Mousse al cioccolato bianco

Se cerchi un dessert raffinato ma semplice da realizzare, la mousse al cioccolato bianco è la scelta perfetta. Cremosa, elegante e delicatamente dolce, è ideale per concludere una cena con stile o per coccolarsi con una merenda speciale. E la buona notizia? Non serve essere pasticceri esperti per prepararla.

Ingredienti per 4 porzioni di mousse al cioccolato bianco:
- 200 g di cioccolato bianco
- 250 ml di panna fresca da montare (fredda)
- 2 albumi
- 1 cucchiaio di zucchero a velo (facoltativo)
- 1 pizzico di sale
Fondi il cioccolato bianco. Spezzetta il cioccolato e scioglilo a bagnomaria o nel microonde (a intervalli brevi e mescolando spesso) fino a ottenere una crema liscia. Lascialo intiepidire. Con le fruste elettriche, monta la panna ben fredda fino a ottenere una consistenza soda, ma non troppo ferma. Mettila in frigo.
In una ciotola pulita e asciutta, monta gli albumi a neve con un pizzico di sale. Quando cominciano a diventare spumosi, aggiungi lo zucchero a velo e continua a montare fino a ottenere una neve lucida e compatta. Aggiungi il cioccolato bianco fuso alla panna montata, mescolando delicatamente con una spatola, con movimenti dal basso verso l’alto. Infine, incorpora anche gli albumi montati, sempre con delicatezza per non smontare il composto. Versa la mousse in coppette o bicchieri, copri con pellicola e lascia riposare in frigo per almeno 3 ore.
Puoi decorare la tua mousse al cioccolato bianco con lamponi freschi, scaglie di cioccolato fondente, frutta secca tritata o un pizzico di vaniglia in polvere. Per un tocco gourmet, prova ad aggiungere un cucchiaino di coulis di frutti rossi.
Le spiagge più belle d’Italia 2025

L’estate come sempre promette meraviglie per chi sogna il mare italiano. Un recente studio condotto da I migliori casino online ha stilato la classifica delle spiagge più popolari e instagrammate d’Italia, tenendo conto dell’interesse sui social e delle ricerche su Google. Il risultato? Un mix perfetto tra mete iconiche e angoli segreti ancora poco battuti. Sono le spiagge più belle d’Italia 2025, perfette anche per chi viaggia in famiglia, con i bambini.

Quali sono le spiagge più belle d’Italia 2025? Eccole qui di seguito.
Scala dei Turchi, sulla costa siciliana, si conferma la regina incontrastata delle spiagge italiane: vanta oltre 244.000 post su Instagram e 110.000 ricerche mensili su Google. Le sue maestose scogliere bianche, che scendono a picco su acque turchesi, la rendono una meta irresistibile e tra le più fotogeniche d’Italia.
Al secondo posto troviamo Punta Prosciutto, perla della Puglia, che affascina con il suo mare cristallino e la sabbia finissima. Con 135.000 ricerche mensili e oltre 86.000 post Instagram, si impone come una delle destinazioni più desiderate dell’estate.
La Sardegna domina la top 5 con ben tre spiagge: La Pelosa, Cala Mariolu e Cala Brandinchi. La Pelosa si distingue per il colore intenso del mare e la sabbia bianca, mentre Cala Mariolu conquista con la sua valutazione media di 4,8 stelle, la più alta tra le prime dieci. Cala Brandinchi è invece una delle più instagrammate, con quasi 74.000 post.
Non è tutto. Oltre alle mete più note, l’analisi ha fatto emergere anche vere e proprie gemme nascoste: spiagge incantevoli ma ancora lontane dal turismo di massa.
E’ il caso di Cala dell’Argentiera, in Sardegna, immersa in un paesaggio quasi lunare tra i resti di una vecchia miniera d’argento. Nonostante i pochi post social (solo 1.701 su Instagram), è amatissima da chi la visita, con una media di 4,5 stelle.
In Calabria, Caletta Rovaglioso è un piccolo paradiso poco conosciuto: appena 305 post su Instagram e 320 ricerche al mese, ma con una valutazione altissima (4,7 stelle). È perfetta per chi cerca silenzio, natura e mare incontaminato.
Infine, Cala Li Cossi, altra meraviglia sarda, resta ancora una meta di nicchia, con circa 1.000 post su Instagram e 1.000 ricerche mensili, ma sempre più apprezzata per la sua bellezza selvaggia.
Tra coste frastagliate, scogliere bianche, sabbie dorate e acque cristalline, l’Italia offre un’incredibile varietà di spiagge dove vivere un’estate da sogno. Che siate alla ricerca della prossima destinazione social o di un rifugio segreto da esplorare, il 2025 sarà l’anno giusto per partire e visitare le più belle.
Estate dei genitori

