Genitori e figli: giochi da fare in vacanza
Giocare non è solo divertente: rafforza il legame tra genitori e figli, stimola la creatività, allena la pazienza e crea ricordi indelebili. In vacanza, non servono giochi costosi o grandi organizzazioni: bastano tempo, presenza e voglia di condividere. Ecco qualche consiglio per genitori e figli sui giochi da fare in vacanza.
La vacanza è il momento ideale per rallentare i ritmi, staccare dalla routine e dedicare tempo pieno ai propri figli. Ma spesso, dopo i primi giorni di mare, passeggiate o piscina, arriva la classica domanda: “E ora cosa facciamo?”. I giochi da fare insieme, genitori e figli, sono molteplici.
In spiaggia o in giardino
- Caccia al tesoro naturale
Invita i bambini a cercare oggetti nella natura: una conchiglia bianca, un sasso rotondo, una foglia a forma di cuore… Puoi preparare una lista o inventarla sul momento. - Costruzioni con la sabbia
Oltre ai classici castelli, proponi temi diversi: “costruisci un animale”, “crea una città”, “realizza una pista per le biglie”. - Mini olimpiadi familiari
Salti, corse, tiri al bersaglio con i sassi, equilibrio su una corda o una linea tracciata… Bastano pochi oggetti e un po’ di voglia di ridere insieme. - Pesca immaginaria
Con bastoncini, filo e mollette si può costruire una canna da pesca “magica” per pescare sassolini colorati o biglie in un secchiello.
Quelli in montagna
- Gioco delle orme
Chi riesce a lasciare l’impronta più strana con i piedi sul terreno morbido? O inventare la camminata più buffa? - Storie a tappe
Ogni membro della famiglia aggiunge una frase alla storia, ispirandosi a ciò che vede lungo il percorso. Il risultato sarà esilarante! - Memory della natura
Durante la passeggiata, raccogliete piccoli oggetti naturali. A casa o in tenda, mostrateli un minuto, poi copriteli e chiedete di ricordarne il maggior numero possibile.
Da fare in viaggio
- Indovina cosa vedo
Chi indovina per primo l’oggetto pensato da un altro solo con domande a cui si può rispondere “sì” o “no”? - Parole a catena
Una parola deve iniziare con l’ultima lettera di quella detta prima. Variante: solo animali, cibi, paesi… - Inventiamo canzoni
Melodie semplici, parole buffe, temi assurdi: l’obiettivo non è la perfezione, ma ridere insieme.
Alcuni tranquilli per i momenti di relax
- Disegni all’aperto
Con fogli e matite si può ritrarre ciò che si vede: il mare, la montagna, una pianta. Oppure… disegnare “la vacanza perfetta”. - Teatrino improvvisato
Con pupazzi, sassi, conchiglie o semplici personaggi inventati con le mani. Il pubblico? Genitori, fratelli, peluche o… altri bagnanti!
Pallanuoto: perché fa bene ai bambini
La pallanuoto è uno sport affascinante, completo e ricco di energia che unisce il nuoto alla tattica di squadra, al gioco con la palla e all’attività fisica intensa. Poco conosciuta rispetto ad altri sport più “popolari”, la pallanuoto è invece una disciplina straordinariamente formativa. Ecco perché fa bene ai bambini.
La pallanuoto è uno sport di squadra che si gioca in acqua, in una piscina profonda almeno 1,80 m, tra due squadre composte da 7 giocatori ciascuna, compreso il portiere. L’obiettivo è segnare nella porta avversaria, in un tempo di gioco suddiviso in quattro tempi da 8 minuti effettivi. I giocatori non toccano mai il fondo: nuotano continuamente e si mantengono a galla con una tecnica chiamata galleggiamento verticale o “stile pallanuotistico”.
