Dolce mattone

Il dolce mattone, conosciuto anche come mattonella di biscotti, è un classico senza cottura, perfetto da preparare con i bambini: è semplice, divertente e buonissimo! Ecco la ricetta passo dopo passo, pensata proprio per coinvolgere i più piccoli.

Per realizzare il dolce mattone a casa, ingredienti per circa 8 porzioni, occorre avere:
- 200 g di biscotti secchi tipo Oro Saiwa
- 150 g di burro morbido
- 100 g di zucchero
- 2 uova (oppure 100 ml di latte per una versione senza uova)
- 30 g di cacao amaro in polvere
- 2 cucchiai di latte (per ammorbidire i biscotti)
E ora iniziamo! Preparate la crema. In una ciotola capiente, mescolate il burro ammorbidito con lo zucchero fino ad avere una crema liscia. Aggiungete le uova (o il latte) e il cacao amaro. Mescolate tutto con una frusta o un cucchiaio fino ad ottenere una crema omogenea. Spezzettate i biscotti con le mani in pezzi grossolani. Non devono essere polvere, ma nemmeno troppo grandi.
Versate i biscotti nella crema al cacao e mescolate bene con un cucchiaio di legno. Se il composto è troppo asciutto, aggiungete un cucchiaio o due di latte. Versate il composto su un foglio di carta forno. Aiutandovi con le mani o una spatola, formate un panetto compatto, tipo “mattonella”. Avvolgete il dolce nella carta forno, come una caramella gigante, e mettetelo in frigo per almeno 3 ore. Poi il dolce mattone sarà pronto! Slurp…
Bimbi: ogni quanto spalmare crema solare

Per i bimbi questo sarà un weekend a tutto mare, date le temperature già caldissime. Noi mamme spesso ci chiediamo ogni quanto spalmare la crema solare ai piccoli. La pediatra e ricercatrice Elena Scarpato lo chiarisce a Fanpage.

Oltre a chiedervi ogni quanto spalmare la crema solare, ricordate che deve essere applicata con cura non solo su gambe, braccia e torso dei bimbi, ma pure su testa, collo e persino dietro alle orecchie.
La dottoressa dissipa tutti i dubbio su ogni quanto spalmare la crema solare ai bimbi: “Dovrebbe essere applicata più o meno ogni trenta o quaranta minuti. Se però il bambino fa il bagno in mare o si toglie la crema giocando con l’acqua, allora bisogna subito rimettere uno strato di crema per garantire la giusta protezione”.
“In età pediatrica – ricorda la specialista – è bene utilizzare sempre una crema solare con SPF pari ad almeno 50, indipendentemente dal fototipo del bambino”. Nei primi 6 mesi di vita la pelle del neonato è delicatissima, se il vostro piccolino rientra in questa fascia d’età, evitate la sua esposizione al sole!
Bagnetto neonato

Il bagnetto al neonato è uno di quei momenti coccolosi che tanto piacciono a noi mamme. Molte glielo fanno quotidianamente: ma è davvero giusto? E’ possibile che così si irriti l’epidermide? La dermatologa Pucci Romano spiega quanto frequentemente fare il bagnetto al neonato sulle pagine del Corriere della Sera.

