Gravidanza: valigia vacanza se sei incinta
Se stai vivendo una gravidanza, è bene sapere come organizzare la valigia vacanza. Se sei incinta ci sono cose che proprio non puoi rischiare di dimenticare.
Niente stress. La gravidanza ci impone coccole e anche sangue freddo: la valigia vacanza perfetta se sei incinta è basilare. Ecco allora il vademecum smart per prepararla: dalla burocrazia ai beauty must, passando per coccole, comfort e piccoli salva-vita.
- Documenti e salute
- Mettili in una pochette a parte, da tenere sempre in borsa:
- Tessera sanitaria e/o assicurazione sanitaria se viaggi all’estero
- Carta d’identità o passaporto
- Esami recenti e cartella della gravidanza (anche in PDF sul cellulare)
- Numero del tuo ginecologo o ostetrica
- Un piccolo kit di primo soccorso (cerotti, tachipirina, fermenti lattici)
Se sei nel secondo o terzo trimestre, chiedi al medico un certificato per volare, anche se molte compagnie non lo richiedono fino alla 36a settimana.
Abbigliamento
Lascia spazio alle parole d’ordine: elasticizzato, traspirante, morbido.
- 2-3 vestiti larghi e freschi
- Leggings o pantaloni premaman
- T-shirt e canotte di cotone
- Costume intero o tankini (con supporto al seno!)
- Copricostume o kimono
- Cardigan leggero per le sere fresche
- Ciabattine comode, sandali bassi, scarpe da camminata (già collaudate!)
- Una sciarpa leggera o un pareo: salva look, anti-vento, anti-aria condizionata!
Beauty
La pelle in gravidanza cambia: più sensibile, più esigente. Porta con te:
- Crema solare alta protezione (SPF 50+)
- Olio o burro anti-smagliature
- Crema idratante viso/corpo
- Acqua termale spray
- Deodorante delicato e senza alluminio
- Kit capelli base (shampoo, spazzola, elastici morbidi)
- Salviette intime e salviettine rinfrescanti
- Una piccola trousse trucco (se ti va!)
- Una maschera viso o piedi da usare la sera, per una mini-spa anche in vacanza.
4. Comfort a prova di pancione
- Cuscino da viaggio o mini cuscino per la zona lombare
- Calze contenitive (se viaggi in auto o aereo)
- Bottiglia d’acqua termica
- Tisana rilassante
- Snack sani per eventuali cali di zuccheri (frutta secca, cracker integrali, barrette bio)
5. Tech e app utili
- Caricabatterie + powerbank
- Cuffiette per ascoltare musica rilassante o podcast
- App gravidanza con calendario settimanale
- Lista farmacie/ospedali nelle vicinanze (specialmente se viaggi all’estero)
6. (Quasi) mamma
Anche se il parto è lontano, porta con te:
- Una tutina newborn (per scaramanzia e dolcezza!)
- Un diario o quaderno per annotare pensieri e emozioni
- Una foto della prima ecografia… E’ tenerissimo!
Papà al corso pre-parto
Per anni i corsi preparto sono stati considerati “una cosa da mamme”. E i padri? Per fortuna i tempi sono cambiati. Ora sono sempre di più i papà al corso pre-parto. Sono lì, al fianco della loro compagna, pronti a imparare, ascoltare, condividere.
Molti papà si immaginano annoiati al corso pre-parto, come fosse una tediosa lezione di anatomia. Ma la realtà è diversa. Si parla di emozioni, cambiamenti, legami. Si impara a leggere il linguaggio del neonato, a capire come sostenere la compagna, a gestire la fatica e i primi momenti da genitori.
Partecipare è un modo per diventare attori protagonisti della nascita, non semplici spettatori.
Essere presenti significa dimostrare attenzione, empatia. Quando si ascolta insieme un’ostetrica che parla di allattamento, o si guarda un video sulla nascita, non si crea solo competenza: si crea complicità.