Per chi ha figli piccoli, la bella stagione non è solo sinonimo di vacanza e leggerezza. E’ spesso una corsa a ostacoli tra scuole chiuse, lavoro che continua, servizi ridotti al minimo e una rete di supporto – come i nonni – non sempre disponibile. Il risultato? Un “buco” organizzativo ed emotivo che tante famiglie affrontano come possono. Per questa ragione l’estate dei genitori spesso non è semplice.

“E’ importante riconoscere che molte famiglie affrontano questo periodo con fatica”, spiega Maria Antonietta Gulino, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop) ad Adnkronos. “I costi elevati dei centri estivi, la difficoltà di conciliare ferie e orari di lavoro, la mancanza di una rete familiare di supporto sono problemi concreti, che possono trasformare la pausa scolastica in un motivo di stress anziché di benessere”.
L’estate dei genitori può diventare un’occasione per rivedere aspettative e ideali. Non serve rincorrere la vacanza perfetta, ma trovare piccole pratiche quotidiane che aiutino i bambini a sentirsi visti, ascoltati e regolati emotivamente. In altre parole, come dice Gulino, “non serve essere perfetti, serve essere presenti”.
Il tempo passato insieme, anche se breve, può avere un impatto più positivo di giornate intere piene di attività. Bastano 20-30 minuti al giorno senza telefono e senza fretta, in cui l’adulto si dedica al bambino seguendone l’iniziativa: una chiacchierata, un gioco semplice, o solo ascoltare davvero.
Nel tentativo di “tenere occupati” i figli, molti genitori propongono un programma estivo serrato. Ma questa iperstimolazione può diventare fonte di stress. “Durante l’anno i bambini sono sottoposti a ritmi molto intensi. L’estate può e deve essere un tempo di decompressione”, sottolinea Gulino.
La noia non è un nemico. Al contrario, può essere una grande alleata di creatività, autonomia e ascolto di sé. Un bambino che si annoia sta semplicemente esplorando uno spazio interiore nuovo, senza per forza aver bisogno di una risposta immediata da parte dell’adulto.
Anche senza i nonni o una “famiglia estesa”, si possono creare piccole alleanze tra genitori: condivisioni di pomeriggi, scambi di tempo, collaborazioni informali. “E’ sempre possibile trovare spazi di vicinanza e relazione autentica”, afferma Gulino. Organizzarsi con un paio di famiglie di fiducia può alleggerire il carico e offrire ai bambini un clima più ricco di relazioni, senza stressare gli adulti.
Laboratori, attività formative, sport, lingue: in estate ogni occasione sembra diventare educativa. Ma anche questo approccio può creare aspettative irrealistiche e sovraccarico. “I figli non hanno bisogno di adulti impeccabili, ma di adulti presenti, coerenti e regolati”, ricorda Gulino. Un pranzo sbagliato, un pomeriggio noioso o una giornata in pigiama possono essere preziose se vissute con autenticità e condivisione, senza sentirsi in colpa.
Sonno disturbato in gravidanza

Con l’arrivo dell’estate, dormire bene può diventare un’impresa, soprattutto per le donne in gravidanza. Caldo intenso, cambiamenti ormonali, aumento del peso e difficoltà posturali rendono il sonno disturbato. Ciò può avere ripercussioni reali sulla salute di mamma e bambino, come sottolinea Adnkronos.