La docente di Tecniche dermatologiche applicate alla cosmetologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente Skineco è chiarissima. “Non è necessario detergere la pelle di un bambino con sostanze antisettiche e antibatteriche che possono modificarla e impoverirla, rendendola più vulnerabile. Così come non occorre usare prodotti eccessivamente ‘sgrassanti’. E questo è un principio valido per la detersione in generale, che diventa imperativo per la pelle dei più piccoli, già così povera nel suo film idrolipidico, ma proprio per questo ha sempre un buon odore e nessuna imperfezione”, sottolinea.
“La domanda è: cosa fa il neonato per sporcarsi al punto tale da meritare un bagnetto quotidiano? Di certo non lavora in miniera – prosegue il medico – E’ opinione comune che il bagnetto faccia benissimo, che rilassi il bambino e gli permetta di dormire meglio. Ma è davvero così? Intanto, quando si lava un neonato la paura di fare qualcosa di sbagliato è enorme. Solitamente il bimbo sbraita, si arrossa, piange fino a diventare paonazzo e la mamma si agita, perché la sua inesperienza la spaventa. Inizia poi la sequenza di saponcini e shampoo, facendo attenzione agli occhi. Il neonato viene infine avvolto nel telo di spugna e sfregato per asciugarlo bene e in fretta. Tutte azioni eccessive che danneggiano la sua pelle”.
Con il neonato “l’obiettivo deve essere rimuovere le secrezioni di feci e urine, nel pieno rispetto dell’equilibrio cutaneo. Detergere eccessivamente, soprattutto con prodotti aggressivi, schiumogeni, profumati o ricchi di conservanti, può alterare il film idrolipidico, il pH fisiologico, il microbiota cutaneo. L’utilizzo quotidiano di tensioattivi come SLES o SLS (sodium lauryl ether sulfate / sodium lauryl sulfate) è sconsigliato, poiché rimuove i lipidi epidermici e danneggia la barriera cutanea, predisponendo in futuro a irritazioni, dermatiti e reazioni infiammatorie”.
“In inverno un bagnetto a settimana è più che sufficiente. In estate, si può arrivare fino a 2-3 a settimana se fa molto caldo – consiglia Romano –. Poiché il neonato non ha termoregolazione, lavarlo con acqua tiepida potrà rinfrescarlo. Con la crescita, poi, si aumenterà la frequenza. Il bambino, infatti, inizierà ad andare all’asilo, a giocare al parco, a fare sport, a frequentare la piscina con acqua clorata, suderà e si sporcherà. A quel punto il bagnetto sarà necessario”.
“Per una corretta igiene si possono utilizzare syndet delicati, tensioattivi non ionici come cocoglucoside, sodium cocoyl glutamate, lauryl o decyl glucoside – conclude –. Tutte sostanze che rispettano il film idrolipidico, sono poco schiumogene e non alterano pH cutaneo. Sì anche a detergenti oleosi o latti detergenti, ideali per il cambio pannolino quando non sono presenti feci”.
Gravidanza e gran caldo: rimedi utili

La gravidanza durante l’estate può essere una vera sfida: gonfiore, spossatezza, pressione bassa e sudorazione sono molto comuni. Con il pancione che cresce e il gran caldo, è normale sentirsi più affaticate. Ma con qualche accorgimento e alcuni rimedi utili è possibile affrontare tutto senza troppo stress.

Ecco i rimedi utili per non soffrire troppo con il gran caldo in gravidanza e sopravvivere a questa estate anticipata.
1. Idratazione: bevi spesso, anche se non hai sete
L’acqua è alleata fondamentale in gravidanza, soprattutto con il caldo. Bere almeno 1,5–2 litri al giorno aiuta a mantenere la pressione stabile, a combattere la ritenzione idrica e a prevenire colpi di calore. Acque ricche di sali minerali o infusi freddi senza zucchero sono ottime alternative.
Consiglio extra:
Tieni sempre una bottiglietta fresca a portata di mano, anche di notte.
2. Alimentazione leggera e fresca
Preferisci pasti leggeri, frequenti e ricchi di frutta e verdura. Evita cibi troppo salati, fritti o pesanti da digerire. L’anguria, il cetriolo e l’ananas, ad esempio, sono ricchi di acqua e aiutano anche a drenare i liquidi in eccesso.
Da evitare:
- Alcol
- Bevande gassate o troppo zuccherate
- Caffè in eccesso
3. Vestiti comodi e in tessuti naturali
Abiti ampi, di cotone o lino, e dai colori chiari aiutano a lasciare traspirare la pelle. Evita tessuti sintetici e aderenti, che trattengono il calore e il sudore. Scegli scarpe basse e comode, meglio se regolabili (i piedi possono gonfiarsi molto!).
4. Riposare quando fa più caldo
Nelle ore centrali del giorno (dalle 11 alle 17) è meglio restare in ambienti freschi e evitare sforzi fisici. Se puoi, concediti dei pisolini e rilassati all’ombra o in una stanza ventilata.
5. Bagni freschi e docce tiepide
Una doccia tiepida o un pediluvio con acqua fresca e sale grosso sono un toccasana per gambe gonfie e pesanti. Anche un panno umido sulla fronte o sulla nuca può dare sollievo immediato.
6. Dormire meglio con il caldo
Usa lenzuola leggere in cotone, dormi con i piedi sollevati su un cuscino per favorire la circolazione e, se serve, accendi il ventilatore o il climatizzatore (con moderazione). L’ideale è una temperatura tra i 24 e i 26°C.
7. Evita l’esposizione diretta al sole
Se devi uscire, usa cappelli a tesa larga, occhiali da sole e crema solare con alta protezione. La pelle in gravidanza è più sensibile e si macchia facilmente (melasma gravidico).
Divieto smartphone in classe

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara chiarisce sul divieto di smartphone in classe alle superiori a partire dal prossimo anno scolastico. Al Corriere della Sera spiega come funzionerà. Sarà un grande cambiamento per gli alunni.