Sempre più ospedali prevedono e incoraggiano non solo i papà al corso pre-parto, ma la presenza del partner durante il travaglio e il parto. Per essere davvero d’aiuto, non basta tenere la mano. Serve sapere cosa sta succedendo, come respirare insieme, quando è il momento di parlare e quando semplicemente stare lì, in silenzio e vicinanza. I corsi servono pure a questo
Anche i padri, poi, hanno le loro paure: il dolore, l’imprevisto, il sentirsi impotenti o inadeguati.
Partecipare al corso aiuta a conoscere e normalizzare molte di queste ansie. E a creare, con l’arrivo del piccolo nella vita di tutti i giorn, un legame più concreto e profondo.
Dove andare in vacanza a giugno se sei incinta?
Giugno è il mese perfetto per una piccola fuga prima dell’arrivo del bebè: le temperature sono già miti ma non afose, i luoghi non sono ancora affollati come ad agosto, e tu hai ancora energie per goderti un po’ di meritato relax prima del grande momento. Ma dove andare in vacanza a giugni se sei incinta, senza stress, voli troppo lunghi o fatiche inutili?
Ecco una mini guida alle mete ideali per decidere dove andare in vacanza a giugno se sei incinta.
- Mare italiano: Salento, Versilia o isole slow
Niente aerei (o quasi), natura splendida e servizi vicini. Il mare d’inizio giugno è una coccola.
- Salento: spiagge di sabbia fine, acque cristalline e paesini da scoprire la sera. Punta Prosciutto, Torre Lapillo e Otranto sono top.
- Versilia: ideale se vuoi relax ma anche un po’ di passeggiate in centro. Lido di Camaiore, Forte dei Marmi e Pietrasanta uniscono mare e charme.
- Ischia o Ponza: se ti piacciono le terme (Ischia) o vuoi un’isola piccola e a misura di mamma (Ponza), sono perfette.
Scegli strutture con ombrellone e lettino inclusi, camere fresche e vicinanza a farmacie e supermercati.
2. Collina e campagna: Umbria, Marche o Langhe
Se cerchi natura, silenzio e buon cibo, vai nell’entroterra. Le giornate sono calde ma piacevoli, e puoi fare passeggiate lente tra vigneti e borghi.
- Umbria (zona Lago Trasimeno o Valnerina): perfetta per dormire in agriturismo e svegliarti con il profumo di lavanda.
- Marche (Colli del Conero, Macerata, Urbino): ottima cucina e panorami dolci.
- Langhe: anche se famosa per il vino, è piena di relais e SPA immersi nel verde, ideali per leggere, riposare e farsi coccolare.
Porta scarpe comode, prenota una camera fresca e chiedi se c’è aria condizionata (non sempre scontata nei casali!).
3. Montagna soft: Altopiano di Asiago, Trentino o Val Pusteria
Hai voglia di aria frizzante, prati fioriti e ritmi lenti? La montagna d’inizio estate è perfetta.
- Asiago e dintorni: natura verde, passeggiate facili, malghe dove fare merende genuine.
- Val di Fassa, Val di Fiemme, Val Pusteria: scegli i paesi più bassi e accessibili (Predazzo, Dobbiaco, San Candido) e goditi i paesaggi da cartolina.
Evita sentieri troppo impegnativi e salite stressanti. Molte valli hanno passeggiate baby-friendly e percorsi pianeggianti.
4. Se proprio vuoi volare: Baleari, Grecia soft o Sud della Francia
Se ti senti in forma e il ginecologo è d’accordo, un volo breve può regalarti una piccola avventura.
- Formentera a giugno è calma, semplice e ancora autentica.
- Naxos o Paros (Grecia) sono isole tranquille, ideali per nuotare e mangiare bene.
- Costa Azzurra: Mentone, Antibes o Cassis sono piccole gemme chic ma accessibili.
Cerca voli diretti, scegli alloggi vicino al mare o al centro, e programma pause frequenti.
Se non vuoi muoverti troppo, anche una mini staycation in una spa, un agriturismo con piscina o un b&b nel verde può rigenerarti. L’importante è scegliere un luogo dove staccare la testa, dormire tanto e vivere tutto a un ritmo dolce.
