Uova di Pasqua bambini

Mar 17
Scritto da Annamaria avatar

Le scorpacciate fanno male, ma i nostri bambini sono pronti a ricevere le uova di Pasqua. Certo, il prezzo del cioccolato è aumentato esponenzialmente, in alcuni casi fino al 40% in più rispetto al 2023, saranno quindi più care. Ma uno sforzo per i nostri piccoli va fatto.

uova di pasqua bambini 1
uova di pasqua bambini 1

Le uova di Pasqua più cool di questo 2024 sono quelle dedicate ai giochi che fanno impazzire i pargoli, come Sumble Guys, Nina e Matti, Lyon, Pera Toons, Brawl Stars. Si trovano nei vari supermarket e anche online. Basta sapere cosa appassiona di più i vostri bambini e quindi procedere con l’acquisto.

Ci sono le sempreverdi uova di Pasqua Ferrero dedicate ai bambini, come quelle di tanti altri brand famosissimi. Al cioccolato fondente o al latte, quello bianco, quello gusto gianduia, cuore morbido, caramello e così via. Non va dimenticato, ovviamente, che il prezzo è molto variabile, a seconda nel marchio. Vi raccomando di scegliere, però, le uova di Pasqua per bambini con il cacao pregiato.

Bellissimi per i più grandicelli quelli Bauli dedicati a Il Trono di Spade o a House of the Dragon. Per i piccini c’è pure quello Motta di Masha e Orso. Tantissime quelle che rimandano ai personaggi della Marvel o alle principesse della Disney. Anche “Funko” si è attrezzato per la Pasqua con una nuova linea di prodotti dedicata, con figure in versione cioccolato. Dai Funko Pop! dei personaggi Disney e Marvel fino alle carote Pocket Pop! Ma non si mangiano, servono a decorare la casa, quindi occhio!

E’ difficile resistere alla tentazione anche per noi grandi. L’uovo di Pasqua rimane irrinunciabile: è iniziata la caccia. I vostri bimbi quali sceglieranno di avere?

Smog: cosa fare

Mar 16
Scritto da Annamaria avatar

Lo smog affligge le grandi città, Roma è tra queste. Cosa fare con i bambini? Le raccomandazioni della Società italiana di pediatria (Sip) aiutano a proteggere i bambini.

smog cosa fare

“Se vero che la soluzione del problema è demandata principalmente a programmi di salute pubblica decisi e guidati dalle istituzioni – sottolinea la presidente della Sip, Annamaria Staiano all’Adnkronosè altrettanto importante ricordare come ciascuno di noi possa fare la differenza adottando comportamenti virtuosi per aiutare a ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la salute di tutti”.

Lo smog, come rileva la Commissione Ambiente della Sip, mette a rischio la salute respiratoria nei bambini. Non solo, può essere assai deleterio anche in gravidanza. Cosa fare quindi?

Per cercare di arginare i problemi legati al troppo smog ecco cosa fare:

Transitare poco in zone trafficate. Quando i rischi ambientali aumentano sarebbe preferibile uscire esclusivamente in aree verdi, evitando lunghi transiti in zone particolarmente trafficate, ricordando che girare con il passeggino in strade altamente trafficate genera sicuramente dei rischi maggiori in quanto il bambino è all’altezza dei gas di scarico.

Muoversi a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Non solo per ridurre il proprio impatto ambientale e quello del nucleo familiare, una delle indicazioni più semplici è, quando possibile, muoversi a piedi, con i mezzi pubblici o con la bicicletta. Scegliere luoghi di riferimento per le proprie attività che si trovano nel quartiere, specie nelle grandi città, può aiutare. Dalla scuola, alla spesa fino agli hobby pomeridiani dei più piccoli.

D’inverno fuori nelle ore più calde, d’estate il contrario. Durante l’inverno infatti con il freddo il particolato si condensa a formare goccioline di aerosol più facilmente inalabili. Meglio dunque stare fuori casa nelle ore più calde, mentre d’estate sono le ore centrali della giornata quelle da evitare, perché nei mesi estivi i livelli di ozono aumentano nel corso della giornata con l’aumentare della temperatura.

Alla guida velocità moderata e motore spento da fermi. Prediligendo se possibile i modelli di auto meno inquinanti, al volante è importante rispettare le disposizioni sui limiti di accesso alle zone a traffico limitato o i divieti di circolazione nella fascia verde nelle giornate particolarmente inquinate, moderare la velocità, mantenere spento il motore se non necessario.