Un bambino può iniziare ad avvicinarsi alla pallanuoto intorno ai 7-8 anni, purché abbia già acquisito una buona autonomia nel nuoto. Generalmente, si comincia con corsi di “mini-pallanuoto“, pensati per rendere lo sport un gioco divertente, con regole semplificate, palloni leggeri e porte più piccole. Tra i 10 e i 12 anni si può iniziare a praticare la pallanuoto con maggiore regolarità e impegno, in piccoli campionati giovanili, seguendo allenamenti più strutturati.
Perché la pallanuoto fa bene ai bambini? E’ considerata uno degli sport più completi in assoluto, ed è ideale per lo sviluppo fisico e mentale dei bambini. Sviluppa il fisico in modo armonico: si lavora su braccia, gambe, addominali, schiena. Ottimo per la postura e la coordinazione. Migliora la resistenza e la capacità respiratoria, grazie al continuo sforzo in acqua. Insegna la disciplina e il rispetto delle regole: è uno sport in cui il gioco di squadra è fondamentale.
Non è finita qui. La pallanuoto fa bene ai bambini perché favorisce la socializzazione: i bambini imparano a collaborare, sostenersi e condividere esperienze con i compagni. Allena la prontezza mentale e i riflessi, poiché richiede decisioni rapide e buone capacità di osservazione e strategia. Inoltre diverte i piccoli diverte, li rinfresca e li mette in contatto con un elemento naturale importantissimo come l’acqua.
Ultimo giorno di scuola: cosa fare?
La scuola sta finendo e i bambini non stanno più nella pelle. Ma dopo l’ultimo suono della campanella… cosa succede? Come affrontare giugno senza farci travolgere da noia, caos o cartoni animati infiniti? Ecco qualche spunto per vivere alla grande l’ultimo giorno di scuola. Cosa fare? Le idee non mancano, anche per organizzare le giornate di giugno con tuo figlio.
L’ultimo giorno di scuola non è solo una formalità. Cosa fare? È un momento simbolico, carico di emozioni: felicità, nostalgia, liberazione… a volte anche qualche lacrimuccia. Ecco come renderlo speciale:
Organizza una merenda di fine scuola
Che sia in casa, al parco o in giardino, basta poco: succhi, biscotti, qualche palloncino e magari una torta a tema. I bambini ameranno condividere questo momento con i compagni (o con te!).
Crea “la scatola dei ricordi”
Prendi una scatola e riempila insieme al tuo bambino con disegni, pagelle, foto, biglietti degli amici. È un modo per salutare l’anno passato… e conservarlo per il futuro.
Prepara un piccolo regalo simbolico
Un libro, una maglietta con la scritta “Ce l’ho fatta!”, un braccialetto dell’estate. Non serve spendere tanto, basta l’idea.
Scrivete una letterina alla maestra
Un gesto semplice, ma di grande valore. Dire “grazie” per tutto quello che si è vissuto durante l’anno fa bene a grandi e piccoli.
Non solo cosa fare l’ultimo giorno di scuola. Ora che è finita come organizzare le giornate?Innanzitutto mantieni una routine leggera. Non serve svegliarsi all’alba, ma tenere qualche orario di riferimento (colazione, pranzo, momenti di gioco, un po’ di lettura…) aiuta a dare ritmo alle giornate. Pensa ad attività creative ogni giorno. Disegni, lavoretti, collage, costruzioni: basta poco per stimolare la fantasia. Una “scatola della creatività” pronta all’uso può diventare l’alleata perfetta. Trova il tempo per leggere: un libro sotto l’ombrellone o in giardino è oro per la mente. Ma anche un po’ di sana noia, quella che fa nascere le idee, va lasciata respirare. Fai esplorazioni all’aperto. Picnic, gite in bici, cacce al tesoro, orti improvvisati sul balcone: giugno è il mese perfetto per stare fuori e scoprire il mondo.
E poi puzzle, yoga per bambini, giochi di logica: ideali nei momenti più caldi della giornata o quando serve un po’ di tranquillità. Approfittane per rafforzare il legame con tuo figlio. Puoi pure scrivere una “lista dei desideri dell’estate”: ogni volta che realizzate qualcosa, spuntatela. Sarà divertente
Poesie di Pasqua
Lo abbiamo dimenticato, ma è bene che oggi i bambini a tavola, insieme a noi, oltre alla preghiera, dicano anche una delle tante poesie di Pasqua. Quale scegliere tra le tante? Vi do qualche idea. Mamma e papà, potrete anche leggerle con loro, se vorrete.