Senso di alienazione post-partum
Jennifer Lawrence a Cannes parla del senso di alienazione post-partum. “Non c’è nulla di paragonabile”, sottolinea l’attrice. Quando ha letto il libro da cui sarebbe stato tratto Die my love, l’ultimo film di cui protagonista, in concorso al Festival del cinema, aveva da poco partorito il primo figlio. Vi si racconta di donna alle prese con un post partum molto difficile: entra in crisi con la sua professione di scrittrice e nel rapporto con il marito. Lui, che la ama, non riesce a darle una mano.
“Quando ho letto per la prima volta la trama l’ho trovata devastante, potente, viva, perché davvero non c’è niente di paragonabile al post-partum, è estremamente isolante”, confessa Jennifer. Il senso di alienazione per lei è stato quasi illuminante. “La verità è che l’ansia estrema e la depressione ti isolano, ovunque tu sia. Ti fanno sentire come un’aliena. E questo mi ha profondamente colpita. Mentre giravo ero incinta di cinque mesi e cercare di distinguere ciò che avrei fatto io e ciò che avrebbe fatto lei è stato straziante”.
L’attrice ha due figli, uno nato nel 2022 e un nel 2025. Non si è spinta, come la protagonista, in un senso di alienazione post partum angosciante. Ma i piccoli l’hanno cambiata e invita tutte le donne ad avere figli, ad abbracciare il cambiamento. “I figli entrano in ogni decisione: se lavoro, dove lavoro, quando lavoro. Mi hanno insegnato tanto. Non sapevo nemmeno di poter provare così tante emozioni. Mi hanno aperto il mondo. E’ come se avessi un sesto senso, un’estrema sensibilità. Mi hanno cambiata anche dal punto di vista creativo”. Voi cosa ne pensate?
Piadina con hummus e verdure croccanti
La scuola è quasi finita: ci sono le ultime interrogazioni da fare. Quando i bambini tornano dalla classe, vogliono mangiare molto velocemente. Ecco una ricetta veloce e fresca, da fare anche insieme a loro: la piadina con hummus e verdure croccanti.
Prima di tutto la ricetta dell’hummus, soprattutto se lo si vuole rosa, con aggiunta, quindi di barbabietola. Ti serve:
- 1 barbabietola cotta (circa 100 g, va benissimo quella già cotta e sottovuoto)
- 240 g di ceci già cotti (una lattina sgocciolata)
- 2 cucchiai di tahina (crema di sesamo)
- 1 spicchio d’aglio piccolo (facoltativo)
- Succo di ½ limone
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 2-3 cucchiai di acqua (per regolare la consistenza)
- Un pizzico di sale
- Facoltativo: un pizzico di cumino o paprika dolce
Taglia la barbabietola a pezzi grossolani. Metti tutti gli ingredienti nel frullatore o mixer. Frulla fino a ottenere una crema liscia e vellutata. Se è troppo densa, aggiungi un cucchiaio d’acqua alla volta. Assaggia e regola di sale, limone o spezie a piacere.
Ed ora che è pronto, si può procedere con la piadina con hummus e verdure croccanti, insieme ai piccoli…
Ingredienti (per 2 piadine):
- 2 piadine integrali o classiche (meglio se sottili e morbide)
- 100 g di hummus (classico o con barbabietola per un colore rosa!)
- 1 carota
- 1 cetriolo
- ½ peperone giallo
- 4 pomodorini
- 1 manciata di mais dolce
- Qualche foglia di lattuga o spinacino
- Un filo d’olio evo
- Facoltativo: scaglie di formaggio o cubetti di feta
Lava e asciuga le verdure. Taglia carote e cetrioli a bastoncini, i pomodorini a metà e il peperone a listarelle. I bambini possono versare il mais, lavare le foglie e disporre gli ingredienti in ciotoline come in un “buffet fai-da-te”. Lasciali spalmare uno strato generoso con un cucchiaio o una spatolina. Invitali a comporre strisce colorate con le verdure, seguendo l’ordine che vogliono. Aggiungi un filo d’olio e, se piace, un po’ di formaggio fresco. Arrotola la piadina o piegatela a metà. Buon appetito.
