Articoli taggati come ‘salute’

Anoressia: appello di un papà

Lug 12
Scritto da Annamaria avatar

Arriva l’appello di un papà a media e social riguardo l’anoressia. L’uomo ha una figlia che soffre del disturbo alimentare. Si chiede perché ci siano ancora articoli e post riguardanti diete miracolose e prove costume. Lo riporta il Corriere della Sera

anoressia appello di un papa

E’ un papà attento, il tema dell’anoressia lo riguarda da vicino: nel suo appello chiede che sia adottato un codice di comportamento dai media. “D’estate si sviluppa ancora di più il senso di insicurezza nelle persone che soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – spiega il genitore “facilitatore” dell’associazione Nutrimente Ets-. Sono immancabili articoli sulla ‘prova costume’. Paginoni di diete, le più svariate e fantasiose. Pezzi sul come rimettersi in forma. Personaggi che invitano al digiuno a intermittenza… sono tutti pugni nello stomaco. Ma i giornalisti e gli influencer non si chiedono quali effetti potranno sortire questi articoli, questi post, sulla percezione corporea e sulla gestione dell’ansia di ragazzi e ragazze che convivono con un disturbo alimentare?”.

“Servono linee guida, bisogna intervenire”, sottolinea. L’appello di un papà coinvolto sull’anoressia è ficcante. Parla della figlia: “Ogni giorno mi metto nei suoi panni e penso cosa potrà provare nel leggerli. Anni fa, forse, non ci avrei dato tanta importanza, ma quando arriva questo tipo di malattia si scatena una tempesta perfetta. Ti senti un topo in gabbia”. “Non sottovalutiamo il potere che hanno i mezzi di comunicazione su chi soffre di D-NA”, precisa ancora.

Giovani: e-cig causano seri rischi salute

Giu 30
Scritto da Annamaria avatar

Aumenta tra i giovani l’utilizzo delle e-cig, ma queste e il tabacco riscaldato possono causare seri rischi per la salute.

I medici internisti mettono in guardia, l’aumento delle e-cig tra i giovani preoccupa.  Esistono seri rischi per la salute, dalle infiammazioni delle vie respiratorie fino alle alterazioni del Dna. E’ questo l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Medicina Interna (Simi) in merito alla diffusione del fumo tra i più giovani.

“Purtroppo l’uso di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato sta aumentando in maniera preoccupante tra i giovani e gli adolescenti, che rischiano di sviluppare una dipendenza dalla nicotina e di avvicinarsi in seguito al fumo tradizionale. Il loro uso nei giovanissimi deve essere ristretto con tutti i mezzi”, sottolinea Antonello Pietrangelo, past president della Simi.

“L’aumento di dipendenza dal fumo porta a rischi come l’infiammazione delle vie aeree e l’aumento della suscettibilità alle infezioni virali. Inoltre, anche se in modo diverso rispetto alle sigarette tradizionali, e-cig e prodotti a tabacco riscaldato contengono sostanze chimiche in grado di alterare il Dna e questo potrebbe favorire la comparsa di tumori, a distanza di anni. Gli utilizzatori di e-cig hanno poi rispetto ai non fumatori una maggior incidenza di asma e Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e sintomi peggiori. Un fatto che fa cadere il mito dell’innocuità di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato”, precisano ancora gli esperto di Simi. Le e-cig causano seri rischi alla salute: i giovani devono esserne consapevoli.

Bambini: scarlattina ‘molto cattiva’

Giu 15
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I pediatri mettono in guardia i genitori che mandano i bambini al campo scuola. “Stiamo registrando molti casi di streptococco, ma non c’è una differenza sostanziale rispetto agli anni passati. Vediamo invece una scarlattina molto ‘cattiva’, sottolinea all’Adnkronos Salute Lamberto Reggiani.

bambini scarlattina molto cattiva

L’esperto, coordinatore della diagnostica ambulatoriale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, parla di scarlattina molto cattiva”. Questa malattia esantematica contagiosa si scatena per colpa di uno steptococco, Beta emolitico di gruppo A. “Con un’incidenza alta soprattutto nei bambini. Diciamo che in questo periodo il 40-50% dei bambini colpiti ha come indicazione l’antibiotico quando normalmente siamo sul 20-30%”, precisa il medico.