Durante la gestazione, il corpo della donna cambia radicalmente: il metabolismo accelera, la circolazione si adatta per nutrire il feto e la temperatura corporea sale, anche per effetto del progesterone. In estate, tutto questo si amplifica: la ridotta capacità di termoregolazione rende le future mamme più vulnerabili al caldo, causando malessere, gonfiore, crampi e risvegli frequenti.
Inoltre, l’utero che cresce comprime organi e vasi sanguigni, rendendo più difficile trovare una posizione comoda per dormire. Non a caso, molte donne soffrono anche di disturbi come la sindrome delle gambe senza riposo e la sudorazione notturna. Il sonno disturbato in gravidanza può diventare un vero incubo.
Il caldo e l’insonnia non sono solo fastidiosi. La disidratazione notturna, favorita dalla sudorazione e dal sonno disturbato, in gravidanza può scatenare contrazioni uterine precoci. In casi estremi, la temperatura corporea troppo elevata può comportare colpi di calore, crampi muscolari e persino complicanze fetali. Anche dal punto di vista cardiovascolare e immunitario, l’effetto combinato di caldo e stress può causare ipotesione, edemi, varici e svenimenti. Senza contare che la mancanza di sonno incide sull’umore e sull’energia, aumentando il rischio di stress, ansia e depressione nel perinatale.
Per ridurre i disagi e migliorare il sonno, bastano alcune accortezze quotidiane:
- Rendere la casa più fresca, usando tende oscuranti e condizionatori tra 24 e 26 gradi
- Evitare elettrodomestici che generano calore nelle ore più calde
- Bere almeno due litri d’acqua al giorno, evitando alcol, caffeina e bevande zuccherate
- Mangiare leggero e spesso, con alimenti ricchi di acqua come frutta e verdura
- Limitare le uscite tra le 11 e le 17, e usare creme solari quando si è all’aperto
- Indossare abiti comodi e in tessuti naturali
- Fare docce tiepide, specialmente prima di andare a letto
Uno dei problemi principali per chi è incinta è trovare una posizione comoda per dormire. La più raccomandata è sul fianco sinistro, con un cuscino tra le ginocchia o sotto la pancia. Questa postura aiuta la circolazione, riduce la pressione sull’utero e previene dolori lombari.
Utilizzare cuscini per la gravidanza o un buon materasso può migliorare il comfort, così come adottare una routine rilassante prima di dormire: niente schermi, luci soffuse, lettura o esercizi di respirazione possono aiutare a rilassarsi.
Se l’insonnia è persistente o si accompagna a crampi frequenti, gonfiori eccessivi o malesseri notturni, è importante parlarne con il proprio ginecologo.
“Compiti vacanze inutili e dannosi”

La scuola è appena finita e già sul registro, ormai elettronico, compaiono i compiti per le vacanze. Secondo Italo Farnetani, saggista e professore ordinario di Pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta, sono “inutili e dannosi”. A Fanpage spiega il motivo del suo pensiero.