Tra le poesie di Pasqua più famose c’è Il pulcino marziano di Gianni Rodari, che io amo:
Ho visto, a Pasqua, sbarcare
dall’uovo di cioccolato
un pulcino marziano.
Di certo il comandante
di quell’uovo volante
di zucchero e cacao
con la zampa ha fatto ciao.
E il gatto, per la sorpresa,
non ha detto neanche: “Miao”.
Mi piace molto, sempre volgendo allo sguardo alle innumerevoli poesie di Pasqua, quella di Ada Negri, che si intitola semplicemente Pasqua:
E con un ramo di mandorlo in fiore,
a le finestre batto e dico: “Aprite!
Cristo è risorto e germinan le vite
nuove e ritorna con l’april l’amore
Amatevi tra voi pei dolci e belli
sogni ch’oggi fioriscon sulla terra,
uomini della penna e della guerra,
uomini della vanga e dei martelli.
Aprite i cuori. In essi irrompa intera
di questo dì l’eterna giovinezza”.
lo passo e canto che la vita è bellezza.
Passa e canta con me la primavera.
Ultima tra quelle che cito delle poesie di Pasqua è quella di Maria Loretta Giraldo: Dall’uovo di Pasqua:
Dall’uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: ‘Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio’.
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
‘Viva la pace,
abbasso la guerra’.
Bambini: idee per Pasquetta
Se non si parte per mete allettanti, se si rimane a casa con i bambini, allora ecco alcune idee per una Pasquetta comunque divertente e da trascorrere in famiglia.
A Pasquetta se il tempo sarà almeno discreto (ci si augura sempre il caldo e il sole alto nel cielo) tra le idee più gettonate con i bambini c’è da sempre il tradizionale pic nic all’aperto. Si può optare per una gita fuori porta, oppure occupare uno spazio di un bel parco vicino casa. Dipende dalla vostra voglia di mettervi in auto, e magari incontrare anche il traffico del rientro, o fare tutto a pochi metri dalla vostra abitazione. Una volta lì, oltre a mangiare, si gioca a pallone, a nascondino, si fa la caccia alle uova, si ascolta musica e si balla. Insomma, chi più ne ha, più ne metta.
Se il tempo dovesse essere brutto, allora si può rimanere tra le quattro mura e organizzare una caccia alle uova nelle proprie stanze, che può davvero comunque far sorridere tutti.
In quasi tutte le città in Italia i musei saranno aperti: perché allora non prenotare una visita e trascorrere la Pasquetta con i bambini facendo qualcosa di culturale? Le idee non mancano: si può anche andare a visitare fattorie o castelli o borghi. Qui nel Lazio, vicino Roma, ce ne sono svariati, ma il bel Paese è stracolmo di tutto ciò.
Ci sono poi i parchi divertimento, i cinema, attività che anche il giorno di Pasquetta è possibile prendere in considerazione per una giornata memorabile da ricordare: idee semplici che faranno gioire i vostri bambini.
Attività all’aperto per bambini
Le attività all’aperto per i bambini sono salvifiche e ora con la bella stagione è necessario svolgerle. Loro giocano, si divertono e non solo. Accrescono le capacità di socializzazione e di rispetto reciproco, avendo pure cura e rispetto per l’ambiente circostante, come sottolineato da John Dewey, filosofo e pedagogista statunitense.
Quali attività fare con i bambini all’aperto? Ad esempio imparare il riciclo. Come? Ce lo spiega Arcipelago Educativo di Save The Children. E’ un gioco a squadre. ”Prevede una staffetta ad ostacoli per fare la raccolta differenziata: a turno, una persona bendata, dovrà riconoscere l’oggetto da eliminare e verrà guidato dai suoi compagni di squadra verso il sacco corretto della raccolta differenziata.Le squadre si alternano in questo gioco, fino ad aver gettato tutti i materiali nei corretti contenitori”.
