Adolescenti hikikomori: fattori scatenanti

Feb 09
Scritto da Annamaria avatar

E’ un problema sociale. Gli adolescenti hikikomori crescono vertiginosamente. Il termine significa letteralmente “stare in disparte”. Identifica quelle persone che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi. Si chiudono semplicemente in casa in casa, senza avere alcun contatto diretto con il mondo esterno. Escludendo persino, a volte, i loro genitori. Quali sono i fattori scatenanti di tutto questo? Una ricerca li ha messi in luce.

adolescenti hikikomori fattori scatenanti

Lo studio che mostra i fattori scatenanti per gli adolescenti hikikomori è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature. Gli esperti hanno condotto due indagini trasversali nel 2019 e nel 2022. I dati sono stati raccolti tramite la tecnica CAPI (Computer Assisted Personal Interview) su campioni rappresentativi di adolescenti italiani. Prendono in esame un totale di 3.273 studenti nel 2019 e 4.288 studenti nel 2022, di età compresa tra i 14 e i 19 anni.

Quali sono quindi i fattori scatenanti, stando ai ricercatori, che inducono gli adolescenti a diventare degli hikikomori? Leggo riporta i risultati.

  • Scarsa qualità delle relazioni sociali (specialmente con i genitori, in particolare con la madre);
  • Bassa fiducia relazionale verso familiari e insegnanti;
  • Vittimizzazione da bullismo e cyberbullismo;
  • Iperconnessione ai social media;
  • Scarsa partecipazione ad attività sportive extrascolastiche;
  • Insoddisfazione per il proprio corpo.

“L’iperconnessione, in particolare, è stata identificata come un elemento chiave che non solo erode l’autostima degli adolescenti, ma contribuisce anche all’isolamento sociale e all’aumento delle ideazioni suicidarie giovanili”, si legge.

“E’fondamentale sviluppare interventi educativi rivolti a genitori e insegnanti per sostenere i giovani che si trovano in condizioni critiche”, fa sapere Antonio Tintori, uno degli autori dello studio.

Bambini che giocano all’aperto più felici

Feb 08
Scritto da Annamaria avatar

I bambini che giocano all’aperto sono più felici degli altri. Tendono a interiorizzare di meno, hanno quindi minor rischio di depressione e ansia. Noi mamma in cuor nostro l’abbiamo sempre, ora, però, c’è una ricerca che lo mette nero su bianco.

bambini che giocano all aperto piu felici

Uno studio osservazionale dell’università di Exeter in Gra Bretagna sottolinea come i bambini che giocano all’aperto siano più felici, più resilienti e abbiamo minori problemi di salute mentale. “Siamo più preoccupati che mai per la salute mentale dei bambini e le nostre scoperte evidenziano che potremmo essere in grado di contribuire a proteggere il loro benessere mentale assicurandogli numerose opportunità di gioco avventuroso”, dice Helen Dodd.

Dalla ricerca si è stabilito che i piccoli osservati abbiano affrontato meglio il lockdown. E testimonia come i bambini che giocano all’aperto siano più felici di quelli che rimangono chiusi. “Questo è davvero positivo perché il gioco è libero, istintivo e gratificante per i bambini, disponibile a tutti e non richiede competenze speciali. Ora abbiamo urgente bisogno di proteggere gli spazi naturali e di investire in parchi ben progettati e avventurosi, per supportare la loro salute mentale”, spiega la psicologa infantile. 

“Il ruolo degli adulti è quello di fornire un ambiente favorevole e poi farsi da parte, o al massimo, fare il tifo gentilmente. Cessa di essere un gioco nel momento in cui un adulto dice a un bambino di farlo”, sottolinea ancora.

Gravidanza gemellare

Feb 07
Scritto da Annamaria avatar

La gravidanza gemellare richiede molta più attenzione rispetto a quella singola. Il termine, ad esempio, viene solitamente anticipato, il parto, se si tratta di una gravidanza gemellare con due feti che si sviluppano in due sacchi distinti, senza alcuna complicazione, avviene tra la 37esima e la 38esima settimana. In caso di gravidanza monocoriale il termine viene fissato circa una settimana prima se biamniotica e tra le 32 e 34 settimane se monoamniotica. 

gravidanza gemellare

Anche le visite e i controlli ecografici cambiano leggermente in caso di gravidanza gemellare. Sul Corriere della Sera, a tal proposito, si legge: “Per le gravidanze gemellari bicoriali (in cui ogni bambino ha la sua placenta) sono normalmente programmate visite ed ecografie a cadenza mensile. Mentre per quelle monocoriali: un’ecografia ogni due settimane a partire dalla 16esima settimana e una visita al mese. Tra gli esami previsti, tra le 19 e 24 settimane, c’è la misurazione della lunghezza del collo dell’utero (cervicometria) mediante un’ecografia transvaginale. Se si evidenzia un accorciamento importante della cervice significa che c’è un rischio elevato di parto pretermine”.