Quando gli si chiede perché consideri i compiti per le vacanze inutili e dannosi, il pediatra spiega: “Le vacanze nascono per dare agli alunni la possibilità di recuperare dalle fatiche scolastiche e sviluppare resilienza, riprendendosi dallo stress dell’anno appena vissuto. Studiare è infatti un lavoro mentale considerevole e dopo lo sforzo si richiede necessariamente una pausa”.
Inutili e dannosi, Farnetani non ha alcun dubbio sui compiti per le vacanze. Per lui “il cervello ha bisogno di riposo”. “Oltre a ciò, i compiti impediscono ai ragazzi di staccare davvero la spina, costringendoli a trascinarsi dietro lo stress scolastico e il pensiero degli esercizi ancora da finire lungo tutta l’estate. Con le alte temperature, poi, è ancora più difficile studiare, e il risultato è che, quasi sempre, ci si applica svogliatamente e male. E poi, parliamoci chiaro, a settembre sono molto pochi gli insegnanti che, con tutto quello che c’è da fare, si mettono a controllare gli esercizi svolti durante l’estate, quindi chi si è impegnato finisce anche per sentirsi preso in giro”, aggiunge.
L’esperto dice che è un “timore infondato”, che, senza le assegnazioni, i ragazzi dimentichino tutto. “L’apprendimento si basa sulla memoria a lungo termine, che non svanisce in tre mesi. Durante l’anno scolastico, nelle ore pomeridiane in cui si studia davvero, si fissano le nozioni a lungo termine. Se un ragazzo è stato promosso, significa che ha imparato bene. Chi non ha imparato, invece, non lo farà certo con qualche compito estivo, anche perché non ci sarà nessun insegnante che potrà affiancarlo e aiutarlo correggendone gli errori. La memoria a lungo termine si chiama così proprio perché non scade a giugno”.
Per Farnetani i ragazzi in estate devono dedicarsi allo sport o alla lettura. Quest’ultima, però, deve essere un piacere. E poi a visitare, conoscere, fare nuove amicizie. A questo serve la bella stagione, non a stare sui libri chini a studiare.
Estate e gravidanza: vademecum

Estate (caldissima) e gravidanza spesso non sono proprio il binomio perfetto. Per evitare fastidi a chi è in dolce attesa la Fnopo, Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, ha stilato un vademecum.