Questa scarlattina molto cattivadi cui i bambini si possono ammalare, dice il dottore, “può dare in alcuni casi delle complicazioni che possono essere anche gravi, reumatismo articolare e ascessi delle tonsille. In teoria si guarirebbe dopo pochi giorni ma credo che oggi non valga la pena correre il rischio di complicazioni serie, calcolando che nella fascia 0-3 anni è difficile che il batterio possa dare grandi problemi mentre è tra i più grandi (3-14) che può essere più cattivo”.

Reggiani sottolinea anche come l’infezione da streptococco “non è clima-dipendente” quindi “qualche caso o piccoli focolai continueranno ad esserci anche in estate, visto che chiuse le scuole – che possono essere un ambiente dove il contagio corre veloce tra i bambini – ora partono i campi estivi dove, seppur all’aperto, c’è comunque la presenza di tanti piccoli insieme”. Quello che occorre fare a livello di medicina del territorio, “è intercettare subito i casi di streptococco suggerendo il tampone con il test antigenico rapido, una volta che ho stabilito la presenza del batterio si procede con la terapia”.

Saltare la colazione fa malissimo

Giu 07
Scritto da Annamaria avatar

Lo si è sempre detto. La Società Italiana di Diabetologia lo sottolinea ancora una volta: saltare la colazione fa malissimo. Soprattutto al diabete. Non solo, bisogna anche farla entro una certa ora.

saltare la colazione fa malissimo

Non tutti sanno che il claim ‘la colazione è il pasto più importante della giornata’ fu inventato e diffuso dai pubblicitari di una azienda che produceva fiocchi di avena. Ma il potere di uno slogan può essere pervasivo, tanto da diventare una regola. Mantra che non tiene conto delle recenti ricerche in campo nutrizionale che hanno accreditato nuovi modelli di crononutrizione come il digiuno intermittente. 

In alcuni soggetti la somministrazione, il tipo, la composizione e l’orario dei pasti però fa parte della malattia. Nelle persone con diabete, ad esempio, saltare la colazione è controindicato. La crononutrizione ci dice che l’orario dei pasti ha un impatto sui ritmi circadiani che a loro volta regolano la secrezione di diversi ormoni, tra cui i livelli di insulina. Insomma, fa malissimo.

Lo scorso anno uno studio spagnolo pubblicato su Journal of Epidemiology aveva concluso che le persone sane che facevano colazione più tardi (dopo le 9 del mattino) avevano un maggior rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Mentre in quelli che la consumavano prima delle 8 del mattino il rischio si riduceva del 59%. I ricercatori hanno valutato un campione piuttosto ampio, di circa 100 mila persone (il 79% donne) che rende i risultati più affidabili.

E se l’orario dei pasti ha la sua importanza anche saltarli completamente può avere conseguenze negative. Diverse ricerche hanno dimostrato che saltare la prima colazione fa impennare la glicemia dopo pranzo e diminuire la capacità dell’insulina di rispondere adeguatamente. Lo ‘skipping breakfast’ agisce come uno stress per l’organismo delle persone con diabete. 

“Possiamo dire che un digiuno prolungato porta ad una ‘perdita di memoria’ delle cellule Beta del pancreas, come se avessero bisogno dello stimolo cibo-risposta attivato dalla colazione”. sottolinea il Professor Angelo Avogaro, Presidente SID. “Inoltre il digiuno mattutino aumenta il livello degli acidi grassi del sangue che interferiscono con l’efficacia dell’insulina ad abbassare i livelli di zuccheri nel sangue. La ‘crononutrizione’ ci dice che lo stesso nutriente esercita effetti metabolici differenti a seconda del momento della giornata in cui viene consumato. Meccanismo regolato da un ‘orologio centrale’ (master clock) localizzato nel cervello a livello del ‘nucleo sovra chiasmatico’, e attivato da segnali luminosi captati da alcuni recettori presenti nella retina”. 

Oltre il diabete, numerosi studi, tra cui uno di Kant e Collaboratori, hanno dimostrato che su 35 mila persone la mortalità per tutte le cause differiva a seconda dell’orario della colazione. All’avanzare dell’orario aumentavano anche glicemia, trigliceridi e proteina C-reattiva. Quest’ultima si eleva quando la colazione viene saltata. Mentre la glicemia presenta valori più elevati solo negli uomini (si ipotizza che la presenza degli estrogeni abbia un effetto protettivo). Tenetelo bene a mente, quasi fosse idealmente stampato: saltare la colazione fa malissimo.