Non solo: tra le attività all’aperto per i bambini c’è anche lo yoga, con la pratica delle Asana, le varie posizioni che elasticizzano i muscoli aiutati dalla respirazione e danno consapevolezza del proprio corpo, migliorando postura ed equilibrio. Lo yoga, tra l’altro sviluppa la capacità di concentrazione e aiuta nella meditazione, che calma lo stress.
Si possono anche fare giochi matematici, sempre a gare, studiare le piante e magari imparare a coltivare un orto, scegliendo uno spazio tra quelli adibiti. Sono innumerevoli.
Benvenuta primavera!
Benvenuta primavera: finalmente è arrivata. Per spiegarne il vero significato basterebbe prendere la poesia di Gianni Rodari, un vero illuminato, e insegnarla ai bimbi. Se la maestra a scuola non l’ha ancora fatto, giocate con loro e fatela imparare a memoria. Si intitola: 21 marzo.
E’ una filastrocca che parla di rinnovamento e rinascita. E’ un concetto insito nella primavera, benvenuta perché dona speranza. Tutto pò sempre cambiare e si spera in meglio. Parla anche della ciclicità della natura, a contrasto con quella degli uomini, che devono ritrovare la loro primavera, gridandole di essere la benvenuta, in loro stessi, dimenticando le guerre, i contrasti, il male. E di questi tempi, sappiamo bene quanto ciò sia fondamentale.
Rodari ci insegna anche che sevre l’impegno di tutti per un mondo migliore, affinché sia 21 marzo sempre.
Ecco i suoi versi qui di seguito:
La prima rondine
venne iersera
a dirmi: “È prossima
la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle”.
Accarezzandola
così le ho detto:
“Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!”
Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.
La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera.
Bambini: giochi che aiutano a crescere
Non genitori siamo apprensivi, spesso non vogliamo che i nostri figli si facciano male, ma ci sono giochi che aiutano a crescere. I bambini devono sperimentare all’aria aperta, come del resto facevamo noi un tempo: arrampicarsi, muoversi liberamente. Certo: gli adulti devono controllare. E’ naturale. E, nel caso, intervenire.
Dei giochi che aiutano a crescere i bambini ne parla un articolo su Nature. Servono proprio da percorso formativo. “Un bambino che impara a gestire piccoli rischi, sempre commisurati all’età e alle sue competenze, affina una capacità che in termini più generali si chiama resilienza, ovvero quell’insieme di caratteristiche costituzionali, innate o acquisite, che permettono ad ognuno di noi di reagire in modo adattivo alle difficoltà”, spiega Elisa Fazzi al Corriere della Sera.
Il presidente della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, ne è certa. Direttore dell’Unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’ASST Spedali Civili di Brescia, aggiunge: “Imparare a gestire piccoli rischi, aiuta poi a sviluppare anche altre competenze come la capacità di prendere decisioni e la fiducia in sé stesso. Esplorando situazioni nuove, il bambino migliora anche la modulazione e il controllo delle emozioni, la capacità di affrontare la frustrazione, la paura o l’incertezza e acquisisce una maggiore autonomia”.
“L’abilità del genitore sta nel proporre esperienze che richiedano la motivazione, l’impegno e un po’ di sforzo da parte del bambino. Ma che nello stesso tempo siano alla sua portata e non troppo difficili. Come imparare a camminare, a salire e scendere le scale, a correre, ad andare in bicicletta, a nuotare e così via – continua –. E il genitore deve essere capace di essere presente, di accompagnare il figlio con la presenza, l’incoraggiamento, ma senza sostituirsi completamente a lui e senza risolvergli sempre il problema anticipandone i bisogni e dandogli come si dice ‘la pappa pronta’”.
Non dobbiamo avere paura dei giochi che aiutano a crescere i nostri bambini: è sbagliatissimo essere genitori iperprotettivi.