La mamma, in caso di gravidanza gemellare, dovrà seguire un piano nutrizionale diverso. Il suo fabbisogno giornaliero è più alto di chi è in attesa di un solo bebè. Indispensabili per lei il ferro, l’acido folico, lo iodio, la vitamina d e gli omega 3 (se non si mangia pesce almeno tre volte alla settimana). L’aumento di peso consigliato è tra i 16 e 20,5 chilogrammi.

“Per la gravidanza gemellare monocoriale e monoamniotica è indicato il taglio cesareo. Negli altri casi è consentito il parto vaginale purché il primo gemello pronto per uscire si trovi in posizione cefalica”.

Bugie bambini: cosa fare

Feb 06
Scritto da Annamaria avatar

I bambini cominciano a capire la differenza tra la realtà e una storia tra i 4 e i 5 anni. Se in quel momento cominciano a dire bugie cosa fare? Come comportarsi per far capire loro che è sbagliato?

Gli psicoterapeuti affermano senza ombra di dubbio che dire bugie fa parte del percorso evolutivo dei bambini, della loro crescita. Spesso lo fanno per negare di aver fatto qualcosa di male, a volte anche solo per attirare l’attenzione su di sé. Ma se diventa un comportamento continuo cosa fare?

Le bugie dei bambini, a volte un meccanismo di autodifesa, perché annoiati o trascurati o troppo pressati da mamma e papà, ci fanno, però, rimanere male? Cosa fare dunque? Innanzitutto dobbiamo capirne le motivazioni e dare loro il buon esempio, non dicendone noi. Capire pure la gravità della menzogna: se è innocua o meno. 

Le punizioni sono abbastanza inutili, è dimostrato anche da recenti studi sul comportamento tra grandi e piccini. Anzi, il più delle volte sono controproducenti, al punto di avere un effetto contrario.

Una volta compreso la causa della bugia e da dove nasce, senza essere autoritari, dovremmo ascoltare nostro figlio, facendolo parlare, ironizzare con lui, spiegargli quando sia sbagliato mentire e quanto sia facile far venire alla luce la verità. Spiegare quanto sia importante la fiducia reciproca e quando invece sia dannoso dire una bugia. Raccontare al piccolo leggende e favole aiuta, proprio, a fargli capire come una storia sia differente dalla realtà quotidiana.

La moda dell’olio d’oliva al mattino

Feb 05
Scritto da Annamaria avatar

La moda dell’olio d’oliva al mattino, da prendere a digiuno, impera. Su TikTok ci sono tanti video correlati sull’argomento. Del resto, lo dicono tutti gli esperti, è un elisir per la longevità in salute. Ma è davvero così importante e basilare seguire questa moda dell’olio d’oliva al mattino? O è solo l’ultima tendenza?

la moda dell olio d oliva al mattino

Quella dell’olio d’oliva al mattino a digiuno è la moda del momento, appunto. L’oncologo e ricercatore Silvio Garattini sottolinea che assumerlo a digiuno non ha alcuna evidenza scientifica che ne dimostri un valore aggiunto rispetto all’usarlo nei pasti comunemente.

“L’olio di oliva è ricco di acido oleico e polifenoli che svolgono un’azione antinfiammatoria. La sua composizione nutrizionale lo rende un alimento essenziale nella dieta perché abbassa il fattore di rischio di molte malattie che hanno come base l’infiammazione. Ed è sicuramente preferibile al burro quando sono necessari i grassi. Assumerlo al mattino a stomaco vuoto non fa né bene né male. E’ una moda che al momento non ha alcuna evidenza scientifica per cui non mi sento di suggerirla. Quando ci saranno degli studi in merito allora ne potremo riparlare”, dice.

“Personalmente utilizzo l’olio a crudo per condire la verdura, non è necessario assumerlo in altri modi, nell’alimentazione ordinaria va bene. Per essere sicuri di assumere un olio ricco di polifenoli, è la qualità dell’olio che può fare la differenza”, aggiunge il medico

Entrare in sala parto: consigli

Feb 04
Scritto da Annamaria avatar

Se un’amica o una parente ti chiede di entrare in sala parto con lei e tu sei del tutto impreparata cosa fai? Alcuni consigli a riguardo li regala Morena Terracciano, ostetrica. Ne parla a Vanity Fair.