Far diventare ‘green’ anche il proprio condominio. Anche a casa si può fare molto. Ad esempio sensibilizzare il condominio a valutare l’opportunità per il riscaldamento a minore impatto sull’ambiente. Questo tenendo conto del fatto che gli impianti di riscaldamento a combustibili non gassosi dovrebbero essere convertiti a metano. E che gli impianti di riscaldamento condominiali esistenti dovrebbero essere ristrutturati secondo le tecnologie della termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore.

Bambini: troppi compiti

Mar 15
Scritto da Annamaria avatar

Troppi compiti a casa. Nella scuola “San Pompilio Maria Pirrotti” di Campi Salentina, facente parte dell’Istituto comprensivo “Teresa Sarti” i genitori sono insorti contro i docenti. Le tante assegnazioni a casa impedirebbero ai bambini di poter svolgere attività extrascolastiche, costringendoli a casa l’intero pomeriggio e non solo.

bambini troppi compiti

Non è la prima volta ci si affronta lo spinoso problema dei troppi compiti assegnati ai bambini. “Vengono letteralmente oberati dai compiti – affermano alcuni genitori a Leggotanto che ci sono giorni in cui i nostri figli non riescono a staccare nemmeno per pochi minuti la mente dai libri, talmente tante sono le materie da preparare”.

Se consideriamo l’orario scolastico, che comprende sei ore, dalle 8 alle 14, possiamo capire quanto sia già pesante di suo. I ragazzi quindi, appena tornati a casa, hanno solo il tempo di mangiare per poi mettersi subito a studiare. Certamente non è questo il dato che più ci preoccupa, quanto che, come detto, i compiti che i professori assegnano per il pomeriggio sono tanti e comprendono molteplici materie. Tutto questo comporta la conseguenza che spesso i nostri figli non riescono a ritagliarsi il tempo per svolgere tutte quelle attività extrascolastiche fondamentali per la loro crescita ed il loro sviluppo”, precisano.

“Ci sono giorni – dicono ancora le mamme e i papà – che iniziano i compiti subito dopo il pranzo e vanno vanti fino a sera, a volte anche alle 22. E’ chiaro che la loro attenzione non può mantenersi sempre lucida e costante per tutto quel tempo. Da qui la necessità appunto di frequentare o praticare discipline artistiche o sportive che li aiutino in questa età particolare che stanno attraversando. Ma con tutto quello che devono studiare a casa, questi spazi di svago e ricreativi non riescono a viverli”. 

La dirigente si auspica una serena collaborazione tra genitori e docenti. Intanto i primi fanno sapere: “Una problematica che abbiamo più volte rappresentato sia alla dirigente scolastica sia agli stessi professori. Senza ottenere però nessun riscontro che vada incontro alle sacrosante esigenze degli studenti. Alcuni di noi genitori hanno anche inviato un pec alla dirigenza dell’istituto comprensivo con allegata una circolare ministeriale. Si fa specifico riferimento all’assegnazione dei compiti per casa, con espresso invito agli insegnanti di non esagerare con il carico di lavoro. Ed invece noi assistiamo all’esatto contrario. Ogni professore che si comporta come se la sua materia sia l’unica da studiare, per cui ognuno assegna compiti abbastanza impegnativi, senza considerare che i ragazzi, a casa, ovviamente devono preparare tante materie per l’indomani”. I troppi compiti ai bambini fanno discutere. Voi che ne pensate?

In gita con la scuola

Mar 14
Scritto da Annamaria avatar

E’ tempo di andare in gita con la scuola. I vostri bambini sono felici? La mia, più grandicella lo è. Del resto la pandemia ha quasi azzerato i viaggi d’istruzione. Ora si riparte e quest’anno finalmente ad aprile arriverà il grande giorno. Bibi con la sua classe andranno a Ravenna e dintorni. 

in gita con la scuola

Come prepararsi per andare in gita con la scuola? Beh, prima di tutto bambini e ragazzi dovrebbero, con i professori e non, informarsi sulla destinazione. Sarebbe opportuno leggere o almeno vedere alcuni video che descrivano meglio il luogo che si andrà a visitare, così da avere ben chiaro il contesto storico, culturale e geografico di questo posto. Anche scoprire, perciò, le principali attrattive, così da arrivare preparati.

Se si va in gita con la scuola per un solo giorno è tutto più semplice. Se il viaggio d’istruzione è di più giorno, è ottimale fare un elenco degli oggetti essenziali da portare. Io consiglio un abbigliamento comodo, considerando chiaramente la meta del viaggio, in modo da poter camminare a lungo senza fastidi. Ricordare di mettere nello zaino o nella sacca, in caso di spostamenti più lunghi, biancheria intima, qualche felpa o maglietta, jeans e tute, prodotti per l’igiene intima e qualche farmaco, che non è mai male. Se si ha già un cellulare, allora con quello di potranno scattare foto, altrimenti una fotocamera.