Fumo: è boom tra i giovani

Mag 31
Scritto da Annamaria avatar

Oggi è la Giornata Mondiale senza tabacco. Perché fumare fa male. Ma i dati sconvolgono: per quanto riguarda il fumo è boom tra i giovani.

Come riporta l’Ansa, in Italia, la maggioranza degli adulti tra i 18 e i 69 anni non fuma (59%) o ha smesso di fumare (17%), ma un italiano su quattro è ancora un fumatore (24%). E questa percentuale cresce tra i giovani. Il 30,2% usa almeno un prodotto tra sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica. Sempre in questa fascia di età raddoppia il policonsumo, ovvero l’utilizzo contemporaneo di diversi prodotti, che si attesta al 62,4%, rispetto a un precedente 38,7%. E’ la fotografia che emerge da due diverse indagini dell’Istituto superiore di sanità (Iss).

Le ricerche registrano anche un calo netto del numero dei centri antifumo. “Negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori si è ridotta, ma troppo lentamente. Erano il 30% nel 2008, adesso si attestano al 24% – evidenzia il presidente dell’Iss Rocco Bellantone –. Questo processo va accelerato puntando sulla prevenzione, che deve partire dalle scuole. Sono infatti proprio le scuole uno dei luoghi principali in cui costruire una socialità tra i bambini e ragazzi che punti a promuovere stili di vita sani, come l’abitudine a non fumare”.

E’ boom tra i giovani, anzi, giovanissimi. Le notizie sul fumo riguardanti loro preoccupano. Un’indagine Iss ha preso in esame gli studenti nell’anno 2023-2024 su un campione di 6012 ragazzi. Circa uno studente su tre tra i 14 e i 17 anni (30,2%) ha fatto uso di un prodotto a base di tabacco o nicotina negli ultimi 30 giorni, tra sigarette tradizionali, elettroniche e tabacco riscaldato. Tra le ragazze il consumo è leggermente maggiore. Quasi raddoppia rispetto al 2022 in questa fascia d’età il policonsumo, cioè l’utilizzo contemporaneo di questi prodotti, che si attesta al 62,4%, rispetto a un precedente 38,7%. 

L’età del primo contatto con la nicotina si attesta tra i 13 e i 14 anni. Inoltre, non appaiono esservi stretti controlli sull’età al momento dell’acquisto, tanto che la maggior parte dei ragazzi intervistati afferma di aver acquistato personalmente i prodotti al bar o dal tabaccaio. In circa un caso su tre i genitori sono a conoscenza del fatto che i ragazzi utilizzano un prodotto a base di tabacco o nicotina. E sembrano tollerare maggiormente l’utilizzo dei nuovi prodotti rispetto alla sigaretta tradizionale. 

Ma i rischi non sono da sottovalutare. Non a caso, afferma Simona Pichini che dirige il Centro Nazionale Dipendenze e Doping Iss, “l’Oms ha scelto come slogan per la giornata di quest’anno ‘Proteggere i bambini dalle interferenze dell’industria del tabacco’. Non bisogna dimenticare che la nicotina è una sostanza che dà dipendenza, e che ci sono evidenze degli effetti negativi per la salute anche dall’uso di questo tipo di dispositivi”. Il fumo fa boom tra i giovani: è necessario intervenire.

“L’uso composito – spiega Giovanni Capelli, direttore del Centro Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute Iss (CNAPPS) – è una sfida per la salute pubblica perché non si può escludere che la combinazione di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, con e senza nicotina, si traduca in aumento del rischio per la salute”. 

Allergia al Nichel

Mag 26
Scritto da Annamaria avatar

Un’amica di mia figlia la ha. Prima che gliela diagnosticassero ce ne è voluto, ahimè. Sto parlando dell’allergia al Nichel. Occhio. E’ assai in aumento, quindi tenete sempre le antenne alzate con i vostri figli, ma non solo.

allergia al nichel

“L’allergia al Nichel è una patologia sempre più diffusa e parte della responsabilità è da imputare all’inquinamento che immette nell’aria e nei terreni metalli potenzialmente allergizzanti. Tra i quali c’è certamente il nichel. Qualche tempo fa ci era quasi del tutto indifferente. Oggi, invece, il nichel è, per l’uomo, uno degli indiziati più subdoli in diversi problemi di salute, arrivando a nuocere a circa il 10% della popolazione. Ma ci si può convivere. Diffidando dai tanti falsi miti, e superando le prime difficoltà”, spiega all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli.