Ipotensione, spossatezza, gonfiore agli arti inferiori, questi solo alcuni dei problemi causati da estate e gravidanza. “Lo stato di gravidanza è di per sé un periodo delicato, ma in estate può diventare ancora più faticoso, soprattutto se si è nelle ultime settimane o si vive in zone particolarmente afose – sottolinea Letizia Carotenuto, consigliera Fnopo –. E’ importante che le future mamme adottino piccoli ma fondamentali accorgimenti per tutelare il loro benessere e quello del bambino”. Per questa ragione arriva il vademecum.
In estate anche senza il pancione a volte si soffre un po’. E la gravidanza non ti solleva di certo, a causa dei cambiamenti fisici. Ecco il vademecum.
L’impatto del caldo sull’umore. Il caldo estivo può effettivamente avere un impatto sull’umore e può peggiorare i sintomi della depressione o dell’ansia, soprattutto in gravidanza. “Le alte temperature possono influenzare il sonno, causare disidratazione e stress termico, tutti fattori che possono contribuire a sbalzi d’umore e peggioramento della depressione. In gravidanza, questi effetti possono essere amplificati a causa dei cambiamenti ormonali e fisici che avvengono nel corpo”, spiega la Presidente della Fnopo, Silvia Vaccari.
“Il senso di spossatezza e affaticamento può intensificarsi, rendendo più difficile affrontare le giornate; la qualità del sonno spesso peggiora a causa del caldo, aumentando irritabilità e disagio emotivo. L’ipotensione causata dalle alte temperature può provocare vertigini e debolezza, che incidono sul benessere mentale. Il gonfiore agli arti inferiori dovuto alla ritenzione idrica e lo stress termico generale possono contribuire ulteriormente a sensazioni di malessere, ansia e irritabilità”, aggiunge.
Rischio depressione. “Durante la gravidanza, tutto ciò può favorire o aggravare una condizione di depressione prenatale, una forma di depressione che può manifestarsi con tristezza persistente, irritabilità, ansia e perdita di interesse per le attività quotidiane. Altri sintomi possono includere disturbi del sonno, cambiamenti nell’appetito, affaticamento, pensieri negativi o eccessive preoccupazioni per il benessere del bambino”, sottolinea Vaccari.
“Riconoscere questi segnali è fondamentale per intervenire in modo adeguato e tempestivo. In questi casi è importante parlarne con il medico, cercare supporto da persone fidate o da professionisti della salute mentale, e adottare uno stile di vita sano. Mantenere una buona idratazione, alimentarsi correttamente, dormire a sufficienza e cercare momenti di relax in ambienti freschi può fare una grande differenza. In alcuni casi, il medico può valutare l’opportunità di un supporto psicologico o, se necessario, farmacologico, compatibile con la gravidanza”, precisa la Presidente.
I disagi quotidiani. Tra le priorità, la corretta idratazione. “Durante la gravidanza è fondamentale bere almeno due litri d’acqua al giorno, che possono diventare tre nei periodi più caldi – spiega Carotenuto –. E’ bene evitare le uscite nelle ore più calde, preferendo la mattina presto o la sera, e portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua”.
“Anche la pelle va protetta con attenzione. “Durante la gravidanza la pelle è più sensibile e soggetta a scottature solari – continua –. E’ consigliabile usare sempre creme solari ad alta protezione (SPF 30-50), perché l’aumento della melanina può provocare cloasma gravidico, cioè la comparsa di macchie scure soprattutto sul viso, difficili da trattare anche dopo il parto”.
Le alte temperature estive possono accentuare uno dei disturbi più comuni dell’ultimo trimestre: le gambe gonfie. “Per alleviare questo disagio – suggerisce la consigliera Fnopo– è utile bere molto, sollevare le gambe durante il riposo notturno con l’aiuto di cuscini e mantenere una regolare attività fisica, che favorisce la circolazione venosa”.
Attenzione anche al ritmo di vita quotidiano. “Se la donna gravida è ancora impegnata nel lavoro, è importante ridurre i carichi e i fattori di stress – osserva l’ostetrica –. Le vacanze estive possono rappresentare un momento prezioso per rallentare, dedicarsi alla relazione col proprio corpo e col bambino, preparandosi alla nuova vita che sta per iniziare. E’ anche un’occasione per vivere momenti di coppia e costruire insieme il ‘nido’ per l’arrivo del neonato”.
E per scegliere la meta delle vacanze? “Dal settimo mese in poi – precisa – è importante valutare attentamente la destinazione e il mezzo di trasporto, preferendo mete vicine e spostamenti rapidi, per non affaticarsi troppo”.
Ascoltare i segnali del corpo Infine, ascoltare i segnali del corpo resta la regola più importante. “Se si avvertono stanchezza eccessiva, capogiri, nausea o crampi – conclude – è bene fermarsi, trovare un luogo fresco per riposare e, se i sintomi persistono, contattare il pronto soccorso. Affrontare la gravidanza in estate può essere impegnativo, ma con i giusti accorgimenti può diventare un periodo sereno. In caso di dubbi o bisogno, è sempre fondamentale rivolgersi alla propria ostetrica”.
Bende drenanti in gravidanza

In gravidanza il corpo della donna affronta cambiamenti importanti, sia a livello ormonale che circolatorio. Uno dei disagi più comuni nei nove mesi di gestazione è il gonfiore, soprattutto a gambe, caviglie e piedi, spesso accompagnato da pesantezza, ritenzione idrica e, in alcuni casi, crampi notturni. Le bende drenanti possono aiutare e molto.