Sul divieto smartphone in classe, il ministro spiega: “Gli studenti non potranno tenerlo acceso in classe. Le singole scuole decideranno come organizzarsi. Di norma, li si fa riporre in contenitori appesi nell’aula e li si riprende all’uscita”. Sul poterlo riprendere durante l’intervallo precisa: “Decideranno le scuole. Ci interessa che durante le lezioni non ci si distragga”.
Il divieto smartphone in classe potrebbe non riguardare alcuni: “Abbiamo previsto delle eccezioni per gli studenti con bisogni educativi speciali. Stiamo valutando l’utilità dell’impiego per indirizzi di studio particolari”.
“Dal prossimo anno scolastico dovremmo avvicinarci ad un rapporto di un tablet/pc ogni due studenti. Era 1 ogni 7 studenti nel 2020-2021, si è ridotto a 1 ogni 3 quest’anno, con un terzo delle scuole dove c’è un dispositivo per ogni studente. Tutte le scuole hanno una lavagna elettronica. Abbiamo investito 2,1 miliardi per digitalizzarle. Dunque il cellulare ai fini della didattica è pressoché inutile”, dice ancora Valditara.
“Chi non si adegua viola una regola di comportamento e sarà soggetto alla sanzione prevista dal regolamento del suo istituto che si adeguerà alla circolare”, sottolinea il politico. E’ convinto della bontà del provvedimento, allontanarsi dal telefonino per un po’ farà bene agli adolescenti: “Li aiutiamo nelle ore della scuola a prendersi una pausa, a concentrarsi e a imparare meglio”.
Prevenzione osteoporosi

La prevenzione dell’osteoporosi deve partire sin da piccoli: alimentazione sana e corretta e attività fisica per ridurre i rischi di malattia sono basilari.

L’osteoporosi è una malattia dello scheletro che rende le ossa fragili e più esposte al rischio di fratture. Anche se colpisce soprattutto in età avanzata, la sua prevenzione comincia da piccoli, puntando su una buona alimentazione e uno stile di vita sano.
Infatti, il cosiddetto picco di massa ossea – cioè la quantità massima di tessuto osseo che una persona raggiunge – si costruisce soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza, e si completa intorno ai 30 anni. Un buon picco osseo, secondo gli esperti, può ritardare l’insorgenza dell’osteoporosi anche di 15 anni.
Dopo i 30 anni, la massa ossea si stabilizza per circa 15 anni. Ma, con l’arrivo della menopausa (e, in misura minore, dell’andropausa), inizia un declino fisiologico che può portare alla comparsa della malattia.
“Alle diverse fasi della vita – spiega il prof. Domenico Rendina, del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli – corrispondono diverse esigenze nutrizionali”. Già da piccoli, sono fondamentali calcio, fosforo, magnesio, proteine (soprattutto da latte), rame, zinco e ferro per la formazione dell’osso”. Il prof. Rendina sottolinea anche l’importanza del giusto equilibrio: poco sale, molto potassio, frutta, verdura fresca e, soprattutto in età puberale, attenzione a non eccedere con bevande zuccherate.
Ma non basta mangiare bene: attività fisica regolare e esposizione al sole, in sicurezza, aiutano l’organismo ad assorbire meglio la vitamina D, fondamentale per il metabolismo osseo.
In età adulta, “una dieta equilibrata – continua il professore – deve includere proteine, frutta e verdura fresche, calcio (950-1100 mg al giorno) e, ove necessario, 2-3 porzioni di latticini”. E attenzione anche al sale, da mantenere sotto i 5 g al giorno come raccomandato dall’OMS.
Se con la dieta e il sole non si riesce a raggiungere livelli adeguati di vitamina D, si può ricorrere a integratori, come colecalciferolo, ergocalciferolo o calcifediolo, con dosaggi personalizzati.
Infine, uno studio presentato al 45° Congresso Nazionale della SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana, ha confermato che le persone con osteoporosi e fratture hanno una minore aderenza alla dieta mediterranea, consumano troppo sale e troppo poco calcio. Seguire questo modello alimentare resta dunque una delle strategie più efficaci per proteggere le ossa, in ogni età della vita.
Compiti per le vacanze subito sì o no?

I compiti per le vacanze vanno iniziati subito sì o no? E’ la domanda che ci affligge tutte ora che è finita la scuola. Gli esperti, ormai sempre più, dicono che è meglio aspettare.