Il responsabile per il Sud della Fondazione di Medicina personalizzata (Fmp) va oltre. “Non solo nichel, certo, anche mercurio, cobalto, cromo, cadmio. Tutti i metalli, entrando in contatto con il corpo, possono provocare danni più o meno visibili. A causarne la propagazione contribuiscono molto le industrie, le auto. In buona sostanza tutte le fonti inquinanti che immettono nell’aria che respiriamo e depositano nei terreni nei quali vengono coltivati i cibi, sostanze dannose per l’uomo – avverte – I sintomi sono alle volte visibili altre subdoli. A livello cutaneo l’allergia al nichel si presenta con eritemi, eruzioni eczematose, pomfi e vescicole in tutto il corpo. Altri sintomi, invece, riguardano l’apparato gastrointestinale (gonfiore e dolori addominali, stipsi o diarrea, disturbi digestivi). Si potranno avvertire, inoltre, stanchezza cronica, dolori articolari e muscolari quasi fosse una fibromialgia. Mal di testa, febbricola. Nei casi più complessi si parla di Snas, Sindrome sistemica da allergia al nichel”.

“Convivere con questa allergia, inizialmente, è molto complicato. Occorre prestare attenzione ai detergenti utilizzati, sia per il corpo che per la casa, al make up, alle stoviglie, agli indumenti e al cibo. Questo ultimo aspetto è particolarmente complicato da gestire, perché la gamma di alimenti poveri di nichel è ridotta al punto da indurre chi è allergico ad abituarsi ad una alimentazione diversa. E apparentemente meno varia. Questo non significa perdere il gusto della buona tavola, ma imparare ad adattare le ricette agli alimenti consentiti”, sottolinea ancora.

“E’ bene ricordare che l’allergia al nichel segue percorsi diversi da quelli dell’allergia ai pollini o agli acari della polvere. Manifesta solitamente i propri effetti con azione immunologica ritardata anche di molte ore rispetto al contatto fisico o alimentare con il metallo allergizzante, ciò che può giustificare una reazione prodotta da un qualche alimento che magari, in un primo momento, si pensava di aver ben tollerato. E’ questa – suggerisce l’immunologo – la ragione per la quale un cioccolatino ingerito oggi potrà sortire i suoi effetti, talvolta anche particolarmente duri, nei giorni successivi. Ciò deve indurre il paziente a seguire sempre scrupolosamente la dieta e lo stile di vita nichel free così da preservare il suo organismo da reazioni successive”.

Ecco cosa evitare. “Tutti gli oggetti contenenti parti metalliche laddove non espressamente indicato ‘nichel tested’. Monete, collane, orologi, anelli, orecchini, piercing, cinture, fibbie, bottoni, parti metalliche di occhiali. E ancora: scarpe, pentole, chiavi. Gli indumenti di colore nero e, come detto, alcuni alimenti. Da evitare cacao, cioccolato, mais, avena, grano saraceno, cereali integrali. Frutta secca, tè, bevande in barattolo, aringhe affumicate, cozze, ostriche, crostacei. Gran parte della frutta tranne gli agrumi, le banane e le mele. Soia, legumi, pomodori, lattuga, cipolle, asparagi, spinaci, funghi, cibi in scatola, margarina”.

Rivolgersi a un immunologo, ingrado di capire immediatamente il problema e intervenire.

Quanto si dimagrisce camminando

Mag 18
Scritto da Annamaria avatar

Camminare fa bene, me lo dice sempre anche il mio medico. Migliora la salute cardiovascolare: camminare regolarmente può ridurre il rischio di malattie cardiache. Aumenta il metabolismo. anche con una camminata a passo moderato il metabolismo si incrementa. Riduce lo stress: può avere effetti positivi sulla salute mentale, riducendo lo stress e migliorando l’umore. Ma quanto si dimagrisce camminando? E facendolo tutti i giorni.

quanto si dimagrisce camminando

Tenete sempre che il peso corporeo influisce chiaramente sul consumo calorico della camminata. In breve, maggiore è il peso, più calorie sono necessarie a parità di chilometri percorsi. 