Doctor examining pregnant woman during delivery while man holding her hand in operating room

Entrare in sala parto può spaventare anche i padri dei bebè che stanno per arrivare. I consigli, in questo caso, sono più che utili. La responsabile di Area Ostetrico Ginecologica Policlinico di Milano sottolinea: “Il partner è consigliato, perché questo è anche il momento in cui nasce una nuova famiglia, ma ci sono persone che non se la sentono e potrebbero non essere di aiuto. Chi sta vicino alla donna in questo momento importante deve fare una cosa semplice: fare quello che chiede la partoriente, ma anche rassicurarla e aiutarla a decidere le cose, anche soltanto un cambio di posizione, oppure se fare o non fare l’analgesia, o quali procedure scegliere”.

“La persona che accompagna la futura madre è lì per essere di sostegno in un momento in cui è possibile perdere il controllo ed entrare in confusione. E’ appunto una ‘persona di fiducia’ che mette la partoriente in una situazione di tranquillità”, precisa ancora l’esperta. “L’importante è che sia una presenza empatica, che capisca il vero bisogno della donna, che non si imponga troppo ma sia affidabile e presente”, fa sapere ancora Terracciani.

Non è sempre facile entrare, però, in sala parto, i consigli riguardano anche chi facilmente si impressiona. Il parto è un’esperienza traumatica per alcuni: “Certo la visione della nascita può essere forte. Per questo noi chiediamo sempre all’accompagnatore se vuole restare in sala parto e per quanto vuole stare. Ma soprattutto chiediamo alla donna quanto vuole che stia, perché lei deve sentirsi sempre a proprio agio. A chi è troppo impressionabile suggeriamo di stare alle spalle della donna. Oppure in alcuni casi, l’accompagnatore aspetta appena fuori dalla porta, per entrare appena il bambino è nato”.

Funnel cake

Feb 03
Scritto da Annamaria avatar

Le funnel cake sono le frittelle dolci americane. Invece di preparare le famose ‘chiacchiere’, da noi qui a Roma frappe, per realizzare una merenda squisita o per un pomeriggio di festa dei bambini si possono realizzare e provare. Così facciamo anche, per una volta, qualcosa di diverso: che ne dite?

finnel cake

Per fare le funnel cake in casa occorre avere:

100 grammi di farina 00

100 ml di latte

2 cucchiai di zucchero semolato

1 uovo

Mezzo cucchiaino di bicarbonato

Ed eccoci pronti, non dimenticando, per, che per decorare le funnel cake serve lo zucchero a velo e che per friggere è sempre meglio l’olio di girasole. Rompete in una ciotola l’uovo, versate lo zucchero, usare la frusta e amalgamare, unire pure il latte e continuare a lavorare. Fare lo stesso con la farina e il bicarbonato. Il composto finale deve essere senza grumi, liscio e compatto. Adesso scaldate abbondante olio di semi in una padella capiente e con i bordi leggermente più alti. Trasferite la pastella dell’impasto in un imputo, o, più facile, in una bottiglietta. Versate mano a mano il contenuto a spirale nell’olio ben bollente. Le frittelle devono cuocere da entrambi i lati, dorate, vanno prelevate con un mestolo forato e lasciate scolare su un foglio di carta assorbente. Solo dopo vanno spolverate con lo zucchero a velo.

Allattare correttamente al seno

Feb 02
Scritto da Annamaria avatar

Vi ho più volte parlato dei benefici dell’allattamento al seno, per chi può farlo, ovviamente. Ma come allattare correttamente? Marco Grassi, ginecologo presso l’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno, dà preziosi consigli all’Adnkronos a riguardo.

allattare correttamente al seno

E’ importante non commettere errori e allattare correttamente al seno il proprio bimbo. “Allattare ‘a richiesta’ è fondamentale, poiché il neonato ha bisogno di poppare tra le 8 e le 14 volte al giorno nei primi mesi. E’ il bambino che stabilisce il ritmo della poppata”, consiglia Grassi.

Per allattare correttamente al seno, sottolinea l’esperto, anche a posizione e l’attacco del bebè sono basilari, così da non correre il rischi di dolori ai capezzoli o mastite. “Una corretta postura aiuta a prevenire questi inconvenienti, e non c’è un tempo fisso per ogni poppata, è il bambino che decide quando ha mangiato abbastanza”, spiega il ginecologo. 

“L’allattamento esclusivo al seno è altrettanto importante nei primi sei mesi, anche per l’idratazione: quando ha sete, il bambino si attacca al seno e riceve anche acqua”, si precisa ancora. Non fatevi tentare dall’uso di tettarelle e biberon, potrebbero rovinare tutto.Non è, tra l’altro, necessario lavare il seno dopo ogni poppata: “Le ghiandole dell’areola provvedono già a una pulizia naturale”.

“Nonostante le difficoltà iniziali che alcune donne possono affrontare, con il giusto supporto e le informazioni adeguate, l’allattamento è un’esperienza che, oltre a essere nutriente, è estremamente gratificante”, conclude il dottor Marco Grassi.