Le bende drenanti sono garze elastiche imbevute di sostanze attive naturali (come sali del Mar Morto, centella asiatica, ippocastano, escina, mentolo, fucus) che vengono avvolte attorno alle gambe o ad altre parti del corpo per stimolare il drenaggio dei liquidi in eccesso. Non sono un trattamento invasivo né doloroso: hanno un’azione meccanica e fitoterapica che favorisce il ritorno venoso e linfatico, dando una sensazione immediata di freschezza, leggerezza e sollievo.
In gravidanza, soprattutto nel secondo e terzo trimestre, è fisiologico un aumento della ritenzione idrica a causa degli ormoni (come il progesterone), dell’aumento di peso e della pressione dell’utero sulle vene principali. Questo può causare gonfiore, senso di pesantezza e fastidi che incidono sulla qualità della vita quotidiana. Le bende drenanti, se utilizzate con supervisione professionale e in assenza di controindicazioni, possono offrire benefici tanti benefici:
- Riduzione del gonfiore alle gambe
- Sollievo immediato dalla pesantezza
- Stimolazione del microcircolo
- Prevenzione del ristagno linfatico
- Effetto rilassante e rinfrescante
Sono spesso utilizzate all’interno di percorsi di benessere preparto, anche in combinazione con trattamenti manuali delicati come il massaggio linfodrenante.
Anche se si tratta di un trattamento generalmente sicuro, non tutte le bende sono adatte alla gravidanza. E’ fondamentale verificare l’assenza di sostanze controindicate (es. caffeina, fucus in quantità eccessive, oli essenziali troppo stimolanti). Rivolgersi sempre a personale qualificato, meglio se con esperienza nel trattamento di donne in gravidanza. Evitare il fai-da-te e sempre chiedere il parere del medico o dell’ostetrica, soprattutto in caso di gravidanza a rischio, pressione alta, disturbi circolatori importanti o diabete gestazionale.
Il trattamento deve essere localizzato (mai sull’addome) e mirato solo alle zone con accumulo di liquidi, come gambe e caviglie.
Bambini: colpo di calore

Con queste temperature e non solo l’Italia, ma Europa ‘infiammata’ dai raggi roventi del sole, bisogna fare attenzione al cosiddetto colpo di calore. Estrema cautela per i grandi, massima attenzione per i nostri bambini.

Durante l’estate, i bambini trascorrono molto tempo all’aria aperta, tra giochi, mare, passeggiate e giornate in piscina. Ma quando le temperature si alzano troppo e l’umidità è elevata, può aumentare il rischio di colpo di calore, una condizione che può diventare pericolosa se non viene riconosciuta e trattata tempestivamente.
Il colpo di calore (o ipertermia) è un aumento anomalo della temperatura corporea, dovuto all’incapacità del corpo di dissipare il calore in modo efficace. Nei bambini, il rischio è maggiore perché il loro sistema di termoregolazione è ancora immaturo e sono più sensibili agli sbalzi termici, soprattutto in caso di esposizione prolungata al sole o in ambienti molto caldi e poco ventilati.
Come riconoscere i sintomi
I segnali da non sottovalutare includono:
- Febbre alta (anche sopra i 39°C) senza segni di infezione
- Pelle arrossata, calda e secca (il bambino non suda più)
- Debolezza, stanchezza estrema o confusione
- Mal di testa, nausea o vomito
- Respirazione rapida e battito accelerato
- Irritabilità o letargia
- Nei casi più gravi: crampi, svenimenti o convulsioni
Questi sintomi possono comparire all’improvviso, anche se il bambino ha giocato solo pochi minuti sotto il sole cocente.
Cosa fare immediatamente
- Porta subito il bambino in un luogo fresco e ombreggiato
- Sdraiato con le gambe leggermente sollevate
- Rimuovi vestiti o indumenti troppo pesanti
- Raffredda il corpo con panni bagnati, ventilatori o una doccia tiepida (non fredda)
- Offri da bere, preferibilmente acqua fresca (non ghiacciata), se il bambino è cosciente e in grado di bere
Se i sintomi sono gravi o non migliorano rapidamente, chiama immediatamente il 118 o recati al pronto soccorso.
Come prevenirlo
La prevenzione è l’arma più efficace:
- Evita di uscire nelle ore più calde (dalle 11 alle 17)
- Vesti il bambino con abiti leggeri, chiari e traspiranti
- Assicurati che beva spesso, anche se non ha sete
- Prediligi cibi freschi come frutta e verdura
- Usa cappellini a tesa larga e occhiali da sole
- In spiaggia o al parco, cerca sempre zone d’ombra e fai pause frequenti