli altri ingredienti. Per ultimi mettete anche l’uovo e il burro, tagliato precedentemente in cubetti piccoli. Ora impastate, quando tutto sarà ben amalgamato, formate una palla, avvolgete il composto in pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per 15 minuti.
Trascorso il tempo, riprendete l’impasto. Aiutandovi con la farina, fate tanti piccoli rotolini, devono essere circa 15 centimetri, metteteli incurvati, come fossero cornetti, su una teglia ricoperta di carta forno. Fate cuocere i Kipferl alla vaniglia in forno ventilato a 180° per una ventina di minuti. Tirateli fuori quando saranno dorati e solo quando si saranno raffreddati spolverateli con tanto zucchero a velo.
Tradizioni natalizie da condividere in famiglia
Ci siamo, ecco il momento delle tradizioni natalizie da condividere in famiglia. Alcune possono anche trasformarsi in giochi divertenti da fare coi i vostri bambini. Una dovrebbe essere già iniziata a dire la verità, quella del Calendario dell’Avvento, che arriva fino alla Vigilia e insegna ai bambini l’arte dell’attesa, regalando, ovviamente, anche molta magia.
L’8 dicembre è il momento dell’Albero di Natale e del Presepe, questa tra le tradizioni natalizie da condividere in famiglia è quella quasi obbligatoria, ma che fa discutere. Perché? Ormai la moda impone quasi una corsa a fare queste due cose prima, addirittura a metà o fine novembre, sembra quasi una corsa per arrivare primi e fa davvero sorridere. Coinvolgere i piccoli ad addobbare l’abete, si spera ecologico, a meno che non sia ben piantato in un giardino, è un momento di grande emozione, come pure allestire il Presepe, che scatena la loro creatività. E poi vuoi mettere accenderlo tutti insieme?
Tra le tradizioni natalizie da condividere in famiglia c’è pure quella dei tour tra mercatini e villaggi pieni di bancarelle allegre e coinvolgenti. Poi c’è il 12 dicembre, Santa Lucia, al Nord si fanno persino i regali. La sera prima i bimbi devono preparare una bella tazza di latte e i biscotti e la frutta secca per la Santa, il suo asinello e l’aiutante Castaldo. Altra tradizione è la letterina a Santa Claus: questa i bambini devono scriverla facendosi aiutare da mamma e papà. E tenerissimo!
L’IA per il parto
L’IA, Intelligenza Artificiale, sarà usata anche per il parto. Quotidiano Sanità spiega nel dettaglio del nuovo software appena sviluppato che guida il parto, osservando tramite, appunto, l’IA la posizione del neonato che sta per venire al mondo in tempo reale.
Il software per il parto basato sull’IA “potrà essere incorporato a un ecografo e ‘guidare’ il parto, fornendo informazioni precise e in tempo reale sulla posizione della testa del bebè. E quindi suggerendo, in maniera chiara con un semaforo, agli operatori se procedere con la discesa naturale nel canale del parto, se usare la ventosa o se, addirittura, sia meglio passare a un cesareo d’urgenza”.
Lo strumento, che potrebbe arrivare in sala parto a partire dal 2028. E’ stato sviluppato e validato nell’ambito di un lavoro pubblicato su The European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology. E’ stato coordinato dal professor Tullio Ghi. Il medico è professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università Cattolica, campus di Roma, e Direttore della Unità Operativa Complessa di Ostetricia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Si è avvalso del supporto tecnico dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Lecce. Non solo, pure dei colleghi della Clinica Ostetrica dell’Università di Parma”.
“Lo studio multicentrico è stato realizzato nell’ambito del gruppo internazionale ISLANDS (International Study Group on Labor and Delivery Sonography) fondato dal professor Ghi. Proseguirà adesso con una nuova ricerca prospettica selezionata dal Ministero della Salute tra i progetti di interesse nazionali (PRIN) e finanziata con un fondo di circa 200 mila euro”, si legge.
E ancora: “Il viaggio del feto nel canale del parto può non essere privo di ostacoli o di rischi: la malposizione del feto (condizione ostetrica in cui l’occipite del feto è orientato verso l’osso sacro e non verso il pube della madre) è tra le cause più comuni di un prolungamento o di un arresto della progressione del parto. A seconda di come si posiziona la testa del bebè durante la discesa quindi ci potrebbe essere bisogno di utilizzare una ventosa per facilitare l’uscita. O, nei casi più difficili, di ricorrere a un cesareo d’urgenza per la nascita in sicurezza per la mamma e per il piccolo”.
“Valutare come è posizionata la testa può non essere facile, anche per l’operatore esperto”, spiega il professor Ghi. “Quando la valutazione viene fatta con le dita si può incorrere in errori in un caso su 5. Errori che possono ad esempio determinare l’applicazione della ventosa nel punto non corretto della testa. Con conseguente fallimento dell’estrazione del feto, prolungare il parto e, nei casi peggiori, causare un ritardo nella nascita di un bambino in stato di sofferenza”.
“L’ecografia facilita il medico nel valutare con precisione la posizione della testa del bambino prima di usare la ventosa. Ma non tutti gli operatori che lavorano in sala parto sono in grado di utilizzare al meglio l’ecografo per ottenere informazioni accurate. Il software per il parto basato sull’IA utilizza le immagini ecografiche per dare automaticamente risposte precise in tempo reale agli operatori. Questi visualizzeranno il ‘verdetto’ come un semaforo. Rosso se non è il caso di procedere con la ventosa e se bisogna intraprendere la scelta del cesareo d’urgenza. Verde se si può procedere con la ventosa. Giallo se la situazione è incerta”.
“Nello studio multicentrico pubblicato il software è stato validato finora sulla base di 2154 immagini ecografiche provenienti da 16 centri di tutto il mondo. Le prestazioni complessive del modello per la classificazione della posizione della testa fetale sono state eccellenti”, chiarisce il professore.
“Abbiamo sviluppato un modello di intelligenza artificiale applicato all’ecografia in grado di valutare automaticamente e in una frazione di secondo la posizione della testa fetale durante il parto, con un’accuratezza complessiva eccellente – sottolinea il professor Ghi – Studi futuri dovranno validare il nostro modello su ampie popolazioni di pazienti prima di introdurlo nella pratica clinica di routine. Ma riteniamo che se i risultati saranno positivi il software potrà entrare nella pratica clinica nel giro di 3-4 anni”.