Ai nostri figli serve una pausa. Alla domanda se i compiti per le vacanze vanno fatti subito sì o no, è necessario rispondere di no.Dopo mesi di scuola, orari, zaini pesanti e interrogazioni, i bambini hanno bisogno di staccare davvero. Non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto mentale. Il cervello ha bisogno di recupero per ricaricarsi, elaborare quanto ha imparato, e tornare più pronto. Iniziare i compiti il giorno dopo la fine della scuola rischia di essere controproducente: non lascia spazio alla decompressione e può alimentare un senso di fatica e rifiuto.
Giugno è un momento speciale: le giornate sono lunghe, si respira la libertà appena conquistata, ma si resta comunque a casa o in città per un po’. È il mese perfetto per rallentare, dormire di più, giocare, inventare. E anche per fare cose che allenano comunque il cervello. Qualche esempio? Letture, uzzle, giochi da tavolo, passeggiate in mezzo alla natura o in riva al mare.
Molti genitori temono che, rimandando troppo, i figli si ritrovino ad agosto con montagne di esercizi da fare in fretta e furia. Vero. Ma iniziare subito non è l’unica alternativa. L’ideale è organizzare un ritmo leggero e sostenibile, da iniziare con calma a fine giugno o inizio luglio, dedicando magari solo 30 minuti al giorno.
Nei primi giorni di vacanza, è anche sano annoiarsi un po’. È proprio da quei momenti di vuoto che nascono idee, giochi inventati, storie nuove.
Maschere fai da te per la pelle in gravidanza

La natura ci viene in soccorso quando si è incinta, se non vuoi spendere una fortuna in profumeria o farmacia, con maschere fai da te semplici, sicure e delicate, perfette per la pelle in gravidanza.

La parte migliore? Puoi prepararle direttamente in cucina! Le maschere fai da te per la pelle in gravidanza sono sicure. Ma tieni sempre a mente alcuni consigli:
- Fai prima una prova su una piccola zona, soprattutto con ingredienti acidi come il limone.
- Evita oli essenziali non consigliati in gravidanza (come salvia, rosmarino, menta).
- Usa solo ingredienti freschi e naturali, senza conservanti o sostanze chimiche.
- Dopo ogni maschera, applica una crema idratante delicata.
Ecco alcune maschere fai da te per la pelle in gravidanza:
1. Maschera nutriente all’avocado e miele
Ideale per: pelle secca e stanca
Ingredienti:
- ½ avocado maturo
- 1 cucchiaio di miele
- (Facoltativo) 1 cucchiaino di yogurt bianco
Come si fa:
Schiaccia l’avocado con una forchetta, aggiungi il miele (e lo yogurt, se vuoi un effetto ancora più cremoso) e applica sul viso. Lascia in posa per 15 minuti, poi risciacqua con acqua tiepida.
L’avocado è ricco di grassi buoni e vitamina E, mentre il miele è lenitivo e antibatterico.
2. Maschera illuminante alla banana e limone
Ideale per: pelle spenta o con macchie leggere
Ingredienti:
- ½ banana matura
- 1 cucchiaino di succo di limone
- 1 cucchiaino di miele
Come si fa:
Frulla o schiaccia la banana, aggiungi limone e miele, mescola bene. Applica sul viso e lascia agire per 10-15 minuti.
Se hai la pelle molto sensibile o reattiva, usa meno limone o salta questo ingrediente. La banana idrata, mentre il limone schiarisce leggermente e dona luminosità (ma occhio a non esporsi al sole subito dopo!).
3. Maschera lenitiva allo yogurt e camomilla
Ideale per: pelle sensibile o irritata
Ingredienti:
- 2 cucchiai di yogurt bianco naturale
- 1 cucchiaio di infuso di camomilla raffreddato
Come si fa:
Mescola lo yogurt con la camomilla. Applica sul viso e lascia agire per 10 minuti.
Lo yogurt calma e nutre, mentre la camomilla è un vero toccasana contro rossori e irritazioni.
4. Maschera purificante all’argilla verde e cetriolo
Ideale per: pelle mista o con impurità
Ingredienti:
- 1 cucchiaio di argilla verde ventilata
- succo di cetriolo fresco (quanto basta per creare una crema)
Come si fa:
Mescola l’argilla con il succo di cetriolo fino a ottenere una crema morbida. Applica evitando contorno occhi e labbra. Lascia agire per 10-12 minuti, poi sciacqua bene.
L’argilla purifica e assorbe il sebo in eccesso, mentre il cetriolo rinfresca e tonifica.