Non si può solo chiedere quanto si dimagrisce camminando e facendolo ogni giorno. A perdere peso, infatti, contribuisce anche una dieta equilibrata e salutare e non solo. Pure l’intensità della camminata fa molto, come alternarla con altre forme di esercizio.

Sul quanto si dimagrisce camminando, The Wom Healthy scrive: “Prendiamo come esempio un soggetto di 70 kg: se si cammina per un’ora al giorno a passo lento-moderato (5 km circa), si possono bruciare circa 1200 calorie alla settimana (175 calorie x 7 giorni). Per perdere mezzo chilo di peso corporeo, è necessario un deficit calorico di circa 3.500 calorie, quindi camminando tutti i giorni si potrebbe perdere circa mezzo chilo ogni tre settimane, a patto che l’apporto calorico rimanga costante. Camminare a passo svelto, oltre a migliorare l’efficacia aerobica, permette di coprire una distanza maggiore a parità di tempo, incrementando le calorie bruciate; se poi con il tempo si passasse alla corsa il dispendio energetico richiesto sarebbe circa doppio a parità di distanza coperta”.

Come è meglio dormire

Mag 15
Scritto da Annamaria avatar

Ognuno di noi ha la sua posizione: di fianco, prono o supino. Qualcuno lo fa pure a testa in giù: ma come è meglio dormire?

come e meglio dormire

La qualità del sonno è importante, per questa ragione sapere come è meglio dormire è assolutamente importante, anche per una buona salute e tanta serenità in famiglia, che se si riposa male, da svegli si sta anche peggio e lo stress aumenta a dismisura.

Alessandro Bettin, osteopata, posturologo e fisioterapista, a La Gazzetta dello Sport spiega come è meglio dormire. “Quando percepisce un impulso doloroso, il corpo è programmato per cambiare naturalmente posizione. Questa continua ricerca incide sulla qualità del sonno e sulla nostra salute, ma non esiste una formula magica per identificare una posizione ideale”, precisa l’esperto.  “Una volta stesi a letto la nostra colonna vertebrale dovrebbe mantenere le sue curve fisiologiche minimizzando gli stress meccanici che agiscono su di essa, spesso causa dell’insorgenza di dolore”, continua.  

Bettin chiarisce che non esiste una posizione ideale per dormire: ognuno deve adattarsi a seconda della propria necessità: “La sfida è trovare una postura che rispetti la fisiologia della colonna vertebrale senza perdere di vista lo stato di salute e le esigenze delle persone, aspetto che può variare nel tempo”.

Non va bene appisolarsi proni: “Dormire in questa posizione può risultare traumatico per la colonna vertebrale e per il diaframma. In questa posizione la colonna vertebrale non può tenere una posizione ideale. A livello cervicale deve mantenere una rotazione prolungata da un lato, e la compressione esercitata sul diaframma può rendere più difficoltosa la respirazione. Se proprio non si riesce a fare a meno di questa posizione, è consigliato ridurre o eliminare il cuscino sotto la testa e posizionarne uno sotto il bacino per migliorare la fisiologia della colonna vertebrale”.

Stare supini potrebbe essere buono, ma c’è un ma. “Non è indicata alle persone che russano, che soffrono di apnee notturne e di reflusso gastroesofageo. Per queste persone è consigliabile il riposo sul fianco”, dice Bettin.

“Un ulteriore beneficio può essere dato dall’utilizzo di cuscini da posizionare in specifiche parti del corpo. Sotto i piedi e i polpacci per chi soffre di gambe gonfie e pressione bassa. Sotto le ginocchia, o tra le gambe per chi dorme sul fianco, per chi soffre di mal di schiena. Una posizione corretta ci consente di dormire meglio, rispettare le naturali curve della colonna vertebrale. Sono fondamentali materasso e cuscino di buona qualità, che vanno cambiati con regolarità al fine di garantire un supporto soddisfacente. E per rilassarsi, basta un quarto d’ora di stretching prima di andare a letto per distendere i muscoli contratti durante la giornata”, conclude lo specialista.