Beauty routine in gravidanza: vademecum
La dolce attesa è un viaggio straordinario che trasforma corpo, emozioni e pelle. Tra sbalzi ormonali, stanchezza e cambiamenti fisici, la beauty routine quotidiana in gravidanza può diventare non solo un momento di cura estetica, ma anche un rituale di benessere e connessione con sé stesse. Un vademecum in questo caso è utile.
Se ne parla spesso, ma è sempre bene ricordare alcuni punti fondamentali, rinchiuderli in un vademecum pratico e sicuro per prendersi cura della propria bellezza durante i nove mesi e non solo. La beauty routine in gravidanza aiuta.
Il vademecum della beauty routine in gravidanza:
1. Keep it simple: pochi prodotti, ma buoni
Durante la gravidanza la pelle può diventare più sensibile. Meglio scegliere una routine minimal ma efficace, con formule delicate, senza profumi aggressivi, alcol o ingredienti controversi. Meno è meglio, se la pelle deve respirare e rigenerarsi.
2. Detersione dolce, sempre
Mattina e sera, detersione delicata con un latte, un gel o una mousse specifica per pelli sensibili. Evita i saponi schiumogeni o troppo sgrassanti: la pelle in gravidanza tende a disidratarsi facilmente.
3. Idratazione: parola d’ordine
L’idratazione è fondamentale, sia per il viso che per il corpo. Scegli creme con ingredienti come acido ialuronico, aloe vera, burro di karité o oli naturali (mandorle, jojoba, cocco). Soprattutto sul pancione, l’idratazione quotidiana aiuta a prevenire pruriti e smagliature.
4. No agli ingredienti “proibiti”
Alcuni ingredienti, pur comuni nei cosmetici, sono sconsigliati in gravidanza. Attenzione a:
- Retinolo e derivati della vitamina A
- Acidi esfolianti forti (tipo glicolico, salicilico in alte concentrazioni)
- Profumi sintetici e oli essenziali forti
- Parabeni e ftalati
Leggere le etichette diventa un atto di amore (e sicurezza) per te e il tuo bambino.
5. Protezione solare: sempre e comunque
Gli ormoni possono aumentare la sensibilità al sole e favorire macchie come il melasma gravidico (la famosa “maschera della gravidanza”). Applica ogni giorno una crema con SPF 30 o 50, anche in città e in inverno. Meglio se con filtri fisici o minerali.
6. Corpo e coccole
Non trascurare il corpo! Massaggi quotidiani con oli naturali aiutano non solo a prevenire le smagliature, ma anche a rilassarti e connetterti con il tuo pancione. Concediti bagni tiepidi, momenti di self-care, e sì, anche una manicure (con smalti senza formaldeide!).
7. Bellezza è anche ascolto
La beauty routine in gravidanza non deve essere una performance, ma una coccola. Ogni giorno può essere diverso: ci saranno mattine in cui ti sentirai una dea, altre in cui anche lavarti il viso sembrerà un’impresa. E va bene così. Ascoltati. Rallenta. La bellezza più potente è quella che nasce dall’interno.
Educare i bambini all’ascolto
In un mondo pieno di stimoli, suoni, notifiche e parole che si accavallano, educare i bambini all’ascolto è un gesto rivoluzionario. Non si tratta solo di dire di “stare zitti” quando parla un adulto, ma di insegnare l’arte dell’attenzione, dell’empatia e della comprensione. Come fare?
Ecco qualche semplice consiglio per educare i bambini all’ascolto da mettere in pratica insieme a loro, perché siamo sempre noi grandi il loro esempio, non dimenticatelo mai.
Come educare i bambini all’ascolto:
Dai il buon esempio. I bambini imparano ascoltando come ascoltiamo. Se interrompiamo, se non prestiamo attenzione quando parlano, se rispondiamo distrattamente, è probabile che faranno lo stesso. Guardiamoli negli occhi, mettiamo via il telefono e mostriamo con i gesti che le loro parole contano.