E’ sempre consigliabile avere dietro un documento di identità e fare riferimento a un numero di telefono per le emergenze. Insegnate ai vostri figli ad avere un comportamento educato e adeguato. Ricordate loro di seguire le regole di sicurezza imposte dagli insegnanti e vedrete che tutto andrà a meraviglia. Ultima cosa: date qualche soldino, se non sono già in possesso di carte di credito prepagate, che ci sono le piccole spese, magari impreviste. Non si sa mai.

Parola d’ordine: prevenzione

Mar 13
Scritto da Annamaria avatar

Dobbiamo sottoporci a regolari controlli medici: gli esami, fatti per tempo, possono salvarci la vita. La parola d’ordine per sconfiggere ‘l’intruso’ è prevenzione. E dobbiamo farla tutti: uomini, donne, ragazzi, bambini.

parola dordine prevenzione

Un regime alimentare sano rappresenta uno dei pilastri della prevenzione oncologica, soprattutto se abbinato ad uno stile di vita regolare, privo di fumo, con un consumo moderato di alcolici ed una costante attività fisica.

Contro lo stress ossidativo e la formazione di radicali liberi, responsabili di processi infiammatori e malattie degenerative, un contributo significativo è offerto dal consumo quotidiano di olio extravergine di oliva, ricco di sostanze polifenoliche antiossidanti e acido oleico che, secondo una revisione condotta da ben 45 studi scientifici, riduce del 31% i rischi di qualsiasi tipologia di tumore.

Per questo, la LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – ed Unaprol, Consorzio Olivicolo Italiano hanno siglato un protocollo d’intesa finalizzato a promuovere il valore curativo dell’Olio EVO. 

La parola d’ordine è prevenzione. Quella primaria, attraverso campagne informative, pubblicazioni di opuscoli, educazione sanitaria, interventi nelle scuole, eventi. Quella secondaria attraverso esami e controlli periodici effettuabili presso gli Spazi Prevenzione/Ambulatori delle Associazioni Provinciali. Quella terziaria, curando le problematiche che insorgono durante il percorso di vita di chi ha sviluppato un tumore attraverso pratiche quali l’assistenza domiciliare, la riabilitazione fisica e psichica e il reinserimento sociale e occupazionale del malato oncologico.

parola d ordine prevenzione 2

Con l’arrivo della primavera, come ogni anno, la LILT organizza la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, che si terrà dal 16 al 24 marzo in tutte le maggiori piazze italiane per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della dieta mediterranea ed in particolare dell’olio EVO, prodotto tipico italiano utile a prevenire l’insorgere anche di tumori. 

La conferenza stampa di lancio della Settimana Nazionale della Prevenzione Oncologica si è tenuta il 13 marzo presso l’Auditorium del Ministero della Salute. Presenti il Ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci, l’On. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, il Presidente Nazionale LILT Francesco Schittulli e David Granieri, Presidente UNAPROL.

In occasione della SNPO, le Associazioni LILT metteranno in offerta bottiglie d’olio italiano extra vergine d’oliva realizzato in collaborazione con Unaprol. Il ricavato sarà utilizzato per finanziare la prevenzione contro il cancro. Parallelamente alla Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica,la LILT, dal 21 al 23 marzo, terrà la 1° edizione del Festival della Prevenzione. Tre giorni di talk con esperti, giornalisti e celebrity, workshop, eventi e visite gratuite. Per mettere al centro la prevenzione oncologica e ridurre l’impatto dei tumori sulle nostre vite, che si terrà a Milano.

Fatene un vostro mantra di vita: tenetelo bene a mente, consigliatelo a chi è scettico. La parola d’ordine deve essere prevenzione. Sempre.

Bullismo in gravidanza

Mar 12
Scritto da Annamaria avatar

Accade, anche Meghan Markle, la Duchessa di Sussex lo sottolinea: la 42enne ha subito bullismo in gravidanza. Lo racconta in un panel organizzato domenica 8 marzo per la Giornata Internazionale della Donna al South by Southwest film festival di Austin, in Texas.

bullismo in gravidanza
Meghan Markle racconta di quando ha subito bullismo in gravidanza in un panel organizzato domenica 8 marzo per la Giornata Internazionale della Donna al South by Southwest film festival di Austin, in Texas

“Sono stata bullizzata”, dice. E’ accaduto quando era incinta dei due figli Archie e Lilibet precisa la moglie del principe Harry. Meghan non si capacita del bullismo in gravidanza. Quel che è accaduto a lei può succedere a ogni donna.

“La maggior parte del bullismo e degli abusi che ho subito sui social media e online è stata quando ero incinta di Archie e di Lili. Non è solo dispetto, è crudeltà”, afferma Meghan. “Basta pensare a questo per capire perché le persone siano così odiose… Nello spazio digitale e in alcuni settori dei media abbiamo dimenticato la nostra umanità, e questo deve cambiare”, precisa.

“Quello che trovo più inquietante, francamente, soprattutto come sostenitrice delle donne, è quanto l’odio sia soprattutto da parte delle donne, che lo riversano completamente su altre donne, e non riesco a darne un senso. Se stai leggendo qualcosa di terribile su una donna, perché lo condividi con i tuoi amici?– si domanda retoricamente la Markle – Se fosse tua amica, o tua mamma o tua figlia, non lo faresti”.

Le parole dell’ex attrice dovrebbero far riflettere tutti. Il bullismo in gravidanza e non solo deve finire. E’ un grande problema sociale del nostro millennio.

Gelato fritto

Mar 11
Scritto da Annamaria avatar

E’ una di quelle cose che fanno impazzire non solo i bambini goloso, ma pure le mamme e i papà che hanno voglia di un qualcosa di stuzzicante. Sto parlando del gelato fritto, quello che è un vero must quando si va al ristorante cinese. Come realizzarlo in casa?

gelato fritto 1

Per fare il gelato fritto, dosi per 8 persone, occorre avere:

500 grammi di gelato (solitamente si utilizza quello alla vaniglia o al cioccolato, ma potrete variare seguendo il gusto dei vostri figli)

2 uova

100 grammi di farina 00

100 grammi di fecola di patate

100 grammi di zucchero a velo 100 ml di acqua

Olio di semi per friggere

Iniziamo! Formiamo palline di gelato e disponiamole su un tagliere, mettiamole quindi in freezer a raffreddarsi per almeno 4 ore. Adesso prepariamo la pastella: in una ciotola uniamo l’uovo, la farina, la fecola, l’acqua fredda e lo zucchero a velo. Amalgamiamo bene il composto e quando sarà omogeneo, mettiamolo in frigo per circa un’ora. Quando saranno trascorsi i tempi indicati, prendiamo le palline di gelato dal freezer, immergiamole via via nella pastella e quando avremo finito con tutte trasferiamole in freezer per altre 4 ore. Saranno così finalmente pronte: prendiamole e iniziamo a friggere. In una padella con abbondante olio caldo, friggiamo un po’ per volta, posare quindi il gelato fritto su carta assorbente per assorbire l’olio in eccesso. Va servito caldo, mi raccomando.

Sette passi verso il parto

Mar 10
Scritto da Annamaria avatar

Sette passi verso il parto è il video tutorial di ASST Sette Laghi per prepararsi al meglio al giorno della nascita del proprio bebè. E’ stato ispirato dal progetto, il Labour Hopscotch, inventato nel 2015 dall’ostetrica Sinead Thompson per il National Maternity Hospital di Dublino. La Dott.ssa Donatella Lissoni ha prestato servizio proprio a Dublino. Lì è venuta a conoscenza dell’iniziativa. La ginecologa, che lavora nel reparto Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi, ha pensato potesse essere utile anche qui, per le mamme italiane

sette passi verso il parto

Sette passi verso il parto vuole dare un’idea diversa rispetto ai racconti sul momento della nascita: “Siamo abituati ad una narrativa in cui il parto è un’esperienza dolorosa e paurosa. Qualcosa che ‘per fortuna, si dimentica’. Ma esistono tecniche e strumenti per affrontare il parto in modo sereno. Accogliendo l’esperienza in modo da trasformarla in un ricordo meraviglioso”, spiega la Lissone a Varese News.

“Vi sono ampie evidenze – continua – che un parto fisiologico, supportato dalle innate capacità del corpo, ha un impatto grandemente positivo per la donna e il suo bambino. Riduce i rischi potenziali di interventi medici come l’epidurale e i tagli cesarei. Nonostante ciò, il numero di parti fisiologici continua a diminuire in tutto il mondo. Segno che c’è una carenza di strumenti che supportino la donna durante il travaglio. L’esperienza irlandese in questo è stata molto positiva. Ed è per questo che le nostre ostetriche hanno deciso e voluto fortemente riprendere ed adattare alla nostra realtà questo strumento”.

Questo video tutorial, Sette passi verso il parto, offre alle donne e a chi le sostiene durante il travaglio una serie di passi della durata di 20 minuti ciascuno. In questo modo si dà un utilissimo aiuto in un travaglio fisiologico. Che è basato sulle capacità innate della donna e del suo bambino senza interventi medici quali epidurale o taglio cesareo.