Ascoltare non è obbedire. Un errore comune è confondere l’ascolto con l’obbedienza. Educare all’ascolto significa insegnare a capire, non solo a rispondere ai comandi. Aiutiamoli a fare domande, a esprimere dubbi, a riflettere su ciò che sentono.
Usa storie, giochi e silenzi. Leggere fiabe, inventare racconti, proporre giochi d’ascolto (come “Simon dice”) o semplicemente fare silenzio insieme per ascoltare i suoni attorno… Tutto questo sviluppa la capacità di prestare attenzione in modo attivo e consapevole.
Rallenta la comunicazione Non bombardiamo i bambini con troppe parole tutte insieme. Parliamo in modo chiaro, semplice, e lasciamo il tempo di rispondere. L’ascolto ha bisogno di pause. Anche le orecchie, come il cuore, devono poter respirare.
Valorizza ogni ascolto. Quando un bambino ti racconta qualcosa, anche se è una storia confusa o un’osservazione apparentemente banale, dagli spazio. Mostra che ascoltare porta valore, connessione, presenza.
Ascoltare è un atto d’amore. E come ogni cosa preziosa, si impara con il tempo, la pazienza e l’esempio. Educarli in questo senso significa dar loro uno strumento per comprendere sé stessi e il mondo. E rendere tutti un po’ più gentili ed educati.
Baby Bump: il trend della maternità
Una volta si nascondeva sotto maglioni oversize e vestiti a sacco. Oggi? Il baby bump si mette in mostra con orgoglio, stile e anche un pizzico di glamour. Dimenticate l’idea della gravidanza tutta casa, pantofole e vestiti informi: la pancia da futura mamma è diventata il vero statement di femminilità e potere. E sì, è ufficialmente il trend, quello della maternità da celebrare.
C’è stato un tempo in cui una donna incinta sui red carpet faceva notizia. Oggi fa tendenza. Pensiamo a Rihanna, che ha trasformato la sua gravidanza in un’ode fashion al corpo che cambia, sfoggiando outfit mozzafiato che mettono la pancia al centro della scena. O a Chiara Ferragni, che ha documentato ogni settimana del suo baby bump come fosse un countdown da calendario dell’avvento. E non sono sole: attrici, modelle, influencer e mamme qualunque celebrano quella curva con la stessa energia con cui si indossa un abito da sera. E’ il trend della maternità più cool.
Ma perché tutta questa attenzione? Perché il baby bump è diventato un simbolo. Di maternità, certo. Ma anche di forza, bellezza e autenticità. È il corpo che cambia e che non si vergogna di farlo. È la rivincita sulla perfezione plastificata. È un messaggio chiaro: “Sono incinta, e non mi nascondo”. In un mondo che per decenni ha imposto modelli estetici rigidi, vedere una donna che mostra con orgoglio la propria pancia, con tutte le sue forme, è un atto rivoluzionario.
La moda, ovviamente, non si è fatta pregare. I brand hanno risposto con collezioni maternity chic, abiti cut-out che mettono in risalto la pancia, completi stretch dai colori pop. Le pance non si nascondono più: si vestono, si scolpiscono, si fotografano. E diventano protagoniste. I social fanno il resto. L’hashtag #babybump conta milioni di post su Instagram e TikTok. Ogni scatto è una piccola celebrazione di quel miracolo arrotondato: pose davanti allo specchio, video before/after, shooting professionali nel terzo trimestre con tanto di ventagli, veli svolazzanti e tramonti dorati. Il trend della maternità è quindi servito.
Mostrare la pancia in gravidanza non è solo un vezzo estetico. È anche un modo per raccontare una maternità diversa, libera, contemporanea. Una maternità che non rinuncia alla bellezza, al desiderio di piacersi, alla voglia di sentirsi presenti nel mondo.
In un’epoca in cui ogni dettaglio può diventare tendenza, la gravidanza è uscita dal silenzio e si è presa il centro della scena. La pancia non si nasconde, si mostra. Non si tollera, si celebra. Ed è forse la moda più bella: quella che parla di vita, di cambiamento e di potere femminile in tutta la sua naturale (e affascinante) complessità. Come a dire: il pancione ormai detta legge.